16.8.20

Eccolo, il futuro di questo Paese. Lo stupore verso chi si stupisce, l'incredulità nel vedere un gesto di aiuto raffigurato come un atto di eroismo . Rischia d'annegare are in piscina. Bimbo salvato da altri bambini a Bivigliano



Guardate questi bambini. E per una volta dimenticatevi tutta la cattiveria, l'ipocrisia, la ferocia di certi adulti.

L'immagine può contenere: 4 persone, persone sedute
<< In un Paese >>--- da, eccetto  le  frasi  in neretto  \  grassetto    fra parentesi quadre  che  sono  mie  aggiunte  interpretative   https://www.facebook.com/MarcoFurfaro1980 più  precisamente qui -- in cui gli adulti [ma non solo purtroppo ] passano il tempo a incolpare migranti per qualsiasi cosa gli accada e un pezzo di classe dirigente [ a trovare scuse e giustificazioni spesso assurde ] ad incolpare parenti per aver tentato di prendersi un bonus destinato alle persone più fragili, la speranza è questa roba qua. Sono Giulio, Sara, Martina e Debora.
Che hanno salvato un bambino. Perché così si fa. Perché era in difficoltà e chi è in difficoltà si aiuta. Solo degli stupidi adulti , [ ovviamente senza generalizzare ] che si sono dimenticati di essere stati bambini non riescono a capirlo.
Grazie ragazzi. Perché per quanto questo Paese si farà vergognare per il comportamento per certi adulti, pensando a voi siamo certi che tutto andrà bene davvero.>>

La news     è stata  ,  a mio  avviso   come di mostra  sia  l'articolo    di repubblica   riportato  sotto   sia    anche  uno dei  commenti all'articolo citato  di  Marco Furfaro  ,


  



Toscana, Giulio il piccolo eroe: "Non abbiamo fatto niente di speciale, abbiamo solo aiutato un bambino"
Domenica a Bivigliano, insieme a tre amiche (la più grande 12 anni, la più piccola 6) ha salvato un ragazzino di 8 anni che stava affogando. "L'ho sentito, sta bene, ci rivedremo in piscina"

di CARMELA ADINOLFI



"L'ho sentito al telefono qualche giorno fa. Mi ha detto che sta bene. E che appena sarà possibile ci rivedremo tutti in piscina". Risponde con tutta la naturalezza e l'innocenza dei suoi dieci anni Giulio Demartis. Il bambino che insieme alle amiche Martina Piemonte, 12 anni, Sara Tagliaferri, 6 e Debora Antimi, 10 anni, la scorsa domenica, in un pomeriggio di mezza estate, ha salvato un bimbo di 8 anni che rischiava di annegare in una piscina di un campeggio di Bivigliano, frazione di Vaglia, comune del Fiorentino. 
Ma lo sai che ormai tutti vi chiamano eroi?
"Sì, ma non abbiamo fatto nulla di speciale. Abbiamo visto che quel bambino era in difficoltà e tutti insieme abbiamo cercato di aiutarlo".
Raccontaci com'è andata. Quando vi siete accorti che c'era qualcosa che non andava?
"Sara ha visto un corpo sul fondo della piscina e ha chiamato me e Martina. E subito è arrivata anche Debora. Io pensavo che stesse giocando sott'acqua per capire quanti secondi fosse in grado di resistere senza respirare. Ma poi mi sono tuffato e l'ho toccato e ho capito che non stava giocando". 
E poi cosa avete fatto?
"Sara lo ha spinto. Debora e Martina lo hanno preso sotto le braccia per riportarlo a galla. E poi io l'ho issato sul bordo della vasca. Aveva le labbra e gli occhi blu".
Ma non avete avuto paura?
"No". (risponde deciso, ndr)
Ma tu quel bimbo lo avevi mai visto?
"Abbiamo fatto la scuola materna insieme. Viviamo tutti nello stesso paese e ci conosciamo un po' tutti".
Con Sara, Martina e Debora cosa vi siete detti? Siete stati coraggiosi...
"Ci siamo rivisti in piscina. Coraggiosi? No, lo abbiamo solo aiutato".

Poi    rettificato 
  • Tiziana Baldi Antonella Migliazzo sono la mamma di sara, la piccola di 6 anni che ha visto il bambino in fondo all'acqua , ha chiamato gli amici, ha spinto il piccolo Gabriele da sotto mentre le due bambine, martina 10 anni e Debora 12, lo sollevavano dalle braccia , insieme a Giulio che da fuori è riuscito a portare il bimbo sul bordo. È stato un lavoro di squadra. Per ripristinare un po' di equilibrio mando la foto di tutti e 4. E grazie x le belle parole di affetto verso i nostri bambini
  • Marco Furfaro Antonella Migliazzo semplicemente la storia la so dal bambino, che è l'unico intervistato e l'unico di cui ho foto. Se fosse stata Sara avrei messo Sara e i suoi amici. Con tutto il bene, ma accusare me di mettere in primo piano solo il bambino significa proprio avere pregiudizi. Non pretendo che si conosca ciò per cui mi batto, ma a volte le cose sono più semplici di quanto appaiono.
  • Marco Furfaro Cara Tiziana Baldi, la ringrazio e mi scuso. Non avevo la foto, ho visto l'intervista a Giulio e scritto di getto. Non so nemmeno chi sia questo bambino, ho scritto ciò che sapevo per non sbagliarmi. Ho corretto il post e messo la foto di tutti e quattro. Grazie mille a lei per le informazioni e per la foto. Un caro saluto.
  • Tiziana Baldi Marco Furfaro ma ci mancherebbe davvero... è stata l'occasione per farvi conoscere tutti e 4 i bambini. Non c'è alcuna polemica, anzi grazie x la sensibilità e l'attenzione che avete dimostrato nei loro confronti.
  • da   all'ultimo    minuto    dalla stessa   repubblica

    Firenze, quattro bambini salvano un coetaneo di 8 anni che stava affogando

    La più grande ha 12 anni, la più piccola 6: grazie alla loro prontezza è stata evitata una tragedia in un campeggio. Il padre di uno di loro: "Quel ragazzino stava per morire, sono stati coraggiosi ma hanno vissuto con normalità"
                                                          di CARMELA ADINOLFI


    C'è chi li chiama eroi. Chi dice che hanno fatto qualcosa di straordinario. Ma per Giulio e Debora, 10 anni, Sara di 6 e Martina di 12 aver salvato un loro coetaneo di 8 anni che rischiava di annegare in piscina è "stata la cosa più naturale del mondo". Il "piccolo miracolo" si è consumato lo scorso 9 agosto, nell'arco di pochi minuti di una domenica pomeriggio di mezza estate. 
    I quattro bambini stanno giocando in quella piscina di un campeggio di Bivigliano, frazione di Vaglia, comune del Fiorentino, che frequentano da sempre. Ma a un certo punto uno di loro, Giulio, intravede sul fondo della piscina il corpo fermo, immobile di un ragazzino. Pensa stia giocando, contando quanti secondi è in grado di rimanere in apnea. Giulio si tuffa, lo raggiunge, ma il bambino non si muove. E allora, intercettato il pericolo, chiama le sue amiche per farsi dare una mano a riportarlo a galla: una lo spinge, altre due lo afferrano per le braccia, mentre Giulio lo riporta in superficie. E' una frazione di secondo: quando il bambino, esanime, viene tirato a bordo l'acqua gli ha già invaso l'addome e i polmoni. "Era cianotico. Aveva il viso e le labbra blu. Stava per morire", ricorda Francesco Demartis, medico e papà di Giulio. 
    Ed è in quel momento che intervengono gli adulti: una signora pratica il massaggio cardiaco, un altro la respirazione bocca a bocca. Mentre nel frattempo gli altri genitori chiamano i soccorsi. Per un attimo sembra tutto perduto. La mamma del piccolo, disperata, viene tenuta lontano: "Mia moglie, temendo il peggio, ha cercato di proteggerla", aggiunge il signor Francesco. Finché, d'un tratto, messo su un fianco il piccolo comincia a tossire e a espellere l'acqua. Nel frattempo arriva il 118 che trasporta il bambino all'ospedale pediatrico Meyer per accertamenti. 
    Una storia a lieto fine. Ma anche di straordinario coraggio. "Anche se loro hanno vissuto tutto con normalità, senza auto-gloria. - spiega babbo Francesco - Sono stati tutti educati a essere autonomi, è stato sempre spiegato loro di ragionare con la loro testa . E così hanno fatto anche questa volta". Tant'è che quando è tornato a casa, la sera stessa, Giulio ha detto al papà: "Sono a cena fuori, vado a fare una grigliata con i miei amici", racconta il signor Francesco. Come se non fosse successo nulla.  Insomma, se per il mondo degli adulti sono dei piccoli eroi, loro, i quattro amici di Bivigliano pensano di aver fatto solo un gesto normale. Ordinario.

     tutta  questa  polermica  mi  ha  riportato alla  mente   un film  della mia  gioventù  

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    Un aereo con 54 passeggeri, incluso il reporter televisivo Gale Gayley, fa un atterraggio di emergenza proprio davanti a Bernie LaPlante, un ladruncolo da strapazzo. Fedele al suo motto "mantieni un basso profilo", Bernie si dilegua nella notte. La stazione televisiva di Gale offre una ricompensa da 1 milione di dollari per l'identità del misterioso angelo del volo 104. Si presenta John Bubber,vagabondo e impostore, che conosce i dettagli perché Bernie gli ha raccontato tutto sull'accaduto. Ma ..... (Titolo originale - Hero (1992))

    15.8.20

    se Il tatuaggio non è una macchia perchè allora essere donna e tutuata è ancora tabu più che per l'uomo ? il caso della poliziotta Arianna Virgolino

      di cosa  stiamo parlando

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    Eppure   Sono trascorsi 251 anni da quando il Capitano Cook annotò in Polinesia la consuetudine degli abitanti di quelle isole di ricoprire il proprio corpo di segni, per cui tradusse l'espressione tau-tau, usata a Tahiti, nell'inglese tattoo, da cui viene la parola tatuaggio. Vero che nel corso dell'Ottocento a disegnare sulla propria pelle sono stati prima di tutto le fasce borderline e marginali della popolazione occidentale, marinai, soldati, carcerati, prostitute, ma questo accadeva oltre un secolo e mezzo fa. Poi, a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, settori sempre più ampi della popolazione giovanile hanno trasformato il proprio corpo in una superficie su cui scrivere. Il corpo, ha sottolineato l'antropologo Marc Augé, è insieme la nostra parte più intima e quella più pubblica, racchiude l'interiorità ed espone l'esteriorità. Per dirla con un termine in voga, è un'interfaccia reale non telematica \  virtuale .Da sempre su questa superficie le società umane hanno scritto, lasciato marchi, come mostrano le tracce incise sul corpo di un uomo di 5300 anni fa, ribattezzato Otzi, ritrovato sulle Alpi alcuni decenni fa. Sovente si è trattato di pratiche di dominio, cui gli uomini e le donne cercavano di sottrarsi. Oggi invece sono i giovani stessi a marchiare il proprio corpo, a segnare come su un foglio momenti salienti della propria vita: esperienze, incontri, amori, dolori, fantasie, sogni, immaginazioni. Scrivere sulla propria pelle è oltre  che  una moda  un modo per manifestare una forma di possesso, sentire e far sentire agli altri la propria esistenza, e dunque la propria identità. 

     Pin by Saleeka T Muthunayaka on taoo | Tattoos, Tattoo studio ...

     Lo psicoanalista francese Didier Anzieu sostiene che si tratta di una forma di ridefinizione del proprio confine estremo, un modo con cui si differenzia il proprio sé rispetto agli altri, per far percepire che dentro il corpo c'è qualcosa e non il nulla. Nella nostra società l'idea della pelle come confine inviolato è tramontata. Tatuandosi i giovani esprimono un'appropriazione di se stessi, o meglio di quel corpo che possono sentire, di volta in volta, brutto, imprigionato, impotente, abusato, inadeguato, controllato da altri.Scrivere sulla propria pelle è un modo per manifestare una forma di possesso, sentire e far sentire agli altri la propria esistenza, e dunque la propria identità; e a volte persino per sedurre: il tatuaggio rende "particolari". Per cui appare retrograda la decisione di escludere una giovane donna dal corpo della Polizia di Stato per un tatuaggio, che per altro ella stessa ha cancellato con il laser.Ecco quindo  che  la  decisione di punire   colei che  si  fatta  , poi rimosso perchè ligia  alle  leggi  ,   il  tatuaggio  appare   singolare  ed  anacronistica  .  Infatti la decisione   della  punizione  ( e  il regolamento che  li vieta   ) appare  oggi  dal punto di vista culturale ed antropologico si presenta arretrata rispetto al costume contemporaneo, alle consuetudini e alle azioni delle giovani generazioni, frutto di una mentalità che non tiene conto delle trasformazioni avvenute nel costume. Arianna, questo il nome della giovane poliziotta, come riferiscono le cronache aveva tatuato a diciotto anni un cuore sul polso e per questa ragione, e non per altro, è stata esclusa dal corpo di polizia, come se questo costituisse un marchio d'infamia o  qualcosa  di  vergognoso  ed esecrabile   . I tatuaggi dei ragazzi e dei giovani non lo sono più da parecchio tempo. Forse ad alcuni possono non piacere, ma si tratta di una preferenza individuale e non un giudizio che può assumere un rilievo sociale. Per questo anche la sentenza favorevole all'esonero del Consiglio di Stato stupisce. Non sarà che proprio l'essere donna tatuata - tatuaggio minimo per altro - costituisce ancora un marchio d'esclusione ed  infamia  ? concludo  con questa  citazione dela protagonista    : << il   tatuaggio mi è costato la divisa. Ma quando salvi qualcuno non è la tua pelle che conta   >>       
                                   

    Se salvini ha .... invece di far fare ( come faceva mussolini e i gerarchi fascisti ) il lavoro sporco agli altri lo farebbe lui sarebbe meglio Elodie rea di averlo criticato


      DI COSA  STIAMO PARLANDO

    La cantante è stata travolta da una valanga di insulti sui social dopo le sue ultime dichiarazioni rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera. “Non mi piace come la Lega accalappia voti – aveva detto Elodie – Quando hai un ruolo politico hai un megafono. E se offendi gratuitamente qualcuno scatenando odio ti assumi una grande responsabilità. Vorrei avere dei veri punti di riferimento a rappresentarci”. Parole che erano state rilanciate sui social dall’account del Carroccio e dal Matteo Salvini con il commento: “Non la pensi come lei? Sei ignorante“.




    Quello che sta accadendo a Eloide accade da anni con la complicità di FB e degli altri social che consente allegramente alle pagine di Salvini di mettere alla gogna chiunque, ma soprattutto donne.
    Ora ,   come  accade  ogni  qualvolta   Salvini  scrive  un post  ,  quest'ultima è stata travolta da  palate  di   merda  un coro di insulti sessisti dei fan del Carroccio e forse non solo . Commenti anche ignoranti , infatti gente che scrive ( o dice )   : <<  VAI A CANTARE IN AFRICA, SCHIFOSA>>  o è  in malafede    o  ignorante   perchè    il  90  % (  in effetti   si esclude  la  musica    classica  e quella sinfonica  ) della   musica   attuale  deriva ( o  è  contaminata   )  dall'Africa  . Ottima  e  lapidaria    la  risposta  Su Twitter Elodie ha voluto così mostrare alcuni degli attacchi che le sono stati rivolti, e ha commentato in maniera laconica senza  abbassarsi  al  loro  becero  livello : "E noi donne vi mettiamo pure al mondo".

      Aggiungo  a  quanto dice   

    15 h · 

    “È un’estracomunitaria (scritto proprio così), non merita di stare a casa nostra”.“Cerca solo visibilità questa f**a da quattro soldi“.“Ste zoc**** con la pandemia non hanno più lavoro e in qualche modo devono farsi notare”.
    E ancora:“Questa tipa non si sa fare neanche il bidè la mattina e vestirsi”.Sono solo alcuni dei commenti bestiali rivolti a Elodie, sottoposta all’ennesima gogna leghista dopo che, giorni fa, aveva osato criticare Salvini.
    Ma la sua colpa non emendabile per orde di belve sbavanti non è certo quella di aver espresso una propria opinione. No. Quello lo fanno tutti, ogni giorno, senza per questo essere colpiti.
    Ciò che non le perdonano - e non le perdoneranno mai - questi analfabeti di ritorno (e pure d’andata) è di essere donna, dalla pelle anche solo vagamente scura, di avere un pensiero, di non rispondere al rozzo stereotipo che milioni di leghisti hanno della donna e del suo ruolo nella società.Il tutto espresso con fonemi - costrutti è un complimento - che farebbero impallidire un insegnante delle elementari.Alla fine la risposta più bella è stata ancora una volta quella della stessa Elodie. Che, in una riga, ha tracciato tutta la differenza che c’è tra lei e i suoi hater, umiliandoli delicatamente.Otto parole in tutto.“E noi donne vi mettiamo pure al mondo...”Solidarietà totale e assoluta a te, Elodie, grande donna.


     Certa     gente       che  replica   cosi   ad  una  critica   gente   che non riesce a capacitarsi ed  accettare  del fatto che una persona, sopratutto  donna  ,  possa avere un'opinione, indipendentemente dal proprio lavoro. Se vai contro al loro leader maximo ,  in questo caso quello del papeete, scatenano la guerra di insulti. Gentaglia con cui è meglio non sedersi  alla stessa tavola , ma  purtroppo     sono come  quelle  persone   che  girano  più  loro  che la merda nei  tubi   in quanto    ormai  sdoganate   li troviamo  ovunque  

    14.8.20

    NEPPURE AD AGOSTO I FEMMINICIDI VANNO IN FERIE

     😿🗯️🤬😡😠🤦🤦Se oltre a fare ogni volta una legge nuova che poi non viene applicata e fatta applicare diventando come le grida di manzoniana memoria perché non s'investe in cultura H24 non solo nell'ipocrita giornata sul femminicidio , usando anche le nuove tecnologie ed insegnarle ad un uso consapevole . Forse quando ,lo so che sembrerò ridicolo ed qualunquista /populista insomma di pancia , ma non vedo altre soluzioni /metodi d'indignazione , sarà in loro familiare a subire una simile violenza si decideranno qualcosa di concreto oltre si soliti proclami malpancisti razzistici .

    INEWS24.IT
    Femminicidio a Caltagirone, Caterina Di Stefano è stata strangolata dal marito Giuseppe Randazzo dopo una lite e gettata per le scale

    12.8.20

    sono io che sto diventano troppo vecchio o loro troppo giovani ?

    Qualche giorno   fa  ero  al  concerto     (  vere  video     sotto     e  chi  mi  segue    su  fb   cercando quest hastag  #jazz #VilsaitJazzBand  trova  anche   dei  mie  video ) #VilsaitJazzBand 

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     e  vedendo   l'ascolto curioso  , vedi mia  foto  sotto  ,  da  parte  di  due   bambine  di 7\9 anni   mi  è  venuta  in mente, sempre  nel  percorso  dei bilanci  e  del repulisti    che si fanno  per man  mano   che  si avvicinano i  50  anni  iniziato  qualche   tempo fa      ed  arrivato   per ora   al terzo post     la  riflessione  sono io che  sto  diventano  troppo vecchio  o loro troppo giovani ?

    Almeno non ascoltano #ciocchidistagnali Ma #musicadiqualità . #jazz #VilsaitJazzBand Suonata in maniera eccelsa e da professionisti ( vedere video precedenti )

    Commenti

    N.b
    per  ciocchi  di  stagnali    intendo  musica   come quella  sotto   senza  anima   prive  di melodia   e  armonia   ed  ritmo  sempre  uguale  

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    Ora   , concludendo  è  vero  che  

    L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione.Nel suo significato più sublime l'arte è l'espressione estetica dell'interiorità e dell'animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo storico. Alcuni filosofi e studiosi di semantica, invece, sostengono che esista un linguaggio oggettivo che, a prescindere dalle epoche e dagli stili, dovrebbe essere codificato per poter essere compreso da tutti, tuttavia gli sforzi per dimostrare questa affermazione sono stati finora infruttuosi.L'arte può essere considerata anche una professione di antica tradizione svolta nell'osservanza di alcuni canoni codificati nel tempo. In questo senso le professioni artigianali – quelle cioè che afferiscono all'artigianato – discendono spesso dal Medioevo, quando si svilupparono attività specializzate e gli esercenti arti e mestieri vennero riuniti nelle corporazioni. Ogni arte aveva una propria tradizione, i cui concetti fondamentali venivano racchiusi nella regola dell'arte, cui ogni artiere doveva conformarsi. [..... continua  qui  https://it.wikipedia.org/wiki/Arte ]
     
    e che  
    [...] Nell’ambito delle cosiddette teorie del bello o dell’estetica, si tende a dare al termine arte un sign. privilegiato, vario secondo le diverse epoche e i diversi orientamenti critici, per indicare un particolare prodotto culturale, comune. classificato come pittura, scultura, architettura, musica, poesia, ecc.[...]  da http://www.treccani.it/vocabolario/arte/
    Ma io , ed è qui la differenza ( oltre quella generazionale lei degli anni 90 \2000 io degli anni 70\80 ) culturale in quanto immetto nelle due definizioni sopracitate anche il carattere di qualità e di mediocrità \ rozzura - dozzinalità . ed originalità . Infatti , e qui concludo , 
     << .... Il fatto è che   non s'inventa  più nulla   da  almeno  due  millenni  .... s i  rimescolano   solo le  carte : ogni volta  viene  [ o  almeno inteoria   dovrebbe  ] una  mano   diversa  , ma  il mazzo in fondo  è sempre  lo stesso  . Lo stesso mazzo  per tutte  per  tutte   le  galassie  e  per  tutti i modi  possibili  .  L'importante  è   non perdere  la  voglia  di giocare    , sedersi al tavolo con fuoriclasse [ ma  anche no]  ed  apprezzare        [ buono  \ ottimo   o  basso \  scarso   o peggio  mediocre    che sia  ] lo stile  e   soprattutto non  barare   [  evitare il plagio  o  la  copiatura  totale ] >> da eccetto le  frasi in  neretto  che  sono mie   da  :  Martin Mystere n 318la  terza stirpe