21.12.05

Senza titolo 1052

 
Ero avvocato come Harmon Whitney
o Kinsey Keene o Garrison Standard,
perché anch’io mi occupai del diritto di proprietà,
per trent’anni, anche se alla luce delle lampade,
nella sala da gioco del teatro.
E vi dico che la vita è un giocatore
che la sa molto più lunga di noi.
Non c’è sindaco al mondo che possa chiudere la bisca.
E se perdi puoi strillare quanto vuoi:
non riavrai il tuo danaro.
Fissa una posta difficile da vincere;
trucca le carte per metterti in difficoltà
e sfruttare la tua debolezza.
E ti dà settant’anni per giocare:
se non ce la fai a vincere in settant’anni
non ce la farai mai più.
Quindi, se perdi, vattene dalla stanza—
vattene dalla stanza quando è l’ora.
E’ meschino stare a cincischiare con le carte,
e imprecare se perdi, con gli occhi ottenebrati,
e piagnucolando tentare ancora e ancora.



 Edgar Lee Masters (1868–1950).  Spoon River Anthology1916.


 


In questi giorni post esame   ed essendo raffreddato e  non avendo voglia  non  avevo voglia di uscire    ( se non per le cose essenziali )   e  rintanarmi per  il troppo  freddo in  bar ,  ho  preferito  guardare  qualcosa in tv  anche se per  trovare l’oro ( qualcosa  di buono  ) devi setacciare il  fango ( metaforicamente parlando J ) . Per  fortuna che  esistono i  video registratori  e   delle “isole “ dove la spazzatura  \ il  trash non  vi ancora  arrivata completamente , anche se  io credo che  prima o poi si arriverà come  nella storia  “ la  fuga  di homer  “ storia  a fumetti dei simpsons  contenuta  in  - BENVENUTI A SPRINGFIELD    edito  dalla collana  i classici del fumetto serie oro del quotidiano la repuublica   ( qui per ulteriori news  )  Esattamente in una di queste   zone incontaminate  (o quasi )  dal trash  ho visto    il  documentario   “ il paese mancato " . Un documentario la cui visione   dura quasi due   ore   ( compresi  sic   gli spot  pubblicitari )  del primo andato in onda sabato  17  su rai tre ( tra poco dovreste trovarlo in  su www.raiclick.it. ) è adatto ( oltre   per  gli appassionati di storia  come me  ) anche a coloro vogliono   farsi una idea   dei libri \ saggi  di storia  che non siano  quelli   dell’onnipresente   marchettaro ( come il prezzemolo    )  Bruno vespa  .  Il documentario – sottolinea Guido Crainz ( uno degli autori insieme a  Italo Moscati, autore e regista, che ha già diretto per

La Grande Storia la puntata intitolata “
Passioni nere” ) .ordinario di storia all’Università di Teramo  ed  autore del libro “Il paese mancato”, edito da Donzelli )  – nasce dal confronto e dal dialogo di differenti saperi, altrettanto decisivi nella costruzione di un prodotto audiovisivo, in questo caso di carattere storico».«Al centro del documentario – prosegue Crainz – vi sono i temi che ho trattato in un volume dallo stesso titolo, pubblicato due anni fa dalla casa editrice Donzelli e ristampato in questi giorni in edizione economica: l’Italia degli anni Sessanta e Settanta, le speranze e le delusioni, le contraddizioni e le lacerazioni di quegli anni. Per chi, come me, insegna da più di vent’anni all’Università di Teramo è motivo di orgoglio sottolineare che sia Italo Moscati, regista e coautore del programma, sia Roberto Carradori, che ha realizzato il montaggio. >>. Esso  è  un viaggio che presenta i fatti attraverso i documenti diretti e poco conosciuti ricavati soprattutto dagli archivi della Rai e che cita  programmi tv e  canzoni che hanno scandito i fatti stessi, contribuendo a restituire la temperatura di un ventennio carico di sorprese e di emozioni, un ventennio che ha segnato la vita e le speranze del paese, coinvolgendo diverse generazioni, comprese quelle che non l’hanno vissuto e s’interrogano su di esso. Un vero e proprio film-documentario fatto che riassume e rilancia temi ancora al centro di un dibattito sulla storia del nostro paese in continua ricerca di equilibri per tenere il passo della contemporaneità. Infatti  è  grazie  ad esso che  vedo confermato ,  quel pensiero che m’era balenato in mente approfondì  la storia ( ma soprattutto l’altra storia  ) del nostro paese  degli ultimi 60 anni e  vedendo documentari  inchieste  tipo quelle  di  Sergio Zavoli o  Lucarelli  o dopo aver letto  fin  da piccolo  storia  d’Italia  a  fumetti di Enzo Biagi e  i  due romanzi da me recensiti  su questo blog  : la  quattordicesima commensale  di  Gianni MarilottiL' amore degli insorti di  Stefano tassinari  (  da leggersi  insieme  a  i segni sulla pelle  e L'ora del ritorno  )  e dal film la meglio gioventù   (   da guardare  insieme pasolini un delitto italiano  e  a   cento passi ,  di Tullio m. Giordana    che l’Italia  oltre ad essere un paese  senza memoria  come  ho affermato in alcuni post precedenti  e un paese  mancato  le cui conseguenze   sono evidenti .  Dalla fine degli anni sessanta ai primi anni ottanta ( ma  anche  ben altre  il periodo analizzato  dal  libro e  dal film  in questione )  il paese è attraversato da sommovimenti che coinvolgono le economie e le culture, le produzioni e i consumi, i soggetti sociali e gli immaginari collettivi. Il sopraggiungere del miracolo economico e delle speranze riformatrici del centro-sinistra e il rifluire successivo di entrambi; l'esplosione del movimento studentesco e dell'"autunno caldo", gli anni cupi della "strategia della tensione" e il delinearsi della "crisi della Repubblica", in anni che vedono un'offensiva terroristica senza paragoni. Una ricostruzione fatta attraverso le fonti più diverse: i quotidiani e i periodici così come i rapporti di prefetti, polizia e carabinieri ma anche i film, le canzoni, la letteratura, la televisione .  

1 commento:

cucciolo52 ha detto...

Un passaggio veloce per lasciarti il mio dono


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un Natale di


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