Basta steccati ideologici e disinformazione nela lotta contro l'omofobia ... .

... Altrimenti  non è  lotta  , ma  caccia allle streghe  , come  quella  che  si  vuole  combattere  .

Il post d'oggi è ispirato : sia dalla denuncia persecutoria e omofoba subdola ( almeno questa è l'idea che mi sono fatto io leggendomi la documentazione   della vicenda  sul loro sito   ) al M[ovimento]O[mosessuale]S[ardo]  ., dall'ennesimo video di disinformazione che continuamente viene messo da alcuni miei utenti di facebook  che  fanno campagne   contro (
causa giustissima , se fatta bene e non a casaccio ) l'omofobia e contro la cultura omofoba presente in italia purtroppo   in etrambi gli schieramenti politici ., sia infine   da questa lettera ( che condivido , inffatti questo è uno dei motivi  come diceva  Giorgio Gaber   per cui non, 






tranne l'ultima riga perchè è una resa all'omofobia strisciante in italia e dentro di noi ) trovata su repubblica del 4 settembre 20009

Davide Ialeggio davide.ialeggio@gmail.com
HO letto l' analisi di Sofri sull' omofobia. Ho 27 anni e sono gay. Vengo da un paesino del sud e dieci anni fa mi sono trasferito a Roma per studiare medicina. Mi sono laureato, ho trovato un compagno con il quale convivo da tre annie ho anche scritto un libro. Non ho mai militato in un' associazione. Ma forse come qualunque gay in questo Paese mi ritengo un attivista. Ho scoperto che l' omofobia è una sorta di substrato sempre pronto a venire fuori. Ma mentre in altri paesi europei la società e la politica hanno cercato di battersi contro questo istinto, in Italia questo non è mai accaduto. Anzi, i gay italiani oltre a lottare contro l' omofobia strisciante devono confrontarsi con quella palese: da una senatrice del Pd che crea un parallelismo tra omofobia e pedofilia ad una ministra di non si sa quali Pari Opportunità che ci definisce costituzionalmente sterili. Senza dimenticare i ministri che ci definiscono "culattoni". Se lo dicono delle figure pubbliche perché non potrebbe Svastichella? Le vittime dell' omofobia non sono solo i ragazzi accoltellati davanti al Gay Village. C' è tutto un esercito di suicidi, trattamenti psichiatrici e dolore. Sono figli di quelle" famiglie naturali" che i cattolici si premurano tanto di difendere. Come molti altri sono stanco di buttare la mia giovinezza sentendomi a disagio, chiedendomi se sono nel posto giusto per prendere la mano del mio compagno. Per questo i documenti sono tutti pronti e l' anno prossimo sarò in Spagna. L' Italia non ci merita.

Riprendo Il filo del discorso , speriamo definitivo su la questione del post

Circola in rete un video dove, con sottofondo ( in alcune versioni ) di Faccetta nera, renato zero è accomunato ai peggiori omofobi italiani di destra e di sinistra, per una frase DISTORTA attribuitagli ben cinque anni fa , decontestualizzata e in seguito smentita in molte interviste e due libri. I suoi accusatori, spesso, hanno dimostrato di non aver nemmeno visto il programma in cui Zero avrebbe, secondo loro, pronunciato quelle parole. Ora pero queste parole come dice questa letera di una mia cara amica a tv sorrisi e canzoni( qui il testo completo ) << (...) Peccato che Zero,quelle frasi non le abbia proprio dette. Il testo esatto del discorso è il seguente: «La storia è vera, perché pur di non fare il militare mi presentai così [vestito strano]. Questi me davano delle schicchere in quegli arcipelaghi per capire se ero... se sentivo come uomo, sentivo qualcosa, e io devo dire me so tenuto, ho urlato come Fantozzi dopo la visita, andando verso la Montagnola urlai che me sentirono tutti, però lì ebbi un contegno talmente perfetto, e poi s’è visto che ho militato altrove con risultati molto più attendibili di quelli che m’avrebbero visto con un fucile in mano. Quindi ringrazio il colonnello che ebbe quei dubbi, e caro colonnello si tranquillizzi perché invece siamo di tutt’altra pasta».La discussione era volutamente sopra le righe, in un contesto scanzonato e, come si vede, nessuna allusione all’omosessualità vera o millantata. Quel «siamo di un’altra pasta» significava semplicemente che non occorreva imbracciare fucili per essere uomini veri e che, d’altra parte, le «checche» o presunte tali sono persone come tutti e non necessariamente saltano addosso al primo maschio che incontrano.>>

L'allora direttore del settimanale non ha potuto che ritrattare, ma ho verificato che la maggior parte di questi accusatori non conosce niente della carriera artistica e umana di Zero perché di lui tutto si può dire, può piacere o no, può aver deluso o meno, ma al di là della rabbia momentanea (che qui tanto momentanea non è) nessuno può seriamente pensare di accostare Renato Zero a quella gente, e lo sapete bene. Se poi avete acredini con lui per altri motivi, o perché non vuole parlare della sua vita privata come ha evidenziato Gennaro Cosmo Parlato, ( suo uo grande amico peraltro) , affari vostri, ma non si capisce perché inserirle in una polemica pubblica. Sono state ignorate le successive interviste, anche quelle dove parlava dei Dico, e l'ultima .
Quindi cari amici che combattete ( intento puiù che lodevole e condivisibile ) l'omofobia fatelo ma occhio alla disinformazione rendetevi conto del momento in cui viviamo, in cui stanno ritornando più forti che mai rigurgiti fascisti e omofobi che si creda marginali e latenti . Ma lo sapete che Renato ha preso calci e pugni quando ha cominciato la carriera ? E continuano a prendersela con bersagli sbagliati facendolo passare per omofobo lui che non è ? Tanto più che è ancora stimato da molti gay E  poi cari amici\che occhio alle trappole. La vera lotta all'omofobia non è ne' di destra ne' di sinistra . Smettela d'usare steccati ideologici .

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