Giornata contro l'Aids, ma l'Italia non dà i fondi
Cresce l'allarme ma a causa dei tagli alla Finanziaria il governo non onorerà gli impegni e non finanzierà il Fondo Globale
Cresce l'allarme ma a causa dei tagli alla Finanziaria il governo non onorerà gli impegni e non finanzierà il Fondo Globale
ROMA - «Nel 2004 l'Italia non sarà in grado di versare la sua quota annuale al Global Found per la lotta all'Aids». Lo ha confermato Giuseppe Deodato, direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo (Ministero degli Affari Esteri), alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta all'Aids che si celebra il 1 dicembre in tutto il mondo. L'Italia, che insieme al Giappone è uno dei Paesi che contribuisce di più al fondo globale, ha ricordato Deodato, «ha avuto, infatti, grossi impedimenti a onorare il suo annuale impegno di 100 milioni di euro». L'impossibilità è data dal taglio per il 2004 che la Finanziaria ha previsto nell'ambito della cooperazione, taglio che ammonta esattamente a 100 milioni di euro sui 600 stanziati per il Ministero degli Esteri. L'Italia così non ha rispettato la prima scadenza del 31 luglio, né quella del 30 settembre per il versamento al Fondo, nato nel 2001, delle Nazioni Unite.
E questo nonostante l'allarme lanciato dagli infettivologi anche in Italia: il trend decrescente dei nuovi casi annuali si è interrotto e l'Italia, con 4000 nuovi casi annui torna a essere un Paese a rischio di crescita dell'epidemia (l'anno scorso erano 3500). Nel mondo i nuovi casi del 2004 ammontano a 5 milioni stima il rapporto 2004 di Unaids.
E questo nonostante l'allarme lanciato dagli infettivologi anche in Italia: il trend decrescente dei nuovi casi annuali si è interrotto e l'Italia, con 4000 nuovi casi annui torna a essere un Paese a rischio di crescita dell'epidemia (l'anno scorso erano 3500). Nel mondo i nuovi casi del 2004 ammontano a 5 milioni stima il rapporto 2004 di Unaids.
Fonte Corriere della Sera
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