19.9.09

Hai pagato l’ IMPERF?



Ecco per il week-end un racconto ironico e surreale. O forse super-reale.


 


 


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Driiiiiiin. Chi cavolo è a quest’ora del mattino? Infilo distrattamente le ciabatte e mi avvio verso la porta. Apro.


 


«Salve, Lei è il signor G.?»


«Sono il figlio» dico farfugliando su due piedi mentre riconosco le inconfondibili divise di due agenti della Guardia di Finanza «Mio padre non è in casa. Posso esservi utile?»


«Ci risulta che siate in ritardo con il pagamento delle tasse e dobbiamo notificarvi l’atto di precetto»


«Impossibile, mio padre è talmente pignolo…. Deve esserci un equivoco»


«Nessun equivoco. Non è stato effettuato il pagamento dell’IMPERF»


 


«L’ IMPERF? E che tassa è? Mai sentita…»


«E’ la tassa sull’Imperfezione. E’ stata introdotta da poco su proposta di “Repubblica” e dell’ “Italia dei Valori”. Chiunque è fisicamente o moralmente imperfetto deve pagare una somma proporzionale al peso e al danno che adduce alla società. Un uomo senza vista ha ad esempio un’aliquota dell’1%, un abituale bevitore una del 3% e così via. Anche i bambini pagano: autistici, Down, bambini che dicono bugie o che rubano caramelle, tutti. E’ finito il tempo della compassione di Stato!»




 


«Ma a casa nostra non c’è nessuno con queste disgrazie»


Risero di gusto e con uno sguardo d’intesa continuarono


«Signor G, pensa di essere perfetto?»


«Io? No affatto»


«E allora deve pagare l’ IMPERF. Forse Lei avrà il vizio dell’alcool o del sesso o del fumo. O semplicemente l’orgoglio per non aver nessun vizio particolare: anche questa è un’inaccettabile immoralità da risarcire. E poi ci risulta che la sua schiena non vada poi così bene: avere una noia alla cervicale Le costerà circa 200 euro all’anno. Tenga qui, c’è scritto tutto»


Mi passa un lungo questionario intitolato “Scheda di autocertificazione delle proprie inescusabili fragilità”.


 


«“Usa responsabilmente contraccettivi?” “Beve?” “Ha fatto incidenti d’auto negli ultimi tempi?” “Ha risposto male a qualcuno?” “Ha rubato?” “E’ moralmente irreprensibile?” “Ha familiarità con malattie degenerative?” ecc ecc. Altro che autocertificazione: sembra il foglietto della Liturgia Penitenziale della Quaresima!»


«Sì ma il prete assolve, lo Stato non più. La vostra misericordia è servita per giustificare i peggiori orrori della natura e i più orrendi delitti, ora si cambia. Mi raccomando: nel compilare il modulo non imbrogli, perché i controlli sui portatori di imperfezioni si sono fatti molto rigidi e i magistrati sono assai zelanti. Non vorremmo essere costretti a…»


«Costretti a…?»


«Costretti a fare come Eluana Englaro che si ostinava a non pagare. Alla fine per saldare il debito abbiamo dovuto pignorarla con l’eutanasia. Lo stesso abbiamo fatto con migliaia di feti malformati, pignorati con l’ “aborto terapeutico”. E ci apprestiamo a fare altrettanto con chiunque non è moralmente, fisicamente, psicologicamente perfetto. Perciò si sbrighi a compilare quel modulo o pignoreremo anche Lei»


 


Nel frattempo mi accorgo che l’altro agente mi sta fissando negli occhi dall’inizio. Mi scruta com Minosse con le anime dannate; mi sento scansionato in ogni dettaglio, ispezionato fin dentro l’ultima piega dell’anima. Sorride con un ghigno e meccanicamente annuncia:


«Lei lo scorso week end ha rubato 10 euro dalla cassettina comune della casa; ha risposto male a suo nonno durante il pranzo di due giorni fa; non ha aiutato sua madre in affanno; ha trascurato i suoi affetti preferendo una partita di calcetto; ha peccato d’orgoglio quando domenica scorsa alla Messa si è sentito più cristiano degli altri. Totale: 30000 euro»


«Ma io non ce li ho!»


«Allora venga con noi. E’ pignorato»


«Come sarebbe a d….»


Ma mentre provo a protestare mi hanno già apposto i sigilli, per ultimo anche sulla bocca.


«E con Lei sono pignorati tutti i suoi effetti personali. Compreso il pesce nell’acquario»


«No, quello no» rimprovera gravemente l’ufficiale giudiziario «E’ un animale, povera bestia...»


L’oste
http://osteriavolante.myblog.it/archive/2009/09/18/l-imperf-la-nuova-tassa.html

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