25.7.24

diario di bordo n 65 , anno II . trap , gender sessismo , areoporco ... ehm .... areoporto silvio berlusconi

cari miei 15 Lettori\ lettrici \ ɓ e non
non trovando : nessuna storia interessante o notizia curiosa , non avendo nessun problema \ tormento d'auto analisi da condividere , ecco che in questo numero della rubrica diario di bordo do spazio ad alcune email ricevute nei giorni scorsi sui vari argomenti trati sia nei n precedenti sia in vari post .


                                     
 Generato con intelligenza artificiale ∙ 31 maggio 2024 alle ore 4:32 PM



 N.b 
di solito   ,  generalmente  non rispondo     ,  ad  email   (  o  a  commenti   troppo insultanti  )    cestino  direttamente  o al massimo    dopo  le  prime  righe  perchè  gli insulti  personali  ed  gratuiti , carichi di odio  , razzistici e discriminatori  ( come  a  alcuni   di quelli riportati  sotto nel  post  d'oggi  )   non sono un mezzo di  dibattito  ed  di confronto .  Ma  stavolta  voglio fare  un  eccezione riportandoli insieme  ad  alcun  civili ed  educati   \  rispettosi    nella  diversità  di vedute  ,  in modo da  chiarire    sia   a voi  che mi seguite   qui  e sui  social    , spero  in maniera definitiva  la  mia posizione  in merito  su certi  argomenti 

Iniziamo  da  il  post  \polemica  più  recente  quella  sulla  

TRAP

 Non  capisci un  ......  azi nientte  di musica  .,  La  trap non è    feccia  \  teppa   come  la  definite  voi  boomer      criminalizzando   chi  l'ascolta    o  chi  si  diverte  a  scriverne  ., il  tuoi  post  soo troppo  faziosi o di parte  ., parli tanto  per  parlare   come  i vecchi tromboni  ,  mi  sembra  di sentire i miei genitori  ed i miei  nonni  .   co i  tuoi  post retrogradi  .E poi Qualsiasi canzone è valida, chi dice  come   te   che siano sessiste non capisce nulla, specialmente voi  boomer che penso siano soltanto invidiosi di ragazzi che fanno il loro, detto da un laureando fa ridere far lezione ad altre persone. Se avete 40 anni ancora dovete crescere. Per me i testi delle canzoni non hanno così importanza anche perché non è li che nasce la violenza di genere, nasce dall’educazione delle persone, a scuola e nello sport. Se la scuola  non si fa nulla per educare le persone è inutile attaccarsi a dei testi insulsi di canzoni fatte da personaggi creati ad hoc per apparire, non sempre quello che appare è la vera essenza della persona. Servirebbe fare dell’educazione civica anche su questo.


  Tali email  e  commenti  privati  sui twitter  e  su  thr  mi  danno la  possibilità di  spiegare meglio  la   mia possizione    su  tale  genere  musicale  . non è  vero  che  non  ne  capisco   .... perchè  se  tu   leggi  il mio  blog  sia i vecchi post    ( quando era  cv.splinder  .com  ) sia    quelli quando  poi  è  divetato blogspot   vi accoirgerete     che    ho  avuto una   variegata  e plurale  formazione  sia   indiretta  ( nonni  e  genitori  )      che    diretta  ascolti  autonomi    , muscale   . Infatti   non sono boomer  , perchè  sono una generazione  successiva      sono  nato   nella seconda metà  degli anni  70   e   quind    sono    cresciuto in  un   epoca    gli ani  8'0\90 dove     d'originale  c'era be  poco     era  la  cosidetta  cultura  del revival/  nostalgia   o  se  c'era  qualcosa  di niovo   cme  il  grunge    fu  subito  cannabilizzato      \  fagito  dlla  moda  e  dalla  showbiz     il  caso di Kurt  Kobain docet  . IL    Che   mi  ha    portato :  tollerare      quei generi e  sottogeneri   monotooni    come la  tecno  e  la  house , ed  a  volte  l'ambient   . ad    ascoltare     ed  leggere  i  testi   prima  di definire  un cantante  \  gruppo ,come  : mediocre  ,  dozzinale   \  commercial  ,  feccia  \  teppa  in questo  caso  . Quindi  non è  questione  di  vecchi tromboni  o retrogradi .  Vero  ma quando un genere al 98% non ha : armonia , sinfonia , rirmo , è fatta solo ed esclusivamente di eletronica seza uso d strumenti musicali , senza o con poco impegno con test carichi di odio gratuito e tropo violenti che giustificano violeze e sessismo . come si fa a non definirlo spazzatura . Non Condanno \ o giudico o almeno ci provo chi la fa e scrive testi in tale maniera . Infatti la verità È che per ( ovviamente è un gusto personale ) quanto fanno schifo ste canzoni siamo in democrazia e ognuno può scriverle come vuole . E poi il discorso di censurare i testi va contro il diritto di parola e di espressione e non avrebbe alcun senso perché i femminicidi avverrebbero in ogni caso a prescindere dalle canzoni (sessiste o meno) che la gente ascolta e  scrive  .  ogni canzone è virale per la persona che la ascolta.  Andrebbero e questo che contesto ovviamente senza contenere immagini brutali e poco rispettose . Il disagio , la frustrazione , le delusioni , i sogni di successo facile si posso descrivere  ed  esternanare    in maniera più rispettosa come esempio alcune canzoni di autori italiani , non son pezzi trap ( salvo uno o due ) ma redono lì'idea di come tali sentimenti \ pensieri posso essere espressi in maniera si dura ma rispettosa  della persona .

  •  se  mi  lasci non  vale  -  luciano rossi  
  •  teorema   m  ferrandini 
  •    ti amo o ti  ammazzo   -  J- Ax  
  •  Come  una pietra  scalciata -  Articolo  31 . 
  •   rimmel  - Francesco  de  Gregori  . 

Quindi  concludendo   se si avesse una buona istruzione dai genitori   oltre  chè    scolastica   non ci sarebbero problemi a trattare  :  il  disagio  , le  frustrazioni  , il proprio odio  , ecc   nelle canzoni e  nei video   visto che sono soltanto una forma d’arte. In poche parole ritengo che se si è educati   criticamente  si può distinguere una cosa sbagliata moralmente da una giusta e quindi non farsi influenzare   condizionare  .

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Gender e sessimo

 

Carissimo ho letto il tuo post sulla tua bacheca di facebook e la penso e sono d'accordo come que due commenti di quei due utenti .
Autore
Giuseppe Scano
Antonio Deiana visto che  hai risposto    con uuna  faccina  soridente   mi  chiedo  ma sai solo ridere anzichè argomentare il tuo disssenso ?
Antonio Deiana
Giuseppe Scano parli con uno che ha fatto tutte quelle cose descritte nel pezzo che hai postate (lavare i piatti, prendersi cura della casa, cambiare i pannolini) con estrema naturalezza, senza pensare di fare chissà cosa ma solo di dare il proprio contributo; che ha giocato con le bambole con le cugine femmine che a loro volta hanno giocato con me coi soldatini.
E questi articoli contro i luoghi comuni, pieni zeppi di luoghi comuni sono uno spasso, se non fossero terribilmente deprimenti
 
Spett. Mi chiedo e ti chiedo ma è mai possibile che un bambino possa giocare con le bambole? Sei un maschio \ un uomo , dovresti giocare con i soldatini o giochi più per maschi Infatti anche se dal punto di vista anagrafico anagraficamente ho più o meno la tua età sono come la generazione precedente cioè cresciuto con l'idea che commuoversi \ piangere lavare i piatti, prendersi cura della casa ma soprattutto prendersi cura dei propri figli, cambiargli i pannolini , renda l'uomo meno virile e meno uomo. E che il maschio dovrebbe giocare con giochi adatti a lui e non delle ragazze , lo stesso per le ragazze .Ma  sopratutto     credo  che  quel ragazzo   sara destinato  a  divetare   se  non viene radrizzato  dai genitori  per  tempo     omossessuale  . 



 Vero cara  ****. potrebbe   essere   una cosa  normale   a cui nessuno\a  ci  farebbe  caso    se  non  fosse   che   purtroppo   alcuni  stereotipi  :   sul sessimo  \ maschilismo     maschio  alfa , sulla  omosessualità e il mondo LGBTQ   (    e qui  rispondo  allla     seconda   email di  lettera    non firmata   ) siano ancora     diffusi    e radicati   e   si continui a  picchiare   gli omosessuali  o discriminarli  . 
 Ma  che ... idiozie  sono  queste  teorie  ascientiche e figlie  di un  idologia    del primo noveto   , condannate    dalla storia   e   smentite  da studi   scientifici  antropoligi   successivi  Non è vero che un bambino diventa omosessuale solo perché gioca con le bambole. In realtà, il gioco dei bambini è un modo per esplorare il mondo e sviluppare la loro creatività. Ecco alcune considerazioni:
Identità di genere e giochi: I bambini esplorano il loro ruolo di genere attraverso il gioco. Giocare con le bambole o altri giocattoli “tradizionalmente” associati al sesso opposto non influisce direttamente sull’orientamento sessuale. È normale che i bambini si interessino a una varietà di giochi.
Fasi di sviluppo: Tra i 3 e i 4 anni, i bambini iniziano a consolidare la loro identità di genere. Questo processo continua fino alla pubertà. Non possiamo trarre conclusioni definitive sulla sessualità di un bambino basandoci solo sul suo gioco.
Presenza di figure maschili: È importante che i bambini abbiano modelli di entrambi i sessi. La presenza di figure maschili (padre, zii, nonni) aiuta a formare un’identità di genere equilibrata.
Non c’è nulla di sbagliato: Lasciate che il vostro bambino giochi liberamente. Non c’è nulla di sbagliato nel giocare con le bambole o con qualsiasi altro giocattolo. Questo non determinerà la sua futura sessualità.
Consultate uno specialista: Se avete preoccupazioni, potete consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta. Saranno in grado di fornirvi ulteriori informazioni e supporto.
In sintesi, il gioco dei bambini è un modo per esplorare il mondo e non dovrebbe essere motivo di preoccupazione riguardo all’orientamento sessuale. L’importante è offrire loro un ambiente amorevole e accettante     soprattutto    se     dovesse maturare  inclinazione . E se poi dovesse  risultare  vero  e provante  non vale  per  tutti\e  . Ade  sempio   io  sono etero  nonostante     abbia  come   usato  fra gli 8  \  10  ,  un po'  per  ribellione al conformismo  familiare  un po' per  sperimentare ,   i  profumi   mia  madre   o  chiamare   i miei amici   amore  mio  .  Quindi  sfatiamo alcuni miti comuni sull’omosessualità:
“L’omosessualità è una scelta”: Questo è un mito radicato nella disinformazione. L’orientamento sessuale non è una scelta consapevole, ma piuttosto una parte intrinseca dell’identità di una persona.
“Tutti gli omosessuali sono promiscui”: Questo stereotipo generalizza e non tiene conto della diversità di relazioni e stili di vita tra le persone omosessuali. Come in qualsiasi gruppo, ci sono individui con diverse esperienze.
“L’omosessualità può essere ‘curata’”: Questo è un mito dannoso. L’omosessualità non è una malattia da curare. Gli sforzi per “convertire” le persone omosessuali sono stati ampiamente criticati e non hanno base scientifica.
“I genitori omosessuali influenzeranno negativamente i loro figli”: La ricerca dimostra che i figli di genitori dello stesso sesso non hanno differenze significative rispetto ai figli di genitori eterosessuali. L’importante è l’amore e il sostegno familiare.
“L’omosessualità è contro natura”: Questo mito si basa su pregiudizi culturali e religiosi. Tuttavia, l’omosessualità è osservata in molte specie animali e ha radici biologiche.
“Gli omosessuali sono più inclini all’AIDS”: Questo mito è fuorviante. L’HIV/AIDS non è legato all’orientamento sessuale, ma alle pratiche sessuali non protette. La prevenzione è importante per tutti.
“Essere omosessuali è una moda”: Questo mito riflette l’ignoranza. L’omosessualità è stata presente in tutte le epoche storiche e in tutte le culture.
È fondamentale sfatare questi miti e promuovere la comprensione e l’accettazione delle persone LGBTQ+. Quind per concludere  In sintesi, l’omosessualità è il risultato di un complesso intreccio tra fattori genetici, ambientali e biologici. Non c’è una risposta univoca, ma la ricerca continua a indagare su questo affascinante aspetto dell’identità umana * .
Per quanto riguarda il sessismo , maschio alfa , o patriarcato ,    ci sarebbe  molto  da  dire   ma   rischierei  d'annoiare    e  no  saprei neppure  da  dove  incominciare   .Infatti il mio pensiero si  può  riassumere  (  vedere  nota   sottto  )  con    questa  cittazione  : <<    sappiate che La competenza non ha sesso. Non bisognerebbe mai giudicare una persona per il suo genere ma piuttosto per le competenze che essa può avere... dovremmo rompere questi clichè... un uomo è tanto bravo quanto una donna a prendersi cura della casa e dei figli quanto una donna è brava quanto un uomo in carriera... dovremmo eliminare queste barriere sessuali e iniziare a vedere le aspirazioni e le capacità di ogni singola persona a prescindere dal genere. >> **

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Story Impact Italia in  particolare    questo  video 


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Areoporto  a  Berlusconi 


oltre lettere e commenti di lecchinaggio e d'insulti del tipo : << comunista., magistratura politicizzata >> isomma il solito refrain dei suoi seguaci , ho trovato anchepensieri e commenti certo faziosi ma civili del tipo La decisione di intitolare l’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi è stata presa per riconoscere il suo impatto significativo sulla politica , sull’economia italiana, sulla cultura italiana Berlusconi è stato un personaggio influente e divisivo secondo voi , noto per il suo ruolo come primo ministro e per la sua leadership del partito Forza Italia . Ed essere stato eletto più volte dagli elettori ., ha salvato l'italia dai comunisti e per questo i giudici politicizzati gli hanno dato adosso ma è sempre stato assolto tranne che per un reato bagatellare ., tu odi e se geloso di Berlusconi . ma non l'avevi votato nel 1994 fondato nel tuo paese un club di forza italia e votato alle elezioni prima di votare sinistra ?


Inizio a  rispondere dall'ultima  ,  sia  perchè   nonostante  siano passati  30 anni      e  ci sia  dietro  una  sorta  di leggenda  metropolitana   lmolti  (  non solo sul web  )     ci  credono    ancora  nonostante  lì'abbia  smentita  in   tutti  i  modi possibili   .  Io  avevo  capito   in da  subito  (   confrontando i  giornali di  destra  e  di  sinistra  ) che   il  movimento   poi  partito di  forza  italia     era     fuffa  e  qualcosa  di demagico    da   come   si presento  politicamente  in tv  e  sui  giornali ,  da   come  rifiutava  ognoi  confronto ubblico  e  da  come  rispondeva    alle domande  rispetendo li  solito  disco  rotto  "  dei  comunisti , il non denunciare  e  replicare  che  era    tutto  un complotto    conto  di  lui    quandoparlavano    dei suoi rapportoi con la mafia  e   con pezzi   ambigui    e  corrotti  della prima  repubblòica  , da  come reagi   al brutale  pestaggio   di Gianfranco Mascia    leader    di Bioicotta  il Biscione    ( qui  maggiori   dettagli https://paroladibonobo.blogspot.com/2009/12/la-storia-del-boicottaggio-bobi-un.html  )  ,dal ritirare la  denuncia   paura  del process  contemporaneo alla  campagna  elettoerale    del 1994   agli autori  e   al settimanale  avvenimenti   che  pubblicarono  “Sua Emittenza – Biografia non autorizzata di Silvio Berlusconi, di Claudio Fracassi e Michele Gambino.  qui il  libro  in versione  elettronica   
 . Infatti  io aderi alle  sue  iniziative  ,   fra  cui  quella    di farti arrivare   due copie   (  visto  che  lo spediva  gratuitamente   e  a spese  sue  con corriere  espresso ) il kit  per  fondare  un club    che  poi    se   non ricordo  malòe  gettai    nel cestino    ed  un altra      se  non riordo  male   regalai  o  un  amico di    quelle tendenze  . Ora   secondo  voi   , uno che  ha  replicato   all'invito   fatto da  militanti    come  propaganda  elettorale ,  a  leggere  a   diffondere    il  verbo    ....  ehm.....  libercolo  apologettico   che  distruibavano     con   :  <<   grazie  mi manca  la  carta igenica   >>      attirrandomi insulti  e  minacce   di picchiarmi ,  hga  votato   da  qiuella  parte   ?  Al massimo lo  votai  indirettamente   , perchè attratto dalle idee   libertarie      dei radicali    e  dimenticandomi  che  erano   alleati  con  Berlusconi  ,    votai la    sua  coalizione   .      Non sapevo 🤔😂😥 ,  ringrazio  i  suoi  fans   per  avermelo  fatto notare  , che  il reato    di frode  ed  evasione  fiscale  ,  fosse  un  reato bagatellare  . Infattti  la   condanna     con la  quale   Berlusconi decadde dalla carica di senatore: per questo motivo, con l'assistenza legale di Ana Palacio (già ministra degli esteri spagnola), presentò un ricorso presso la Corte europea dei diritti dell'uomo sostenendo l'illegittimità della legge Severino in base alla quale era stato dichiarato decaduto; << successivamente Berlusconi ritirò il ricorso, chiedendo espressamente che fosse cancellato dal ruolo e determinando così la conclusione del procedimento.Anche in assenza della legge Severino, del resto, la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, inflitta a Berlusconi nel 2013 all'esito del processo Mediaset, gli avrebbe comunque impedito di continuare a rivestire una carica pubblica (nonostante la minor durata temporale di tale pena accessoria).>> da Wikipedia  Pocedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi
E' vero     che  all'inizio    ha     svecchiato  pur      con un monopolio    mascherato  da  liberalismo     ha   svecchiato   almeno all'inzio  la  tv  la culttura televisiva  italiana  portando     dai  cinema   o tv  regionali dove   era  relegata   la  tv  di tette  e  culi       ,  ma  poi   l'ha    riempita  di spazzatura  ed  incultura     con programmi dozzinali    come 


“Noos” surclassato da “Temptation Island”, la Rai sospende il programma di Alberto AngelaTrash batte divulgazione scientifica, triplicandone gli ascolti. E viale Mazzini evita l’impietoso confronto con la finale del reality Mediaset




Il trash surclassa la divulgazione scientifica. E Alberto Angela è costretto ad inchinarsi a “Temptation Island”.
Rai1 ha deciso di sospendere la messa in onda della seconda edizione di “Noos”, il programma condotto da Piero Angela, fino alla fine delle Olimpiadi, evitando l’impietoso confronto con la finale del reality in onda stasera. .......   segue    sul link  citato 

  e poi  quando   avendo  violato le  leggi      anzichè   contrastarle  legalmente    e per   via  parlamentare  corrompe   giudici     e  politici   e  testimoni ,  cavillando   e destreggiandosi   come  un  azzeccagarbugli e  facendosi leggi  ad   personam  (  lodi, indulti ed  amnistie  ) 
Quindi  ditemoi  voi se   non è  divisiva    una  persona  come  lui .
Io  non odio   B  come  persona  ma  per  le  sue  ideee  e  il  suo  modo  d'agire    (  anche  se     a  volte   non sono riuscito a  searare  l'odio  come persona in se    da quello delle  sue  ideee  ) ,  compresi quelli morali  \  vedi il  caso  del  bumga  bunga .  per  la dedica  all'ereoporto    la penso come Sala  perchè qui  si  è  violato la  legge    che dic e  che  devono essere  passatoi  10 annoi  dalla morte  di  una persona  per   intitolargli  qualcosa  .Comunque   ammetto    che  una  tale   decisione   l'avrei   giudicata  moralmente   ed  eticamente   abberrante   lo  stesso    amanche  se   avesse  seguito  l'iter    legale ,  perchè  non importa  il  colore  politico  di  una persona   ma  importa  la  sua  onestà  e rettiutudine   etico\  morale  . Ed  Il  Berlusconi era   ambiuguo    ed  discutibile  per  i suoi  comportamenti etico  \  morali  




 

La guerra della Francia alle atlete musulmane Il Paese transalpino vieta loro di indossare l'hijab a dispetto di ogni norma internazionale.






 quando  un simbolo in questo  caso   non  solo  religioso  , anche  se  poi è a  religione   che ne ha  fatto la  sua  bandiera  \ uso dogmatico  e  molto  spesso  strumentale  ma fa parte  degli


usi  e dei costumi sociali    vietarlo o  imporlo obbligatoriamente   è una forzatura   della  laicità . E' quello    che  sta  avvenendo a queste  olimpiadi   di parigi  2024.

  da   https://www.ultimouomo.com/

«Sono stata squalificata dalle competizioni a gennaio 2023 e da allora non gioco più. È evidente che questo regolamento sia più che discriminatorio», ci racconta Salimata Sylla, giocatrice di basket francese, riferendosi al divieto di indossare l’hijab durante le competizioni imposto dalla Federazione francese alle cestiste. La decisione è stata presa dalla ministra della Gioventù, dello Sport e dei Giochi olimpici e Paralimpici, Amélie Oudéa-Castéra, che nel settembre del 2023 ha annunciato di estendere il divieto a tutte le atlete francesi anche durante le Olimpiadi, che si terranno tra pochi giorni a Parigi.
Secondo le parole della ministra, «la Francia è impegnata in un rigoroso regime di laicità», che implica «il divieto di ogni forma di proselitismo». Questa scelta arriva nonostante il Comitato olimpico internazionale (CIO) non limiti nessuna atleta a indossare l’hijab o un qualsiasi altro abbigliamento religioso o culturale. Oudéa-Castéra è pienamente consapevole e ha riconosciuto pubblicamente che la posizione francese non è in linea con quella del CIO, che considera «l’uso del velo non come un fattore religioso, ma come un fattore culturale». Il risultato è quindi che alle prossime Olimpiadi estive ci sarà una discrepanza tra le atlete straniere, che potranno giocare indossando il velo, in linea con le normative del CIO, e le atlete francesi, che non potranno portarlo.


Perché no?
La scelta di Oudéa-Castéra non è estemporanea e ha le sue radici nelle politiche francesi sull’hijab e più in generale sull’abbigliamento indossato da molte donne musulmane. Nell’agosto del 2023 l’allora ministro dell’Educazione nazionale e della Gioventù della Francia, Gabriel Attal (oggi primo ministro), aveva negato alle studentesse di fede islamica tra i 6 e i 18 anni di indossare l’abaya, una tradizionale tunica utilizzata da alcune donne musulmane. Poche settimane prima, il 29 giugno 2023, una decisione simile era stata presa dal Consiglio di Stato (organo con funzioni consultive nei confronti del governo e giurisdizionali in ambito amministrativo), che aveva confermato il divieto di indossare il velo nelle partite organizzate dalla federazione calcistica francese, come voluto dalla federazione stessa.
In quell’occasione il Consiglio ha ribadito che, a livello sportivo, il potere di regolamentare l’utilizzo del velo durante le competizione rimane nelle mani delle singole federazioni. Oltre a quella calcistica, anche la federazione di basket (FFBB) lo vieta da più di un anno; è per questo motivo che Salimata Sylla è stata esclusa dalle partite. La decisione della federazioni ha portato con sé conseguenze importanti.
«L’8 gennaio 2023 avevamo una partita a Escaudain, nel nord della Francia», ci dice Salimata Sylla, ex giocatrice della squadra di terza divisione Aubervilliers. «Come al solito sono scesa in campo con il mio velo omologato. Quel giorno ero anche capitana, avevo un ruolo importante». Sylla si sofferma sulla dinamica, spiegando che qualche minuto prima dell’inizio del match aveva avuto una conversazione con il suo allenatore: «L’arbitro gli aveva detto che non avrei potuto giocare con il velo. Così ci sono andata a parlare in prima persona per spiegargli che era dall’inizio della stagione che ci giocavo senza problemi». Il direttore di gara le ha spiegato che il regolamento era cambiato e da quel momento in poi tutti gli accessori che coprono la testa sarebbero considerati inappropriati. «Non hanno fatto nessuna comunicazione esterna, ne hanno solo parlato internamente. Da allora non ho più giocato». Nel dicembre 2022, la FFBB ha infatti introdotto l'articolo 9.3 nel regolamento sportivo generale, che vieta espressamente di “indossare qualsiasi equipaggiamento con connotazioni religiose o politiche [...] durante tutte le competizioni”.
Secondo il nuovo articolo, l’arbitro ha il dovere di impedire lo svolgimento della competizione nel caso in cui sia presente in campo una giocatrice che porti l’hijab o un qualsiasi altro indumento o riferimento religioso. Il mancato rispetto di questa regola può comportare un procedimento disciplinare nei confronti del/la giocatore/trice e di coloro che hanno permesso lo svolgimento della competizione. «È una vera caccia alle streghe», dice Salimata Sylla.




La decisione di impedire alle giocatrici di basket di portare il velo è in disaccordo con le regole della Federazione internazionale di basket (FIBA), che dal 2017 permette alle atlete di indossarlo. La decisione della FIBA è stata raggiunta in seguito a una campagna di sensibilizzazione e di raccolta firme lanciata nel 2014 dalla giocatrice bosniaca-americana, Indira Kaljo, e dall’imprenditore indiano sikh RPS Kohli. «Non mi sorprende che ci sia questo contrasto normativo tra federazione internazionale e quella francese», ci ha detto Silvio Bogliari, avvocato esperto in diritto sportivo, dal momento che «gli ordinamenti sportivi hanno propri principi e propri diritti». Questo perché, spiega l’avvocato, «il diritto sportivo è un diritto a sé stante e anche le federazioni sportive hanno un’ampia autonomia nell’adottare le proprie norme».
Nonostante la federazione internazionale abbia adottato delle proprie regole e raccomandazioni che le singole Federazioni dovrebbero seguire, la scelta ricade comunque nelle mani degli ordinamenti nazionali. La stessa dinamica si può raccontare anche per il calcio. La federazione francese di calcio (FFF) vieta l’uso del velo, mentre quella internazionale (FIFA) lo permette. «L’autonomia è la regola che vige nell’ordinamento sportivo», aggiunge Bogliari. «Pertanto, sebbene le federazioni nazionali dovrebbero sottostare a quanto stabilito dalle federazioni internazionali, nella pratica possono decidere di adottare norme interne che entrano in contrasto con i principi generali delle norme internazionali».
La decisione di vietare l’hijab stride però con quanto affermato in altre due normative importanti: la carta etica del basket e il Codice dello Sport. Nella prima, redatta dalla FFBB, viene sancito che “il libero accesso alle attività sportive è un principio generale del diritto” e che “tutte le persone devono avere la possibilità di praticare basket". Sulla stessa lunghezza d’onda, anche l’articolo L100-1 del Codice dello Sport promuove “un accesso uguale alle attività fisiche e sportive, senza discriminazione fondata sul sesso, identità di genere [..] l’appartenenza a una nazione, etnia, religione”. Ma, spiega ancora l’avvocato Bogliari, «benché dipendente dall’ordinamento giuridico nazionale, l’ordinamento sportivo è un ordinamento autonomo». La scelta presa dalla FFBB, per quanto in contrasto con le norme internazionali e i codici di comportamento, può essere irremovibile.
La mobilitazione delle atlete e dei club
«Quattro anni fa ho iniziato a portare il velo nella vita di tutti i giorni e quello omologato in campo», dice Salimata Sylla «Prima di essere esclusa non c’era stato alcun problema proprio perché il velo era omologato: rispetta cioè le condizioni di igiene e di sicurezza». A portarlo non sono solo le donne musulmane per motivi religiosi e scelte personali, ma anche persone che, ad esempio, hanno problemi medici legati alla sudorazione. In questo secondo caso, con una richiesta del medico, il velo è ancora concesso. «Il problema non è l’accessorio», continua la giocatrice, in Francia «Il problema è che io sia visibilmente musulmana».
Quanto subìto da Sylla è successo anche a un’altra giocatrice di basket di 22 anni, Hélène, a cui la Federazione non ha concesso di giocare indossando il velo sportivo. L’atleta, a ottobre del 2023, ha così lanciato la petizione Basket per Tutte per denunciare la decisione della federazione. L’obiettivo era attirare l’attenzione sul fatto che “tale divieto costituisce una violazione della libertà di coscienza e di religione e del principio di parità di accesso allo sport, in quanto, oggettivamente, non è necessario, proporzionato o giustificato da esigenze di igiene, sicurezza o ordine pubblico”.
Nello stesso mese di ottobre, anche Amnesty International aveva attirato l’attenzione della federazione francese di pallacanestro e del ministero francese della Gioventù, dello Sport, dei Giochi olimpici e paralimpici, chiedendo di garantire che “le norme relative all'uso di copricapi sportivi nelle competizioni siano conformi al diritto internazionale sui diritti umani e non discriminino e violino i diritti delle giocatrici musulmane che indossano copricapi in Francia”. Prima della mobilitazione delle giocatrici di basket e di Amnesty erano arrivate le dichiarazioni dell’ONU, che a settembre si era detta fortemente contraria al divieto imposto alle atlete francesi di portare l’hijab durante i Giochi olimpici. «Come regola generale, l'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani ritiene che nessuno debba imporre a una donna cosa debba o non debba indossare», ha dichiarato la portavoce dell’Ufficio, Marta Hurtado, in merito alle dichiarazioni rilasciate da Amélie Oudéa-Castéra. «Secondo le norme internazionali sui diritti umani, le restrizioni all'espressione delle religioni o delle credenze, come la scelta dell'abbigliamento, sono accettabili solo in circostanze molto specifiche che rispondono in modo proporzionato e necessario a legittime preoccupazioni di sicurezza pubblica, ordine pubblico, salute pubblica o moralità», ha continuato Hurtado.
Nonostante molte atlete e associazioni abbiano preso parola, il regolamento non è cambiato. Oggi le giocatrici che portano il velo vengono squalificate e i club che permettono loro di giocare rischiano di essere sanzionati. L’ex giocatrice Salimata Sylla è rimasta stupita da questa decisione. «Se la legge e la Federazione internazionale autorizzano il velo e se ci sono degli accessori che non mettono in pericolo nessuno, non capisco perché non mi debba essere permesso di giocare», dice. «Da quando ne ho parlato pubblicamente non ho ricevuto nessuna risposta o spiegazione del motivo di questa regola. Ed è strano, considerando che alle Olimpiadi altre atlete straniere potranno giocare con il velo».
Ball Her e Les Hijabeuses: lo sport inclusivo
I divieti imposti dalle Federazioni hanno spinto le atlete a creare delle realtà sportive più inclusive. È il caso del collettivo Les Hijabeuses, creato per difendere il diritto delle atlete di giocare a calcio indossando il velo. Nato nel 2020, il collettivo organizza partite e tornei aperti anche ad atlete con l’hijab o con altri abbigliamenti religiosi o culturali.
A giugno il collettivo ha organizzato un evento su larga scala, le Olimpiadi delle Hijabeuses, che consiste in una serie di competizioni diverse, aperte e accessibili a tutte le amatrici. “Vogliamo riaccendere la fiamma dello spirito olimpico, in un contesto di continue divisioni”, si legge sul sito dell’evento.
Un’altra realtà nata dai divieti delle federazioni sportive è quella di Ball Her, lega di basket creata proprio da Salimata Sylla e attiva nell’Ile-de-France, la regione di Parigi. «L’idea è di aprire degli spazi sicuri per tutte le donne e ragazze che hanno voglia di giocare a basket», dice Sylla. «Ball Her è un bisogno. Io non ho deciso di smettere di giocare a basket, quindi non vedo perché dovrei farlo».
Seguendo lo slogan di “basket per tutti”, Salimata Sylla spiega che Ball Her serve anche per dare visibilità alle atlete con l’hijab. «Per mostrare che non è inappropriato giocare con il velo», ci dice lei.

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