Ma è possibile che destra e sinistra ad ogni disgrazia debbano sparare sempre cazzate( anche se vedi sotto mescolate a cose serie ) ? Ma .... si facessero un clistere al pepe
e invece di fare strumentalizzazioni politiche ed xenofobe mettessero da parte la loro ideologia e si dedicassero ad andare li farebbero meglio . un occasione persa per tacere . la vera solidarietà e il vero aiuto è quello che avviene in silenzio e lontano dai riflettori . Ma Andiamo con ordine
.la prima viene dal gruppo la destra di storace .Essa dice però delle che la sinistra sembra dimenticare o ignorare nascondendo la testa sotto la sabbia : << (...)
in circostanze già drammatiche, alle quali si affianca lo scandalo delle banche. Sì, perché al dramma si aggiunge la beffa delle commissioni bancarie per i bonifici di solidarietà, pari a 4 o 5 euro. Un’assurdità alle quali aggiungiamo le proroghe concesse al pagamento di tributi e di ratei, semplici differimenti temporali che preoccupano gli emiliani; e sorgono spontanee alcune domande: la famiglia che ha il mutuo ma non ha più la casa deve continuare ad ingrassare le banche? L’imprenditore che si e’ visto ridurre il castelletto dovrà utilizzare gli eventuali contributi per la ricostruzione per pagare gli interessi alle banche?
Lo Stato deve intervenire immediatamente con contributi a fondo perduto per le imprese e le famiglie, finanziamenti a tasso zero per permettere la ripresa delle attività, e incentivi. La proroga delle scadenze tributarie non può essere quella data a settembre ma non deve essere inferiore almeno ad un anno e deve escludere l’applicazione di interessi che la tradurrebbe in nient’altro che una beffa.Soprattutto si deve pensare in maniera lungimirante a una ricostruzione efficace e non formale, intervenendo sui presidi sanitari e di pubblica sicurezza,sul patrimonio artistico e culturale lesionato, e garantendo quella rete infrastrutturale capace di restituire slancio all’economia locale: l’ospedale di Mirandola, il centro di residenza sanitaria di Finale Emilia, gli uffici tributari, del giudice di pace; cispadana e tangenziali di Mirandola e San Prospero; l’intero polo scolastico della Bassa modenese e ferrarese: tutto questo va mantenuto ed incentivato.
L’Emilia ce la può fare con l’aiuto di tutta l’Italia, ma c’è bisogno di una guida della nazione competente e capace. ( qui il resto dell'articolo )
La seconda idiozia anch'essa mescolata con argomenti seri , espressa in maniera ipocrita ( da uno che veste con giacche da 20 € non rinuncia a benefit da parlamentare come faceva una volta il vecchio pc che dava 50 % al partito fino agli anni fino alla morte di Berlinguer e poi iniziando seguendo il CAf ad arraffare
e le spara grosse per ritornare da quel limbo dove anche gli elettori ( sottoscritto compreso prima di passare su posizioni libertarie ) lo avevano relegato : << IL TERREMOTO È DI DESTRA: “HA COLPITO L’EMILIA, TERRA DI SINISTRA. IL SISMA FA LOTTA DI CLASSE >>. Già il titolo sembra dire tutto , ma poichè
«Dopo un quarto di secolo in cui si è voluta negare l’esistenza della lotta di classe e proclamare la sua scomparsa, persino il terremoto, nei suoi effetti più drammatici, prende le intollerabili sembianze di classe e le prende in uno dei territori più civili e operosi del paese, quell’Emilia Romagna in cui, per più di un secolo, il movimento operaio e la sinistra sono stati protagonisti di una gigantesca opera di civilizzazione»E poi l’ex presidente della Camera si mette a fare la conta dei morti tra operai e non operai, e scopre che esiste “una questione sociale aperta”:
«La tragedia che distrugge la vita, rivela immediatamente la questione sociale aperta. Nel primo terremoto 4 su 7 sono state le persone uccise sul lavoro, nel secondo 11 su 17. Molti di loro, per ragioni di prevenzione non avrebbero dovuto stare lì a lavorare, ma ormai il lavoro non ha più contratti e leggi che lo proteggano. Ci sono edifici dove si lavora e altri no. Quelli dove si lavora, i capannoni, cadono molto più facilmente. Vuol dire che quando gli uomini lavorano sono meno considerati dall’economia, dalla società e dalla politica. Può darsi che indignarsi non basti, ma bisognerebbe che l’indignazione almeno travolgesse la classe dirigente di questa società diventata ormai insopportabile».
Eh, questo terremoto-di-destra che uccide gli operai.Ma ora nonostante tutto in cullo alla politica la vita rincomincia .
MIRANDOLA (MODENA), 2 GIU – Sei cuccioli nati il 20 maggio, il giorno del primo terremoto che in Emilia ha provocato morte e distruzione. Sono dei cani meticci, incrocio fra un volpino e un yorkshire. I proprietari, la famiglia Semioli, di origine sarde e residenti a Mirandola da almeno 20 anni, li hanno portati con loro nella tenda che li ospita nella tendopoli allestita dalla Protezione civile per chi e' rimasto senza tetto. In mezzo alle brandine, e' stato steso un telo bianco su cui i sei cuccioli dormono e giocano. ''Non sapevamo come chiamarli – spiegano i proprietari – ma, essendo nati il giorno del terremoto, abbiamo pensato a dei nomi che ricordassero questo evento. Cosi' li abbiamo chiamati: Terre, Moto, Venti, Maggio, Sisma e Paura.a cucciolata e' diventata, ovviamente, luogo di attenzione per i bambini della tendopoli, che si alternano per coccolarli e tenerli in collo. ''In questa atmosfera di tristezza – spiega la famiglia Semioli – sono almeno una occasione di vivacita' ed allegria''.Gli animali e i bambini nascono e le coppie si sposano . Insomma la vita rincomincia ecco alcune news prese in giro dalla rete
Ma giustamente ci sono anche gli umani. Infatti
Terremoto - a Mirandola oggi è nata una bambinaLa donna ha partorito nel Punto Medico Avanzato di MirandolaNel tardo pomeriggio di oggi, erano da poco passate le 18.00, all’interno del Punto Medico Avanzato di Mirandola allestito a seguito dell’evacuazione dell’ospedale effettuata il 20 maggio scorso, un donna di origine cinese ha messo al mondo una bambina. Il travaglio è stato relativamente breve e dopo circa quaranta minuti la neonata era tra le braccia dei genitori, una coppia residente a San Felice . La nascita è avvenuta a seguito di un parto naturale.Effettuati i primi controlli e constatato che sia la neo mamma sia la bambina non avevano problemi, si è proceduto al trasferimento al Policlinico di Modena.Emilia, sposi nonostante il sismaBrindisi in giardino per esorcizzare la paura.Nonostante la terra continui a tremare e laconta dei danni si faccia giorno dopo giorno più pesante, l'Emilia colpita dal sisma non si arrende.E così nel giorno delle polemiche sulla parata del 2 giugno e in cui i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno visitato le aree colpite dal sisma, la Bassa ha dato segni di vitalità (guarda la photogallery del cucciolo di volpe salvato dalla Forestale).LE NOZZE TRA LE SCOSSE. Ha fatto uno strano effetto, per esempio, vedere a Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, ospiti vestiti eleganti, con le signore sui tacchi, brindare alle nozze di Nello e Romina. Un aperitivo in giardino, perché l'albergo scelto per i festeggiamenti è stato dichiarato inagibile. Il matrimonio però c'è stato lo stesso, nonostante le scosse. Con tanto di cena nella zona rossa, a un chilometro da Cavezzo.«UN'OCCASIONE DI GIOIA PER TUTTI». Romina Flumeri ha 25 anni e vive a Casalgrande insieme con l'uomo che è diventato suo marito, Nello Riccio, 27 anni. Lei è la parrucchiera, lui è un operaio. «A Casalgrande il terremoto non ha colpito duro come qua», ha raccontato Romina. «Non ci sono stati crolli e le nostre case sono agibili. E poi abbiamo pensato che, in mezzo a tanta tristezza, un'occasione di gioia per tutti ci voleva. Così abbiamo deciso di non rimandare il matrimonio. Gli invitati sono un po' terrorizzati, ma la paura passerà».LA LUNA DI MIELE IN GIARDINO. A Luca e Cecilia è andata peggio. Loro si sono sposati il 26 maggio, fra i due terremoti: quello del 20 e, soprattutto, quello del 29 che, nel loro paese, Mirandola (Modena), ha buttato giù case e ucciso persone. La loro casa sarebbe agibile, ma è nella zona rossa. Così la luna di miele l'hanno trascorsa in tenda, nel giardino della zia.Luca Carafoli, 29 anni, è dottorando in ingegneria a Modena. La moglie, Cecilia Modonesi, 24, è un praticante notaio. «Ci siamo sposati in una villa», ha ricordato Cecilia, «perché la chiesa Pieve Santa Maria Neve di Quarantoli, dove dovevano celebrarsi le nozze, era inagibile. Nonostante la scossa del 20, abbiamo deciso di sposarci lo stesso, perché c'era anche voglia di pensare ad altro e di andare avanti».Domenica, 03 Giugno 2012insieme ad altre coppieCHIESA INAGIBILE PER IL SISMA, TRE COPPIE TERREMOTATE SI SPOSANO IN GIARDINO -FOTOFOTOGALLERY : Oggi sposi sul pratoSabato 02 Giugno 2012 - 20:14SAN GIOVANNI IN PERSICETO - Strana sensazione l'aperitivo nel giardino del ristorante, tutti vestiti eleganti, le donne coi tacchi e gli uomini impomatati, quando l'albergo accanto è chiuso perchè inagibile, per colpa del terremoto. In quelle camere avrebbero dovuto trascorrere la loro prima notte di nozze Nello e Romina. Invece, il sisma gliel'ha impedito. Solo quello, però. Perchè il matrimonio c'è stato lo stesso, oggi, primo sabato dopo la scossa del 29 maggio. Cerimonia in chiesa a Casalgrande (Reggio Emilia), poi cena a San Prospero (Modena), un chilometro distante da Cavezzo, zona rossa. Romina Flumeri ha 25 anni e vive a Casalgrande insieme all'uomo che oggi è diventato suo marito, Nello Riccio, 27 anni. Lei è la parrucchiera del negozio Vanity, lui è un operaio. «A Casalgrande il terremoto non ha colpito duro come qua - racconta Romina - Non ci sono stati crolli e le nostre case sono agibili. E poi abbiamo pensato che, in mezzo a tanta tristezza, un'occasione di gioia per tutti ci voleva. Così abbiamo deciso di non rimandare il matrimonio. Gli invitati sono un pò terrorizzati, ma la paura passerà».LUNA DI MIELE IN TENDA A Luca e Cecilia è andata peggio. Loro si sono sposati il 26 maggio, fra i due terremoti: quello del 20 e, soprattutto, quello del 29 che, nel loro paese, Mirandola (Modena), ha buttato giù case e ucciso persone. La loro casa sarebbe agibile, ma è nella zona rossa. Così la luna di miele l'hanno trascorsa in tenda, nel giardino della zia. Luca Carafoli, 29 anni, è dottorando in ingegneria a Modena. La moglie, Cecilia Modonesi, 24, è un praticante notaio. «Ci siamo sposati in una villa - racconta Cecilia - perchè la chiesa Pieve Santa Maria Neve di Quarantoli, dove dovevano celebrarsi le nozze, era inagibile. Nonostante la scossa del 20, abbiamo deciso di sposarci lo stesso, perchè c'era anche voglia di pensare ad altro e di andare avanti». Il giorno del matrimonio è filato tutto liscio. «Gli invitati non parlavano d'altro - racconta Luca - se non delle scosse. Ma, quel giorno, come per miracolo, non le abbiamo sentite». Dopo le nozze, Cecilia e Luca sono andati ad abitare nella loro nuova casa a Mirandola, nell'appartamento sotto a quello dei genitori di lei. Ma solo per tre giorni. Poi, il secondo terremoto. Luca e Cecilia sperano di poter andare in viaggio di nozze. Quello, almeno, il terremoto non gliel'ha rovinato, per ora: avevano prenotato un tour della California con partenza a luglio.IL CORAGGIO DI UNA COPPIA Romina e Nello, gli sposi di oggi, sono stati ancora più coraggiosi. Loro non li hanno fermati nemmeno due terremoti. E tutte le scosse che ancora fanno tremare l'Emilia. Giovedì, mentre stavano scegliendo gli addobbi per il ristorante, a San Prospero, hanno ballato un pò. Romina guarda il calendario: «Oggi ci sposiamo e dopodomani partiamo per la Thailandia». E trova pure il coraggio di buttarla in battuta: «Per chiedermi di sposarmi gli ci sono voluti nove anni di fidanzamento - dice sorridendo - Dopo aver aspettato tutto questo tempo, niente mi avrebbe fatto rinviare ancora...nemmeno il terremoto».
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