Senza titolo 225

 

PRO_LOGO?


Sono ventuno, più una che è zero


Formano insieme una storia incantata


Una per una te ne parlerò


Ma il vero senso di quello che dico


È nella voglia che tu hai di Te


 


Tu hai le chiavi di tutte le porte


 


Io canto solo ciò che vedo in Te


 


Non darmi quindi né colpe né plausi


Sono lo specchio


Un riflesso del Se


 


..Nulla ti obbliga a leggere tutto


Nulla ti tiene legato qui..


Ma se poi insisti e rielabori il tutto


Forse il segreto di vivere è qui.


 


 


Nulla mi era stato dato.


Nulla portai con me.


 


O


 


Il vuoto assoluto.


Talmente incommensurabile da essere inesprimibile, totale.


Nulla che si possa dire del prima.


Cancellato.


Niente tempo.


Quando il pensiero si espande così, non c’è rischio, ma la certezza assoluta che nulla dopo sarà uguale,


anche la stessa sensazione d’espansione, la consapevolezza di essere un punto definito in uno spazio, perde di valore, senza riferimenti la ragione si perde, la memoria s’infrange, frammenti atomizzati di coscienza cosmica, una luce tanto forte che niente può rifletterla, quindi come il buio totale, eppure vedi oltre te, entro te, tu sei il cosmo e parte di esso e lui è parte di te, infinitesimale macroscopico tutt’uno…


Nessun riferimento spazio-temporale, ma senti di esistere, sospeso in te eppure fuori, oltre.


Completamente avvolto, anzi, parte di una miriade di luccichii d’arcobaleno, e sei uno di essi, ed essi si riflettono in te, mentre la tua essenza è pervasa come da un suono, che vibra ovunque, è in tutto, come se tutte le possibili manifestazioni, le cose, gli esseri, avessero voce, e la emettessero insieme e anche tu, anche tu stai vibrando..


 


E provi tutto l’amore che si può desiderare, un’armonia perfetta, senza nessuna regola o alternativa, unione suprema poiché indivisibile …


 


Poi…


Una voce…


La senti dire…


 


-se questa è la morte, non è brutta, anzi… è bellissima..-


ma nel sentirti pronunciare questa frase, un’altra voce, ti dice:


-ma io ho ancora tanto da fare, su questa terra.. alzarmi e uscire giù in strada, vedere persone, amare, ridere, conoscere ed avere esperienze, respirare i profumi di una primavera ancora da venire, custodire il segreto di un amico, veder nascere un bambino.. forse è ancora presto…voglio ancora vivere come ..so-


 


E mentre comprendi che le voci che odi sono le tue, quando ne acquisti consapevolezza…stai già rientrando in te, nel tuo corpo, ne senti l’odore, fletti i muscoli che guizzano obbedienti alle sollecitazioni di sempre, avverti un respiro roco, è il tuo, cola il sudore e non hai mosso il tuo corpo di un centimetro, ma l’orologio che segna implacabile il tempo di questo luogo, ti mostra che per due ore sei stato altrove, solo alcuni residui sfarfallii luccicanti e un suono impercettibile e decrescente, ancora ti richiama a ciò che poteva divenire, e non lo scordi più, e non sarà mai più lo stesso, mai più..


Non ne parli praticamente mai, qualche decennio fa ti avrebbero rinchiuso in manicomio, o esorcizzato, o beatificato…o deriso, evitato..


Ma ti piace, a volte, all’angolo del ricordo, quando imbrunisce presto o nelle lunghe notti d’estati sognanti e gravide di grilli infaticabili, ti piace immaginarti come il Matto delle carte, un piede sulla terra e l’altro lì nel vuoto, sospeso, che non si sa se il passo farà innanzi o indietro, che poi, trovami uno, ma uno solo, che sappia dirti, che differenza fa tra questa vita e l’altra…


 


Nessuno sa dove conduce il Viaggio


Neanche giurerei sulla partenza


Figurati l’arrivo se lo vedo..


 


Ma ancora a volte luccica negli occhi la follia..

Commenti

francifra ha detto…
e meno male che gli occhi di qualcuno luccicano..
buona giornata

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