4.2.08

Senza titolo 156

La Casta mafiosa italiana ha paura, così vuole pensionare Romano Prodi con la proposta scandalosa della Presidenza della Repubblica. La delinquenza è tale che chi manovra questo piano crede di poter promettere una " mansione" lontanissima!! La verità è che vogliono a tutti i costi togliere di mezzo Romano Prodi per promuovere gli ignoranti di partito.


Sosteniamo Romano Prodi contro la Mafia. Votiamo la Liberazione

Senza titolo 155

  QUESTA E' UNA POMPA DI BENZINA DEGLI ANNI 60/70 !  VE LA RICORDATE ?  :-)


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Senza titolo 154

  VI PIACE IL GRUPPO MUSICALE I TOKIO HOTEL ?  :-)


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I bambini hanno fame - 1

andrea

Immagine di Franca Bassi - Andrea "Folletto Buzzichino"


Avete mai pensato quando vostro figlio, vostro nipote fa i capricci e lascia la pappa  voi la buttate nella pattumiera perdendo la pazienza? Non lo fate, lasciate per la loro merenda o per la cena, i bambini devono comprendere che ci sono altri bambini che ancora muoino di fame e di sete, ricordatelo. Mi ricordo, che per tre giorni, mia madre mi ha presentato lo stesso piatto di minestra, ci piangevo dentro che non la volevo, poi è giunta la fame e ho mangiato la minestra. Franca Bassi



                 E a loro però mandiamo riso

                                 pubblicato da pinosc venerdì, 01 febbraio 2008, 16:04 in iraq

baghdad
Un pugno di riso


Sei piccola piccola
racchiusa dentro
un misero abitino
sei piccola piccola
come chicco di riso
Nella tua manina
un pugno di riso
solo i tuoi occhi
grandi e neri
riescono ancora
contare i piccoli
chicchi di riso
che riesci a mangiare.
Solo oggi puoi contarli
domani quando
le tue forze
saranno finite
tu piccola innocente
non riuscirai neppure
a contare i chicchi di
riso che ti sono rimasti
da mangiare.
Il tuo esile corpo
ti abbandonerà sola
con il tuo vecchio abitino
su un una terra polverosa
nessuno ti aiuterà
il passante frettoloso
lascerà marcire
il tuo corpo senza pietà
ti resterà solo un
pugno di chicchi
di bianco riso
nella tua piccola
fredda manina.

franca bassi




Postato da ceglieterrestre alle ore 09:44 nella categoria
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¤ giovedì, 31 gennaio 2008 ¤

Senza titolo 153

  QUESTA E' UNA MACCHINETTA DA BARBIERE PER FARE LA SFUMATURA AI CAPELLI !  LA CONOSCEVATE ?  :-)


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Senza titolo 152

  VE LA RICORDATE QUESTA PUBBLICITA' ?  :-)


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3.2.08

Senza titolo 151

SE MI GUARDO INTORNO


 


Se mi guardo intorno


vedo ingiustizie


vedo malvagità


vedo dolore


se guardo in basso


vedo miseria


cerco conforto in alto


ma il cielo scippato dell’arcobaleno


è di piombo oggi


occhi senza speranza


laddove un tempo tutto era azzurro


queste nubi nere di pioggia


hanno preso le mie lacrime


e reso muto il mio pianto


 


Pietro Atzeni

Senza titolo 150

  VI PIACEVA QUESTO FILM ?  :-)


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Senza titolo 149

ANNA MARIA DE MITA MOGLIE DEL BOSS CIRIACO DE MITA





















Anna Maria De Mita

Anna Maria De Mita






BENEVENTO - Ne ha ricevute tante di telefonate, ma questa proprio l'ex ministro non se l'aspettava. A casa Mastella, funestata in queste ore dai provvedimenti della magistratura, nel pomeriggio di giovedì è squillato il telefono: dall'altro capo, casa De Mita. È la moglie dell'ex premier Dc, Annamaria, a contattare i coniugi Mastella. E uscendo dalla villa di Ceppaloni, forse per la prima volta da poco piu' di 24 ore, Clemente Mastella ha espresso la sua felicità per questa «telefonata inaspettata, che ci ha fatto piacere, da Anna Maria De Mita con la quale non c'erano piu' da tempo rapporti di cordialità». L'Udeur da molti anni ha un rapporto di «odio-amore» con il suo maestro di politica, l'ex Dc Ciriaco De Mita.

QUANDO DISSE: CLEMENTE NON HA ANIMA - Dunque, un disgelo in piena regola, dopo anni in cui è tirata aria pesantissima tra Ceppaloni e Nusco. Ad inasprire gli animi erano intervenute alcune dichiarazioni al Corriere del Mezzogiorno della moglie di De Mita. In un'intervista del 2003, infatti, si puntava il dito (anche) contro il leader del Campanile. «Ci hanno tradito in molti», affermava Anna Maria De Mita, riferendosi a Giuseppe Gargani («oggi politicamente non è più stimato»), Ortensio Zecchino («mi ha molto deluso»), e apppunto Clemente Mastella: «Qui è un altro discorso - sosteneva Annamaria De Mita - Lo abbiamo conosciuto da ragazzo, mio marito lo ha allevato, gli ha insegnato l'abc. Ma non c'è niente da fare lui l'anima non ce l'ha proprio». E alla domanda «si sente Lady De Mita?» rispondeva con una punta d'acidità: «In verità solo Sandra Mastella si fa chiamare così» con il prefisso Lady. «Evidentemente ci tiene al nomignolo. Io sono la moglie di Ciriaco De Mita, e ho una identità».

TELEFONATA CON RUINI - Mastella, inoltre - uscito dal cancello della sua villa alle 17 e 30 - ha ribadito di aver avuto moltissime telefonate di solidarieta' aggiungendo: «Mi sono sentito con il cardinale Ruini».



al. ch.

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Conobbi Anna Maria De Mita un giorno di tanti anni fa' esattamente nel 1986 circa, la ricevetti dopo appuntamento a Palazzo Taverna mentre ero la segretaria del  Magnate della TV Brasiliana, venne da me, per essere visitata dal piu' famoso chirurgo plastico brasiliano, il grande  Ivo Pytangui, aperta la porta mi disse che gli stava cascando tutto, era in preda ad una agitazione, il professore la tranquillizzo' e  la visito' ACCURATAMENTE...(...) anche la piccola Antonia aveva l'angoscia di non possedere seno...ma per miracolo  poi  spunto' un seno da mostrare  a tante feste, per la gioia di  ba'ba'(papa' De Mida)...e che dire di Mastella di Ceppaloni sistemato alla Rai da De Mita e poi  diventato IN POLITICA piu' bravo del maestro? Ceppaloni e Nusco  sono paesi orgogliosi dei loro protettori ...complessatotutti in ginocchio a chiedere il posto fisso...il famoso scambio di voto...vizio italico.






MENTRE IL SUD  AFFONDA NELLA  MONNEZZA SI CONTINUA A FESTEGGIARE  QUESTI PERSONAGGI INVEROCONDI, EBBENE SI, PERSINO IL RE DEL PIL - il grande giornalista Eugenio Scalfari, grande moralizzatore, stava alla festa degli 80 anni  dell'ex povero di Nusco, figlio di un povero sarto che gli piazzava le pezze al culo... NELLA BELLA CASA DELL'ENTE  di fronte a Fontana di Trevi , mica a Tor Bella Monaca - CHE IL  VECCHIO INVEROCONDO de mida  VORREBBE COMPRARE A VECCHI PREZZI CATASTALI, PER LASCIARLA  AI SUOI GIOIELLI...




COSI FAN TUTTI I POLITICI ...

MAL COMUNE MEZZO GAUDIO...

SI AUTOASSOLVONO...

DESTRA SINISTRA CENTRO...

SENZA VERGOGNA ALCUNA...

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Svendopoli, su casa De Mita deciderà il giudice  di Gian Marco Chiocci  
Il portone d’ingresso, in cima a una scaletta sul pianerottolo che porta all’attico, è ancora lo stesso. E anche se non c’è nome né sul campanello né sul citofono al piano terra, qualcosa tradisce l’identità dell’inquilino eccellente di questo appartamento in pieno centro storico, a Roma, in via In Arcione due passi dalla fontana di Trevi.
Sono le maniglie in ottone della porta in legno e acciaio, che disegnano due iniziali stilizzate e intrecciate, inconfondibili: «DM».
 Eccolo qui, lo «storico» attico di Ciriaco De Mita, dove il leader centrista, ora segretario regionale della Margherita in Campania, abita da quasi 20 anni. Affittuario affezionatissimo, non si decide però a comprare. Non senza tirare sul prezzo, almeno.
Il suo indirizzo romano non è mai cambiato dal giorno in cui, divenuto presidente del Consiglio, De Mita traslocò qui dalla casa di via del Gigante, sull’Ardeatina. La vecchia residenza non era abbastanza sicura: a gennaio dell’88 la scorta del politico di Nusco aveva notato una persona sospetta aggirarsi lì intorno, e quando i carabinieri fermarono l’uomo, si scoprì che era un latitante delle Br, Antonino Fosso, nome di battaglia il «Cobra».
Così ecco spuntare una bella casetta dell’Inpdai, allora diretto da Francesco Calò.
 Il nuovo tetto, però, non era sufficientemente sicuro, nonostante gli altri inquilini dello stabile Inpdai, fossero gli 007 del Sisde. E così le belle terrazze affacciate sui tetti di Roma si ammantarono di mistero e di vetri blindati. Da via del Tritone le lucide cortine verde scuro non passarono inosservate. E quando si scoprì che i cristalli protettivi erano stati installati a spese dei contribuenti, le polemiche furono inevitabili. La storia finì sui giornali, e anche in procura, dove sulla vicenda venne aperto un fascicolo d’indagine nel ’93.
Si moltiplicarono anche le interrogazioni parlamentari sui lavori in casa De Mita, sull’assegnazione di quell’alloggio, sulla quantificazione del canone. Che è sempre rimasto un «segreto di famiglia». Nemmeno da Affittopoli saltò fuori la pigione dell’uomo di Nusco, che superò anche la seconda bufera mediatica, ben protetto, in tutti i sensi, nel suo attico romano.
Una conseguenza di Affittopoli, però, fu l’annunciata dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali. E con questa anche De Mita doveva fare i conti. Il prestigioso palazzo dell’Inpdai di via in Arcione finì in vendita, e lo stesso ente previdenziale fu liquidato. Il Sisde traslocò. Le parti «non residenziali» dell’edificio furono aggiudicate, a marzo del 2002, per 8,7 milioni di euro. Il nuovo «vicino di casa» dell’ex premier è la Commissione di vigilanza sui Fondi pensione. Ma quando l’offerta di vendita arriva all’ultimo piano, l’unico residenziale, il titolare del diritto di prelazione Ciriaco fa un salto sulla sedia. Il suo è uno dei circa 3mila immobili destinati alla dismissione definiti «di pregio», e che dunque non godono dei supersconti previsti dal piano di vendita. Doveva essere l’escamotage per sventare il rischio di una «svendopoli», ma non ha funzionato molto. E a De Mita non va giù di essere l’unico a pagare un prezzo di mercato o quasi.
Così prende il via una lunga battaglia legale con l’Inpdai e poi con l’Inps . E anche se per il senso comune suona surreale dirlo, spetterà ai giudici dirimere il contenzioso e decidere una volta per tutte se quella casa panoramica nel cuore del centro storico di Roma è o non è di pregio. Anche se è vero che, tra blindature e portoni personalizzati, pure De Mita ha contribuito, non necessariamente di tasca sua, a farne accrescere il valore.






È nato lo stesso giorno di James Joyce, Aldo Palazzeschi e Antonio Segni. Certo con qualche anno di distanza. Sabato 2 febbraio l'ex presidente del Consiglio, leader del Pd, Ciriaco De Mita compie 80 anni. Che, pare, lui non consideri un traguardo, ma solo un nuovo inizio. E il nuovo inizio di De Mita ha tratti anche glamour, per un uomo sempre sobrio, mai votato alla mondanità. Ebbene giovedì prossimo campeggerà sulle patinatissime pagine di Vanity fair, il settimanale che ha rubato il nome al libro di culto di William Thackeray. Ed è stato anche ospite della trasmissione di Luca Giurato, Unomattina, e non è detto che, corteggiato da Chiambretti e Fazio, non dica sì a uno di loro. «Ma nessuna torta prima di sabato. Papà è cattolico, ma anche un po' superstizioso», ci scherza su la figlia Antonia. Che per il padre sta organizzando, insieme con i fratelli e la mamma, la festa romana. Rigorosamente in casa e per i familiari e gli amici più stretti. «Sono invitate le persone che hanno condiviso con lui un pezzo di strada. All'inizio doveva essere la nostra sorpresa — prosegue la giornalista — ma poi come potevamo tener lontano papà dall'organizzazione? ».
Giorgio Napolitano, Carlo Azeglio Ciampi, Franco Marini, Nicola Mancino, Gianni Letta e Diego Della Valle, alcuni dei nomi degli invitati. Ma anche i giornalisti Bruno Vespa, Paolo Mieli, Eugenio Scalfari, Ezio Mauro e gli amici del mondo dello spettacolo Pippo Baudo e Renzo Arbore. Di base cucinerà la signora Annamaria, i piatti semplici dell'Irpinia, ma non senza qualche aiuto esterno. Però la festa non finirà a Roma. Per il compleanno dell'ex presidente del Consiglio, gli amici del Pd campano stanno organizzando un party nell'ex Villa Scipione Capece, a Posillipo, per lunedì prossimo. Inviti e menu ancora top secret. «Ma noi — spiega Antonia De Mita — faremo di tutto per essere anche a Napoli. Abbiamo differenziato gli appuntamenti proprio per non far dispiacere nessuno. La verità è che più il tempo passa più aumentano gli estimatori di mio padre. È una guida, un uomo di spessore e, con la testa che ha, è il più giovane di tutti».


Simona Brandolini










Senza titolo 148

  VE LE RICORDATE LE NOSTRE MAMME CON I BIGODINI TRA I CAPELLI ?  :-)


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Senza titolo 147

  L'AVETE LETTO QUESTO LIBRO ?  :-)


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Senza titolo 146

  LA CONOSCETE LA FIABA L'IMPERATORE E LE FATE ?  :-)


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2.2.08

Er carnovale de Roma 1948

carnovale

Immagine cartolina foto Omaggio "Gena" via Candia Roma 1948




L'urtimo giorno de carnovale, mi fratello Bruno vestito da paggetto co' la parucca   fatta co' 'na matassa de lana de pecora, che serviva pe' fa er giacchetto e mi sorella Mirella da damina. Quanno era carnovale a casa Bassi se trasformava, tutti che cuciveno, sembrava 'na sortoria de teatro,  era pieno de vestiti da mascherà, tutti colorati. Mi sorella Anna Maria, cor costume da  gitana, io da zingarella; che festa, er mi babbo, che pe' fà sonà la tamburella,  ha fatto li piattini  co'  er coperchio d'alluminio, de la pila de li faciòli.  Poi tutti pronti preparati a sfilà pe' Ottaviano e Cola di Rienzo, su e giù  pe' le strade de Roma,  come eravamo belli,  tutti a tirà le stelle filanti e li coriandoli colorati. Oggiggiòrno li regazzini, se nu je compri er custume urtima moda , se vergogneno de mette quello  cucito da su' nonna. Franca Bassi

 

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...