17.6.05

informazione al servizio del potere

 



L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa tira le orecchie al Governo Berlusconi, sempre sul banco degli imputati per lo scarso pluralismo del sistema radio televisivo, ma in Italia il sistema radio televisivo tace, nascondendo ai cittadini la notizia "E' assolutamente singolare l'assordante silenzio, tranne le solite poche e consuete eccezioni, che sta circondando in Italia il rapporto dell'Osce che, ancora una volta, sanziona l'Italia e segnala il conflitto del presidente del consiglio come un pericolo sostanziale per la libertà dei media in Italia e in Europa - ha tuonato il diessino Giuseppe Giulietti - tale rapporto è arrivato, peraltro, nelle giornate nelle quali il presidente del consiglio editore ha sferrato un nuovo attacco contro Enzo Biagi e contro giornali e giornalisti sgraditi. Quanto sta accadendo non è affatto casuale, dal momento che nelle scorse settimane, in più occasioni, Silvio Berlusconi ha annunciato la necessità di promuovere una campagna di propaganda attraverso le tv pubbliche e private in vista della prossima scadenza elettorale". Il documento Ocse aveva bocciato in modo particolare le leggi varate dal Governo di centrodestra in materia di conflitto d'interessi, giudicate inutili per porre rimedio a quella che viene definita "l'anomalia italiana". "Il problema del rapporto tra il ruolo istituzionale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed i suoi media - aveva poi spiegato Miklos Haraszti, responsabile per la libertà di stampa dell'organizzazione - potrà anche essere stato regolamentato in termini legali dalla legge Frattini, ma resta motivo di preoccupazione dal punto di ista della qualità democratica. La formula legale che disciplina questo aspetto non crea una distanza sufficiente tra il primo ministro e i suoi media".Non migliore il giudizio sulla famigerata Legge Gasparri, una norma che "non riuscirà a demonopolizzare in tempi brevi la televisione italiana". "Il duopolio tv Rai-Mediaset - aveva aggiunto il responsabile dell'Ocse - ha privato gli spettatori italiani di una varietà di fonti di informazione ed ha quindi impedito che venisse garantito il pluralismo".  

Fonte: Centomovimenti


http://www.canisciolti.info/index.php

1 commento:

raffaelegreco ha detto...

Questo fenomeno così discusso è ormai ricorrente nell'era dell'informazione iperveloce e globalizzata, e la causa di tutto più che il conflitto d'interesse dei patron delle reti, delle testate e di qualsiasi altro mezzo di diffusione. Sono quei leccapiedi dipendenti che non fanno altro che girare bandiera ad ogni cambiamento di direzione del vento politico, economico e ideologico. Non è un caso se un insetto se ne vada svolazzando sulle reti pubbliche nazionali in cerca di scoop intorno ai quali montare una serata di dibattiti fra personalità il più delle volte incompetenti, o un altro pappagallo se ne stia giornate intere appollaiato su di una scrivania ad inneggiare il suo principale quasi fosse il fratello minore del creatore...