11.4.21

come riprendersi da un urto della vita il caso di Michela Medda .

 Conoscevo , per le  sue  foto   e  la   sua   vicenda    di cronaca  ritornatami in mente     con  questo articolo    della nuova  Sardegna    del  6\4\2021 , la protagonista   della storia   che  mi  accingo  a  raccontare    tramite intervista  \ chiacchierata     .


 
 Ricordo d'aver letto   a suo tempo   dell'incidente   accadutogli   ma   non immaginavo  , che     le  conseguenze  dell'incidente    fossero state  cosi   gravi  . Ed  ecco  che  essendo  appassionato  di fotografia  e  di   fotografia e  avendo visto   le  sue    foto    ,  ed  il  suo  stile 


Mi chiamo Michela e sono una fotografa professionista specializzata in fotografia di matrimonio e in ritrattistica. Vivo e lavoro in Sardegna, ma sono disponibile anche per servizi in tutta Italia e all’estero. Nel mio periodo di formazione è stato fondamentale il
contatto con la natura, di cui ogni suo elemento diventava un soggetto da intrappolare nei miei primi scatti. Nel corso degli anni ho maturato una particolare passione per la tecnica
dell’autoritratto, sviluppandola in tutte le sue particolari forme e peculiarità. Da anni porto avanti vari progetti che mi hanno condotta nel 2014 a partecipare alla Rassegna fotografica “Camponogara fotografia” nel Veneto, esponendo una tesi sul Self-Portrait analizzandolo sotto l’aspetto tecnico, emotivo e psicologico .

 

                                     dal suo facebook  https://www.facebook.com/michelapurple


ma  soprattutto colpito   oltre    che dalle sue foto non solo  quelle professionali    ( trovate in questi  collegamenti ipertestuali   dii suoi album istangram :  1) michelapurple ., 2)  michelamedda_studio  .,  3)  michelamedda_weddings  da  cui  ho preso insieme   a quelle    del suo  sito   le  foto     per l'articolo   in particolare  questa sezione del  sito https://www.michelamedda.it/blog/  )  e      dalla  sua   grandissima  forza  di volontà  e  il  suo  spirito    tenace  ed  ostinato  come  dimostra   questa  intervista  da lei  rilasciata , che mi  da  la  forza  di  andare  avanti   per lottare  contro i miei problemi di salute invalidanti  ,  ho deciso di farne   un articolo intervista  che  spazierà   su  di lei   a  360   gradi    cioè non soltanto     sulle  sue ultime  vicende   . 
 Ma  prima    qualche   altro   cenno   su di lei   ,  perchè    sarebbe  troppo banale  e frustante per me  e  per  lei   fare  un articolo solo sulla  sua vicenda  . Infatti  hi diviso  l'intervista  in due  parti 


si  vede     che    con i suoi scatti   tende  ad  esaltare la spontaneità delle emozioni ponendo particolare attenzione alla composizione e alla ricerca dell'attimo giusto, lavorando con discrezione senza forzare nelle pose e sfruttando la luce ambiente
 Infatti     gli  << piace raccontare il matrimonio  >>    e  non solo    << attraverso immagini spontanee dove gli sposi non vengono messi in posa ma fotografati in modo non invasivo con uno stile più vicino al reportage foto-giornalistico che permette di cogliere attimi, momenti ed espressioni in modo molto naturale. >>  Un metodo non   invasivo e  stressante     far  si che  i  soggetti    e le persone  che  fotografa  si sentano    a loro  agio senza essere  obbligati  a mettersi in posa     cioè   << senza sentire la presenza di un “intruso”. >> . Mi piace  lo stile    da   "semi-reportage" nel   realizzare qualche scatto di coppia   e non  più creativo e scenico  al fine di ottenere fotografie d'impatto, fotografie che in un servizio di "reportage puro" non sarebbe possibile ottenere. Infatti come   si descrive    sempre  sul  nel suo  sito  <<  [...] La mia missione è quella di realizzare immagini con il giusto mix di autenticità e creatività, in cui gli sposi possano riconoscere loro stessi e rivivere la gioia della giornata. >>   dichiarazione    che  trova     conferma      sia  dalle sue foto sia dalle risposte alle mei domande all'intervista   fattagli    .
 Ma ora lasciamo che sia l'intervista a parlare


1) autodidatta o hai fatto qualche scuola ?

 Completamente autodidatta.
 2) come mai visto il tuo potenziale artistico hai scelto di specializzarti , ovviamente senza fossilizzarti in esso, nel settore matrimoni ?
 Quando ho iniziato a fotografare, nel 2009, mi occupavo principalmente di fotografia naturalistica, in particolare macrofotografia. Purtroppo per mantenere una Partita IVA e pagare le tasse non è stato possibile continuare con quel genere fotografico. Ho iniziato quindi a specializzarmi nel reportage di matrimoni e nei servizi fotografici di maternità e famiglia. Il reportage è senza dubbio il mio genere fotografico preferito ma la situazione covid mi ha permesso di riavvicinarmi alla fotografia naturalistica e sono felice per questo. Il primo amore non si scorda mai!
3) una domanda che faccio sempre ad amici fotografi professionisti , vedendo gli altri account instagram oltre quello ufficiale \ professionale , ti vedi di più fotografa o antropologica ?
Sicuramente antropologica.
 4) scatti d'stinto o in modo razionale , oppure come mi sembra dalle tue foto in entrami i modi ?
Esatto, in entrambi i modi. Dipende dalla situazione e dal tipo di lavoro commissionato. 5) automatico o manuale ? Sempre e sono in manuale. Sono io a decidere come deve uscire una foto, non la macchina fotografica. 6) analogico digitale ? Sono nata con il digitale. Colleziono macchine fotografiche analogiche ma ho sempre scattato in digitale. 7 ) . quando fai una foto ad una persona gli dici pronto oppure scatti all'improvviso ? Anche qui dipende, se sto lavorando ad un servizio di moda ovviamente dovrò gestire le pose. Ciò che però più mi piace e mi riesce meglio è senza dubbio la fotografia spontanea.

ora veniamo alla   seconda  parte  ovvero   alla sua vicenda di rinascita dopo l'incidente ( vedere  screen short dell'articolo della nuova   riportato   all'inizio del post ) 


1) oltre in te stessa dove hai trovato la forza per non finire in sedia a rotelle ? Ho trovato la forza in me stessa e sicuramente nella voglia di riprendere a fare il mio lavoro. 2) come hai influito sulla tua attività avere un invalidità ? Non è facile, ma il corpo si adatta. Sicuramente ho dovuto ridurre drasticamente la mole di lavoro e soprattutto i carichi. Ho dovuto alleggerire gli zaini di lavoro e per fare questo ho dovuto cambiare tutta l’attrezzatura optando per macchine fotografiche, obiettivi e cavalletti più leggeri. Inoltre non posso più correre e non sono più agile e forte come prima. Durante i matrimoni si corre parecchio, letteralmente. 3) sei credente o spirituale ( come penso vedendo le tue foto non professionali ) Né l’uno né l’altro. 4) hai fatto tutto da sola o hai avuto aiuti ed incoraggiamenti ? L’aiuto più grande l’ho avuto dalla fisioterapista e dall’educatore postulare che hanno seguito per undici mesi la mia riabilitazione e riatletizzazione. Gli incoraggiamenti li ho aviti senza dubbio dalla mia Community su Instagram. In famiglia invece tendevano a demotivarmi costantemente o farmi notare e pesare la mia zoppia o il fatto che io non volessi più riprendere a guidare. 5) di solito quando si sceglie un cammino per sciogliere un voto si sceglie quello di Santiago di compostela , tu invece hai scelto quello meno noto , ma non per questo intriso di storia , identità ed cultura come di santa barbara ? Ho scelto il cammino di Santa Barbara perché è l’unico che in questo momento posso fare in pandemia. Appena si potrà farò sicuramente quello di Santiago e altri Cammini italiani. Non cammino però per motivi religiosi ma solo perché mi piace stare da sola in mezzo al nulla e perché voglio dimostrare alla mia gamba che, anche se con qualche difficoltà e dolore in più, può fare le stesse cose che fanno le altre gambe (e anche di più).

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