Qualche giorno fa, mentre facevamo una passeggiata in un bel bosco di querce della nostra placida Umbria, siamo scivolati ed abbiamo sbattuto violentemente la testa.Al nostro risveglio,abbiamo trovato il fumetto riprodotto in miniatura qui a fianco, e una letterina. Non sappiamo se è stato qualche folletto a lasciarci questo materiale,ma vorremmo condividerlo con i nostri compagni di strada e di viaggio. Eccolo qui:
"Cari esponenti del mondo politico,dell'imprenditoria, del sindacato, della società civile. Sono una persona di circa venticinque-trentaanni, cittadinanza italiana, vivo in Italia. Scrivo questa lettera, che non avrò mai il coraggio di inviare a nessuno, sia esso Direttore di giornale o telegiornale,parlamentare, sindacalista quant'altro, perché capisco che la questione che sottopongo non è di nessuna importanza e solo l'egoismo che mi contraddistingue mi porta a riversare la mia pochezza su questo foglio. Sono un lavoratore precario, cioè uno dei tanti fortunati che possono cambiare anche quattro cinque volte l’anno il loro posto di lavoro, se lo trovano, spaziando dalla pasticceria all’azienda tessile, dalla copisteria alla pizzeria. E’ bello, perché non mi annoio mai, non mi lego stabilmente ad un ambiente di lavoro, con il rischio di incontrare sempre le stesse facce, di frequentare lo stesso ambiente, stringere rapporti che dalla cortesia travalichino all’amicizia. Penso con sincera tristezza a quei poveracci che da trent’anni sono impiegati nello stesso posto, si costruiscono un mestiere, fanno carriera. Sì, perché questi poveri cristi sono a quel punto costretti a sposarsi, farsi una famiglia, fare dei figli, comprarsi una casa, un’automobile, insomma tutte quelle cose terribilmente noiose che a me, per fortuna, sono impedite.Penso all’orrore di avere davanti a me una stabilità, la possibilità di impostare la mia vita nel medio lungo termine, ho i brividi all’idea di andare a vivere con qualcun’altro, ipotizzare di allevare dei figli, progettare le vacanze, ecc…. No, per fortuna ci siete voi che pensate a me e al mio benessere, mi avete fatto crescere in un paese dove non ho quasi più diritti sul lavoro, devo chiedere sempre e sperare che ci sia qualcosa da fare. E mi avete regalato il paese con un numero smisurato di lavoratori non in regola (che spesso hanno anche la fortuna di crepare sul posto di lavoro, così non hanno il problema di come sopravvivere con quella pensione da fame che si ritroveranno da vecchi) con un volume di precariato degno dei paesi de terzo mondo, con salari e stipendi che crescono con la velocità delle lumache mentre i prezzi volano a velocità supersonica. Insomma, non ho davvero nulla di che lamentarmi, ed hanno ragione quelli che sui giornali parlano male della mia generazione, una generazione di debosciati scansafatiche e senza la spina dorsale di assumersi le proprie responsabilità, tanto poi ci sono i genitori a sobbarcarseli che loro di casa non se ne vanno mai… Ecco, vengo al punto della mia assurda ed egoistica richiesta. Cari, carissimi esponenti della classe dirigente di questo straordinario paese di cielo di sole e di mare, vi chiedo di sospendere per un attimo le vostre difficili, faticose ed utilissime occupazioni per occuparvi di una mia richiesta. Potreste, cortesemente, eliminare gli ultimi difetti a questa mia vita perfetta, facendo sparire il mio papà e la mia mamma (che stanno per andare in pensione, diventando così dei pesi morti per la patria) e, contemporaneamente, evitando ai miei futuri datori di lavoro il fastidio di pagarmi lo stipendio, che hanno già tanti guai, poveretti, tra l’aumento dello 0,1% del bollo sul loro mega SUV e la minaccia di dover (che scandalo!) addirittura mettersi a pagare anche loro le tasse.Scusatemi, davvero, se vi ho importunato. Una vostra, affezionatissima, persona nata in Italia di circa 25-30 anni”Vi abbiamo riportato integralmente il testo della lettera.Se il fumetto di fianco vi sembra poco leggibile, potete andare a leggerlo in formato maxi (se vi va) ciccando qui, però attenzione, questo link vi porterà ad un sito che non è CdV, ma è il nostro web comic . Se non vi va, quindi, non fatelo.
"Cari esponenti del mondo politico,dell'imprenditoria, del sindacato, della società civile. Sono una persona di circa venticinque-trentaanni, cittadinanza italiana, vivo in Italia. Scrivo questa lettera, che non avrò mai il coraggio di inviare a nessuno, sia esso Direttore di giornale o telegiornale,parlamentare, sindacalista quant'altro, perché capisco che la questione che sottopongo non è di nessuna importanza e solo l'egoismo che mi contraddistingue mi porta a riversare la mia pochezza su questo foglio. Sono un lavoratore precario, cioè uno dei tanti fortunati che possono cambiare anche quattro cinque volte l’anno il loro posto di lavoro, se lo trovano, spaziando dalla pasticceria all’azienda tessile, dalla copisteria alla pizzeria. E’ bello, perché non mi annoio mai, non mi lego stabilmente ad un ambiente di lavoro, con il rischio di incontrare sempre le stesse facce, di frequentare lo stesso ambiente, stringere rapporti che dalla cortesia travalichino all’amicizia. Penso con sincera tristezza a quei poveracci che da trent’anni sono impiegati nello stesso posto, si costruiscono un mestiere, fanno carriera. Sì, perché questi poveri cristi sono a quel punto costretti a sposarsi, farsi una famiglia, fare dei figli, comprarsi una casa, un’automobile, insomma tutte quelle cose terribilmente noiose che a me, per fortuna, sono impedite.Penso all’orrore di avere davanti a me una stabilità, la possibilità di impostare la mia vita nel medio lungo termine, ho i brividi all’idea di andare a vivere con qualcun’altro, ipotizzare di allevare dei figli, progettare le vacanze, ecc…. No, per fortuna ci siete voi che pensate a me e al mio benessere, mi avete fatto crescere in un paese dove non ho quasi più diritti sul lavoro, devo chiedere sempre e sperare che ci sia qualcosa da fare. E mi avete regalato il paese con un numero smisurato di lavoratori non in regola (che spesso hanno anche la fortuna di crepare sul posto di lavoro, così non hanno il problema di come sopravvivere con quella pensione da fame che si ritroveranno da vecchi) con un volume di precariato degno dei paesi de terzo mondo, con salari e stipendi che crescono con la velocità delle lumache mentre i prezzi volano a velocità supersonica. Insomma, non ho davvero nulla di che lamentarmi, ed hanno ragione quelli che sui giornali parlano male della mia generazione, una generazione di debosciati scansafatiche e senza la spina dorsale di assumersi le proprie responsabilità, tanto poi ci sono i genitori a sobbarcarseli che loro di casa non se ne vanno mai… Ecco, vengo al punto della mia assurda ed egoistica richiesta. Cari, carissimi esponenti della classe dirigente di questo straordinario paese di cielo di sole e di mare, vi chiedo di sospendere per un attimo le vostre difficili, faticose ed utilissime occupazioni per occuparvi di una mia richiesta. Potreste, cortesemente, eliminare gli ultimi difetti a questa mia vita perfetta, facendo sparire il mio papà e la mia mamma (che stanno per andare in pensione, diventando così dei pesi morti per la patria) e, contemporaneamente, evitando ai miei futuri datori di lavoro il fastidio di pagarmi lo stipendio, che hanno già tanti guai, poveretti, tra l’aumento dello 0,1% del bollo sul loro mega SUV e la minaccia di dover (che scandalo!) addirittura mettersi a pagare anche loro le tasse.Scusatemi, davvero, se vi ho importunato. Una vostra, affezionatissima, persona nata in Italia di circa 25-30 anni”Vi abbiamo riportato integralmente il testo della lettera.Se il fumetto di fianco vi sembra poco leggibile, potete andare a leggerlo in formato maxi (se vi va) ciccando qui, però attenzione, questo link vi porterà ad un sito che non è CdV, ma è il nostro web comic . Se non vi va, quindi, non fatelo.
Buon tutto!
1 commento:
che dire,,,condivido tutto..ma proprio tutto..!!!!
^^
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