18.9.04

Senza titolo 250

Ho letto    su  in giornale  "  d'intrattenimento " e  poi ripresa dal corriere.it  mentre  attendevo ilmio  turno in ufficio ospedaliero o dal barbiere  ora non ricordo  con precisione , ma non ha importanza    questa  bellissima storia  che  dovrebbe  farci riflettere  , in quanto noi  Italiani  abbbiamo perduto il senso dell'umiltà , in quanto ci rifiutiamo  di fare lavori umili  e preferiamo   farli  fare  a  gli extra comunitari   .  


Era un segreto, mi vergognavo»La colf è una regina del Ghana Sovrana degli Ashanti, fa le pulizie a Vicenza. La figlia: noi donne siamo più sagge


DAL NOSTRO INVIATO               


SCHIO (Vicenza) - «Io regina come la mia mamma? Se lei lo volesse, potrebbe anche succedere. E, certo, non mi dispiacerebbe. Ho sedici anni, adesso sto in Italia e penso a studiare. Poi, si vedrà». La ragazza dagli occhi scuri, vivaci e curiosi, la pelle scura, i capelli neri crespi tirati e annodati con un fermaglio, aggiunge in tono sommesso: «Nella nostra tribù, il popolo Ashanti, le donne sono considerate intelligenti, sagge. Migliori degli uomini. Per questo ci sono più regine che re. Mia madre è una di loro». Magnifico. L’orgoglio femminista ricomincia dal Terzo Mondo. E dalle regine. Ma qui non siamo in Ghana, Paese d’origine di Francesca e della quarantasettenne Rosina Mawusi, la mamma, ovvero la sovrana di Besoro, la città-regno popolata da diecimila sudditi, a duecento chilometri da Accra, capitale dello stato africano. Qui siamo a Schio, provincia di Vicenza, 38.000 abitanti, 3.200 immigrati residenti. E qui la regina Nanà - questo il suo nome da regnante - di professione fa la colf. COLF - Collaboratrice domestica presso tre famiglie: 25 ore la settimana, stipendio, contributi regolari. Il fatto è che il rango non sempre coincide con la ricchezza. Lady Rosina, dunque, abbandonati in Ghana scettro e corona (nel frattempo, il fratello-re fa le sue veci, ma con l’obbligo di consultarla, anche da lontano, per le questioni più importanti), quindici anni or sono emigra in Italia.
Separata dal marito, cerca lavoro. Ha tre figli da crescere - Federico, Francesca e Maria Rosa - e vuole accantonare risparmi, da inviare nel suo regno. Dove ritorna una volta l’anno, carica di doni (cibo, indumenti, farmaci) raccolti per lei dalla Caritas. «A Besoro - racconta Francesca - la maggior parte delle gente coltiva i campi. Riso soprattutto. C’è tanta povertà». Continua la figlia: «Quando va in Ghana, la mia mamma-regina resta un paio di mesi, e recupera il tempo perduto. Si consulta con gli anziani, dirime le controversie; e, se i reati non sono gravi, può anche infliggere condanne: multe, sospensioni... Certo, non ha facoltà di fare imprigionare i sudditi. Queste sono cose del passato. Anche la tribù Ashanti si è adeguata ai tempi».
NATURALE CARISMA - Sono giorni di ferie, e Rosina/Nanà Mawusi è fuori Schio. Ma adesso non è in Ghana. È volata a Washington, ad incontrare alcuni parenti della tribù, che abitano negli Stati Uniti. I figli intanto se la cavano da soli: Federico, 19 anni, lavora come modellista in fabbrica, Francesca, in vacanza dalla scuola (frequenta l’Istituto commerciale), tiene in ordine la casa, e cucina. La piccola Maria Rosa di 9 anni è stata affidata a un’amica della madre. «A Schio c’è l’associazione Ghana International, punto di riferimento di tutti i ghanesi che vivono nella provincia di Vicenza - spiega Emilia Laugelli, attivissima assessore ai Servizi sociali -. Integrazione, solidarietà, volontariato sono elementi .Al centro Rosina indossa i simboli regali: il turbante, l'abito di seta e la collana acquisiti di questa città. Rosina Mawusi, donna intelligente e dai modi squisiti, è una colonna portante della sua comunità. Chi ha bisogno di consigli, di indicazioni di ogni genere si rivolge a lei. E lei ha parole sagge per tutti. È davvero dotata di naturale carisma». Già, è una «regina». Ma lei, Nanà, non se ne vanta. Anzi, per cinque anni ha conservato il suo segreto. Scoperto poi, quasi per caso, da Denia Frigo, una signora presso cui la sovrana di Besoro va a servizio. In occasione del battesimo dell’ultimogenita, infatti, la cattolica Lady Rosina (ma - precisa Francesca - nella nostra grande famiglia si professano varie religioni») chiese alla sua datrice di lavoro di fare da madrina alla piccola Maria Rosa. Ed è qui che la padrona scopre di avere come colf nientemeno che una sovrana. Se ne accorge per via di certi invitati di colore, che si presentano in chiesa, indossando una t-shirt bianca al centro della quale campeggia il viso di Nanà. Com’è, come non è, la verità viene a galla. Tra lo stupore dei bianchi, e i sorrisi compiaciuti dei neri. «Io segreto, perché io vergogna», confida la regina, in afro-italiano. Ma l’impasse si supera, e la vita continua come sempre. Poi, la storia della regina-colf arriva alle orecchie dell’assessore Laugelli, infine a quelle del cronista. «In Ghana sono mantenuta - racconta la regina Nanà al Corriere del Veneto - però non ho guadagni. Così funziona nel mio Paese». Ancora: «Non sono venuta in Italia con l’intenzione di fare le pulizie, ma per cercare di dare qualche cosa al mio popolo. Il bisogno di lavorare mi ha spinto a cercare un posto. Qualsiasi. Del resto, io so fare soltanto le pulizie e la regina». Così sia.
Ora, la figlia Francesca ci racconta altri particolari della storia. Ci parla dell’abito di seta preziosa che la regina indossa quando rientra a Besoro e viene festeggiata dal suo popolo: è bianco dalla vita in su, e colorato nella fascia dell’orlo; drappeggiato sul seno, lascia scoperta una spalla. Sul capo, Nanà porta un turbante bianco, al collo una collana preziosa di oro e perle, tramandata da generazioni. È il segno della regalità Ashanti. «Durante la festa in piazza - spiega Francesca - si balla e si canta. Si mangia riso e stufato di carne in abbondanza, accompagnato da vino di palma».
Come ti prepari a prendere il posto di tua madre, semmai ti designerà sovrana al suo posto? Risponde la «principessina» nera: «La cosa fondamentale è l’educazione. La regina Nanà m’insegna il rispetto per gli altri, i modi gentili, il contegno. Anche l’abbigliamento deve essere sobrio, discreto». A Schio, Francesca indossa pantaloni gialli e t-shirt in tinta. Una ragazza come tante. Il Ghana è lontano.
user posted image
Rosina Mawusi (a sinsitra) con le figlie Francesca e Maria Rosa (Ansa)


Una storia  in tempi  come  questi  in cui  la  globalizzazione  neoliberista  porta  l'uomo  ad aspirare  ( salvo  coloro  , sempre più pochi  , hanno ancora  spirito  critico   e  non fatti fare il lavaggio del  cervello )  a posti di potere  e di comando   e mal  volontieri   si adatta ( o non vuol ricordare  come  i propri nonni  o bisnonni   emigranti e non  )   a scendere  nella  scala dei valori  umani . Ma  forse  non   tutti hanno il coraggio  d'intrapendere una scelta  simile  che richiede   grande  amore e  grande dignità   per  vivere  e praticare un'esperienza simile  a quella  descritta  sia  nella storia di Rosina  , sia   nella bibbia  filip 2:6-8  trovate  qui il testo  http://www.aiutobiblico.org/sermoni/filip/html/50-0205.htm .


 


Orizzonti


Film \ Documentari


L'OMBRA DEL GUERRIERO di Akira Kurosawa, Tatsuya Nakadai, Tsutomu Yamazaki, Kenichi Hagiwara, Daisuke Ryu (Giappone, 1980)


Constans
di Krzysztol Zanussi - Polonia 1980


OMBRE IN PARADISO
  di   Aki Kaurismäki  Finlandia, 1986


La  triologia  del " IL signore degli Anelli  "  


Il  documentario "Con la Palestina negli occhi" di Action for peace


P.s


Non  ho avuto modo   di cercare  libri (  letteratura  , ecc )  che  trattassero  tale  tema  non  appena  ne  trovo proverò ad inserirli  .  Ma  poichè  questo  è n blog\  comunity   colettivo \ aperto  , se  anche  voi miei  cdv    avete  film , libri  ,  che trattino  tali argomenti    potete metterli  nei commenti  anche  voi  .


 


 



 



2 commenti:

biri ha detto...

ciao cdv..c'è un film ..divertente che puoi forse inserire che è se non ricordo male s'intitola..il principe cerca moglie..è un principe africano che va a cercare la sua donna in america ..la trova e si mette a fare il cameriere..divertente anche l'attore di cui ovviamente non ricordo nome..

compagnidiviaggio ha detto...

è verom me lo ero scordatom . grazie

A VOLTE PER RIFLETTERE SUI FEMMINICIDI MEGLIO IL RUMORE CHE L'IPOCRITA MINUTO DI SILENZIO . LA BELLISSIMA INIZATIVA PER GIULIA CECCHETTIN

I movimenti studenteschi, compatti, avevano chiesto di organizzare un minuto di rumore in occasione dell’anniversario della morte di Giulia ...