19.7.24

diario di bordo n63 anni II . amore , matrimoni, divorzi . donne che Viaggiano da sola per il mondo, consigli per le ragazze, ubblicità non sessiste











Un video commovente che cattura l’apparente istinto protettivo di un cane nei confronti del suo fratellino felino ha conquistato TikTok. Il video è stato visto ben 2,1 milioni di volte dalla sua prima pubblicazione.


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La rivalità fra cani e gatti esiste davvero?
Un cucciolo protettivo

Nel filmato, un cane e un gatto sono sdraiati su un divano vicino a una finestra con delle grate. Un altro cane all’esterno preme giocosamente contro il vetro, provocando una risposta immediata dal cane all’interno, che abbaia.  se  non lo  doveste  vedere lo  trovate qui

@lydsbidss

thats her cat fr ♬ original sound - Ambaii Lewa Mundu

Accompagnando il post c’è una didascalia che afferma il legame tra il cane e il gatto, dicendo: «Questo è il suo gatto per davvero!» Questa dimostrazione di affetto non è del tutto inaspettata, poiché la ricerca suggerisce che, nonostante gli stereotipi secondo cui gatti e cani sarebbero nemici mortali, molti condividono relazioni armoniose quando vivono insieme.Sebbene cani e gatti possano “parlare” una lingua diversa, è comune che giochino e dormano insieme in modo abbastanza armonioso, suggerendo una comprensione reciproca.Gli utenti di TikTok sono stati rapidi nell’esprimere la loro adorazione per il momento commovente catturato nel video virale. Un video commovente che cattura l’apparente istinto protettivo di un cane nei confronti del suo fratellino felino ha conquistato TikTok.
Il video è stato visto ben 2,1 milioni di volte dalla sua prima pubblicazione.

Un cucciolo protettivo
Nel filmato, un cane e un gatto sono sdraiati su un divano vicino a una finestra con delle grate. Un altro cane all’esterno preme giocosamente contro il vetro, provocando una risposta immediata dal cane all’interno, che abbaia.l gatto, momentaneamente sorpreso dal trambusto improvviso, si ritrae prima che il video finisca.

Accompagnando il post c’è una didascalia che afferma il legame tra il cane e il gatto, dicendo: «Questo è il suo gatto per davvero!»
Questa dimostrazione di affetto non è del tutto inaspettata, poiché la ricerca suggerisce che, nonostante gli stereotipi secondo cui gatti e cani sarebbero nemici mortali, molti condividono relazioni armoniose quando vivono insieme.
Sebbene cani e gatti possano “parlare” una lingua diversa, è comune che giochino e dormano insieme in modo abbastanza armonioso, suggerendo una comprensione reciproca.
Gli utenti di TikTok sono stati rapidi nell’esprimere la loro adorazione per il momento commovente catturato nel video virale.
La maggior parte dei commenti ha elogiato la natura protettiva del cane e la reazione adorabile del gatto.

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 Un gesto d'amore fraterno che ha permesso alla giovane di potersi costruire una famiglia, di realizzare un desiderio che teneva nel cuore ormai da tempo: Adam ha

25 anni, di poco più piccolo rispetto alla sorella Jade, e ha donato il suo sperma affinché lei potesse avere un bambino con la moglie. Poco fa la gravidanza è giunta al termine e il ragazzo ha potuto conoscere suo nipote, che è anche suo figlio biologico, e tenerlo tra le braccia. Un incontro commovente, fatto di sorrisi e felicità: «È un neonato allegro, pieno di gioia, e questa esperienza mi ha fatto avvicinare ancor di più a mia sorella e alla sua partner». 

 

Il gesto di Adam

Jade e la sua compagna Eefje, di 30 anni, hanno provato per anni ad avere un bambino ma il processo per trovare un donatore si è rivelato estremamente complicato. Adam è stato loro accanto sin dall'inizio per offrire supporto e ha potuto assistere alla frustrazione delle due donne in prima persona, per questo la scelta di dar loro il proprio sperma è stata «semplice, la cosa più giusta da fare», racconta al New York Post. La sorella di Adam è una ricercatrice e sviluppatrice, mentre Eefjie una veterinaria, e non hanno mai rinunciato al loro desiderio di costruire una famiglia insieme e avere un figlio. Purtroppo, molti dei donatori che si sono fatti avanti insistevano per un concepimento "naturale" del bambino, anziché tramite inseminazione artificiale. Adam racconta che uno dei possibili donatori ha rescisso il contratto proprio per questo motivo: «Voleva andare a letto con la compagna di mia sorella, e loro non avrebbero mai potuto accettare una condizione simile».Jade ammette che è stato un percorso complicato, una montagna russa di emozioni: «È una situazione che ti rende aperta, vulnerabile. Essenzialmente stai accogliendo uno sconosciuto nella tua vita, e dipendi da quello sconosciuto per realizzare il tuo sogno più grande». Alla fine, la coppia ha proposto ad Adam di fare da donatore: «Avevano scherzato sull'argomento in precedenza, ma non credevo lo volessero sul serio. Per me è stato semplice, nulla di che. Sono anch'io queer e non penso avrò mai figli miei. Ora sono zio, ma mi chiama "bibi". È un bimbo molto allegro e vivace».


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Dubai, il divorzio social della principessa


La principessa di Dubai «ripudia» il marito con un post su Instagram: «Visto che sei impegnato con altre compagnie, divorzio»© Social (Facebook etc)

La principessa di Dubai divorzia dal marito. E lo fa con un post su Instagram. Negli Emirati Arabi Uniti, un Paese non certo all'avaguardia per quanto concerne i diritti civili, la mossa della principessa Sheikha Mahra bint Mohammed bin Rashid al Maktoum non passa di certo inosservata: «Caro marito - scrive in un post, in lingua inglese, su sfondo nero - visto che sei occupato a passare il tempo con altre compagnie dichiaro qui il mio divorzio. Divorzio da te, divorzio da te, divorzio da te. Stammi bene. La tua ex moglie».



Da parte del marito, l'imprenditore Mana bin Mohammed bin Rashid, non è al momento pervenuto alcun commento. Silenzio anche da parte della famiglia reale di

Dubai. Le parole usate da Sheikha Mahra, fra l'altro, non sono casuali: la ripetizione per tre volte della formula «divorzio da te, divorzio da te, divorzio da te» è quella del cosidetto «ripudio islamico», tradizionalmente riservato solo agli uomini. Le donne, a Dubai, normalmente possono chiedere il divorzio, ma solo con il «consenso» del marito. 

Regola che, evidentemente, non vale per la principessa. Sheikha Mahra è figlia del sovrano e presidente dell'Emirato di Dubai, Mohammed Bin Rashid al Maktoum, considerato uno degli uomini più ricchi al mondo e protagonista in passato di alcuni casi controversi di cronaca, alcuni dei quali legati alla gelosia per le sue figlie. Possibile, quindi, che dietro questo divorzio ci sia proprio lui. Sheikha Mahra e Mana bin Mohammed bin Rashid erano sposati da soli 3 mesi.


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«Il matrimonio più pacchiano di sempre: la sposa è cuoca ma quando abbiamo visto il "menù" siamo rimasti di sasso»



Quando si parla di matrimonio viene quasi naturale pensare a un budget consistente tra la location, i fiori, le decorazioni, il menù, l'abito, il fotografo e chi più ne ha più ne metta. Sembra quasi che per poter dichiarare il proprio per sempre non basti essere innamorati e pronti a cominciare una vita insieme, ma sia necessario fare un investimento, e se non si è in grado di sostenerlo si rischia di ricevere critiche e giudizi aspri. C'è chi però è più interessato al risparmio che agli eventuali commenti, come una coppia che è stata poi "denunciata" online per aver organizzato il matrimonio più pacchiano di sempre con un menù inaspettato e decisamente economico. 
Matrimonio all'insegna del risparmio
A un paio di invitati non è proprio andato giù il menù del matrimonio, e hanno deciso di lamentare la portata a sorpresa sul web. Migliori amici, sì, e sin dall'infanzia, ma anche i rapporti più duraturi e forti si possono incrinare: a quanto pare basta servire un pasto economico - e non il menù promesso - al banchetto di nozze. Come si può leggere nel racconto della donna, al momento di rispondere all'invito era stato chiesto agli ospiti di scegliere tra «pollo e pesce», mentre hanno ricevuto tutt'altro. Tutti in tiro ed eleganti, come specificato sull'invito, la coppia si è presentata alla cerimonia e si è trovata davanti un banacone per servirsi da soli e prendere del... «ramen istantaneo. Ci sono i noodles precotti, il prosciutto a cubetti, qualche verdura qui e là e delle buste di patatine formato bambini. La ciliegina sulla torta? Ognuno si sarebbe dovuto portare le bibite da casa. All'inizio abbiamo evitato di giudicare, pensando che gli sposi fossero in una brutta situazione...».

«E invece no! - continua la donna -. Hanno entrambi una carriera di successo (la sposa è una chef professionista, non è ironico?), hanno una casa di proprietà e se ne vanno a Cuba per la luna di miele. Sono stata a un sacco di matrimoni e non sono affatto una tipa snob, ma questo è il più pacchiano mai visto». Un utente ha fatto notare che forse c'è stato un problema col catering e hanno dovuto rimediare all'ultimo, ma la donna risponde: «Si potrebbe pensare, ma no, è venuto fuori che hanno organizzato un vero pasto per un gruppetto di persone e fregato tutti gli altri ospiti, senza avvertire né scusarsi».

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Viaggiare soli, per quanto affascinante e liberatorio, può essere una sfida non da poco. Ma oggi gli strumenti per prendere spunto da chi fa del viaggio zaino in spalla un vero e proprio mantra non mancano, tra social, blog e giornali. Tutto da prendere con le pinze, sia chiaro, perché la scelta del Paese (o dei Paesi) in cui decidere di trascorere giorni, settimane o mesi, dipende in gran parte da chi quel viaggio lo vivrà sulla propria pelle. E farlo da soli è una scelta che va ponderata bene. Tra chi ha deciso di dare qualche consiglio c'è Sierra Belle, creative account director statunitense di 26 anni che ha ha visitato tantissimi paesi in giro per il globo, decidendo di dare qualche suggerimento alle ragazze che come lei vogliano regalarsi una traversata in solitaria. Le sue parole, raccolte da Luxury Travel Daily e riprese dal Daily Mail, potrebbero rivelarsi molto utili. Sierra, inolte, racconta spesso i suoi viaggi e le sue avventure su Instagram, dove conta 22mila follower.

 

È giusto essere scortesi

Secondo la 26enne, «più sembri sicuro di te quando esplori un posto nuovo, meno sarai un bersaglio». Inoltre, è importante evitare di rivelare qualsiasi informazione che possa rendere più vulnerabili. «La quantità di informazioni che condividete dipende esclusivamente da quanto vi sentite a vostro agio nella situazione e il vostro istinto vi sarà di grande aiuto. Soprattutto come donna, è facile sentire la pressione di essere educati e dare alle persone il beneficio del dubbio», racconta.

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di Barbara Gubellini

In un periodo in cui, da ogni parte, sembra sgretolarsi la certezza di diritti conquistati da parte di noi donne, finalmente una buona notizia.
Stavo guardando la televisione, ieri, e sono rimasta piacevolmente sorpresa alla vista di due spot pubblicitari.
Si tratta di un famosissimo detersivo per il bucato. Ebbene, nel primo spot, una giovane donna si appresta ad uscire di sera, tutta in ghingheri. Si avvicina al marito che tiene in braccio un bambino piccolo. L’uomo dà per un attimo il bimbo in braccio alla madre dicendo “saluta la mamma” e il piccolo fa un rigurgito che compromette il vestito di lei. La donna si cambia e comunque esce. Il marito fa il bucato di corsa, asciuga a e stira il vestito. Quando, a fine serata, la donna rientra a casa, trova l’uomo appisolato sul lettone con il bambino sulla pancia e il vestito appeso e pulito. Nel secondo spot, c’è invece un uomo anziano che prepara con cura le divise di una squadra sportiva. Anche lui lava, stira e con orgoglio  ripone questi abiti negli spogliatoi. Quando finalmente entra la squadra, scopriamo che si tratta di atlete donne: tante ragazze accudite da un uomo
Io ho trovato questi spot un passo avanti enorme. Sono lo specchio della realtà? Sicuramente no. Non credo, ad esempio, sia così diffusa una coppia paritaria come quella mostrata, ed è proprio il motivo per cui c’è bisogno di esempi come questi, che, in modo subliminale, propongono un modello nuovo.La strada è in salita, ma almeno abbiamo iniziato a camminare.

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Giornalista, autrice e conduttrice tv.


18.7.24

chi lo dice che giocare con le bambole sia solo per femmine




 da 

Persona più attiva
 8 h 
Giovanni ha 6 anni e sta giocando con il suo Cicciobello. Passa un signore anziano lo guarda e gli dice:
"Ma giochi con le bambole? Sei un maschio, dovresti giocare con i soldatini."
Me lo immagino già uno degli uomini della vecchia generazione cresciuto con l'idea che commuoversi, lavare i piatti, prendersi cura della casa ma soprattutto prendersi cura dei propri figli, cambiargli i pannolini renda l'uomo meno virile e meno uomo.Giovanni lo guarda negli occhi e non si scompone e regala una risposta da Oscar: "Sono il papà, mica la mamma!" Il bambolotto è suo figlio e si chiama Mario. Giovanni non lo sa che con una semplice risposta sta rendendo il mondo un posto più bello. La sua saggezza ha tanto da insegnare a chi probabilmente si crede più saggio solo per divario anagrafico.Pertanto non è sbagliato quello che fa, ma quello che gli viene chiesto. Avanti Giovanni, sarai un grande papà e un grande uomo. E sicuramente grazie anche a dei grandi genitori.
Daniele Marzano

"Garbate, educate e dolci fanciulle!". Nuova gogna social di Salvini contro due giovani manifestanti Il vicepremier scatena valanghe di insulti sessisti contro due ragazze che hanno manifestato a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi



Era prevvedibile che sarebbe successo . Senza tanti giri di parole.
È intollerabile e agghiacciante che un ministro della Repubblica, un uomo delle istituzioni, quale è (purtroppo🤔😥🙄) Matteo Salvini, utilizzi il suo strabordante potere mediatico e politico per mettere alla gogna due private cittadine la cui unica “colpa” è quella di avere espresso un civile - e duro, come dev’essere - dissenso per la intitolazione dell’aeroporto Malpensa a Silvio Berlusconi.
Non è la prima volta che Salvini dà in pasto i social delle contestatrici a volto scoperto, esponendole ,perchè  lui    fa  fare il lavoro  sporco a  gli altri  e  da  pusillamine      che  è  ,a insulti (“Parassite”), offese sessisti, body shaming (“Cess*”) e tutto il repertorio di bestialità (    metaforicamente parlando  )  dei suoi seguaci  e  d  simpatizzanti  (“Frustrate perché Silvio non le ha mai invitate”).
SOLIDARIETÀ piena e totale, nel merito e nel metodo, a chi, come queste due ragazze, ha contestato apertamente Salvini e il governo per una scelta sciagurata e folle    chje  crerà  risate  e  sberleffi   internazionali  .
Per fortuna che ancora c’è chi lo fa. Con coraggio e schiena dritta. Sapendo cosa rischia.Quanto a lui, c’e tempo e spazio solo per la vergogna. Come sempre. Mi chiedo se anche per le critiche e gli sfottò che verrano dai giornali stranieri ed dai passeggeri stranieri s'allicherà il metodo della "bestia" di Luca Morisi ovvero quello applicato alle ragazze che hano contestato


  da https://www.today.it/politica/

"Garbate, educate e dolci fanciulle!". Nuova gogna social di Salvini contro due giovani manifestanti

Il vicepremier scatena valanghe di insulti sessisti contro due ragazze che hanno manifestato a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi

Nelle ore in cui i rappresentanti di tutte le forze politiche chiedono di abbassare i toni dello scontro, il vicepremier Matteo Salvini continua a condividere contenuti sui social che vanno esattamente nella direzione opposta, fomentando le reazioni di rabbia e commenti carichi di odio dei suoi follower. Dopo i numerosi post sull'attentato a Donald Trump, in cui in sostanza ha accusato "le sinistre" di aver ispirato l'attentatore (che però era iscritto alle liste elettorali del Partito Repubblicano, nonché sostenitore di una potente lobby delle armi vicina agli ambienti dell'estrema destra), il leader della Lega se l'è presa contro due manifestanti che a Milano hanno sfilato per protestare contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi.

Tornano i metodi della "bestia" di Luca Morisi

Le due giovani, condivise sulle social del vicepresidente del Consiglio (5 milioni di follower su Facebook, 2,3 su Instagram), vengono esposte alla pubblica gogna senza oscurarne il volto, con due frecce che indicano la scritta "aeroporco" sulle loro magliette: un termine assai colorito per ricordare i tanti scandali a sfondo sessuale che hanno caratterizzato il defunto ex leader del centrodestra a cui è stato recentemente intitolato lo scalo. Un termine sicuramente offensivo, ma che non giustifica in nessun modo il fatto che un uomo delle istituzioni, con un forte seguito sui social network, esponga due giovanissime cittadine fomentando discorsi d'odio nei loro confronti.

post salvini-2
Il post di Salvini (Instagram)

È un metodo già utilizzato passato, ai tempi della "bestia" dell''ex guru della comunicazione salviniana, Luca Morisi, sia contro altre giovanissime manifestanti, che contro altri soggetti più o meno in vista. Tra i casi più eclatanti vale la pena ricordare il video di un ragazzo con dislessia che intervenne durante un comizio delle "sardine", sbeffeggiato dal capo del Carroccio e dai suoi follower.
"Sinistre ieri in piazza a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa al grande Silvio Berlusconi. Garbate, educate e dolci fanciulle", scrive Salvini mostrando la foto delle manifestanti e sotto parte una sequela agghiacciante di commenti. "Sono frustrate perché Silvio non le ha mai invitate nelle sue ville", scrive Mario; "Ma perché sono sempre così brutte?" Incalza Matteo. Ekacaterina Kovalenko (attivista russa con 214 mila follower) scrive: "Perché in Italia funziona che più brutta è la persona esteticamente, più probabile che diventi di sinistra?"; risponde Pino: "È la loro condanna ed incrociandosi tra loro diventano sempre più orripilanti!". Michele Tavanti, organizzatore di eventi col profilo verificato, che il 9 maggio scorso compare in due foto con lo stesso Salvini, scrive: "In quale canile si trovano? Si possono adottare? Vorrei metterle in giardino". Anna sembra rimasta a mezzo secolo fa: "Andate a casa a fare qualcosa... imparate a cucinare e fare le casalinghe... poi vi passa!". Nicola è sicuro: "Queste sono quelle che organizzano orge a più non posso". E ancora. Sergio: "Hanno la rabbia perché loro per avere un rapporto devono attendere i gommoni a Lampedusa". 

haters-salvini
Due commenti di utenti verificati dal profilo Instagram di Matteo Salvini

Si potrebbe continuare a lungo. Il tema ricorrente dei commenti dei follower del vicepremier sono i comunisti (si ripete a pappagallo la frase di Berlusconi "Siete solo dei poveri comunisti") e il sessismo più becero. Ancora una volta, a stonare non poco, è che quella che dovrebbe essere un'alta carica dello Stato utilizzi i suoi profili social per fomentare le folle contro dei semplici cittadini, "colpevoli" di esprimere una loro opinione in piazza. Sia chiaro, le immagini di manifestanti che espongono scritte provocatorie sono sempre molto ambite dai fotografi delle agenzie di stampa e non è stato certo Salvini a "commissionare" la foto delle due giovani che hanno prestato le loro magliette agli obiettivi sapendo bene che probabilmente sarebbero finite sui giornali: il problema è come le immagini vengono veicolate a un pubblico vasto, i messaggi con cui vengono accompagnate sapendo di generare certe reazioni, senza valutare il rischio che in mezzo a milioni di follower ci possa essere il malintenzionato di turno, o peggio, fregandosene di quel rischio. E questo è un limite che un uomo delle istituzioni non dovrebbe mai superare