12.4.08

Senza titolo 429

  VI PIACEVA IL FILM VI PRESENTO JOE BLACK ?  :-)


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Senza titolo 428


              
l’atmosfera sociale è quella di una città assediata… E allo stesso tempo la consapevolezza di essere in guerra, e perciò in pericolo, fa sì che il trasferimento di tutto il potere a una piccola casta sembri la naturale, inevitabile condizione di sopravvivenza.
Non importa che la guerra stia davvero avvenendo, e, poiché nessuna vittoria decisiva è possibile, non importa che la guerra stia andando male. Tutto quel che serve è che uno stato di guerra esista.

                             
George Orwell, 1984




 FA RIFLETTERE L’ANALISI DEL RICERCATORE PINO CABRAS
                      UN LIBRO ESORCIZZA LE PAURE MONDIALI



Stimolante, informato, arguto. Ma anche: militante, schierato, decisamente di parte. È il libro di Pino Cabras uno che   <<  Guarda oltre queste mura...oltre la guerra e la paura!(..)  la voce di chi ancora resiste  >> ( cit Oltre la  guerra e la paura  dei Modena city Ramblers   puo andare  qui chi vuole il testo )  Il titolo spiega già l’argomento del lavoro: Strategia per una guerra mondiale”,( copertina  a sininistra )  appena pubblicato dalla casa editrice Aisàra di Cagliari.
Quasi duecento pagine per una riflessione “sulla paura che governa gli animi in questi ultimi anni” aggiunge Cabras, “su quanto è accaduto nel mondo dall’attentato alle Torri dell’11 settembre 2001 all’assassinio di Benazhir Bhutto”, la donna leader candidata alla presidenza del Pakistan.
Una strategia occulta, quella che intravede il ricercatore cagliaritano: “Ho messo insieme i fili individuati sui media internazionali con un paio d’anni di ricerca - prosegue Cabras, cheha già pubblicato un saggio su “Balducci e Berlinguer, il principio della speranza”“La stampa “mainstream” europea e americana testimonia accuratamente di come si sia voluto creare artificialmente un clima di pauranel mondo” puntualizza. Clima di tensione che sarebbe strumentale alle guerre di conquista decise dall’amministrazione Bush.
“La paura del terrorismo - prosegue il ricercatore - è l’alibi dietro cui alcuni settori del governo Usa intendono stabilire un nuovo ordine mondiale.La demonizzazione , senza per  questo  assolverlo o giustificarlo  del dittatore Saddam Hussein è servita a giustificare le due guerre del Golfo. E oggi, con gli stessi strumenti di dieci anni fa, ci si prepara ad attaccare anche l’Iran” come  puntualizza Cabras.
La ricerca del volume non è priva di una sua acutezza. Anche se sfrutta gli stessi argomenti  già  noti  e  utilizzati dal regista Michael Moore, nei suoi popolari “docufilm”, e in fondo le stesse argomentazioni sui “persuasori occulti” dei media che quarant’anni fa aveva evidenziato il sociologo Vance Packard. Niente di nuovo, dunque,infatti  se ne  sente parlare  spesso  , in quanto viene demonizzato e  messo in ridicolo  e quindi passano  come  potesi di folli o  visionari  o dietrologici   da  parte  dei fautori  della  guerra   a senso unico al terrorismo  ovvero coloro  che  celebrano  ampollosamente  l'11  settembre o  l'11 novembre    guardando solo la pagliuzza  ( il terrorismo  fondamentalista  )   nell'occhio del  tuo vicino  ma  senza  guardare  la  trave  ( le  cause   che  l'hanno creato  e  fanno si che ancora  esiste  )  nel loro  occhio  . 
Inoltre l'autore    del libro  non demorde: “ In alcuni casi, questo progetto di dominio mondiale non ha nemmeno bisogno di giustificarsi. È evidente, sotto gli occhi di chi ha l’attenzione per poterlo vedere”    cioè che non manda il cervello in cassa integrazione  <<  prendendo per   buone le  verità della  televisione  >> e  provano <<    pure a credevi assolti  siete lo stesso coinvolti.>> (  cit  canzone del maggio  di Fabrizio  De  Andrè qui il testo della  canzone in questione  )      

Pino Cabras: “Strategie per una guerra mondiale. Dall’11 settembre al delitto Bhutto” pagine . 360  €14,50  Aìsara editrice, 2008.

info vendita e distribuzione libro:
http://www.aisara.eu/
blog  e  contatto autore:
http://pino-cabras.blogspot.com/
pinocabras@yahoo.it








Per  chi volesse  approfondire   tale  argomento  ecco una serie  di siti  pro   tesi autore  e contro  tesi autore   a voi decidere   con chi  schierarvi  ovvero  decidere se  stare  : << dalla parte  di chi  ruba nei supermercati o  gli ha costruiti rubando >> ( Francesco de Gregori )







Il mio aquilone a Kabul

                   



L'immagine “http://www.baljkas.com/img/repository/2007/05/web_image/bamyan_from_air.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.


Ogni sera Nithael, il mio angelo, mi legge qualche pagina del libro "Il cacciatore di aquiloni'. Ieri sera, dopo una diecina di pagine, mi sono persa per le strade di Kabul, correvo...correvo, scalza, insieme a Amir e Hassan, io bambina, insieme a loro con il mio aquilone colorato. Le montagne erano ancora ricoperte di neve, la terra a valle, era di un color mattone, illuminata da un sole primaverile, le gemme iniziavano a aprire i loro petali. Il mio aquilone di color porpora si è impigliato e gli altri volteggiavano liberi, confondendosi nel cielo, di un celeste turchino. Cari amici, aiutiano i bambini di Kabul, hanno bisogno del nostro aiuto, non lasciamoli soli, loro non hanno colpa se la guerra li ha resi orfani e poveri.
L'aquilone.
Prigioniera di un sogno/vorrei volteggiare/nell'azzurro cielo/come un delicato aquilone/per sfiorare tetti alberi verdi/impigliata ad un filo spinato/mi sono con forza dimenata/in un uccello mi sono tramutata/libera per sempre per volare via/portando con me il ricordo/di un aquilone colorato. Franca Bassi

"Credo che sia molto importante disegnare un sorriso sulle labbra dei bambini afghani, sono sicuro che questo sarà di aiuto e li salverà dalla durezza (della loro vita), anche se le persone invieranno loro scarpe e calzini usati. Grazie" Nasim, Kabul, Afghanistan. Per mandare i vestiari e scarpe questo è l'indirizzo: Ecco l'indirizzo preciso al quale inviare gli aiuti: Masuma Ibrahimi/NF-P.O.Box 458-Central Post office-Kabul, Afghanistan.


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  VI PIACEVA IL CARTONE ANIMATO BEETHOVEN ?  :-)


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11.4.08

Rabbia

cuscino

Evoluzione della specie

coccode

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tricolore2

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  VI PIACE LA MUSICA DI EMINEM ?  :-)


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Prato - Una donna anziana e con scarse capacità deambulatorie è precipitata dalla scalinata del consultorio di Piazza Lippi a Prato a causa di un malore. La signora è caduta dal secondo piano e, senza toccare le scalinate, si è ritrovata al piano terra con un serio trauma cranico. La donna, infatti, avrebbe perso oltre al sangue anche parte del cervelletto. La caduta le ha provocato un trauma cranico tale da richiedere l'itervento dell'eleicottero del 118 per trasportatrla di urgenza all'ospedale di Pisa o al Careggi di Firenze. L'elicottero è atterrato in piazza Mercatale. Da Piazza Lippi a Piazza Mercatale la donna è stata trasportata con l'ambulanza. I servizi del consultorio sono stati interrotti per circa un'ora. Dalle testimonianza raccolte la donna è stata costretta ad utilizzare le scale perchè l'ascensore era guasto. La ditta addetta alla manutenzione sarebbe stata chiamata di prima mattinanta ma il tecnico è giunto solo alle 11,00 dopo due ore dal fatto e dopo essere stato chiamato per la seconda volta. La scalinata del consultorio non è agibibile neanche per  le persone giovani e abili. Al terzo piano, infatti, è affisso un cartello su cui è possibile leggere: "Attenzione scale a ventaglio. appoggiarsi al passamano o utilizzare l'ascensore". Molti anziani però non utlizzano l'ascensore, neanche quando non è guasto perchè al piano terra c'è un cartello che dice "non utilizzare l'ascensore in caso di incendio", ma la parola "in caso di incendio" è scritta in piccolo. Non è la prima volta, a detta del persona del consultorio, che delle persone cadono giù per quella scalinata.


Romilda Marzari

Non vedo l'ora di partorire

Mancano pochi giorni al parto. Non vedo l'ora che nasca il mio bel pupone. Gli ho dedicato di già una canzone di Branduardi che fà: "Ci sono cinque galline bianche, intorno al mio castelllo e tre corvi lucidi e neri volano mentre tu dormi principe bello"


Romilda


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  QUESTA E' UNA VECCHIA CAFFETTIERA !  L'AVETE MAI VISTA ?  :-)


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Senza titolo 422





DOVE NON C’E’ TEMPO

 

Anche oggi piove,

me ne accorgo,

mentre vieni a riscaldare

la tua pelle alla mia.

E’ un mattino senza luce

che raggomitolato se ne sta

in un cielo stanco, dove

tutto è fermo al limitar

dei nostri occhi.

 

All’avvicinarsi

sinuoso delle tue gambe,

protendo la mano al caso,

come un velo che si posa

a riparar la nuda terra.

Un lento coprire che rende calore

a ciò che ora sfioro,

...quasi il mio incedere assomigli

al cieco volere  di ama

senza ragione alcuna.

 

Al contatto avverto le forme

rendersi concrete, come

la distesa di un campo

dove poggia l’ombra del sole.

...E’ così, che quel mio planare

risveglia i mille glicini

della tua pelle,

sussurri resi vivi dallo

sfiorar delle dita,

delicati pennelli sulla tela

che d’improvviso si colora.

 

Nulla v’è di più silenzioso

di un batter di ciglia

ascoltato solo dal cuore,

mentre la passione canta

il riverso capo di chi ama.

 

Anche oggi piove,

me ne accorgo,

mentre vieni a riscaldare

la tua pelle alla mia.

Che sia mattino,...notte

o l’ultimo dei miei giorni

fa poca differenza

amor mio.




ENRICO CARLOSTELLA

10.4.08

Senza titolo 421

Uno dei  più  bei  interventi  sul fatto di Gavoi  in mezzo a tanto  fiume  d'inchiostro e di  bit   in particolare  questi

intervento pubblicato  sulla nuova  sardegna  cronaca  di Olbia-gallura  del 10\4\2008


«Anche noi sogniamo un mondo migliore, senza violenza» 
 Non sono passati neanche 15 giorni dal delitto di Gavoi, che già un’altra donna, a Orosei, è stata trovata agonizzante in condizioni tali da far pensare ad una ennesima brutale aggressione. Ancora una volta lo strazio dei parenti, le indagini, i sospetti che dividono e angosciano, la commozione collettiva e l’omelia toccante vissuti come un rito catartico durante il funerale, con tutto il paese, sindaco in testa. Poi, tutti a ricominciare la vita di sempre. Un film logoro, già visto tante volte...., ma mai abbastanza per non girarlo più.
 A Gavoi, le luci della fiaccolata e quelle delle candele si sono spente. Bisogna ricominciare. Ma è inutile, il paese non si riconosce più, le persone si sfiorano diffidenti; si ha paura e non si può allontanare dalla mente attonita l’immagine di quella donna, amica, parente e concittadina, incaprettata nel bozzolo mortale del nastro adesivo, dentro la bara di un cofano di automobile e di una bimba di otto mesi sconvolta da un pianto disperato.
 Non più di cinque minuti per morire, ci assicurano gli esperti. Ma come si vive in quei terrificanti cinque minuti? «La bambina non si è resa conto dell’accaduto», dicono. Ma che ne sappiamo delle ferite aperte nel suo inconscio? Lasciamo le indagini agli investigatori, le analisi ai sociologi, i pianti alle persone care che hanno conosciuto Dina. Noi, fermiamoci almeno un po’ ad ascoltare nel profondo tutto questo. È vero, fa molto male, ma risveglia la nostra umanità, alimenta lo sdegno e la voglia di combattere, ciascuno nel suo ambito, perché cose simili non accadano più. Non vogliamo che con le fiamme della fiaccolata si siano spenti anche i nostri cuori, sempre più minacciati di anestesia totale dalla abituale irrompere nel nostro quotidiano delle immagini sconvolgenti di tragedie che si consumano in tempo reale da qualche parte del pianeta. Ma noi siamo diventati esperti in obliterazioni: basta schiacciare un bottone e via, perché nel mondo virtuale un’immagine, una situazione, una persona che hanno il torto di non piacerci spariscano. Ma le tracce restano.... Ma nel mondo reale, dove cose e persone non possono essere cancellate a nostro piacimento, come ce la caviamo? Siamo sempre meno attrezzati e c’è il rischio che, senza valori forti, qualcuno possa confondersi al punto da sentirsi vivo solo all’apice di una feroce stupidità da arancia meccanica, dove atrocità, codardia, improvvisazione e imbecillità mescolano in un cocktail perverso dove tutti i codici sono cancellati da omuncoli tanto bestiali quanto vigliacchi. Sì, perché, pur nella feroce balentìa di una certa tradizione locale, donne e bambini non venivano toccati ed il bandito esprimeva una fierezza che, pur mal riposta, era sintomo di una identità forte e riconoscibile, nel bene e nel male dalla comunità.
 Sì, per fortuna stiamo ancora male davanti a queste cose. Ma che fare? Martin Luther King, Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, hanno toccato con mano miserie immani, eppure hanno vissuto intensamente spendendosi fino all’ultimo. Loro avevano un sogno: far vincere l’umanità con la forza della non violenza. È il momento di riprendersi quel sogno per coltivarlo e farlo vivere dentro e fuori di noi. Ma come? Facendo passare anzitutto l’idea forte che la violenza non è mai giustificata e giustificabile, che umilia e degrada chi la compie, non chi la subisce; che ogni persona, per il solo fatto di essere in questo mondo, merita rispetto e che l’educazione al rispetto (da non confondersi con la deferenza) si assorbe fin dai primi istanti di vita e nella continua interazione con gli altri,anche quando ci costa fatica. Allora, diamoci una mossa e riscopriamo la voglia di lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato, smettendola di dire che non ci piace e basta. Alziamo una barriera contro la violenza, gli interessi meschini, gli abusi sordidi, i poteri biechi del presunto forte sul presunto debole, gli ipocriti anestetici delle coscienze. Cominciamo dalle nostre case, come genitori e compagni di vita, come insegnanti e come cittadini, membri delle istituzioni e nei luoghi di lavoro.
 Nelle associazioni di cui facciamo parte, mettiamo come primo obiettivo forte e irrinunciabile il rispetto per se stesi e per gli altri, la lotta alla violenza e facciamo rete tra noi per collaborare con le istituzioni. Ci sentiamo di assumere da subito questo impegno; perché anche noi pretendiamo di avere questo sogno che, a nome di tutte le donne e di tutti gli uomini di buona volontà del villaggio globale, dedichiamo a Dina Dore, vittima della violenza in una piccola realtà locale.

Mariuccia Poggi Mio
Anna Vacca Facchini
(Fidapa)
 Patrizia Desole (Prospettiva donna)

Per libero83



Non piangere

io non ci sono più.
non piangere, ti prego,
non piangere più.
Sorridi, guarda la vita:
è tua.
Non piangere: io non ci sono,
ma tu non piangere più.

Franca Bassi

Senza titolo 420

  L'AVETE VISTO IL FILM UNA BOTTA DI VITA ?  :-)


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Senza titolo 419

Comunque vada   questa  compagna  elettorale  ,  la  ricorderò come la  peggiore   dal  1994  quando  iniziai a votare per  la prima  volta  .  Infatti  , concordo   con Casini  ( nonostante  sia lontano da me   anni luce dal punto di vista  culturale   , quello che una  volta  si chiamava  ideologia   )    ha  proprio  ragione    siamo alle  comiche  .Mala  tempora  currrunt  come dicevano gli antichi
Caro  Contenebbia ( trovate  sul nostro  blog   il  suo appello  )  A  voi ulteriori  commenti  su queste  due  news 


la  prima 

   da repubblica  online  di oggi  ( qui  l'articolo  completo )

La candidata premier de La Destra replica all'ennesima battuta del Cavaliere
"E' ossessionato da me, ma non otterrà l'unica cosa che vuole..."


Santanché, ossessione-Silvio
"E' inutile, non gliela do"


di ALESSANDRA VITALI




<B>Santanché, ossessione-Silvio<br>"E' inutile, non gliela do"</B><br>


ROMA - Stavolta l'ha detta tutta. Non che in passato le sia mai sfuggita un'occasione, ma stavolta l'ha detta come la direbbe un'adolescente fuori da un liceo, come la direbbe una partner di Boldi o De Sica in un film dei Vanzina, una concorrente del Grande Fratello commentando con un'amica un'avance poco gradita. "Non gliela do". Daniela Santanché, a Silvio Berlusconi non gliela dà. Lui le ha dato della "sberla", che è come dire una sventola, una bonona, e lei per tutta risposta ha detto che il Cavaliere parla da vecchio, si comporta da vecchio, corteggia da vecchio. Lui dice in tv che lei "è quella destra Billionaire che cerca di portarci via i voti ma fa solo il gioco della sinistra" e lei replica chiaro e tondo sillabando: "E' ossessionato da me. Tanto, non gliela do". (..)


La  seconda    da www.la7.it/news/home.asp





 

se  nel  caso  il  video  non si  dovesse  sentire   ecco  la news 


da  www.voceditalia.it/


Foto Milly D'Abbraccio, mostra il fondoschiena 'Basta con le facce da c...'
Campagna elettorale convincente

Milly D'Abbraccio, mostra il fondoschiena: "Basta con le facce da c..."


L'ex regina dell'hard, in lista con il partito socialista nel nono e decimo Municipio della capitale, promette facce nuove in politica



Roma, 9 apr. - Cambiare o meno le schede è un 'problema' delle grosse coalizioni. Per Milly D'Abbraccio, candidata alle comunali di Roma, invece bisogna cambiare 'volto' alla politica. Da qualche ora infatti, sui muri dei quartieri Appio, Tuscolano e Cinecittà di Roma è attaccato un manifesto: "basta con queste facce da c...".
A quanto pare - per l'ex Regina dell'Hard - è il "fattore C" l'elemento fondamentale per una svolta elettorale nel voto del 13 e 14 aprile prossimi. Gli 'argomenti' per catturare l'attenzione non mancano e il voto potrebbe sicuramente attrarre l'attenzione di qualche elettore maschio stanco delle solite "facce".
Comunque l'idea di far circolare questi 'manifesti persuasivi' non è stata tanto apprezzata dal partito socialista che ha cercato, con scarsi risultati, di opporsi alla candidata al Campidoglio. Niente da fare, Milly D'abbraccio ha insistito: "Li ho fatti stampare a mie spese e ora li utilizzo".
I quartieri romani dell'Appio-Tuscolano sono stati invasi dai manifesti lunedi notte in poche ore. La stessa Milly D'Abbraccio, insieme a Riccardo Schicchi, e due ragazzi incaricati all'affissione, è scesa per strada a tappezzare i muri. I manifesti sono di due versioni, una soft con la lettera 'c' seguita da tre puntini di sospensione, ed una hard con la parola in questione scritta per esteso.




copioa incolla

Post copiato sul blog " Blogfriends" di mericonci.


Soldi spesi bene

pubblicato da mericonci mercoledì, 09 aprile 2008, 22:14 in web , afghanistan, tribu

Afghan-Penlog22Quanti di noi davanti a qualcuno che chiedeva una donazione (soldi, per intenderci) per un qualche progetto di solidarietà, non hanno risposto con il fatidico interrogativo " Ma poi siamo sicuri che i soldi arriveranno a destinazione e verranno utilizzati bene?". Molti, a dire il vero, usano spudoratamente questo dubbio per dribblare la richiesta, credendo che possa essere una buona scusa per evitare di mettere mano al portafoglio. Certo, c'è da dire che la realtà non aiuta a diradare un certo alone truffaldino che aleggia su parecchie "raccolte fondi" che girano per terra, mare, e-mail, telefono, posta e simili. Ma, almeno stavolta, sono felice e orgogliosa di poter smentire questa fama negativa. Qualche tempo fa Pipistro scrisse un post proprio qui su Blogfriends, parlando del progetto di Nasim Fekrat, giovane blogger di Kabul, e di un gruppo di suoi amici e collaboratori afghani, di organizzare il primo workshop per promuovere la diffusione dei blog a Kabul e, contestualmente, riportando la richiesta dei bloggers di un piccolo aiuto finanziario per poter realizzare questo obiettivo. Un traguardo nobile ma ambizioso e difficile da portare avanti in Afghanistan, soprattutto per problemi economici e logistici. Bè, il 3 e 4 aprile a Kabul l'Associazione Bloggers Afghani (AfghanPenLog) , superando tutti gli ostacoli, è riuscita a tenere il primo blogging workshop della sua storia. Credo non servano tante parole per testimoniare l'evento, sono sufficienti le immagini (ed anche un pezzo uscito su BBC Persian). La più rappresentativa la inserisco nel post, alcune altre nei commenti. Cosa c'è di meglio di una documentazione visiva per garantire l'onestà di una iniziativa? Ma anche per mettere in risalto, in un paese tristemente famoso per la condizione femminile non certo invidiabile, la presenza di due donne, di cui una, Masoumeh Ebrahimi, attiva nell'organizzazione del workshop? E poi, siccome questi ragazzi sono testardi, ma principalmente motivati, hanno intenzione di mettere su prestissimo un secondo workshop, perchè, come ha detto lo stesso Nasim, "C'è ancora di più da condividere e impare". Ma per farlo hanno ancora bisogno del nostro aiuto che, chi vuole, può concedere cliccando qui, anche piccolo sarà comuqnue utile, l'euro lì vale moltissimo. Concludo ringraziando Franca (ceglieterrestre), Anna (euridicea) e Mauro Biani, per il sostegno concreto e la collaborazione che hanno regalato per realizzare il (primo) sogno di questi ragazzi, e tutti coloro che hanno donato e che, speriamo, lo faranno.


 















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#2   10 Aprile 2008 - 08:45

 

Direi spesi benissimo, con la buona volontà di tutti, si riuscirà a fare ancora.Spero di trovare altri amici che mi credono, e continuano a mandare anche un solo euro, rinunciando a una sigaretta, sicuro che quella sigaretta non finirà in fumo, un fumo che fa male. Un caro saluto a tutti franca

bf










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Senza titolo 418

  VI PIACEVA IL CARTONE ANIMATO DI ROSSANA ?  :-)


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9.4.08

Senza titolo 417

 


Pubblico volentieri questo intervento  del contenebbia  ( contenebbia.splinder.com/ )


 


Una risata vi seppellirà. La sua.



berlusconi_big


Ieri, seguendo l’invito dell’amico Paolo, ho scritto questa sorta di “manifesto” oerchè, con l’aria che tira, sempre più sento il bisogno di esprimere il mio dissenso. E, se Dio vuole, a noi blogger questo diritto non vien negato (per ora…):



La generazione che ha vissuto la propria prima giovinezza negli anni Ottanta, sotto il segno di Craxi - ascendente Goldrake - ha visto lo sfacelo di una classe politica senescente e vetusta, apparentemente spazzata via dal pool di Mani Pulite. Ancora ricorda le monetine lanciate su Craxi ed il filo di bava che pendeva dalla bocca tremante di Forlani durante gli interrogatori. Svezzata con tali orrori, era quasi naturale che sconfinasse nel più ovvio qualunquismo. Fortunamente, ma solo per il fatto di aver fatto rinascere in molti un attaccamento alla Cosa Pubblica sempre più vilipesa, è sceso in campo il Piazzista della Libertà che, volenti o nolenti, ha forgiato la Nuova Italia (come dimostrava Nanni Moretti ne Il caimano).

La classe operaia, sempre più disperatamente ancorata all'aspirazione verso uno status "borghese" va a braccetto con le siure impellicciate che distribuiscono tartine canticchiando "Silvio, Santo Subito…". I giovani sono attratti dai manganelli della Destra più reazionaria e dalle pistole ad acqua che Bossi cerca di svendere dal suo gerontocomio. Ora, amici, ci troviamo ad un bivio: qui non è più questione di "destra" e "sinistra". E' divenuto fondamentale impedire che la vera anomalia (Berlusconi) governi nuovamente l'Italia, tenendo sotto il giogo Fini e imboccando Bossi all'ora del brodino. E' il Piazzista delle Libertà che ci ha portati non più a votare per un ideale, ma solo a scagliarci l'un contro l'altro armati. Tolta questa piaga dal Paese, forse, rimboccandoci TUTTI le maniche, potremo vedere di far qualcosa per questa Italia, sempre più simile all'Argentina. Giusto con qualche Reality Show in più. Per queste ragioni, e per altro ancora, il mio Blog non vota per Berlusconi.
” 


Conte Nebbia