Che le più importanti società psicoanalitiche e psichiatriche, in
Italia e nel mondo, non vedano più l'omosessualità come una patologia e,
anzi, sostengano il valore psicologico delle leggi che tutelano i
legami affettivi e familiari delle persone omosessuali, non è più,
fortunatamente, una notizia. Lo è, invece, la decisione dall'American
Psychoanalytic Association (APsaA) di porgere le sue scuse alla comunità
LGBTQ. Scuse "da tempo dovute",
si legge nel comunicato, per aver patologizzato, nel corso della storia,
gli orientamenti non eterosessuali e le identità transgender.
L'annuncio è stato dato pochi giorni fa in occasione dell'apertura del
108esimo convegno annuale dell'APsaA, svoltosi a San Diego, e in
concomitanza con le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dei moti
di Stonewall, considerati simbolicamente l'atto di nascita del
movimento di liberazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali,
transgender e queer (LGBTQ). Nel 1969 l'omosessualità era infatti
considerata una patologia mentale e come tale veniva "curata". Disturbo
mentale era considerata anche quella condizione di sofferenza (un tempo
nota come transessualismo e oggi definita "disforia di genere") causata
dall'incongruenza tra il proprio sesso anatomico e la percezione di sé
come uomo o donna. A partire dagli anni Ottanta le teorie patologizzanti
sono state sconfessate e l'omosessualità è stata eliminata dai manuali
diagnostici internazionali.
I professionisti della salute mentale hanno imparato a riconoscere i
danni psicologici causati dallo stigma sociale e scientifico e dalla sua
interiorizzazione (omofobia interiorizzata e minority stress). Chi vuol
farsi un'idea dei presupposti violenti e normativi delle cosiddette
"terapie riparative" può vedere due film recentemente distribuiti anche
in Italia: La diseducazione di Cameron Post e Boy erased - Vite cancellate.
"È arrivato il momento di chiedere scusa", ha detto Lee Jaffe,
presidente dell'APsaA "per il ruolo che anche noi psicoanalisti abbiamo
ricoperto nel promuovere pregiudizi traumatici". Riconoscere gli errori
non cancella il dolore accumulato, ma lo può curare. Anche se qualche
terrapiattista della psiche, sedicente terapeuta, continua a considerare
l'omosessualità una condizione da "riparare", i veri terapeuti sanno
che il loro lavoro consiste nel promuovere l'autenticità, la dignità
individuale e la capacità di amare in accordo con il proprio desiderio.
Riconoscere un errore e scusarsi è un'azione interpersonale (e in questo
caso anche scientifica) importantissima: trasforma un paradigma, ripara
antiche ferite, rende possibile l'elaborazione collettiva di un
pregiudizio e delle sue ripercussioni traumatiche.
per approfondire
fatti
https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewallhttps://www.wikipink.org/index.php/Moti_di_Stonewall
film
Stonewall 1995 dal regista britannico Nigel Finch.
Stonewall diretto da Roland Emmerich con protagonisti Jeremy Irvine e Jonathan Rhys Meyers.
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