da il Fatto quotidiao del 14\9\2025
VIRGINIA DELLA SALA
Ha speso circa 11 mila dollari di inserzioni sulle piattaforme di Meta, a partire da Facebook, ma puntualmente la sua pagina è stata buttata giù perché accusata di contenuti fraudolenti. Negli ultimi otto anni è successo almeno cinque volte. La colpa? Chiamarsi Mark Zuckerberg, come il fondatore di Meta. È la lunga storia (perché iniziata nel 2017) di un avvocato dell’indiana specializzato in bancarotta che, come raccontato dal New York Times, ancora oggi non riesce a trovare soluzione nonostante nel corso di un programma televisivo Meta abbia assicurato di essere consapevole del problema di omonimia nel mondo e di star cercando di risolvere la questione quanto prima. I sistemi di rilevazione automa delle piattaforme, infatti, sono abituati a ‘buttare giù’ quasi in automatico i contenuti problematici e poi eventualmente a ripristinarli qualora si vincano i ricors
Ha speso circa 11 mila dollari di inserzioni sulle piattaforme di Meta, a partire da Facebook, ma puntualmente la sua pagina è stata buttata giù perché accusata di contenuti fraudolenti. Negli ultimi otto anni è successo almeno cinque volte. La colpa? Chiamarsi Mark Zuckerberg, come il fondatore di Meta. È la lunga storia (perché iniziata nel 2017) di un avvocato dell’indiana specializzato in bancarotta che, come raccontato dal New York Times, ancora oggi non riesce a trovare soluzione nonostante nel corso di un programma televisivo Meta abbia assicurato di essere consapevole del problema di omonimia nel mondo e di star cercando di risolvere la questione quanto prima. I sistemi di rilevazione automa delle piattaforme, infatti, sono abituati a ‘buttare giù’ quasi in automatico i contenuti problematici e poi eventualmente a ripristinarli qualora si vincano i ricors