Che belle le donne di Marquez. Sopravvivono ad ogni dolore, sopravvivono a 40 giorni di pioggia, sopravvivono alla vecchiaia ed alla stessa morte, perché rimangono per sempre vive, come presenze tranquille e bonarie nel corso degli anni, degli eventi, dei cambiamenti e delle tempeste, tra le pareti e gli amori delle loro case secolari, lungo i rampicanti sulle mura che si affacciano sul patio, tra pesciolini d’oro, vecchi ritratti, lotte estenuanti per la libertà, grembiuli da cucina, monete d’oro nascoste in luoghi sicuri e fedi matrimoniali dimenticate sugli scaffali. Le donne di Marquez sono madri anziane e sagge con ricordi di gioventù e di cinture di castità strappate via dall’amore, che perdono la vista ma continuano a vedere là dove nessun altro riesce. Sono ragazzine leggere, bellissime, che camminano scalze ed imperturbabili nei loro sacchi di tela, fino a quando non spiccano improvvisamente il volo assieme alle loro lenzuola bianco candido… E mentre gli uomini combattono guerre infinite e muoiono d’amore dietro le finestre delle loro belle irraggiungibili, loro, le splendide donne di Macondo, si lasciano divorare dalla loro passione segreta, infuocata e vitale, lasciando scie di farfalle gialle notturne dietro le loro spalle… Rimangono fedeli all’amore con bende nere al polso fino alla morte, consultano medici invisibili per guarire dalla tristezza e da una bellezza sfiorita, godono di ogni raffica e di ogni alito leggero di vento che la vita offre loro, e vivono, vivono, vivono, ed amano, amano, amano, amano urlando come gatte, amano con rabbia meditando tremende vendette, amano in silenzio aspettando che smetta di piovere, amano piangendo umiliate dal tempo che passa, amano da concubine tra drappi e tappeti pregiati, amano mangiando terra e maldimestessa, mordendosi le dita, ricamando e disfacendo eterne tele di Penelope per non soccombere alla solitudine, amano da mogli tradite, amano da mogli traditrici, amano da madri deluse, amano il loro stesso sangue, amano ancora bambine tra le loro bambole ed i ricordi di un’infanzia mai terminata, amano ormai donne, ultracentenarie, ancora bellissime, ancora vogliose di vita. Amano, amano, amano, tra farfalle gialle e passioni infuocate.
Sono MariLouLou, e sono onorata di partecipare alla crescita di Compagni di Viaggio. Se qualcuno vuole passare a trovarmi, sarà il benvenuto: abito a http://trattidanima.splinder.com. Salut à tout le monde!
5 commenti:
Ho letto solo metà di questo libro, ma avevo 17 anni e non capivo bene, avevo 17 anni e proprio non capivo la bellezza delle parole, lasciai quel libro a metà relegandolo tra i noiosi.
Grazie a te domani riprendo a leggerlo.
Questo mi rende felice.. spero che apprezzerai ;)
I personaggi e le ambientazioni di questo romanzo sono impareggiabili.
Ho letto il libro qualche anno fa, non l'ho dimenticato, è bellissimo, direi unico.
E tu MariLouLou, gli hai fatto una formidabile recensione.
Verrò a farti visita nella tua casetta, che pregusto deliziosa.
A presto.
Marilicia.
Lessi questo capolavoro moltissimi anni fa e mi restò impresso, ho letto anche i romanzi successivi,mi è piaciuto molto " l'amore ai tempi del colera",non mi è piaciuto e non sono riuscita a leggere il romanzo in cui ripercorre la sua esistenza,Non mi viene il titolo,in questo momento,so che è stato molto bubblicizzato e forse le aspettative erano diverse.Bisognerebbe soffermarsi sulle immagini da te proposte.E' una saga famigliare splendida,fatta di magie,semplicità e valori inalterati nel tempo,racchiusi in una sorta di tradizione.
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