Senza titolo 1057

Le canzoni che  potrebbero  esprimere meglio " il collegamento " con il post precedente  in cui recensivo  il  documentario un paese mancato  potrebbero essere infinite  ma  quella  che rapressenta meglio tale  situazione   sono queste due canzoni di Fabrizio de Andrè



IL PESCATORE 


All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.
E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.
E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.
Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all'ombra di un cortile.
Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.
Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
 



 LA DOMENICA DELLE SALME


Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggia Milano
non fu difficile seguirlo
il poeta della Baggina
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento
riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento
I Polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime
lanciate verso il mare
i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
ne era dispensato nel novantuno
la scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo
la piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista
La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade
la domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del ''tua culpa''
affollarono i parrucchieri
Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a ''Baffi di Sego'' che era il primo
-- si può fare domani sul far del mattino –
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro
il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
-- voglio vivere in una città
dove all'ora dell'aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo –
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
-quant'è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare –
Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta
poi ci mandarono a cagare
-- voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avete voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo —
La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta


In questi  giorni  sono riuscito , FINALMENTE , a  trovare  e  a  vedere  un  bellissimo film    scaricato tramite  emule   il  bellissimo e stupendo film    musicale “ materiale resistente “  di  Davide Ferrario e Guido Chiesa  (  foto  a sinistra ) . Esso è ispirato all’omonima iniziativa ( libro  e cd di  autori vari ) fatta per celebrare quello che  fu  il   50°  anniversario della lotta  di  liberazione (  libro e  disco  trovate qui  tutte  le informazioni a riguardo  ) con la partecipazione di tutti gli artisti che hanno preso parte alla compilation e al conccerto del 25 aprile  a Correggio  dove  è stasto   quasi interamente  girato ,proprio dove oltre 5000 persone si riunirono per ricordare quella giornata di mezzo secolo prima.A questo  film  è  legata  tutta  una storia  personale   che  qui racconto cercando ( almeno  spero  d’essere il più sintetico  possibile )  . Esso era  un film  che  ho cercavo per  mari e monti  da   ben  8\9 anni   e quelle  volte     che  l’ho trovato  in rete  il mio “vecchio ...ehm ... mio padre non ha  voluto  usare  la  carta di credito  o quando avevo trovato  nei  ng  di annunci e di cinema  chi poteva vendermelo o farmene  una copia  avevo  perso tutto  per  virus  al pc ; oppure quando  lo  trovai su ebay  l'asta era già scaduta  .  Tale  film  mi  ricorda   i bei  tempi   dell’ultimo anno di liceo  in particolare  gli ultimi   mesi , esame di maturità compresa  . E poi perché ad esso  sono legati  tre eventi che , cosa  più unica  che rara  , sono avvenuti in contemporanea  : 1)  le celebrazioni   ( che  continuarono  anche dopo  il mese  d’aprile )   e  la  risposta  popolare  --  la  grandissima manifestazione  del 25 aprile  a Milano ---  contro  la campagna denigratoria   e ultrà  revisionista   della   destra  ; 2)  il tema   sul  50 ° anniversario    data  alla prova    d’italiano alla maturità  : << Gli ideali politici che animarono

la Resistenza hanno trovato la loro coerente espressione nel dettato della Costituzione, che resta il supremo punto di riferimento del nostro vivere civile. Delinei il candidato il quadro delle vicende italiane nel quinquennio 1943-1948, soffermandosi in particolare sulle caratteristiche del movimento della Resistenza e sul valore fondamentale della Carta Costituzionale.>>(  fonte
edscuola.it )   che per una serie  di circostanze (  stress \ ansia per l’esame  maturità , il  trovarmi  davanti ad un tema  storico  che la prof  della mia classe  --- cosa  che nell’altra  5 era  stata fatta – non  ci fece fare come  esercitazione  per  troppa  sicurezza  che non  uscisse  e  per motivi politico ideologici  , infatti quando li chiesi perché  non ce lo fatto fare  mi  disse : <<  chi sa che  tema fazioso   mi faresti visto che sei  troppo schierato a sinistra   ; e poi la  politica deve rimanere fuori dalle aule di scuola >>  e  che  feci  male  perché  approfondii  solo  l’aspetto storico   ; 3 )  l’arrivo a casa  proprio  il giorno dell’esame   del cd materiale  resistente  che  mi dovetti ordinare  da il manifesto  perchè non riuscii  a trovarlo in edicola  ( neppure  a  Roma )  dove era  andato esaurito  . Esso  è  bellissimo  in pratica una ricognizione lunga novanta minuti sul sentimento dell'antifascismo. Non ci saranno solo le canzoni, con tutte le esibizioni dei gruppi presenti nella compilazione, anche se la musica é l'elemento conduttore del film, perché molte interviste e tanto materiale di repertorio andranno a completare il lungometraggio. Abbiamo cercato di dare un taglio moderno ad un tema che é moderno e storico allo stesso tempo. Noi crediamo che l'antifascismo non sia solo un ideale, un'idea, una convinzione politica, o peggio ancora un fatto che é succeso 50 anni fa. Guido ed io crediamo che sia qualcosa di estremamente vivo e reale. Un qualcosa di quotidiano, che si mangia come pane e si respira come l'aria ed inoltre che sia una affermazione di essere e lasciar essere, di voler vivere in una società dove ci sia tolleranza e libertà. Abbiamo cercato di capire se questa idea dell'antifascismo era quella dei giovani e dei vecchi, dei ribelli della montagna di un tempo ed dei ribelli delle città di oggi. Il libro invece é nato come una ulteriore voglia, più privata e personale, di documentare attraverso delle immagini ferme e delle parole, che non fossero dei trattati, ma delle testimonianze, questo sentimento. Il libro é composto dalle foto di Fabrizio Cicconi, fotografo reggiano, più alcuni scatti di altri giovani fotografi; dalla grafica di Filippo Partesotti, anche lui emiliano; dai testi di Giovanni Lindo Ferretti, Guido Chiesa, Fabrizio Tavernelli e Davide Ferrario e da scheggie verbali che sono state prese dalle interviste del film, o da altro materale legato all'antifascismo  che dimostra come  in maniera non retorica  e  ampollosa come i valori  di tale evento  siano   ancora  vivi  dentro di noi ( anche  se    dalle  leggi fatte , in ultimo   quella sul federalismo   non sembrerebbe )  nonostante  i tentativi   di negarne l’esistenza  , si svalutarne  la  sua  intrinseca  importanza  o  peggio mettendo  sullo stesso piano  partigiani   e  i fascisti in particolare quelli della  Rsi   schierati  e  se non succubi  dei Nazisti  a  destra  ; ed esaltazione retorica   e  creazione del mito  resistenza rossa   da  parte    della sinistra comunista   . Un documentario senza  quella   retorica superflua e  ampolòlosa che di solito caratrerizza  le celebrazioni di questo tipo , ma  fatto  di linguaggi sincronizzati sul tempo corrente che rendono  ancora  vivo l'insieme dei valori portati  dalla resistenza  . Io propongo che  il film  sia fatto   vedere in tutte  scuole al posto di  quei pistolotti retorici   e  barbosi  .  A chi mi chiede perchè   oltre ai motivi   già detti   fin qui   che :esso   stupendo perché  : 1) montato come  blob ( una delle poche perle televisive  in mezzo  alla merda  diraimediasert )   cioè  alterna testimonianze   e  filmati (  immagini del fascismo della resistenza   e dei primi governi  della repubblica  alle stragi nere   degli anni  60\80 alle canzoni  del concerto di reggio   2)  dimostra  come  la riappacificazione  o memoria   condivisa sia una boiata  perché  ciascuno ha  un ricordo diverso   di un determinato evento   e  poi perché  è già stata  fatta  nel  secondo dopo guerra  con l’amnistia concessa da  togliatti (  leader  dell’ex Pci ) e  poi  estesa per scopi elettorali  dalla  Dc  anche ai torturatori  schierati con i nazisti   3 ) che ; <<  Il detto che la storia la scrivono i vincitori deve essere aggiornato: occorre precisare che, nel tempo, la (stessa) storia la possono (ri)scrivere anche i vinti. Esattamente questo è, infatti, quello che si cerca di fare per quanto riguarda la storia della Resistenza italiana al fascismo e al nazismo. Fino ad oggi pochi dubitavano che, "storicamente" appunto, nell'accezione più ampia del termine, i torti e le ragioni stessero, gli uni, dalla parte dei fascisti e dei nazisti e, le altre, da quella dei partigiani e degli alleati .Ebbene, apprendiamo ora che non è così: la nuova tesi letteral-storiografica afferma che i torti e le ragioni vanno ridistribuiti nell'uno e nell'altro campo. Ovviamente non secondo il criterio "storico" di valutazione che, per sua definizione, prende in considerazione solo "…vicende degne di memoria della (intera) società umana", ma secondo il criterio di "cronaca", fatto dalla ricerca di responsabilità personali e soggettive, con l'aggiunta d'affinità ideologiche, di specifici, quanto condannabili, fatti di violenza susseguitesi nella fase post bellica. Che "tutto" il torto, o "tutta" la ragione - di fronte all'orrore di una guerra fratricida - non fossero collocabili da una parte sola, lo sapevamo già. Mai, però, avremmo pensato che avere torto, dal punto di vista "storico" e avere magari ragione, dal punto di vista della "cronaca", in alcuni fatti specifici di violenza cieca, potesse essere considerata "la stessa cosa" e posta sullo stesso piano dei valori di riferimento del nostro sistema democratico. Ci voleva proprio l'avvento della nuova moda degli storici revisionisti, dediti al "fai da te", ad affermarlo e la malafede di chi, allora, aveva torto a sostenerlo. >> (  Alessandro Guidi Sulla storia della Resistenza   11 novembre 2003 da  www.ossimoro.it )   e  che  l’ideologia   fascista  esiste  ancora  sia  in maniera  pseudo democratica  e liberale   ovvero la destra parlamentare  , sia  quella  nostalgica  e in alcuni casi legata  al nazi-fascismo   cioè quella extra parlamentare  . E  che  quindi  bisogna  combattere  enon abbassare  mai la  guardia  contro tali eventi  e che  Sempre più avvertiamo il distacco, il disinteresse dei giovani verso le discipline scolastiche. Io ritengo che l’aspetto più inquietanti di questo fenomeno sia la perdita della memoria storica, l’incapacità di cogliere continuità ed insegnamento dagli eventi storici, di comprendere quando le  vicende attuali siano legate a quelle della nostra storia.I genitori accusano gli insegnanti pretendendo da loro carisma e capacità di coinvolgimento, virtù che probabilmente pochi di noi sanno avere o trovano il tempo di avere con i propri figli. E’ spesso più facile cercare di rendere felici i nostri ragazzi con regali e concessioni piuttosto che far loro assumere responsabilità verso il loro primo reale impegno sociale: la scuola.Gli insegnati lamentano la mancanza di studio, la scarsa capacità di concentrarsi ed il dovere sempre più abbassare il livello del linguaggio e dei ragionamenti per sperare di essere compresi e seguiti.E’ una inutile diatriba: l’incapacità dei giovani di concentrarsi su ragionamenti articolati, complessi non sta solo sui genitori o sugli insegnanti  ma più in generale nella crisi culturale e morale in cui è entrato, in assenza di una reale dialettica culturale, il nostro sistema sociale.non vi sembra che in nome del libero mercato abbiamo immolato tanti valori e, purtroppo,  non solo la nostra memoria storica ? Ma riflettiamo: E’ proprio su questa superficialità, su uno spessore culturale ormai ridotto agli stereotipi patinati della pubblicità che molti politicanti, giocando sull’immagine, su pochi ragionamenti demagogici e di convenienza immediata, sull’effetto martellante dei mezzi di comunicazione cercano consensi con tecniche da marketing piuttosto che con la forza di nuove idee; altri urlano e polemizzano ai dibattiti televisivi per cercare audience, raschiano sul fondo del barile dei sentimenti umani antichi razzismi ed interessi egoistici e particolari.Anche il giornalismo scritto e televisivo, che tanto ruolo potrebbe avere nella acquisizione di una maggiore capacità critica e una maggiore riflessione nei giovani, finisce con il privilegiare gli obbiettivi di mercato, riducendo spesso le pagine dei giornali ad una “cronaca fatta di miserie, di sospetti, di cimici, di letti sfatti e maleodoranti, di pettegolezzi da portineria ed altro letame” (da un articolo di Montanelli del ‘96) di cui, vi assicuro io sono stanco e nauseato.In una società fatta di spot pubblicitari, indici d’ascolto, ed eroi virtuali, perché meravigliarsi che i giovani guardino alla storia, o alle storie della letteratura, delle arti, delle scienze, come ad un reperto archeologico senza trarne cultura e coscienza.Non insegniamo forse alle giovani leve come produrre più efficientemente e competitivamente oggetti (inutili) per poi bombardarli di spots per invitarli a consumarli il più rapidamente possibile prima che domani passino di moda ? Se i giovani d’oggi non sentono il bisogno d’imparare la storia, non bisogna compiangerli, ma farci carico d’insegnargliela.    infatti  concludo   con   questo pensiero tratto  da questo sito che recensisce tale iniziativa :<< Ha ancora senso prendere partito, scegliere da che parte stare, dichiarare i propri intenti?Uscire dalla tentazione di un ritrarsi nell’individualismo via via più profondo in cui si tende a rifugiarsi per recuperare una dimensione di sociale, di civile, in una prospettiva di lotta e di impegno, nonché di una riscoperta di valori da condividere ? Il modello corrotto e profondamente ingiusto di società in cui viviamo non impone forse, non grida con forza, con la stessa imprescindibile necessità ed urgenza dei tempi di guerra vissuti dai nostri nonni\e  o  [adirittura anche dei  bisnonni],di resistere ? 
 Resistere contro l’ineguaglianza \Resistere contro l’omologazione\Resistere contro l’ovvietà\Resistere per la propria vita >> ; e  con questo racconto  \ opera teatrale  << Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso.La pioggia portava con sé la polvere dei deserti d’oltre mare.I vecchi dissero: ci sarà la guerra! Nessuno prestò credito alle loro parole.E nessuno fece nulla. Giacché, cosa si poteva fare contro la profezia?Solo cantammo per intere giornate,fino a restare senza voce, per poter consumare tutte le vecchie canzoni,perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo. Quando intravedono il primo cadavere per la strada, le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi.  Senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l’aria, ti gira la testa.Sono d’aiuto in questi casi l’acqua fredda, leggeri schiaffi.Se lo svenuto non rinviene, sdraialo sulla schiena e sollevagli le gambe in aria.Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo. Le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. E non si ha tanto tempo a disposizione.E’ raccomandabile piangere, fa bene al cuore. Ma neppure per questo c’è tempo a disposizione Non devi stupirti di nulla. Di ogni possibile prodigio. Non devi farti deprimere da nessuna cosa. Anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso. Questa è la prima occasione per mettersi alla prova. Così tanti sono delusi  da se stessi che in confronto la tua delusione è un nonnulla. Se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un’altra volta >> da   Indicazioni sparse per strada” di Nedzad Maksumic, poeta bosniaco e regista del Lik Teatar qui un altro "pezzo"  dell'autore  tradotto italiano dall'ex gruppo degli  ex Csi   di Lindo ferretti  .   A chi mi  dovesse chiedere  , perchè frastornato da " i miei viaggi virtuali  " , dove  sta il collegamento  tra i due  film e soprattutto  del  perchè  considero  l'Italia un paese mancato  , non potendo  spiegarlo per  motivi di lunga  del post   e  perchpè  vadio di fretta    consiglio di  : 1)  guardarsi  questi due  film   da me  recensiti   e   di leggersi e  guardarsi  quei film   e leggersi i libri   di cui  ho parlato nel precedenti e  pèost  e  da quando ho iniziato  il  blog    e poi analizzarli  con un buon manuale storia  contemporanea   ( in particolare   sulla   storia  del nostro paese , anche   quelle  opere  giornalistiche  e pseudo  giornalistiche  ) magari  meglio  uno storico di destra e uno di sinistra   e poi  faccia come  me  un processo di sintesi e antitesi e  tragga le sue conclusioni  . " )  lo stesso può fare  guardandosi le  trasmissioni  o registrandosele  visto  gli orari assurdi  in cui vanno in onda   oppure   abbonandosi a raiclik  o  cercandole  su emule (o altri file di condivisone \di scambio ) le trasmissioni di lucarelli  , di Zavoli  , di Biagi  ;  di Minoli   Inoltre  : << .... «È forse necessario chiedersi se in questo percorso il Palazzo e parti significative del paese non si siano in realtà «avvicinate», con quei tratti che Pasolini aveva delineato: lo spregio delle regole, il crescente disinteresse per i valori collettivi, un privilegiamento dell’affermazione individuale e di gruppo che considera le norme un impaccio (e tratta chi le difende come un nemico da sconfiggere o da corrompere (p.604).>> (tratto da una recensione da me letta  su tale libro ( di cui ho già parlato  nel corso de blog  )  e  da cui hanno tratto quel documentario  da  me recensito nel post precedente  . Per chi  volesse invce viaggiare    nella rete  c'è  tutto un elenco di  siti  ( oltre  a quelli sparsi  per  il  blog  )  che  posso  aiutarvi a  rispondere alle  vostre domande  .  Per  chi volesse  sapere  il processo \  viaggio  culminato  con questidue  film -documentari  che mi ha  portato a condividere  ciò che affermano questi duie documentari può  ; A) contattarmi via  email  ; B)  via messanger  di hotmai  a giuseppe_scano@hotmail.com occhio al simbolo underscore \  "_" fra il  nome  ed il cognome  C)  per chi  è   della provincia  della Ex  prtovincia di Sassari  o della  nuova  provincia  Olbia-Gallura   trova  il mio  numero di cel, all'interno del mio  profilo dul lato destro  del template  ( 328 6849962) e per  contattarci  e  per  metterci d'accordo   vederci dal vivo  o fare due chiacchere  Sperando d'aver sodisfatto le vostre  curiositàù vi saluto e vi faccio  auguri di buone feste 

                                                                                                                                                                                                                                                            .



 


 


 


 appendici  

elenco dellle  canzoni   prensenti  nel  cd  e  nel film  alcuni ancora in attività  altri sciolti o quasi  o di cui non  sia  più notizia




  •  Siamo i ribelli della montagna (Ustmamo')



  • Ciao bella (Officine Schwartz)



  • Wir Sind Partisanen (Umberto Palazzo e Il Santo Niente)       



  • Con la guerriglia (A.F.A.)                                         



  • Amore ribelle (Settore Out  



  • Guardali negli occhi (C.S.I.)  



  • La complainte du partisan (Corman & Tuscadu)



  • Vi ricordate quel 18 Aprile (Disciplinatha)



  • I banditi delle Acqui (Yo Yo Mundi)



  • Resistenza, Marzo '95 (Mau Mau)



  • Eurialo e Niso (Gang)



  • Lou Pal (Lou Dalfin)



  • Spara Jury (Coro "I 101" di Fabbrico)






  • Hanno crocifisso Giovanni (Marlene Kuntz)



  • Fischia il vento (Skiantos)



  • Il partigiano John (Africa Unite)



  • Il canto dei deportati (Rosso Maltese)

                                                                                               
          



 


    filmografia di davide ferrario  




  • Teatro UN GIORNO DI FUOCO, 1996    Spettacolo realizzato per il CSC dedicato a Beppe Fenoglio

  • cortometraggio PROVINI PER UN MASSACRO (2000) produzione: Fandango Documentary.

  • Cortometraggio GIVE ME A SPELL (1985)  16mm Prod.: Swampland Productions
    Festivals: Neo Narrative (New York), Festival di Salsomaggiore, Festival di Murcia, Festival del Cinema Giovani di Torino, Festival di Bellaria Regia: Guido Chiesa

  • Cortometraggio BLACK HARVEST (1986) Prod.: Tomesha Festivals: Festival di Berlino, Festival di Monaco di Baviera, Festival di Tyneside, Festival di Bilbao, New York Independent Feature Project, Festival di Salsomaggiore, Festival di Piccadilly (Londra) Premi: Best of Festival al Suffolk Festival Regia: Guido Chiesa

  • CortometraggioNEL TUNNEL (1991) Video Prod.: RAI - SAT Regia: Guido chiesa

  • CortometraggioUN POSTO PER PREGARE (1992) Video Prod.: RAI - SAT Regia: Guido Chiesa

  • Cortometraggio LEZIONI DI GEOGRAFIA (1992) Video Prod.: RAI - SAT Regia: Guido Chiesa

  • CortometraggioIL TEMPO DEI SOGNI (1993) Prod.: Brooklin Films
    Festivals: Festival di Mannheim, Festival di Maisons Laffitte, Festival di Mill Valley, Festival di Brest, Festival Cinema Giovani di Torino, Arcipelago Roma, Festival di Seattle Regia: Guido Chiesa

  • Documentari  MEMORIE DA UNA FABBRICA (1994) Prod.: Brooklin Films Regia: Guido Chiesa

  • Documentari 25 APRILE: LA MEMORIA INQUIETA (1995) Prod.: Rai 3 Regia: Guido Chiesa

  • Documentari TORINO IN GUERRA: 1940 - 1945 (1995)  Prod.: Istituto Storico della Resistenza, Città di Torino Regia: Guido Chiesa

  • Documentari INDIPENDENTI A NEW YORK (1996) Prod.: TelePiù  Regia: Guido Chiesa

  • Documentari GLI ANNI DEL MIRACOLO (1996)  Videocassetta Prod.: L'Unità, Archivio Audiovisivo Mov. Operaio Regia: Guido Chiesa

  • DocumentariRANE, CULATELLI & LUCCIOLE: LA PIANURA DI BERTOLUCCI (1996) Prod.: TelePiù Regia: Guido Chiesa

  • Documentari  RITRATTI D'AUTORE: I FRATELLI TAVIANI (1996) Prod.: TelePiù  Regia: Guido Chiesa

  • Documentari LA VITA DI FENOGLIO (1997) Regia: Guido Chiesa

  • Documentari PARTIGIANI (1997) co-diretto con Davide Ferrario e Antonio Leotti Regia: Guido Chiesa

  • Documentari VOLARE (1997) diretto insieme a Giovanni De Luna Regia: Guido Chiesa

  • Documentari UN GIORNO DI FUOCO (1998) Regia: Guido Chiesa

  • Documentari MUSICHE, PAROLE, IMMAGINI PER BEPPE FENOGLIO (1998)  con la partecipazione dei C.S.I Regia: Guido chiesa

  • Documentari25 APRILE :LA MEMORIA INQUIETA TORINO IN GUERRA: 1940-45 per Istituto Storico della Resistenza, Città di Torino Regia: Guido Chiesa 

  • Videoclip GOCCE DI SOLE (1993)  Artista: Assalti Frontali Regia: Guido Chiesa

  • Videoclip MERRY X-MAS (1994) Artista: Marlene Kuntz, Prod.: CPI / Polygram Regia: Guido Chiesa

  • Videoclip  LIEVE (1994) Artista: Marlene Kuntz, Prod.: CPI / Polygram Regia: Guido Chiesa

  • Videoclip QUEI MOMENTI EROICI (1988 - 1995) (1995) Serie di cortometraggi musicali Prod.: Cross Productions / Brooklyn Films Regia: Guido Chiesa

  • Videoclip AD OCCHI CHIUSI (1996)  Artista: Luciferme. Prod.: Polygram Regia: Guido Chiesa

  • Videoclip QUALCOSA (1996)  Artista: Yo Yo Mundi. Prod.: Sony Music Regia: Guido Chiesa

  • VideoclipCOME STAVAMO IERI (1996) Artista: Marlene Kuntz. Prod.: CPI / Polygram Regia: Guido chiesa

  • Documentari SONO STATI LORO (2003) Produzione: Fandango

  • Documentari "Ma che ci faccio io a Sanremo?" (2001)Produzione: Colorado Film - TelePiù



analisi delle canzoni  di F.De Andrè citate all'inizio



 


 


Link Sulla resistenza  italiana , sull'antifascismo  sulla nostra  reppubblica   



  su  altro materiale   che non ha  a che fare  direttamente con la resistenza    ma  che  è  allo stesso  tempo resistente  e non    


                                                                                                                                                                     




 


 

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