Viste le impossibilità di contattare il fotoreporter Don McCullin, ho cucito un testo prendendo testimonianze virgolettate da siti riguardo il suo lavoro, che per lui tale non era, considerandolo "una crociata". Per ricordarci all'ora dello Spritz che c'è chi muore di sete. E non è colpa nostra, certo, quindi: di chi è?
Don McCullin, addio alle "armi"
a cura di Matteo Tassinari
"Un giorno mi sono accorto che non sopportavo più di essere chiamato fotografo di guerra". Per questo l'uomo che ha documentato i conflitti del Novecento dal Vietnam al Libano, ormai ritrae solo luoghi e volti "dove posso mettere la mia anima". Come Kevin Carter, i suoi ricordi sono plumbei: "Migliaia di fantasmi. Ogni sera, quando vado a dormire, so che sono lì, li sento. Li conosco tutti, uno per uno". Migliaia di fotogrammi nell'archivio di quarantanni di guerre, Vietnam, Cipro, Libano, Afghanistan, Biafra, Ulster, India, il lunghissimo medagliere oscuro di uno dei più grandi fotografi del Novecento. Ma non c'è angoscia nella voce di questo signore britannico di 77 anni, semmai una tristezza rassegnata: "Posso sopportarli. Ho dormito tante volte di fianco ai cadaveri. Posso convivere con gli spiriti malvagi delle immagini che abitano nella mia casa" rilascia negli anni '70 al N.y.t.
Guerra in Vietnam
per chi è interessato, prosegua qui... http://mattax-mattax.blogspot.it/
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