28.4.05

citarsi addosso, ovvero 100 di questi post

Mi chiamo nikink e pubblico qui per la prima volta. Con gli opportuni adattamenti, offro a tutti i Compagni di Viaggio una riflessione postata qualche giorno fa sul blog da me cofondato, or sono tre mesi esatti. Ho una lunga esperienza nel mondo della comunicazione ma sono un neofita della blogherìa. Mi ci son voluti cinque giorni (c'è anche una vita, un lavoro, una famiglia...) per pensare e scrivere questo intervento. Sono stati la prima vera sosta in tre mesi di scrittura a palla. Mi sono parsi eterni. Di certo bloggare, come drogarsi, altera la percezione temporale. Mi son fermato perché avevo bisogno di riflettere su quanto sto facendo, la strada percorsa, le correzioni di rotta. Voglio tentare un'analisi onesta del fenomeno blog. Se l'autoreferenzialità dei blogueur che bonificano il proprio orticello mediatico vi fa venire l'orticaria, meglio smettiate di leggere.


"Pensate alle vostre famiglie duramente provate dalla vostra condizione; pensate a coloro che vi vogliono bene e contano su di voi. Portate un po’ di serenità anche in questo luogo e tra di voi. Il segreto della vera felicità non è nel miraggio del facile successo; essa si costruisce pazientemente con lo spirito di sacrificio e di servizio, col fare il bene anche quando costa". (dal discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II rivolto ai detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale, domenica 11 Novembre 1990)


scrivo cose, scrivo gente...


Parrà prematuro, quest'empito analitico da parte di chi dichiara così poca esperienza. Va detto che la mia frequentazione è stata da subito assidua, per capire questo medium multiforme e vedermi confermato che antepongo sempre il leggere allo scrivere. Ecco - tra l'altro - come viene a mancare il tempo: leggendo un numero sempre crescente di blog interessanti e relativi link. Inoltre, la crescente velocità nel consumo d'informazione non è invenzione mia: tocca cavalcarla, periclitanti sulla schiena di questa tigre mediatica, le cui potenzialità sono ben espresse in quest’articolessa su Business Week (lunga ma lungimirante: leggetela).


Avevo già sfiorato qui quello che, a mio avviso, è il problema identitario per eccellenza del medium blog (informazione a colpi di rimandi e poi?). Un lamento di Taran Rampersad su Morph (vogliamo post originali e non degli "ho letto, ha detto") mi ha spinto a chiedermi "cosa faccio qui?". Mi sento coinvolto in questa critica, perché la mia cifra informativa è prettamente ipertestuale. Mi piace assimilare e riproporre, con personali accostamenti o giustapposizioni, notizie e meta-notizie altrui. Mi pare che questa scelta strutturale ampli le possibilità dei lettori, senza obbligarli a condividere il peso della mia visione. Nulla d'originale, ma è tutto ciò che mi posso permettere, oltre a qualche sporadico approfondimento non programmabile.


ne ho viste che voi umani...


In effetti, alla critica di referenzialità selvaggia, un blog che a me piace molto, Quattro Passi, soccombe ben più del mio, coi suoi post sempre più scarni, righe di link eterogenei senza nesso o note. Peraltro il panorama italiano, generalmente inteso, mi sembra superare agevolmente - per vie laterali - questo cimento critico. C'è ad esempio la fiorente tradizione - quanto di meno anglosassone? - delle belle lettere, del "tema ben fatto". Abbiamo una pletora di scrittori struttural-scanzonati stile Barthes&Bart (nel senso di Roland e Simpson: pago debito a Tommaso Labranca, "la canzone del sola", epigrafe in "Estasi del pecoreccio", Castelvecchi 1994). Eleggo campioni del genere l'ineffabile Personalità Confusa e l'involuto ed ispido LiveFast di Cloridrato di Sviluppina (a scanso d'equivoci e bolle d'ostracismo: sto citando due talentuosi campioni, due che mi piacciono).


Non è da tutti scrivere bene, ma non credo che Rampersad si riferisse a questo, reclamando post più autentici. Immagino volesse spronare i blogger che s'occupano attivamente di società e politica. Ci sono anche da noi ma, a parte isolate realtà mirabilmente equilibrate (Pfaall, .commEurope e certo molti altri che, però, non ho ancora incontrato) ho letto in giro ninja di referenzialità (Jim Momo, linka poco ma cita a ruota) e pletore di liberali litigiosi (spesso in quota Tocque-Ville) sovente verbosissimi (il "tema ben fatto" in versione pamphlet). Poi c'è Beppe Grillo, che ha il pulpito facile e tonnellate d'accessi. Staremo a vedere se vorrà approfittare dei suggerimenti ben studiati che gli offrono i professionisti di Sky Tg 24 e vorrà fare più comunità e meno comizio.


minima immoralia


Due cose mi sconcertano, in fondo all'analisi della blogoboccia italiana, ed entrambe le ho viste ben espresse nel recente rumoroso esperimento di Ratzinger Boy. Se lo avete perso, nulla di che. Considerate però, numeri alla mano, che si è trattato di un grosso evento sociomediatico, con eco sui media paludati, la sua brava e dichiarata campagna di spamming (arte ed etica spesso configgono…) ed inevitabili riflessi (che si porterebbero dietro un lungo discorso sulla forumizzazione dei commenti... magari lo facciamo un'altra volta). La faccenda ha contribuito a fottermi la sua parte di tempo nel processo di riflessione per questo post (da buon speleologo della realtà ho letto migliaia di commenti, ora orbati al pubblico dibattito).


Mi sconcerta, innanzitutto, la quantità di tempo che alcuni possono destinare alla fuffa. La domanda circa l'occupazione con cui si sostenta Marco Spada ancora aleggia sulla sgomentevole quantità di scrittura prodotta per il superfake. Io non riuscirò mai a scrivere così tanto e con altrettanta facilità, ecco cosa invidio veramente al tipo. Non gli accessi. Ne abbiamo talmente pochi che, modestia a parte, possiamo invidiare chiunque. Di certo non ho apprezzato l'idea duchampista fuori tempo massimo (per scoprire che "l'ha detto la televisione" è stato sostituito da "l'ho letto in rete". Anvedi). Secondo sgomento: la quantità, il tono, la povertà cerebrale dei commenti al fenomeno di turno. Monta lo sconforto. Eccoci qui. Il perché, forse, riusciamo a capirlo; per chi, è meglio non saperlo...

Senza titolo 646


Anime e


fosco d'oscuro


cuore si perde


l'odio mai


esanime,le tue


labbra scarse


screziate di


menzogne si


fan veleno


d'ombra e


dolore,potessi


esalare la


mia morte


sarei lieto


d'un altro


amore


27.4.05

Senza titolo 645

TRENO...FRA LE NUVOLE


.


Simili a nuvole


si rincorrono, si raggiungono,


si scontrano,


si distendono, si dissolvono


i miei pensieri...


Come nuvole


scorrono veloci senza meta


in un cielo infinito...


confusione serena


disorientato affastellarsi


del prima e del poi...


del se e del ma...


in un tempo amico, nemico,


perenne tiranno...


.


P.S:...eheh,...questo reo tempo!:-)))

25.4.05

25 APRILE


E in virtù d'una parola
ricomincio la mia vita
sono nato per conoscerti
per chiamarti
libertà.

Paul Eluard

Senza titolo 644

Il 25 Aprile e il governo 


L'EPIGRAFE


Lo avrai
camerata Kesserling
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
 
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio;
non con la terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovineti
riposano in serenità;
non con la neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono;
non con la primavera di queste valli
che ti vide fuggire.
 
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno;
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
 
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi con lo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.



Piero Calamandrei



ATTI DI GOVERNO



  • Silvio Berlusconi non ha MAI presenziato a una celebrazione del 25 Aprile negli anni in cui è stato presidente del consiglio  (nemmeno quest'anno sarà a Milano a fianco di Ciampi, mentre la lega e AN era scontato che disertarssero l'appuntamento). Il leader di uno schieramento politico chiamato "casa delle libertà" dovrebbe avere a cuore la data che ricorda la riconquistata libertà e la nascita della Democrazia in Italia, e invece ha sempre accampato scuse per non essere presente alle cerimonie pubbliche che il suo ruolo istituzionale (nonchè il naturale senso civico) gli avrebbe dovuto imporre. Forse perchè la festa della Liberazione è tutt'uno con termini quali Antifascismo e Resistenza? In effetti buona parte dei suoi alleati politici non hanno mai avuto buoni rapporti con questi concetti.

  • Nelle ultime due finanziarie si sono drasticamente ridotti i fondi destinati all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Questi tagli hanno messo in grave crisi finanziaria l'associazione che, per far fronte alle spese per ricordare degnamente il sessantesimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo ha dovuto ricorrere a sottoscrizioni pubbliche.

  • Allo stesso tempo, però, il governo ha varato una legge che equipara i repubblichini che combattevano a fianco dei nazisti (le Waffen SS, responsabili di 15.000 morti tra i civili italiani in stragi, rappresaglie e torture) ai partigiani, garantendo così a questi illustri "patrioti" la pensione di guerra. Viene così messo sullo stesso piano il partigiano che ha combattuto per liberare l'Italia dalla dittatura e il fascista che ha lottato a fianco dell'invasore tedesco, contro il suo popolo.



LA STOCCATA



Cosa Nostra propone di abolire la ricorrenza del venticinque aprile, simbolo di divisione fra gli italiani, e di sostituirla invece con una "Giornata della Concordia" che possa essere celebrata insieme da Ss e partigiani, mafiosi e carabinieri, giudici e ladroni. La proposta, apparsa sulle colonne del "Domenicale" (la rivista ideologica di
Dell'Utri) e' stata entusiasticamente ripresa dal Secolo d'Italia ("Basta con l'antifascismo") e An (La Russa: "Una festa da cambiare"). Negli Stati Uniti, contestualmente, il 4 luglio verra' festeggiato insieme a Bin Laden.



Riccardo Orioles da "La catena di San Libero"



DICHIARAZIONI UFFICIALI



Dove andrà il 25 aprile? "Di solito rendo omaggio al campo 10 dove sono sepolti i caduti della Repubblica Sociale". E i partigiani? "I privati fanno quello che vogliono".



Ignazio La Russa, Corriere della Sera, 9 aprile 2005



"Mussolini non ha ammazzato nessuno. Mandava la gente a fare le vacanze al confino".
Silvio Berlusconi, intervista allo Spectator, 2003


Criticare Mussolini mi riuscirebbe difficile. Noi non rinunciamo ai nostri valori, alle nostre radici.



Francesco Storace (AN), governatore del Lazio, al convegno sui martiri delle foibe tenuto a Fondi (Latina) il primo novembre 2003



"Cercheremo di attualizzare il nostro sogno, dimostrando che nel fascismo ci sono elementi validissimi per la società italiana".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Fini", Kaos).

"Non abbiamo niente da rimproverarci: il movimento da cui traiamo origine è stato sconfitto dal verdetto delle armi, non dalla Storia".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Bisogna dire grazie a Mussolini se nel '22 l'Italia non è diventata comunista".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Il saluto romano non mi scandalizza: in un momento dove tutti fanno a gara ad annacquare la propria identità, o se ne vergognano, c'è chi ne è orgoglioso".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).

"Mussolini? Un esempio di amore per la propria terra e la propria gente".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Gianfranco Fini", Kaos).

"Se Mussolini vincesse oggi, garantirebbe libertà agli italiani. Insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a Mussolini verranno intitolate piazze e monumenti".
(Gianfranco Fini, ottobre 1992, ibidem)

"L'identità che il Msi orgogliosamente rivendica non è tesa a restaurare il regime fascista, bensì a rilanciare quei valori che quel regime teneva ben presenti ed elevò alla massima dignità".
(Gianfranco Fini, novembre 1992, ibidem).

"Mussolini, per l'Italia, è stato il più grande statista del secolo".
(Gianfranco Fini, Mixer, 7 marzo 1994).

"L'unica colpa di Mussolini è di aver creduto che la guerra sarebbe durata poco. E' partito per correre i cento metri, gli è toccata una maratona. Ha preso una cantonata".
(Gianfranco Fini, 2 luglio 1994).

24.4.05

25 aprile 1945-2005

   


 IL Post  d’oggi  , come sempre  del resto  per  chi   mi ha sempre seguito dall’inizio  vuole essere   uno strumento d’informazione    ovviamente  nel limite del  possibile   non settaria   e  obbiettiva , che  aiuti   nella  ricerca  della memoria (  vedere il post  integrazione alle  Faq )  e  a  conoscere    ed  acquisire quelle “ buone  abitudini “   che  unite  agli “ strumenti diagnostici esistenti    possono  aiutare  a  far  si che   certe  aberrazioni   non  sin ripetano mai più   e  che   le  bugie (  di stato e  non   )  non diventino verità  e  la  verità   non diventi  menzogna  In occasione dell’anniversario del  60 ° anniversario  della liberazione si assisterà da una parte a un diluvio di retorica e di celebrazioni    spontanee  come  quella  che  ci sarà  il 25  aprile  a  Bortigiadas ( Sassari  ) e   ipocrite   come quella  del  mio  comune    dove  si  è dimenticati di  ricordare  uno  dei  più  grandi partigiani   italiani  Il  colonnello dei  carabinieri (  uno dei primi    \  secondo altri il primo stesso    fra  i carabinieri ad  andare in montagna  e  unirsi a Partigiani  )  comandante  di GL  di Piacenza    Fausto Cossu  originario    di Tempio P ( mia  cittadina  )   morto all’età  di 90  la  scorsa  settimana   sulla lotta partigiana :  Allo  stesso  tempo ci saranno  anche  denigrazioni  ni  da  parte  dei revisionisti estremi - negazionisti   e  quindi  delle  tv  e dei media  (  la  cui  totalità o quasi  è  in mano  alla  destra  di governo   )  verso  coloro   che hanno combattuto per la democrazia  e la libertà, accusandoli   d’essere  una esigua  minoranza (tesi   fuorviante  se   si estende  a tutta  la resistenza,in parte vera  se si tieni conto  della   distinzione  fra Attendismo   e  Non Attendismo     all’interno  del movimento  resistenziale   in quanto le lotte  di liberazione   sono vincenti     solo se   il pesce  ha  l’acqua     in cui nuotare , infatti non si   capirebbe la  nascita  e la  durata  anche  se  breve  delle repubbliche partigiane  (  sempre  sullo stesso argomento il  dossier del quotidiano l’unità )   la  grande partecipazione popolare  e il  ruolo attivo  delle donne la  cui presenza e partecipazione  è stata  lungo  come  quella degli anarchici e  dei movimenti non violenti   ,  anche   da  quei partiti   attendisti e non  che hanno fatto la resistenza  , sottovaluta     e sminuita , ed   solo recentemente   affrontata    trovate  qui maggiori news ) e mettendoli  sullo stesso piano, con una legge ,  con  coloro  (  I repubblichini  ) ,che  hanno partecipato   allo sterminio nazista  e  allo loro stragi  ne trovate qui l'elenco  e  qui  chi essi erano.Per maggiori approfondimenti    vedere i link  riportati alla fine  Ecco   quindi  come  già in passato  ho  deciso  di preferire, alle  rituali   e  [ Sic ]  spesso stucchevoli  celebrazioni ,  nel mio piccolo , una iniziativa   concreta  volta   a contribuire   ad una memoria  non retorica  e  solo celebrativa, perché  : <<  Occorre  essere attenti    per  essere padroni di se  stessi >> come  dicono   gli ex Csi in linea  Gotica  .  e  come  dicono anche    dei miei amici  di Gavoi (  Nuoro  ) Francesca Cualbu,Enrico Mura,Luca Sedda   nel   loro libro GAVOESOS Il Ventennio e la Guerra  che  hanno scritto un  libro  sul  loro  periodo intervistando anziani  del paese  sul periodo  fascista  e  sulla seconda  guerra mondiale   presenteranno il  25  aprile   : << Mentre le guerre continuano a funestare questo nostro mondo e, a noi tutti, sembrano lontane, lontanissime, televisive, la generazione che ci ha preceduto e ci ha regalato il paese come oggi lo conosciamo, la generazione che ha vissuto il Ventennio, che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale, si va estinguendo. Nelle case e, nei giorni buoni, sulle panchine granitiche ai bordi delle vie e delle piazze, invecchia un patrimonio di memoria storica, inascoltato da quelli che di memoria e d’insegnamenti avrebbero più bisogno: i giovani . Convinti che ogni vecchio che muore rappresenta un archivio che si chiude per sempre, abbiamo deciso di tornare ad interrogare i protagonisti di quegli anni, i pochi che ancora oggi hanno voglia di parlare di quelle vicende talvolta dolorose, quanto dolorosa può essere la guerra. Abbiamo pensato di raccogliere le testimonianze, le fotografie, le lettere dei superstiti di quelle guerre, ma anche di quelle persone che nel paese hanno vissuto le ansie e le difficoltà di quel periodo, per cercare di scoprire come e quanto Gavoi, villaggio barbaricino, fosse coinvolto, travolto e partecipe di quel momento storico nefasto per l’Italia, per la Sardegna e per il mondo intero. Abbiamo pensato di riportare tutto questo in un libro che rimanga a testimoniare e a ricordare quegli anni a tutti i Gavoesi...». Occorre,quindi fare,come nella moderna  medicina dove  la  diagnosi precoce sia lo strumento  migliore per  assicurare  le massime possibilità   di cura . E  la  diagnosi  precoce   , in  tutti in campi , richiede  la consapevolezza  e  informazione  .  Ma   poiché  lo sappiamo  tutti  ( almeno  chi  non  vuole  aprire gli occhi  o  ha mandato il cervello all’ammasso )  deve  essere   quella  non  omologata    e standardizzata  come   è oggi   in Italia   salvo  rare  eccezioni  di chi non  ha  voluto mandare  il cervello all’ammasso  o leccare  culi  .  A  che  dice   che il  25 aprile  e  l’antifascimo  sono ormai  superati  dico   questo  :   la nostra  costituzione  (   che    si vuole  cancellare   completamente  )   non  è separabile   dall’antifascismo e  dalla  guerra di liberazione  , della quale  l’insurrezione del  25  aprile   non fu  che l ‘epilogo  (  e solo  gli schiocchi  in malafede   sia  a destra  che a  sinistra   hanno inventato  o  riutilizzato il  ritornello   montalelliano : <<   s’insorse   quando    non c’era nulla  contro  cui  insorgere >> )  . Non  è separabile   quella  lotta   dal suo grande  e positivo risultato  concreto   che  è la Costituzione   . Un monumento   che    oggi  è insidiato   e   che  va  difeso  con ogni mezzo  ., perché  è il risultato   di sofferenze   di tanti   e non  può essere infangato  o dimesso da   un manipolo   di neofascisti  camuffati  in cerca di rivalsa   .Mi  ritornano in  mente le parole  , lette  in uno dei tanti dossier   per  60   , di  Livio bianco capo partigiano del  Cuneese pronunciate nel  lontano  1947 , rese ancora più attuali e che trovano conferma  nelle violenze   fasciste   alla  facoltà di Roma  III   o le manifestazioni e  aggressioni  di  Forza  Nuova   trovate qui  un elenco  dettagliato   : <<  quelle   forze che credevamo  d’aver   per sempre debellato  , verso cui abbiamo avuto   il torto d’essere stati   troppo indulgenti  , sono sempre  vive  , e  rialzano al testa   , e  cercano   baldanzosamente  al rivincita  >> .Concludo   questo  Post   con due  citazioni . La  prima  una rivista di storia  Millenovecento  (  di destra   certo  ma non fascista   un po’ revisionista   a  volte  anche  estremo  , ma non faziosa  ben   curata  e  documentata  per iscriversi alla neswletter  info@millenovecento.it essa    è in formato PDF e per essere letta necessita di Acrobat Reader, scaricabile gratuitamente sul sito www.adobe.it )  : << (…)   Negli ultimi anni da parte di molti studiosi, dopo anni di alluvione di retorica sulla resistenza, c’è stato un tentativo di ridimensionare l’importanza di questo fenomeno. E’ stata messa in discussione la rilevanza militare, è stata messa sotto accusa in certi casi l’onestà personale di molti partecipanti, sono stati espressi dubbi sul valore democratico di grandi componenti resistenziali, specie quelle che si rifacevano allo stalinismo che in effetti non aveva molto da insegnare sul piano della democrazia. In qualche maniera anche la riscoperta dei combattenti della Rsi, molti dei quali avevano combattuto una guerra già persa solo per salvare l’onore nei confronti dell’alleato, è una critica implicita a chi ha combattuto sulle montagne in nome della libertà.Personalmente sono convinto che la resistenza abbia fatto una serie enorme di errori (…)  >>  . Certo    come in tutti i  movimenti  di liberazione  ci  furono degli errori , ma  non sono  paragonabili a  quelli    fatti da coloro   contro  cui si  combatte   Quelli   della  resistenza  italiana  furono  :   quello del massacro della famiglia   Govoni    famiglia Govoni  meglio nota  come i sette fratelli  Govoni  (  per  citare  il caso più   importante  e più noto ), Le foibe ( sempre su  tale  argomento  segnalo quest’altro  sito   http://digilander.libero.it/lefoibe/personale.htm  )  oppure  il caso  di   Porzus   e per  finire  quello  di  Piazzale  Loreto     atto conclusivo della  Guerra   ,   Alcuni  comprensibili (  le  Foibe  e Piazzale  Loreto  )   se  inquadrati   nel contesto storico , ma non giustificabili , condannabili gli altri   , da non mettere    tutti  sullo stesso piano di quelli  Nazi – Fascisti  .  << (…)  Ma al di là di tutti questi elementi, ---sempre  l’editoriale  di Secciani  su millenovecento di  questo mese  ----   che sono certamente importanti, sono personalmente convinto (e ripeto è un parere personale) che con tutti i suoi errori la resistenza sia stato un elemento fondamentale nella ricostruzione dell’Italia. Si parla molto della parola onore ogni volta che si citano i combattenti della Rsi ed è indubbio che da parte di molti ci sia stata questa motivazione nello schierarsi dalla parte di un regime screditato, ma è altrettanto indubbio che il vero onore dell’Italia sia stato salvato proprio dalla resistenza. E non certo perché si schierò dalla parte dei vincitori, ma perché era dalla parte di valori giusti. La democrazia, la libertà di espressione, la libertà di associazione, la libertà di mercato sono valori troppo grandi e troppo importanti per considerarli secondari. Il fatto che, sia pure con molte contraddizioni, la resistenza abbia dato il suo contributo a ristabilirli in Italia non è un fatto di pura retorica, ma qualcosa di fondamentale. E il fatto che quando sono arrivati i liberatori ci fosse già qualcuno che la libertà se l’era conquistata da sola, il fatto che la democrazia non sia stata solo un bene di importazione, non è certo un fatto secondario.>>.Seconda   è  ultima  citazione  :<<  Se voi  volete  andare  in pellegrinaggio  nei  luoghi ---- potete   con i link sotto riportati  ---- dove  è nata  la nostra costituzione   andate nelle montagne   dove  caddero  i partigiani  , nelle carceri dove  furono imprigionati  ,  nei luoghi dove  furono impiccati . Dovunque  è morto un italiano  per  riscattare la  dignità ; andati li , o  giovani  ,  col  pensiero perché  li  è nata  al nostra costituzione  >> (   Pietro  Calamandrei 1899-1956   un  liberale  \  azionista    che  oggi  dai revisionisti  estremi \  negazionisti  viene  definito  in senso  dispregiativo e  fuorviante comunista  )  




 

 



 


 


23.4.05

aggiunta alle faq

Molti mi chiedono  :  come mai   coltivo la memoria     e se in tempi come questi   fare  ciò non è  come dare el perle  ai porci  ?


Io  coltivo la memoria perchè   per  capire   quello che siamo  e  dove   stiamo andando  oggi  , è neccessario  sapere  da  dove   veniamo   e cosa  siamo stati  ma  soprattutto perchè non sia  fatto  un uso  politico  struemntale  dela  memoria storica  .  E poi   se la  gioventù  ( e non solo )  la  si   emotiva  ,  la si  incoragfgia  in maniera non retotrica   , accademica  e strumentale  ,  la sia aiuta a  formarsi uan coscienza    critica   e  storica  e    si  fàò si  che  certi errori non si ripetano   .    E poi  io preferisco (  cosi  credio  e sono sicuro anche  per coloro scrivono  sul mio blog  )   che  è meglio  essere  considerati illusi  e  sognatori     come  Il  comandante  aureliano   protagonista   del romanzo cent'anni di solitudine       o  come  quello dela  canzone  il ballo d'Aureliano   dei  Modena city ramblers  che  essere  un automa   o  una pecora  , anzi peggio  , aver mandato   il cervello all'ammasso    e non proporre iniziatve    e accontentarsi  acriticamente    senza reagire  di quello che passa il convento  .  Cocludo questo post  con una cit  : << .. .Luogo della memoria  , pomeriggio di festa  ,giovane umanità   antica  fiera indigesta . Cielo padano plumbeo  , denso incantato incredulo  un canto partigiano al comandante  diavolo   non temere il  proprio tempo  è  un  problema  di spazio  . Geniali dilettanti  in   selvaggi parata raqioni personali , una questione  priovata  ...  >> (  Giovanni Lindo Ferretti  ) 

Il samsara spezzato - Insonnia e delirio in una notte di mezza primavera

Ho sognato Dio, e son stato geloso.
Era come un bel bambino che nel gelido inverno della vita sta tutto il tempo davanti alla finestra della sua piccola e calda baita. E lui guarda il paesaggio innevato. Il sole brilla in alto nel cielo e qualche fiocco scende tranquillo e maestoso,e i suoi occhi sono fissi su un bell'albero di ciliegio in fiore; il contrasto del rosa dei fiori con il bianco della neve è proprio un paradiso per gl'occhi. Stava lì, tutto attento e appiccicato al vetro per non perdersi neanche un secondo di ognuno di quei sei miliardi di fiori; certi sono così belli che solo ad ammirarli se ne sentiva il profumo dolce. Assiste ogni giorno, sempre con la stessa meraviglia e lo stesso stupore che solo un bambino può avere, guarda quelle piccole opere d'arte nel loro breve processo di vita. Ad ogni fiore caduto spunta la gemma che lo sostituisce, e la vede gonfiarsi e cambiare fino ad aprirsi in una meraviglia di colore. Altre gemme nascono sottosviluppate e sembrano già destinate a morire, ma avvolte le stesse sbalordiscono per la loro energia e riescono a sbocciare in tutta la loro bellezza. Certi altri hanno la sfortuna di nascere su un ramo marcio e purtroppo non è colpa loro se li son nati, e nonostante le apparenze, con gran forza si tirano su le maniche e iniziano a crescere nel modo giusto, tanto da rendere vivo tutto il ramo malato. E tutti questi fiori sono diversi fra loro proprio come i cristalli del ghiaccio e quando giunge l'ora di cadere al suolo trascinano nella loro prossima gemma ciò che son stati. Il loro karma sarà la loro prossima guida a monito di un esistenza migliore e starà a loro scegliere come crescere e se aprirsi. Qualche fiore in una fioritura riesce ad aprirsi in tal modo che i suoi petali sono innumerevoli e dal profumo unico e penetrante. Sono quei fiori che avranno la fortuna di interrompere la loro sofferente ed infinita rinascita; da fiore diventeranno finalmente frutto. Un frutto che segnerà la fine e sarà un nuovo inizio per i fiori vicini. Il freddo colpisce solo certi fiori come se fosse una stupida prova di forza. E lui li guarda da dietro il vetro, li ama tutti e morirebbe di dolore se la fioritura si interrompesse, e sa di essere impotente verso tutti quei fiori malati e raggelati, perché anche se ne aiutasse uno solo tutti gl'altri reclamerebbero a gran voce lo sgarbo subito. Ma è ingiusto modificare ciò che matrigna natura ha creato. Come è ingiusto stare appeso lì, al freddo, con le nuvole che coprono dal sole le già sfortunate gemme. E le più deboli sperano di sbocciare prima di cadere.
Sono geloso; del caldo della baita e della bella e sofferente vista.


Dio è proprio un bastardo se permette tutto questo!

21.4.05

UNA VITA

Iraq, uccisa l'attivista Usa dei risarcimenti contro l'esercito americano.

Muore a Baghdad per un attentato suicida l'attivista americana Marla Ruzicka. Con lei c'era anche un autista del posto e un cittadino ceco. La conferma arriva dall'ambasciata statunitense nella capitale irachena. La Ruzicka era in Iraq per tenere il conto dei morti tra la popolazione e aiutare i cittadini iracheni a chiedere i risarcimenti al governo americano per i "danni collaterali" provocati dal fuoco delle truppe Usa.
(L'Unità Online)


"To have a job where you can make things better for people?
That's a blessing.
Why would I do anything else?"
Marla Ruzicka



Ecco il link al suo sito >>>>

20.4.05

Senza titolo 643

Esercizi


Quando scopri una verità devi cercare di attuarla. Contagiare il mondo col proprio stile di vita si chiama esempio.
La verità… Ma qual è la verità?
L’ascolto può curare: ascoltare significa smettere di arrabbiarsi e di stressarsi.
L’ascolto può riempire, ma è difficile metterlo in pratica: spesso infatti ci si aspetta qualcosa. Non tanto una ricompensa ma, ad esempio, ci si potrebbe aspettare che qualcuno si aspetti qualcosa da noi.
In realtà credo che nessuno pretenda niente: basta ascoltare.
L’ascolto suggerisce la risposta. Un “no”, non infastidisce nessuno ma può accadere che infastidisca me quando lo pronuncio.
Invece l’ascolto è un dono. Basta quello e nient’altro.
Possono dirti tutto o niente, ma se ascolti, come faranno a ferirti?
Ascolto significa però eliminare maschere, paure etc. Scoprire che sono soltanto alibi. 
L’ascolto è quindi ascolto dell’altro, del mondo, di sé, delle proprie sensazioni, delle proprie emozioni.
Ascoltare la vita senza giudizio significa amare.
Ma come fare?
Ci sono situazioni che ti colpiscono dentro. Cazzotti nello stomaco. Bombe.
Penso almeno a tre situazioni che mi urtano.
Portare l’ascolto in queste situazioni… Se c’è ascolto non c’è ustione. Un sentire differente…
Penso a quelle terapie che sono dette “energetiche” o “vibrazionali”. Una sostanza viene diluita molte volte o, in altri casi, viene solo rappresentata energeticamente.
Cosa insegna tutto ciò? Forse che è necessario un ascolto sottile. Un ascolto molto più potente che non dà reazioni collaterali come quelle “ustioni” di cui conosciamo bene, ahimè, gli effetti.
Un ascolto diverso. Un ascolto che permetta la comprensione.
Un ascolto senza maschera: ascoltare la sofferenza giudicando, porta ad un dolore maggiore.
Ma come fare?
Educazione all’ascolto sottile. “Ascolto di conoscenza” che è l’opposto di “ascolto superficiale”.
Ora penso a quegli esercizi orientali (ma anche occidentali) chiamati meditazione. Esercizi di ascolto.
Ascolto diverso. Respiro, posizioni per il corpo, preghiera… Percorsi di consapevolezza.
Consapevolezza è un altro modo di chiamare l’ascolto.
Il vero messaggio è molto potente. Lo si capta con l’ascolto sottile.
Sedersi in meditazione non significa saper ascoltare. Ci deve essere qualcosa di più. Poi ci sono anche quelle maschere…
Probabilmente è come in palestra… E’ necessario allenarsi.
Creare il silenzio in sé per riuscire ad ascoltare veramente.
Pensieri, paure, aspettative… Tutte queste cose vietano la percezione profonda.
Forse l’ascolto fa cadere le maschere. Con l’allenamento si riesce a sentire…
All’inizio è dura… Come qualsiasi allenamento. Si comincia da poco, lentamente. Ma è necessario iniziare. Meglio prima.
Non è la santità! O forse è santità in un senso diverso da quello che le si dà oggi.
Se io mi incazzo è perché sono fatto così, perfetto così. Ascoltando però potrebbe andar via anche l’incazzatura.
La cosa fondamentale è però l’accettazione. Criticarti non ti porta lontano. Fai solo il gioco dell’ascolto superficiale. L’ascolto profondo non dà critica poiché è libero dal giudizio.
C’era uno a cui faceva male il ginocchio. Bestemmie, parolacce, sfortuna… Ma lo stava veramente ascoltando il suo dolore? O stava ascoltando i suoi dolorosi pensieri?
Ascoltare ma non giudicare. Sei solo tu che ti fai soffrire… E’ inutile dare la colpa agli altri. Un treno, a volte, è meglio perderlo.
Una visione chiara rende le cose facili. Naturali.
Uno degli obiettivi da raggiungere dovrebbe proprio essere la “dimensione naturale”.
Natura è istinto ma anche ricerca del vero.
Oggi, per fare un altro esempio (il solito esempio), il sesso è un tabù. E’ inutile dire il contrario. Sembra innaturale.
Paradossalmente è più naturale essere uccisi in guerra che farsi una sana scopata. Sembra che non muoia nessuno in queste guerre alla TV. Quando muore un connazionale magari è una tragedia apocalittica. Ma ben presto si dimentica.
Ci sono in giro videogames violentissimi e film pieni di sangue a cui ogni giovane (bambino, adolescente…) può liberamente accedere. Si parla tanto di terrorismo: ma ogni notizia del Tg è molto più che terrorizzante. E magari si dice ai giovani che devono ascoltare il telegiornale per essere informati.
Ad un certo punto un giovane può chiedere una informazione sul sesso e allora scatta il tremendo imbarazzo. Siamo più felici se un giovane sa come si muore ma riteniamo immorale insegnarli come indossare un profilattico. Poi magari la madre sviene se la figlia è incinta o se ha la sifilide.
La paura è contagiosa, il piacere no.
Non si parla di amore… Meglio parlare di morti, politiche assurde, danni del capitalismo, schiavitù, barbarie, dolore, malattia, omicidi, guerre, violenza negli stadi, droga e via dicendo.
Come se esistesse solo questo. Come se amore ce n’è poco. Così facendo ce ne sarà veramente poco perché un giorno nessuno saprà più cos’è… Scomparirà. Scompariranno le coccole, i baci, le carezze, i massaggi, due corpi nudi che si abbracciano, toccarsi, leccarsi, legarsi, bendarsi… O forse saranno solo esclusiva dei ricchi in qualche costosissima beauty-farm… E qualcuno dirà che è peccato perché lo fanno i “ricchi cattivi”…
La fantasia è diventata una malattia! Qualcosa che si fa di nascosto. Qualcosa che non si chiede ma con cui si parla solo con se stessi. E poi, tutti stressati, si va a bombardare qualche povero paese medio-orientale. Che quello non è male.
Maschere e paure. Ascoltare e guarire.
A volte faccio cose per non sentire. Di nascosto. Per non sentire rimproveri, giudizi; per non sentire l’urlo della coscienza: prodotto di una società malata che non ama ma che sa perfettamente (?) cosa sia il peccato, l’odio etc. 
A volte faccio queste cose di nascosto quando invece potrebbero dare piacere anche ad altri. Potrebbero fornire di coraggio chi non riesce a cambiare la propria vita. Potrebbero dare l’esempio affinché qualcuno possa dire: “allora non sono solo! Credevo di non potercela fare… Ora, nel suo gesto, ho trovato il coraggio di cambiare”.



Photo by Ivan Scheers

17.4.05

esclusiva nazionale il capitano ultimo si co risponde alle accusa

per  me   e per  www.censurati.it  e  la  catena  di san libero  (  La "Catena di San Libero" e' una e-zine gratuita, indipendente e senza fini di lucro. Viene inviata gratuitamente a chi ne fa richiesta. Per riceverla, o farla ricevere da amici, basta scrivere a: riccardoorioles@libero.it. )  



Metto on line una lettera che il capitano ultimo manda a un gruppo di ragazzi circa i dubbi sulla famosa mancata  perquisizione del  covo  di  Salvatopre rina . Abbiamo le sue parole, non i resoconti dei giornali. Evitiamo i filtri, leggiamo i fatti.


capitano ultimo wrote:


"vedo che purtroppo il dubbio si insinua e trova facile terreno ovunque. Nel sito ci sono le mie dichiarazioni e credo che da quelle di deve partire se si vuole capire.In sintesi, io ho proposto di non eseguire la perquisizione all'interno del comprensorio di via Bernini 54 perchè sarebbe stato più remunerativo seguire i fratelli Sansone che ugualmente abitavano all'interno di via Bernini 54 e che per la prima volta venivano indicati da Di Maggio come fiancheggiatori fedelissimi di Riina. In quel modo affermai -e il Proc. Caselli recepì chiaramente (vd dichiarazioni sul sito) -che seguendo i costruttori Sansone avremmo potuto disarticolare la struttura economica ed operativa facente capo a Riina.All' interno dell'appartamento dove un mafioso vive con la moglie ed i figli non si tengono oggetti o documenti che implicherebbero un coinvolgimento penale dei figli e della moglie; la mia esperienza mi dice questo, ma evidentemente ci sono persone molto più esperte di me a cominciare dalla dottoressa Vincenzina Massa, che affermano il contrario, (mancano episodi di riscontro alle loro tesi , ma non importa), quando si va al circo non si può scegliere lo spettacolo.infine dal nostro punto di osservazione non si vedeva l'abitazione di Riina (circostanza ben conosciuta dal dott. Aliquò - vedi dichiarazioni sul sito)e da altri, quindi anche mantenendo l'osservazione (cosa impossibile e da me comunque non compresa allora) non si sarebbe potuto rilevare nessuna frequentazione dell'appartamento quindi mi chiedo di che cosa stiamo parlando???una cosa è certa, questo processo e tutti i dubbi creati e sparsi sono strumentali agli interessi di Riina Salvatore e dei suoi alleati, da un lato delegittimano operatori antimafia e lo stato che questi rappresentano, dall' altro legittimano cosa nostra.Certamente la dott.Vincenzina Massa ed i suoi seguaci (Bolzoni,Lodato ecc..)la penseranno diversamente, ma d'altra parte quando si va al circo non si può scegliere lo spettacolo."


ultimo


Attenzione questo scritto può essere utilizzato e diffuso da
chiunque, nella più normale libertà .


N.B. -
Nel 2005, a quanto pare, a doversi giustificare non sono i mafiosi ma quelli che li arrestano. Vedremo se questo stato di cose cambierà col nuovo governo.


 

Senza titolo 642


  Ieri sera CITTà DELLA SCIENZA

Una bella serata.. tra musica e persone che si incontravano qua e là


Il mio martini,il mio lui.









 


Ma non è stato questo a farmi stare bene, ma laverlo accanto nel trigesimo per mio nonnosentirmi di nuovo triste come un mese fa.. che brutta sensazione









 


-Perché hai paura che io mi annoi?


-Forse perché ci tengo tanto a te









 


Sono praticamente fisicamente distrutta


Sono stufa di lavorare con persone arroganti


Di persone che fissano colloqui di lavoro per me


Vorrei essere un po libera, fare quel che voglio e scegliere quel che voglio









 


Che bello.. tra cinque giorni andiamo dai miei amici.non vedo lora








 


Sto sperando ancora nel secondo momento del libro che sto leggendo…che noia




















16.4.05

Senza titolo 641

Stare in ascolto. Spostare l'attenzione sull'altro. Vedere e osservare il flusso che esce da sé. Ascoltare. La vita è piena di cose da vedere, sentire, ascoltare. Non ciò che entra è importante. L'esterno.
Siamo abituati a "sentire" negativamente. Un flusso che ci percuote e ci stupra. Possiamo dare. Un flusso che esce. L'ascolto nasce quando l'attenzione esce e va sull'altro.
Un flusso entra ora in maniera diversa. Sapori, energie che riempiono.
Apertura, ascolto. Per assorbire.
Lamenti, rimproveri, ingiustizie, giudizi...
Aprirsi significa imparare.
Il mondo dà piacere, l'ascolto cura.

Alle volte incontri qualcuno per caso... e ti accorgi che il caso non esiste! Una parola può cambiare una vita.
Consapevolezza.
Una cellula muta il suo pensiero. Accetta il suo ricordo. Così, in un click, può cambiare tutto ciò che le sta attorno.
In un attimo ti ritrovi lenti più pulite. Visione più nitida.
Ascoltare: guardare in modo diverso. Proiettarsi verso il mondo. Non stare ad aspettare...
Osservare in silenzio senza dar consiglio... Gustando.
A poco a poco. Come a guardar sott'acqua. Pulito.
Amare è ascoltare. Ed in un istante ti ritrovi ad essere felice per ciò che hai: incredibile! Sei tu.
Via e scopo: ora perfettamente chiari. Qui.
Ascoltare senza giudizio. Un bel film, ti lascia qualcosa dentro.
Ascoltare le parole. Non lo facevo da tanto. E' difficile. Mi sono arrugginito.
E poi ad un tratto le cose appaiono più nitide. Attimi di silenzio ricchi di felicità.
Svuotare il mondo dalle proprie maschere. Vederlo com'è.
Amare. Sentire.
Ciò che hai diviene ciò che sei. Lo sento.
Puoi gustare il tuo piatto preferito in due modi: con la lingua o con i pensieri... Ma la lingua ha quella funzione specifica...


Significati


Dietro
La porta
Origlio
Voglio
Me stesso
Mi giro
Ti vedo

Nell'attimo in cui dimenticavo di cercarmi, ascoltando la tua favola, mi sono trovato


13.4.05

A capo dell'Unicef la "donna Usa"

Il Movimento per la Salute dei Popoli, allarmato dalla designazione della Sig.ra Ann Veneman - precedentemente Ministro dell’Agricultura degli Stati Uniti - come nuovo Direttore Generale dell’UNICEF esprimendo forti preoccupazioni e invita a spedire una email-lettera di protesta in quanto "oltre alla non qualifica adeguata, la signora Veneman si è caratterizzata nelle sue precedenti esperienze per aver messo i profitti aziendali al di sopra del diritto dei popoli al cibo.


LA MISSIONE DELL’UNICEF E’ DIFENDERE I BAMBINI: DIFENDILA!



FIRMA LA PETIZIONE ONLINE


LETTERA DI PREOCCUPAZIONE


Una lettera che esprime preoccupazione da parte del Movimento per la Salute dei Popoli circa la designazione di Ann Veneman a Direttore Generale dell’UNICEF, a partire da maggio 2005.



Al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e ai membri del Consiglio Esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF):


Il Movimento per la salute dei Popoli (PHM) è stato messo in allarme dall’apprendere che la signora Ann Veneman, precedentemente Ministro dell’Agricultura degli Stati Uniti, è stata nominata nuovo Direttore Generale dell’UNICEF. E’ deplorevole che il processo per la nomina del Direttore dell’UNICEF sia avvolto nel segreto e non preveda nessun meccanismo di partecipazione a individui o ONG impegnati sui temi del benessere, salute e diritti dei bambini, e che non esista un ambito di discussione dove i vari candidati, prima della loro nomina, possano far conoscere i loro obiettivi o i programmi su cui intendono impegnare l’agenzia.(1)


Appare chiaro che il processo di designazione lascia al governo degli Stati Uniti la parte del leone nella decisione su chi scegliere come Direttore dell’UNICEF. Già questo dovrebbe essere oggetto di discussione tra tutti gli osservatori. Come è ben noto, gli Stati Uniti e la Somalia sono gli unici due paesi che si sono rifiutati di firmare la Convenzione dell’ONU sui Diritti dei Bambini. Stante la pratica statunitense di negare fondi alle agenzie delle Nazioni Unite di cui gli Stati Uniti disapprovino la direzione (UNESCO; UNFPA, OMS ecc.) possiamo immaginare le pressioni a cui il Segretario Generale sarà stato sottoposto affinchè venisse nominata la signora Veneman.


In mancanza di un processo trasparente e informativo per selezionare il Direttore Generale, la comunità sanitaria internazionale è costretta a stimare quanto la signora Veneman sia adatta a guidare l’UNICEF sulla base delle sue prestazioni precedenti in questioni riguardanti la salute dei bambini. Dall’esame dell’informazione disponibile pubblicamente, il PHM ritiene che sarebbe grave mancanza di scrupoli starsene in silenzio mentre alla signora Veneman viene dato l’incarico di vigilare sulla salute e il benessere dei più vulnerabili tra noi tutti, i bambini.


La formazione della signora Veneman e la sua esperienza di legale aziendale nell’agrobusiness non le danno una qualifica adeguata al pesante compito di essere la guida dell’agenzia con maggiori responsabilità per i diritti dei bambini in tutto il mondo. Come titolare del Ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti, o come Segretario del Department of Food and Agriculture della California, o come Sottosegretario Aggiunto agli Affari Internazionali nel Ministero dell’Agricoltura, la signora Veneman non ha offerto prove del suo interesse per i bambini del mondo o per la loro salute e il loro benessere. Al contrario, le sue prestazioni in quegli incarichi si sono caratterizzate per aver messo i profitti aziendali al di sopra del diritto dei popoli al cibo (Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, articolo 25). Una filosofia e una pratica di questo tipo ribalterebbero quasi sei decadi di orgogliosa storia umanitaria dell’UNICEF e sarebbero disastrose per i bambini del mondo.


Uno dei maggiori disastri per i bambini del decennio passato sono state le sanzioni ONU contro l’Iraq, seguite dall’invasione e dall’occupazione di quel paese. Il Direttore dell’UNICEF precedente, la signora Bellamy, fece un appello perché venissero ritirate quelle sanzioni, responsabili secondo le stime della morte di 500.000 bambini. La signora Veneman non ha espresso analoga preoccupazione. Anzi, in quanto Ministro dell’Agricoltura, nel 2003 ha nominato Daniel Amstutz a capo del processo di ricostruzione agricola in Iraq. Ora, per usare le parole di Kevin Watkins, ex direttore strategico di Oxfam, “mettere Daniel Amstutz come responsabile della ricostruzione agricola in Iraq equivale a mettere Saddam Hussein alla presidenza di una commissione per i diritti umani. Questo signore ha tutte le migliori opportunità per far prosperare gli interessi commerciali delle compagnie cerealicole americane e sfasciare il mercato iracheno, ma è singolarmente mal attrezzato per guidare lo sforzo di ricostruzione in un paese in via di sviluppo.”(2) Questo incarico da parte della signora Veneman non è di buon augurio per i bambini dell’Iraq né, come futuro Direttore Generale dell’UNICEF, è una dimostrazione della sua sollecitudine nei loro confronti.


In qualità di negoziatrice dell’Accordo di Libero Commercio in Nord America (NAFTA), la signora Veneman ha contribuito a scrivere le regole che hanno gettato in povertà milioni di bambini messicani. Il NAFTA ha codificato le dure politiche neoliberali che hanno spazzato via leggi e protezioni conquistate dai lavoratori messicani nel corso di decenni. Il confine tra il Messico e gli Stati Uniti, nella Mexicali Valley, è caratterizzato da condizioni di lavoro infantile dure e in peggioramento, da abitazioni deplorevoli attorno alle fabbriche, da un aumento dell’inquinamento ambientale, dalla mancanza di infrastrutture educative e sanitarie per i lavoratori e le loro famiglie, e specialmente per i bambini più piccoli.(3)


L’atteggiamento della signora Veneman verso il bambino lavoratore comprende anche i campi e gli orti del suo stesso paese. Quando Human Rights Watch cercò di ottenerne l’appoggio a proposito di emendamenti da apportare alla legislazione USA (Legge sui Giusti Standard Lavorativi e altre proposte), l’allora Ministro dell’Agricoltura Veneman respinse sdegnosamente le loro preoccupazioni. Sembra cioè che il futuro Direttore Generale dell’UNICEF non sia stata toccata dai rischi per la salute e la sicurezza in cui incorrono i i minori che lavorano nell’agricoltura, siano essi l’esposizione ricorrente ai pesticidi, il limitato accesso ai servizi igienici e all’acqua potabile, le condizioni di lavoro rischiose o che inducono malattie e incidenti, i bassi salari e le lunghe ore di lavoro, gli effetti del lavoro agricolo sull’educazione, e i rischi particolari per le bambine, inclusi molestie e assalti sessuali.(4)


La signora Veneman non brilla nenche per il rispetto dei diritti delle minoranze etniche negli Stati Uniti. Quando gli agricoltori afroamericani vinsero una causa contro il Ministero dell’Agricoltura per trattamento ingiusto nella concessione di sussidi e prestiti, il ministero spese più di 12 milioni di dollari per ribaltare questo storico giudizio. Sotto la direzione della signora Veneman, il ministero spese meno del 25% dei fondi a disposizione per gli agricoltori di colore. Il ministero non ha mai ammesso che le sue politiche fossero razziste, non ha mai chiesto scusa, e continua a far guerra agli agricoltori. Ma politiche razziste non dovrebbero essere tollerate da nessun governo, e potrebbero creare il caos in un contesto internazionale come le Nazioni Unite.(5)


Le linee politiche portate avanti dalla signora Veneman circa la protezione della salute, specialmente rispetto all’epidemia della ‘mucca pazza’ (encefalopatia spongiforme bovina), sono state deboli. Anziché sostenere un approccio che mettesse la salute al primo posto adottando il principio di precauzione, l’attività del Ministero dell’Agricoltura USA si concentrò sul minimizzare le perdite finanziarie delle industrie di allevamento e distribuzione della carne. La signora Veneman rassicurò la popolazione affermando che la carne non aveva problemi quando ancora i test fatti erano pochissimi, e si oppose a che gli animali macellati venissero contrassegnati con l’indicazione del paese d’origine. Il Ministero dell’Agricoltura infatti rifiutò ai grossisti di carne il permesso di certificare il bestiame secondo criteri internazionali di alto livello, nel timore che anche i consumatori degli Stati Uniti avrebbero richiesto garanzie di protezione più severe.(6) Tenendo conto che uno dei compiti del Ministero dell’Agricoltura è di acquistare grandi quantità di carne per le mense scolastiche, questa antipatia per le verifiche sugli approvvigionamenti nazionali di carne mette in evidenza come la preoccupazione per la salute dei bambini sia stata rimpiazzata dalla preoccupazione per la salute dei profitti dell’industria macelliera.


Forse dove meglio si mostra la sollecitudine della signora Veneman per l’agrobusiness a discapito della salute della gente è nel suo inequivocabile appoggio ai cibi geneticamente modificati e all’industria biotech. Nonostante ogni evidenza del contrario, la signora Veneman dichiarò a una conferenza della FAO che le biotecnologie “ridaranno vigore alla crescita della produttività del raccolto agricolo e di altre derrate alimentari e renderanno l’agricoltura più sostenibile dal punto di vista ambientale”. La signora Veneman aveva fatto parte della direzione di Calgene, l’azienda che ha prodotto i primi pomodori OGM immessi in commercio: una volta arrivata al Ministero dell’Agricoltura, la signora ha continuato la politica che promuove l’introduzione di OGM in campo aperto, e tra il 1987 e il 2002 ne ha approvato la semina in circa 40.000 siti, respingendo solo il 3,5% delle richieste di approvazione. La sua gestione delle due ‘crisi’ sugli OGM scoppiate nel periodo del suo mandato (la Starlink e il mais ProdiGene) ha portato a rimborsi da 20 milioni di dollari e 3,5 milioni di dollari rispettivamente per le due corporazioni, e a nessuna norma sull’etichettatura o altre disposizioni a protezione dei consumatori. Con una mossa che fa presagire una opposizione all’esistenza di punti di vista diversi tra i membri dell’UNICEF, il Comitato Consultivo sulle Biotecnologie, nominato dalla signora Veneman nel 2003 escluse di proposito le principali organizzazioni di agricoltori anti-biotech. I suoi commenti che incalzavano l’Unione Europea perché ritirasse il bando sulle importazioni di cibo OGM, e che chiamavano “vergognosi” i paesi africani che non vogliono donativi di derrate OGM non prelavorate, sono stati ampiamente riportati. Tali commenti mostrano l’incapacità di riconoscere la validità di sensibilità culturali diverse, che dovrebbe essere un tratto fondamentale per chi occupa posizioni internazionali delicate come la direzione dell’UNICEF.(7)


Quando il Ministero dell’Agricoltura USA fu fondato a metà del XIX secolo, il Presidente Abramo Lincoln lo chiamò “il ministero del popolo”, poiché era al servizio della metà circa della popolazione, impegnata nel lavoro dei campi. Centocinquant’anni dopo, gli americani che lavorano come agricoltori sono una frazione minima e il ministero oggi rappresenta soprattutto interessi corporativi. La gestione Veneman in questo ministero è servita solo a intensificarne il controllo da parte delle corporazioni.(8) In una agenzia come l’UNICEF la cui ‘base’ è costituita da bambini, che hanno una limitata capacità di auto-rappresentazione, è urgente che coloro che parlano in loro nome e ne rappresentano gli interessi abbiano un passato che li qualifica per questo compito.


Non intendiamo affermare che il futuro della signora Veneman all’UNICEF si possa predire semplicemente rileggendo la sua storia all’agricoltura: non sarebbe corretto. Tuttavia, in uno dei suoi pochi commenti rilasciati dopo la nomina a proposito del suo nuovo incarico, la signora Veneman dichiarava in una conferenza stampa che la salute riproduttiva e l’educazione “non erano importanti per la missione dell’UNICEF.”(9) Come sa chiunque abbia esperienza della salute e del benessere dell’infanzia, la possibilità per una madre di accedere all’assistenza per e all’educazione sulla salute riproduttiva, compresa l’educazione sanitaria e lo spaziamento tra le nascite, è in realtà un fattore determinante per la salute del bambino. Una simile malaugurata introduzione alla nuova amministrazione UNICEF scatena un forte allarme in tutti coloro che hanno a cuore il benessere dell’infanzia.


Nel prossimo periodo, l’UNICEF dovrà affrontare parecchie sfide che richiedono una decisa presa di posizione in difesa dei bambini e dei loro diritti. Le differenze tra l’approccio che cerca la massimizzazione dei profitti delle corporazioni e quello che massimizza la salute e il benessere dell’infanzia sono enormi, rispetto a temi come:
 i diritti dei bambini al cibo, alla casa, all’educazione, alla salute e all’infanzia stessa;
 la commercializzazione dei sostituti del latte materno;
 l’accesso delle donne all’informazione e ai servizi sulla salute riproduttiva e sullo spaziamento delle nascite;
 l’accesso ai farmaci anti-retrovirali e altri farmaci per i bambini HIV positivi e per le loro famiglie;
 la fornitura di cibo, supplementi alimentari e medicamenti non testati o insufficientemente testati contro la presenza di OGM;
 gli effetti sulle famiglie e sull’infanzia delle politiche commerciali neoliberali di ‘libero’ commercio;
 la privatizzazione dell’acqua, l’accesso all’acqua e le malattie da diarrea;
 la contaminazione industriale e le malformazioni e disabilità congenite;
e molti altri ancora.


In un mondo dove muoiono ogni anno 11 milioni di bambini sotto i cinque anni soprattutto per mancanza di medicamenti semplici, acqua pulita, ambiente non pericoloso, e nutrimento adeguato, parlare a nome dei bambini e difenderne i diritti significa domandare che le corporazioni e i governi rispondano a queste richieste e si dedichino a risolvere questi problemi. In un mondo in cui gli esperti sanitari stimano che 6 milioni di quei bambini potrebbero essere salvati da interventi a tecnologia semplice del costo di 7 miliardi e mezzo di dollari (che sono meno del 2 per cento del bilancio annuale della difesa negli Stati Uniti), parlare a nome dei bambini e difenderne i diritti significa opporsi alla dannosa e devastante espansione delle spese militari e all’uso della forza militare per risolvere i problemi.


Come persone che parlano a nome dei bambini e ne difendono i diritti, sentiamo l’urgenza e l’obbligo di far sentire la nostra grande preoccupazione per la nomina della signora Ann Veneman a Direttore Generale dell’UNICEF. Il Movimento per la Salute dei Popoli e le ONG con una lunga storia di promozione del benessere e dei diritti dell’infanzia non permetteranno che l’integrità del più rispettato organismo internazionale dedicato al benessere dei bambini del mondo venga messa in pericolo. Se da un lato auspichiamo di impegnarci strettamente e produttivamente con la nuova leadership dell’UNICEF, e di continuare la collaborazione con i solerti funzionari degli uffici UNICEF territoriali, dall’altra non esiteremo ad opporci attivamente alla realizzazione di politiche inefficaci nell’eliminare le 30.000 morti prevenibili di bambini al giorno, e le altre minacce al benessere dell’infanzia.


Come persone che parlano a nome dei bambini e ne difendono i diritti, chiediamo anche che il Segretario Generale delle Nazioni Unite cambi la pratica corrente, che premia nazioni potenti dando loro la possibilità di fare nomine politiche per posizioni importanti, sostituendola con un processo trasparente e partecipativo che garantisca una leadership professionale, sollecita e competente all’UNICEF e alle altre agenzie. Il processo attuale diminuisce la democrazia, macchia l’immagine delle Nazioni Unite, e mette ancor più in pericolo la già precaria esistenza della maggioranza dei cittadini del mondo.


Firmato:
Ravi Narayan, Coordinatore del Segretariato Globale, Movimento per la Salute dei Popoli (PHM)


Primi firmatari:


Fran Baum PHM Pacific, Australia and New Zealand
B. Ekbal, PHM India
Edelina De La Paz, PHM South East Asia
Jihad Mashaal, PHM Middle East
Arturo Qizhpe, PHM South America
David Saunders, PHM Southern Africa
Sarah Shannon e Lanny Smith, PHM North America
Pam Zinkin, PHM Europe
Prem John, Asian Community Health Action Network (ACHAN)
Zafrullah Chowdhury, Gonoshasthaya Kendra (GK)
Maria Hamlin Zuniga, International People's Health Council (IPHC)
Nadia Van der Linde, Women's Global Network for Reproductive Rights, WGNRR
Claudio Schuftan


(per firmatari successivi, vedi al sito www.saveunicef.org/save_unicef_form.htm.



Note:
1. Richard Horton, “UNICEF Leadership 2005-2015: A Call for Strategic Change,” The Lancet, December 4, 2004.
2. Bill Berkowitz, “Iraq’s Agriculture Czar,” Z Magazine, September 2003, http://zmagsite.zmag.org/Sept2003/berkowitz0903.html.
3. David Bacon, The Children of NAFTA: Labor Wars on the U.S./ Mexico Border, 2004, University of California Press.
4. Letter from Lois Whitman, Children’s Rights Division, Human Rights Watch, to Ann M. Veneman, U.S. Secretary of Agriculture, February 8, 2001, http://hrw.org/campaigns/crp/farmchild/veneman_letter.htm.
5. Environmental Working Group, Obstruction of Justice: USDA Undermines Historic Civil Rights Settlement with Black Farmers, 20 July 2004, http://www.ewg.org/reports/blackfarmers.
6. Philip Mattera, USDA Inc: How Agribusiness has Hijacked Regulatory Policy at the US Department of Agriculture, Corporate Research Project of Good Jobs First, July 23, 2004, http://www.agribusinessaccountability.org/pdfs//289_USDA%20Inc..pdf.
7. Mattera, USDA, Inc.
8. Matera, USDA, Inc.
9. “Nominee Says Reproductive Health Not Relevant to UNICEF Mission,” 1/21/2005, http://cebo.org/2005_01_01_unnews_archive.html.


(Traduzione di Elena Medi)


da unimondo.org



Senza titolo 640

11.4.05

mercificazione e spettacolirazzazione della morte


 Lo so  che  ormai sarete stufi di sentire parlare   del Papa   e che  ormai  è ora  di girare pagina  è andare avanti la  vita  , anzi il  viaggio, deve  continuare  . Ma  io  ancora non ci  riesco  del tutto    . in questo post  voglio  cercare di descrivere  le mie  emozioni  degli ultimi   avvenimenti  (   esposizione della salma e  i funerali  )   che  a  causa impegni   di studio e  di lavoro  non  ho potuto assistervi direttamente   di persona   , ma  attraverso i  giornali e  le  tv  .Vedendo le  folle   che facevano anche  12  ore di fila  per vedere la salma ( alcuni  in buona  fede   altri   perché và di moda e perché  lo  fa la massa   , Parlo ovviamente   senza  giudicare o condannare perché anche  quella  è una scelta  condivisibile  o meno ,sarà Dio  a  farlo  eventualmente, ma   per  esperienza personale  ma  dopo aver   osservato \ “studiato “ i comportamenti   di alcuni miei concittadini che sono andati  li   e si vantavano ed  esibivano  in modo  stucchevole  la  foto  fatta  con  il cellulare  della salma . Infatti  una ragazza   chiacchierando al cellulare   mentre   si stilava  l’elenco   per la partenza  ha detto  :  <<  c’è  canale  satellitare   fisso  sulla  gente  che  entrava   mi raccomando  di collegarlo al  video registratore   e  se  riesci    a  beccarmi   registrami  ,. Sono molto emozionata  ci pensi  [ ] ?  >> )    e  gli slogan al ( limite del fanatismo ) da stadio  al funerale   ,  mi  ritorna in mente la frase  di: Erich fromm :<<  E’  tempo di smetterla   di discutere intorno a  Dio  e unirsi invece a  smascherare   le  forme  contemporanee  di idololatria. Oggi  c’è la  Deificazione  dello stato e del potere   nei paesi autoritari  , e la deificazione  della macchina e del successo  nella nostra cultura  >>  .  Ora mi  chiedo se   tale  comportamento  delle  massa  spesso inizialmente incivile  ( vedere in merito   l’articolo   su repubblica  cartacea     di martedì  scorso non ricordo l’articolista , Sic ,  sulla  gente in fila per il papa   )  poi via  via  più composta   è  dovuto a  un  vuoto   o mancanza  di  punti di riferimento  (  come nel mio caso  ) come dice  l’articolo    della  rivista  settimanale    l’internazionale  ( www.internazionale.it  )  riportato dal trimestrale  Sbs di smemoranda  oppure   alla  smania   di protagonismo e  d’esserci  a   tutti  i costi  o  il  voler riempire   il vuoto con altri i idoli come  afferma  Eugenio  Scalfari  << In realtà  il popolo di Dio sente il vuoto della coscienza e invoca, per riempirlo, il ritorno d'un Cristo incarnato. "Subito". Questa in realtà è la sfida che la Chiesa del dopo Wojtyla ha dinanzi a sé.Perla In realtà il popolo di Dio sente il vuoto della coscienza e invoca, per riempirlo, il ritorno d' un Cristo incarnato. "Subito". Questa in realtà è la sfida che la Chiesa del dopo Wojtyla ha dinanzi a sé. Per la salute delle anime c'è da augurarsi che non cada in tentazione e segua piuttosto l'esempio del Gesù del Vangelo di Giovanni che di fronte alla folla osannante si ritira sulla montagna tutto solo a pregare il Padre.Non si cura il vuoto delle coscienze creando altri idoli, ma svegliando nelle persone il senso della responsabilità di fronte alla vita, che la morte restituisce come cenere alla cenere. salute delle anime c'è da augurarsi che non cada in tentazione e segua piuttosto l'esempio del Gesù del Vangelo di Giovanni che di fronte alla folla osannante si ritira sulla montagna tutto solo a pregare il Padre .Non si cura il vuoto delle coscienze creando altri idoli, ma svegliando nelle persone il senso della responsabilità di fronte alla vita, che la morte restituisce come cenere alla cenere . >> nell’editoriale  di  del quotidiano la   repubblica  del  10\10\2005  .    Oppure   una  nuova    forma d0idolatria  come quella  ( se non adirittura   peggiore  ) ipotizzata  da    Fromm  e  riportata  nelle righe  precedenti  ,  dovuta  alla  globalizzazione   neo liberista   sempre  più  selavaggia  che  rende  merce  e spettacolizza   anche  la  morte   (  vedere  la presenza    di  video  camere  e   e  di video    cellulari al passaggio del pontefice   il primo giorno di lutto   )  .-  Fenomeno     questo    che  il pontefice   ha  sempre  combattutto     sia  da vivo   con le  sue  encicliche  , sia da  morto  con la scelta    di  una  bara  di grande semplicità (  come   potete vedere   da  questra  foto tratta  , come la precedente da il primo   e  il secondo  dossier  del quotidiano www.repubblica.it  in cui  tropvate  anche  le  sue  encicliche  ) e  dal  suo   testamento  ( idem )  Concludo con   questo   post  con    un   dialogo inetriore   contenuto  nel mio archivio  cartaceo  scritto iin  questi  giorni  in cui  la  crisi era  più   acuta  e più  ossessionante  :  D) Come  fare  ad andare  avanti  quando viene meno \  a mancare   un  punto di riferimento nella tua vita \ opera d'arte ? R)  prendi  d’esso   il più  possibile   e mettilo  nel  tuo cuore  (  se  sei  uno \ a che usa  solo quello  ) oppure   nella  tua  opera  d’arte   ( sei  come me  uno che   usa   e almeno  cerca    cuore&mente )  e  fanne il  tuo caposaldo  e  riprendi il cammino  . Con  questo   è  tutto  Attendo con ansia le  vostre opinioni   sia  che abbiate assisto da  vivo  a  tali eventi n o  solo in tv  e  giornali    sia che approviate    queasto post  o meno  

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