12.8.24

cosa resterà delle olimpiadi parigi 2024 parte 1 L'incredibile storia di Roncadelle, tre ori per il paesino di 9mila abitanti: più di Danimarca, Svizzera e Portogallo ., ed altre storie






Ciao, ieri è stato l'ultimo giorno di Olimpiadi  spero che questa  rassegna   ti sia piaciuta e ti sia stata utile. Ecco qui le  ultime  storie    In ogni caso, ci sentiamo  per parlare non solo  di   sport ma  anche   di tutte le cose che meritano di essere raccontate. La   mia  sensazione  e  quella  de setirmi come la  protagonista     di  una  delle  storie  che  riporto  storie        che  riporto oggi  . 

 fonti  la newletters  di   di pari'   di  www.ilpost.it   , la pagina  di   msm .it  ,  x  ,  facebbok  , ecc  

L'incredibile storia di Roncadelle, tre ori per il
paesino di 9mila abitanti: più di Danimarca, Svizzera e Portogallo






Con la 28enne Anna Danesi, centrale della nazionale femminile di volley, diventano tre le medaglie d’oro conquistate a Parigi da Roncadelle, il paese di 9300 abitanti del Bresciano. Il trionfo del capitano dell’Italia di Julio Velasco fa seguito infatti a quelli della 26enne Alice Bellandi nel judo categoria 78 chilogrammi e del 30enne Giovanni De Gennaro nel kayak, arrivati per una curiosa coincidenza nel giro di appena 19 minuti uno dall’altro, il 3 agosto. «La dedica va alla mia famiglia, al mio fidanzato, ai miei nonni, che non ci sono più e ai tanti allenatori e compagne che ho avuto negli anni, che mi hanno aiutato a raggiungere il mio sogno», ha commentato a caldo Danesi.Nel medagliere olimpico Roncadelle chiude in un virtuale 28mo posto, con lo stesso numero di ori di giganti come Brasile, Iran, Ucraina, Romania e Belgio e davanti a Paesi con buone tradizioni sportive come Danimarca, Croazia, Giamaica, Svizzera e Portogallo.«Circondato da tre ori olimpici, seduto fra due. Grandissime Alice e Anna, grandissimo Giovanni», ha commentato sul suo profilo Instagram il sindaco di Roncadelle, Roberto Groppelli, postando una foto che lo vede ritratto con i tre olimpionici. Groppelli si era già detto onorato di «avere dei cittadini come loro, che si sono dimostrati dei campioni nello sport e nella vita», e ora ha fatto sapere che li aspetta per festeggiare, probabilmente a settembre dopo le meritate vacanze degli atleti.


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Conversazione







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vista l'evoluzione  delle  olimpiadi   si   deve parlare  di   professionismo o dillettantismo  ? 




Più passa il tempo, più il livello generale di atlete e atleti che partecipano ai Giochi olimpici migliora. Non è niente di sorprendente: negli ultimi decenni c'è stato un grande processo di professionalizzazione un po' in tutti gli sport, e le stesse Olimpiadi hanno via via rinunciato a quell'idea iniziale per cui i partecipanti dovevano essere atleti dilettanti. Oggi atlete e atleti olimpici si allenano in modo sempre più scientifico ed efficace, seguono metodi di recupero specifici per preservare il più possibile il proprio corpo, curano moltissimo l'alimentazione.
Eppure quest'ultima edizione delle Olimpiadi è stata quella in cui sono stati battuti meno record del mondo degli ultimi 20 anni: e peraltro dai 30 nuovi record del mondo di Pechino 2008 il calo è stato costante a ogni edizione, fino ai 17 di Parigi 2024. Le ragioni possono essere diverse e difficilmente se ne troveranno di definitive, ma c'entra probabilmente il fatto che un maggiore approccio scientifico allo sport ha ridotto la possibilità di sorprese: tutti fanno cose simili, i segreti sono sempre meno.
Dei 17 nuovi record di queste Olimpiadi, ben 5 sono stati fatti nel ciclismo su pista, uno sport in cui la tecnologia (dei caschi, delle bici, della pista stessa) incide assai più che in altri. Secondo diversi esperti è questa la direzione in cui si andrà: ci saranno record del mondo soprattutto dove si potrà migliorare la tecnologia. Solo 3 record invece sono stati battuti nell'atletica: uno è quello con cui Armand Duplantis ha migliorato se stesso nel salto con l'asta e un altro è quello della statunitense Sydney McLaughlin-Levrone nei 400 metri ostacoli, corsi in 50,37 secondi (un tempo che l'avrebbe resa competitiva persino nei 400 metri senza gli ostacoli); il terzo invece vale un po' meno, perché è quello della 4x400 metri mista, che è una disciplina che si fa da poco.


L'intrusa


L'aumento di ritmo di Hassan negli ultimi metri, che Assefa non è riuscita a reggere (Michael Steele/Getty Images)



Dopo la seconda grande salita del percorso, poco dopo i 30 km, in testa alla maratona femminile di ieri si era formato un gruppetto di cinque atlete: quattro erano alcune delle maratonete più forti al mondo e tra le favorite per la vittoria già prima della gara (le keniane Sharon Lokedi e Hellen Obiri, e le etiopi Tigst Assefa e Amane Beriso Shankule). E poi c'era una specie di intrusa, l'olandese Sifan Hassan, che non è una maratoneta “pura”: a queste Olimpiadi aveva già vinto due bronzi su pista, nei 5.000 e nei 10.000 metri, e in queste stesse discipline a Tokyo 2021 aveva vinto l'oro. Hassan, per intenderci, è una che ha un primato di tutto rispetto persino negli 800 metri: 1 minuto e 56,81 secondi, anche se non li corre mai.
Ma il fatto che Hassan fosse lì a quel punto della corsa, passate le salite più faticose, la rendeva improvvisamente favorita, in un certo senso: se fossero arrivate tutte insieme infatti era l'unica delle cinque che aveva esperienza nella gestione di una volata finale. Così è stato: negli ultimi metri l'etiope Assefa ha aumentato il ritmo e le altre si sono via via staccate, a parte Hassan, che ha fatto una vera volata da mezzofondista, a quel punto della corsa ingestibile per una maratoneta come Assefa, abituata a dosare ogni energia per mantere un ritmo costante durante tutta la corsa. Hassan ha vinto in 2 ore, 22 minuti e 55 secondi, stabilendo il nuovo record olimpico e diventando la prima atleta olimpica ad aver vinto quattro medaglie su quattro diverse distanze olimpiche (a Tokyo infatti vinse anche un bronzo nei 1.500 metri).



Per l'Italia è finita così

                                                              (Ezra Shaw/Getty Images)



Con una sola medaglia nell'ultima giornata di Olimpiadi, ma forse la più prestigiosa di tutte quelle vinte in questa edizione : il primo oro di sempre nella pallavolo, grazie alla vittoria della nazionale femminile in finale contro gli Stati Uniti. È stata l'ennesima partita dominata del torneo, in cui l'Italia ha perso un solo set nella prima partita e per il resto ha sempre vinto 3 set a 0.
L'Italia ha finito le Olimpiadi nona nel medagliere con 12 ori, 13 argenti e 15 bronzi. Fanno in tutto 40 medaglie, lo stesso numero di quelle vinte a Tokyo (che è un record per l'Italia), ma con 2 ori in più. A Tokyo però l'Italia vinse alcune medaglie d'oro particolarmente importanti, come quella nei 100 metri maschili e nella 4x100 metri maschili: vedete voi se preferite le gare di velocità o la pallavolo,insomma.
Tanto poi ognuno le conta come gli pare
Finite le Olimpiadi è anche il momento di contare le medaglie: gli Stati Uniti hanno vinto il medagliere con 40 medaglie d'oro, 44 d'argento e 42 di bronzo. Seconda è arrivata la Cina con 40-27-24. Gli Stati Uniti sono finiti primi solo con l'ultima medaglia d'oro assegnata di tutti i Giochi, nel basket femminile: prima ne avevano 39 e in quel modo avrebbe vinto la Cina, perché per le regole del Comitato Olimpico Internazionale la classifica si basa sugli ori, e solo in caso di parità si guardano gli argenti e poi i bronzi.
Da sempre però ognuno conta le medaglie un po' come vuole: negli Stati Uniti per esempio tutti contano il numero di medaglie complessive, che naturalmente è quello con cui ne escono meglio. Così anche finché non avevano pareggiato gli ori della Cina erano sempre in testa loro. E neanche a dirlo in Cina il criterio preferito è quello degli ori, che nel 2008 permise al paese di superare proprio gli Stati Uniti nel medagliere.
Si può fare ancora meglio, in termini di approcci diversi al medagliere. Il New York Times ne ha suggeriti un po': nella classifica dei paesi con meno di 10 milioni di abitanti al primo posto c’è la Nuova Zelanda (20 medaglie), in quella degli sport di tiro la Corea del Sud (10), e in quella degli sport che prevedono una valutazione da parte di una giuria di giudici la Cina (27).


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Forse era Bacco, o forse l'Ultima Cena. Forse era un uomo, ma ha vinto come donna. Forse era solo sport, ma in fondo non lo è mai, soprattutto quando entrano in scena le Olimpiadi e il mondo trova una vetrina dove far parlare di sé. Sedici giorni dopo, in realtà diciotto visto che i giochi ormai cominciano sempre prima dei Giochi, restano fotografie di qualcosa che non riesce mai a trovare un minimo paragone. E non è un caso che tra i Cinque Cerchi il Dio calcio sia invece figlio di un dio minore, l'unico sport dove chi perde una finale si toglie la medaglia dal collo perché si sente sconfitto. Immagini, invece. Alcune bizzarre, alcune diventate simbolo, alcune incredibili se voi mai avreste pensato di vedere atleti a 16mila chilometri dalla sede centrale partecipare a una disciplina sfidando le onde, la gravità e pure una balena. È surf, ragazzi. È la Grandeur, sicuro, che ai parigini piace tanto sbandierare, ma che dire allora di Sergio Mattarella - un capo dello Stato - spettinato e bagnato per salutare la barca azzurra che va, senza che nessuno gli avesse messo un tetto in testa? Ci sono state, insomma, istantanee un po' sfuocate, ci sono state mancanze parbleu le President! E se le polemiche, quelle sportive, sono parte del programma, e d'altronde sono state le prime Olimpiadi del Var (ma si può avere degli arbitri così, però?), quelle politiche fanno parte della Storia, e le Macroniadi non han fatto difetto.E dunque, le Olimpiadi senza Russia sono state un duello da guerra fredda, Cina contro America che di soppiatto si stanno spartendo il mondo libero giocandoselo con una palata di medaglie (alla fine gli ori pari sono, grazie alle ragazze del basket). E poi appunto le questioni di genere incerto, quelle di inclusione, la parità uomo-donna che poi è meglio visto come sanno vincere le signore. È stata poi l'Olimpiade della Senna, purificata a colpi di miliardi e di marketing, ma poi in realtà il posto più assurdo dove organizzare una cerimonia d'apertura e, soprattutto, delle gare di nuoto. È stata l'Olimpiade di Imane Khelif, vincitrice o vincitore a secondo di chi guarda, nell'ultima recita di un pugilato ormai finito ko per colpa di se stesso. Non è stata l'Olimpiade di Gianmarco Tamberi, resuscitato eroicamente da un lettino di ospedale ma capace di farci capire che nella vita è tutto un hic et nunc (Velasco dixit), non basta programmarsi per quattro anni per avere la sicurezza del risultato. È stata l'Olimpiade di Hassan (  foto 
a  destra  )  e Djokovic, che hanno chiuso entrambi il proprio cerchio personale: maratona dopo 5 e 10mila il primo, Grande Slam della carriera il secondo. È stata anche l'Olimpiade dell'assurdo, diciamolo, se un'azione di attacco di una squadra di pallanuoto finisce per essere un rigore contro (e no, questa volta la protesta della Nazionale Italiana non era contro lo spirito olimpico, ma semmai la decisione). Però, in fondo, che bello tutto: fa parte del gioco, appunto, e dei Giochi. Anche chi ciurla un po' nel manico come Armand Duplantis, il giocoliere dell'asta che batte i suoi record un centimetro alla volta perché ogni volta sono soldoni dagli sponsor, ma nessuno potrà essere così impagabile come avere il tuo eroe, Sergej Bubka, che ti mette la medaglia al collo.
Insomma: Parigi è stata grande, nonostante tutto, e le foto che vedete in queste pagine sono solo una piccola parte di quello che un'Olimpiade finisce per regalare. A Tokyo l'immagine vera fu quelle delle mascherine per il Covid, la Francia ha ridato libertà, fraternità e uguaglianza allo sport. Ci mancherà insomma, e da domani ricomincia a rotolare il pallone. Via le medaglie dal collo, l'importante non sarà più partecipare.


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Paris 2024: Emily Delleman, vogatrice di talento del Team USA, ha scoperto che trovare l’amore tra gli atleti olimpici non è esattamente una passeggiata.A 26 anni, Delleman ha deciso di condividere su TikTok la sua avventura romantica, o meglio, la sua disavventura, durante i Giochi Olimpici di Parigi. “Quasi tutto qui ha superato le mie aspettative,” ha

ammesso, “tranne una cosa.” Dopo una giornata intensa di allenamenti, Delleman si è ritrovata a riposare su uno dei celebri “letti di cartone” del Villaggio Olimpico. Fu allora che una scintilla d’ispirazione la colpì: “Perché non sfruttare al massimo questa esperienza? Cambiamo la mia posizione su Tinder!”Con l’entusiasmo di chi si tuffa in un’avventura, Delleman ha riattivato Tinder, un’app che non toccava da anni. L’app prometteva bene: “Trova il tuo match tra atleti professionisti con la nostra nuova funzione!” Emily era euforica, immaginando già incontri romantici con altri olimpionici, ma la realtà si è ben presto rivelata diversa.Dopo aver creato un profilo che metteva in risalto la sua identità di olimpionica — foto con l’abbigliamento del Team USA incluse — Delleman ha inziato a cercare il suo possibile match. Ma la delusione è arrivata presto. “Scorrevo e scorrevo, ma niente olimpionici,” ha raccontato. “Forse le impostazioni sono sbagliate, mi dicevo.”Anche dopo aver ridotto il raggio di ricerca a un solo miglio, i risultati si sono rivelati magri. “Ho visto forse due olimpionici in totale,” ha ammesso, con una punta di amarezza. “Non fraintendetemi, gli uomini parigini sono splendidi, ma speravo in qualcosa di diverso.”Dopo il fallimento della sua caccia amorosa, i commenti su TikTok le hanno offerto alcuni consigli. “Abbi pazienza,” ha suggerito qualcuno, “meglio incontrare persone dal vivo che online.” Un altro ha proposto una strategia più audace: “Io mi accamperei vicino al dormitorio della squadra di rugby.”Per Emily, l’esperienza ha dimostrato che il Villaggio Olimpico non è proprio il paradiso degli incontri che molti immaginano, e che, a volte, nemmeno l’app più gettonata può fare miracoli.



11.8.24

Cosa è successo al corpo di Tamberi: il fisico e la magrezza spinti al limite

La  vicenda  Tamberi       un  post  particolare      della  mia  rassegna  stampa     "sconfinata"     per  smentire    i nostri  teocon che   dicono  che le olimpiadi   di parigi  2024   o olimpiadi  macron , nell'ultimo  n della  rubrica diario di bordo      saranno ricordate  solo  per le polemiche  Lgbt    della cerimonia  d'apertura  , l'inquinamento della senna , la  disorganizzazione  del villaggio olimpico  ,   ecc



 dall'ultima  newletters  di  Ermes - Ultime glorie  del sito  https://www.ultimouomo.com




Chi ha vinto, chi ha perso

La finale di salto in alto entrerà nella storia, su questo possono essere d’accordo tutti quelli che l’hanno vista. La gara non è durata il tempo della pedana, ma si è aperta la mattina, quando il favorito numero uno per la vittoria ha scritto su Instagram di essersi svegliato alle 5 di mattina con un’altra colica renale. Poi l’aggiornamento della moglie, la foto di Gianmarco Tamberi con una flebo nel braccio. Quindi di nuovo l’azzurro, altra foto della flebo scattata dalla barella: “Sono appena stato portato in pronto soccorso in ambulanza dopo aver vomitato due volte sangue”. Alla fine l’ufficialità: “I will be there”.
Speravamo  in un miracolo, ma le sue condizioni non gli hanno lasciato scampo. Su sei salti l’unico andato a segno è stato il terzo tentativo a 2,22, con le spalle al muro: lo ha passato con un margine enorme. È stato un momento in cui il retropensiero che potesse farcela ha toccato molti, forse anche lui. Alla misura successiva l’epilogo, con l’undicesimo posto. Tamberi è andato fino alle tribune, in lacrime, a stringere in un abbraccio collettivo gli amici sugli spalti: erano anche a Rio, avevano preso i biglietti per venirlo a vedere e guardarono la finale con lui ingessato in tribuna. A Tokyo si gareggiava senza pubblico. Tamberi passerà alla storia per il suo essere un personaggio unico nel suo genere e il modo di fare sopra le righe, oltre che per le numerose vittorie. Ma è stato soprattutto un atleta che al suo sport ha sacrificato tantissimo, con l’ossessione di raggiungere i risultati che si era prefissato. Molte volte ce l’ha fatta. Stavolta l’asticella che si era fissato, vincere i Giochi e ritirarsi, è caduta. Vedremo se chiederà un nuovo tentativo al suo fisico o se si accontenterà del risultato che ha già raggiunto.
La finale ha continuato a regalare emozioni, anche azzurre. Stefano Sottile ha passato al primo tentativo i 2,27 che hanno condannato Tamberi. A 2,31 un errore, poi il passaggio pulito alla seconda prova. E a 2,34 ha segnato il nuovo primato personale. In quel momento era secondo alle spalle del qatarino Mutaz Barshim. Terzo il neozelandese Hamish Kerr, salvo al terzo tentativo a 2,31. Quarto l’americano Shelby McEwen, due errori a 2,34 prima di farcela. Sembrava che Sottile avesse almeno una medaglia in tasca. A 2,36 i due inseguitori hanno superato l’asticella al primo tentativo, mentre Barshim e Sottile hanno cominciato a sbagliare. Per l’azzurro non c’è stato scampo. Barshim, dopo due errori, ha deciso di giocarsi il tutto per tutto a 2,38 e ha confermato di non essere quello degli anni migliori. La sua corsa è finita al terzo posto, il salto in alto ha cambiato padrone come ha sempre fatto da quando esistono le Olimpiadi: nessun uomo lo ha vinto  che  io ricordi  due volte. Stavolta chi ha lanciato quella maledizione si è impegnato a fondo per mantenerla.
A 2,36 però era finita anche la corsa di Kerr, che aveva pareggiato il personale, e di McEwen, che prima di ieri sera non era mai salito più in alto di 2,33. Hanno entrambi sbagliato tre volte a 2,38 e si sono trovati nella stessa situazione di Barshim e Tamberi tre anni fa: potevano accordarsi per l’oro. Loro hanno deciso di giocarsela. È partito uno spareggio, un evento rarissimo nell’alto: si scende di un centimetro alla volta e il primo che passa l’asticella con un errore dell’altro vince. L’ha spuntata, a 2,34, Kerr. Prima di uscire dallo stadio Tamberi ha fatto mezzo giro di campo per salutare i tifosi, mentre dagli altoparlanti risuonava I will survive.[...].  
Un finale   deludente   secondo molti  ma  non secondo  me perchè per  averci provato  i simili condizioni  è  già una vittoria     e sorprendente insieme .
Sottile    Non ha vinto la medaglia di bronzo per poco: il qatariota Mutaz Barshim è arrivato terzo con la stessa misura, ma aveva commesso meno errori di Sottile nei salti precedenti.  Ma  credo  che    ne sentiremo   ancora  parlare  di questo ragazzo    nelle   olimpiadi future  



come giustamente fa anche notare the social post del 11/08/2024 09:10 di Erica Varoni
 

Non sapremo mai con certezza se Gianmarco Tamberi è stato tradito dall’estremo rigore con cui ha sottoposto il suo corpo a sforzi inauditi negli ultimi mesi, quelli segnati da blackout che «andavano e venivano», alternando momenti di buio totale a euforiche esibizioni come agli Europei di Roma, dove ha realizzato una delle migliori serie di salti della sua carriera. O se, semplicemente, ieri, quando è entrato in pedana avvolto in una tuta nera simile a un saio, Tamberi ha pagato il prezzo di anni di sforzi e ferite che avrebbero abbattuto chiunque altro.
Non lo sapremo mai e non possiamo giudicare. I medici, dopo aver osservato il suo corpo scheletrico e i referti della sua pesatura, hanno considerato preoccupante il suo livello di massa grassa, ridotto al 3% (un dato tipico dei maratoneti africani), mentre gli psicologi sono rimasti colpiti dalla sua insistenza nel mostrare su Instagram il suo addome segnato dalle pieghe filiformi del grasso.
“Mi sto distruggendo per realizzare un sogno”
Ciò che un atleta spesso tiene per sé (“Mi sto distruggendo per realizzare un sogno. Non starò esagerando? Non rischio di farmi male?”), o confida solo al suo mental coach o al medico, Tamberi lo condivide con il mondo intero, nutrendosi dei like e dei commenti dei suoi follower come se fossero vitamine. È difficile credere che nessuno l’abbia avvertito dei rischi di un dimagrimento così estremo, che può farti volare alto (come a Roma), ma anche spezzarti le gambe, come è successo ieri.
Probabilmente, ha deciso di proseguire per la sua strada, proprio come fece il 15 luglio 2016 a Montecarlo, quando dopo aver battuto il record italiano con 2,39 metri, si ruppe un legamento, perdendo l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi di Rio e rischiando la carriera. Nonostante tutto, Tamberi è sceso in pedana, superando l’asticella a 2,22 metri, un risultato straordinario per un uomo che non dorme da giorni, afflitto da calcoli renali e sotto l’effetto di antidolorifici.



Se esistesse un premio per la miglior prestazione tecnica di un atleta infortunato in questi Giochi, spetterebbe sicuramente a lui. Un giorno, se mai decidesse di liberarsi dai demoni dell’agonismo, Tamberi potrebbe raccontare una storia straordinaria fatta di motivazioni, angosce e dolori, rivelando l’animo di uno dei più grandi atleti di sempre.

 che ha     saput  sfidare  i limiti  umani   infischiandosene     di quanto  dicono   molti ad esempio    quest  articolo :<<   Il record di Duplantis e la scienza che frena: a tutto c'è un limite  >>  di  avvenire.it 


diario di bordo n 71 anno II polemiche olimpiche di macron , Donne sottomesse, woke, Isis ,

 Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori


 polemiche  olimpiche  di macron

Questa   destra     ricorda   e ricorderà   le Olimpiadi di Parigi 2024     solo  per  le  cerimonie sataniche, propaganda LGBTQ, nuotate nella fogna e disorganizzazione  . Si susseguono le medaglie, le gioie e le delusioni, ma ciò che probabilmente resterà di tutto questo nella  loro  memoria sarà il sapore del macronismo, cartapesta lisa e malposta a nascondere una grandeur che aveva smesso di splendere da un bel po' .  Invece  ecco  alcuni (  gli altri  trovateli voi   )  che  mi  vengono  in mente    adesso senza    andare   a cercare  nella mia rassegna  stampa  e non     momenti significativi  che   rimarranno   negli annali  delle olimpiadi stesse

Proposte di matrimonio: La città dell’amore ha visto diverse proposte di matrimonio emozionanti, come quella del canottiere Justin Best alla sua fidanzata dopo aver vinto l’oro

I  4  posti    simbolo  di riscatto   da  situazioni   particolari  come   quello  L’atleta australiana Jessica Morrison ha ottenuto il quarto posto nel canottaggio alle Olimpiadi di Parigi 2024, nonostante abbia subito un intervento chirurgico al ginocchio o di sfortuna come nel caso di Pilato o Jacobs ma anche simbolo di un potenziale destinato a crescere . Infatti alcuni sono di prestigio e/o inaspettati).

Successi storici: La nuotatrice canadese Summer McIntosh ha vinto tre medaglie d’oro e una d’argento, diventando la prima canadese a vincere tre ori in una singola edizione delle Olimpiadi.

Sportività: La giocatrice di badminton spagnola Carolina Marin, costretta a ritirarsi per infortunio, è stata omaggiata dalla sua avversaria cinese He Bing Jiao con un gesto di grande sportività.

Emozioni forti: Il golfista Scottie Scheffler ha mostrato profonde emozioni ascoltando l’inno nazionale americano dopo aver vinto l’oro.

Esther Henseleit: La golfista tedesca ha vinto una medaglia olimpica inaspettata, nonostante non avesse mai considerato la possibilità di vincere fino agli ultimi momenti.

Proposte di matrimonio: Diverse proposte di matrimonio emozionanti sono avvenute durante i Giochi, rendendo l’atmosfera ancora più speciale.

Simone Biles: La ginnasta americana ha mostrato grande sportività inchinandosi alla sua rivale Rebeca Andrade sul podio, un gesto che è stato ampiamente elogiato

 per    un   resoconto   obiettivo    : <<   Parigi 2024, il meglio e il peggio di un'Olimpiade piena di polemiche e bufale >>  Lettera43






 Ha fatto molto discutere il caso di Ballerina Farm  (  foto a  sinistra   qui la  storia  )  , un'influencer americana regina delle “trad-wives”, cioè delle mogli tradizionali, che vive in una fattoria con il marito e gli otto figli conducendo una vita di campagna e un matrimonio tradizionale e religioso. Scondo  ilgiornale  : << il tribunale femminista ha emesso la condanna: non può. Una donna non può scegliere liberamente di “sottomettersi” a un uomo, sacrificare la propria carriera e costruire con questo sacrificio una famiglia numerosa. Come al solito la libertà è giusta, ma solo se viene usata per fare ciò che dice l'ideologia.>>.  Ora   vuoi scegliere  di essere  succube    di    uomo  alfa   affari tuoi  ma poi  non ti  lamentare  e  non pingere  sul web   sei tu    che ha scelto    tale vita  . 

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In Togo a “curarsi” perché gay

Ancora   ritornano dal passato    i  vecchi  fantasmi    dell'omofobia e  della  concezione    che  l'omosessualità sia  uan malattia   da curare  . Il caso  di un  sedicenne di Milano di origine togolese è stato portato e trattenuto in in Togo a “curarsi” perché omosessuale. Ma  secondo  i  neotecon  la  cola   e dell'effetto di una propaganda woke costante, perenne e pervasiva è anche questo: estremizzare le posizioni.Quando    invece  la  colpa è  anche   loro   che  la  contrastano  con i vecchi stereotipi  e teorie   ormai  superate  .  È bello continuare a sognare un mondo utopico in cui ciascuno è libero di essere e fare ciò che vuole, nel rispetto degli altri e senza voler a tutti i costi imporre la propria visione sul resto del mondo. Utopia. Il luogo migliore in cui scappare.

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Taylor Swift e l'Isis

Taylor Swift doveva esibirsi in alcuni concerti in Austria, ma li ha dovuti annullare a causa di minacce terroristiche dell'Isis. Si riapre  fra   ancora il dibattito,e  i  teocon     come   sempre  puntano  il dito sulle comunità islamiche, che puntano il dito contro l'America. Ma a dita puntate il problema non si risolve e servirebbe uno sforzo profondo fatto tutti insieme, musulmani e non, qui in Occidente, per evitare che i giovani si radicalizzino e trasformino la religione in una ideologia politica violenta e mortale. In oriente  per  no incrementarlo .  


Iran e lo spot delle Olimpiadi con Israele che sporca di sangue gli altri atleti .,La squadra della ginnastica artistica degli Usa alle olimpiadi di Parigi ha avuto un aiutante molto speciale il cane beacon ., accuse di doping ., Voleva fare la bibliotecaria, ora Janja Garnbret è la regina dell’arrampicata: tra auto da corsa e yoga, un oro da star .,


Buongiorno  cari lettori  \  lettrici   oggi siamo ai titoli di coda. Alle 8 è partita la maratona femminile: ci sono le azzurre Sofiia Yaremchuk e Giovanna Epis, in generale il livello è molto alto ed   è stata  una  bellissima    gara     che     ha  scardinato  qiuelle    che sarebbero dovute essere  le favorite  .
Le Olimpiadi finiscono oggi   ma  non  la  mia rassegna stampa     che  continuerà ancora  con le   paraolimpiadi   . È stata un’esperienza bella e intensa, un po’ come questi sedici giorni di Giochi e come tutte le Olimpiadi sempre. Grazie a chi ha letto e apprezzato le puntate, sopportando pazientemente   gli  articoli  (    spesso con  miei  titoli e commenti sagaci e  in direzione  ostinata  e  contraria  ) di una lunghezza ben oltre il tollerabile e un numero non insignificante di refusi. Grazie soprattutto a chi i refusi e gli errori me  ha segnalati (  infatti alcui  post  sono stati  riscritti e modificati  )  : sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che legge con attenzione quello che si riporta e  scrive fa tutta la differenza  ed  è  sintomo cher  anche   un po'  di umanità c'è  . 
Ma  veniamo    alle storie  d'oggi 

Dopo  la  fake news   delle    ragazze  israeliane        della squadra  di nuoto    che   con  un gesto   ecclante  di riportare  a casa  gli ostaggi   (  ne  ho  parlato     sia  nella  rassegna stampa  di queste  olimpiadi       riportando  qui il  perchè    è  una notizia  falsa  )  , adesso tocca  (  per  il momento la  notizia   sembra  essere   vera  )  alla   contro parte  filo hamas   





Il canale televisivo statale iraniano Ofogh ha diffuso uno spot destinato a far discutere, in cui si vede un atleta israeliano intriso di sangue che sporca gli altri olimpionici disposti a stringergli la mano. La clip è stata notata e analizzata dal Jerusalem Post, Middle East Media Research Institute e il Jewish News Syndicate. Le immagini sono state diffuse l’8 agosto durante la trasmissione delle Olimpiadi. MEMRI, tuttavia, ha riferito del video solo questo martedì. Nella clip si vede un uomo in tenuta olimpica con una menorah tatuata vicino alla base del collo, che stringe la mano ai concorrenti. Dopo aver stretto la mano, i concorrenti guardavano le proprie mani con un’espressione confusa, sono sporchi di sangue. Mentre la scena si chiude, viene mostrata al pubblico una ripresa ravvicinata di una bandiera israeliana macchiata di rosso.




 anche  i cani  fanno le  olimpiadi   il caso  Beacon,splendido Golden Retriever di quattro anni.è ufficialmente il cane da pet therapy della Usa Gymnastic.

Quando percepisce che una ragazza è particolarmente stressata non la lascia sola. Anzi, cerca di consolarla”. A parlare è Tracey Callahan Molnar, ex ginnasta statunitense, allenatrice e proprietaria di Beacon,splendido Golden Retriever di quattro anni.
Questo cane speciale è ufficialmente il cane da pet therapy della Usa Gymnastic.Beacon fa infatti parte dello staff della squadra di ginnastica artistica degli Stati Uniti, con tanto di divisa e di profilo Instagram, come si confà a tutte le star.
E ha fatto la sua parte anche nella conquista della medaglia d’oro che Simone Biles e compagne si sono guadagnate in pedana a Parigi, alle Olimpiadi 2024.
Per problemi di natura logistica, legati al suo trasporto e alla sua permanenza all’interno del villaggio olimpico, Beacon non c’era a Parigi, ma ha svolto un o!imo lavoro con le “sue” atlete prima che partissero per l’Europa, in particolare in occasione delle selezioni che si sono tenute a Minneapolis dal 27 al 30 giugno scorso per aggiudicarsi un posto nella squadra olimpica. Beacon le ha supportate e le ha aiutate ad affrontare la grande tensione prima delle gare. Come spiega la sua proprietaria, Beaccon le segue come un’ombra, prima e dopo gli impegni in pedana. Si fa accarezzare dalle ragazze, le conforta o le carica. È così importante il suo ruolo che gli è consentito di stare ai lati delle pedane dove si svolgono le competizioni. E non pensate che sia lì a godersi lo spettacolo. Sta facendo il suo lavoro e infatti, si muove con
naturalezza in mezzo ai membri dello staff, quasi volesse assicurarsi che è tu!o so!o controllo. Insomma, è una sorta di “spugna emotiva”, come l’ha descri!a Tracey Callahan Molnar. 
Spiega ancora la sua proprietaria: «La scienza dimostra che accarezzare un cane o anche soltanto guardare qualcuno che accarezza un cane è in grado di abbassare la pressione sanguigna e l’ansia. Contribuisce ad aumentare gli ormoni del benessere, la serotonina e la dopamina, e fa abbassare i livelli di cortisolo. Ecco perché Beacon è tanto importante. Tu!i vogliono salutarlo e lui, con estrema naturalezza, ricambia. È un aiuto prezioso prima delle competizioni». Siamo certi lo sia stato anche per Simone Biles, la regina della ginnastica che, dopo avere commesso un errore ai Giochi di Tokyo, aveva decisso addiri!ura di ritirarsi per curare la sua salute mentale. Soffriva di “twisties”, vertigini fortissime che le impedivano i suoi volteggi.
 Lei, la ginnasta più premiata della storia, aveva deciso di abbandonare tu!o. E invece, è tornata a danzare in pedana, atleta unica ed eccezionale. È tornata e ha vinto l’oro olimpico con la sua squadra. Al suo ritorno e alla sua straordinaria vi"oria ha contribu￾ito certamente anche il suo assistente a quattro zampe Beacon. Le ha regalato un po’ di quella serenità di cui tanto aveva bisogno per tornare alle stelle tra cui è abituata a brillare.

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Accuse di doping


Anche a queste Olimpiadi, come al solito, Cina e Stati Uniti si contendono il primo posto nel medagliere, ma non è una competizione che si distingue per sportività. Negli ultimi mesi i comitati olimpici dei due paesi si sono accusati a vicenda di doping organizzato e sistematico: è iniziato tutto con un'inchiesta di aprile del New York Times, secondo cui prima delle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 23 nuotatori cinesi risultarono positivi a un controllo antidoping ma furono comunque ammessi alle gare: vinsero poi diverse medaglie, tra cui tre d'oro. Il comitato olimpico statunitense criticò molto l'agenzia internazionale antidoping, che aveva ammesso i nuotatori accettando la spiegazione del comitato olimpico cinese, secondo cui la positività ai test antidoping era dovuta a una contaminazione alimentare.
Negli ultimi giorni invece è stata la Cina a fare un'accusa simile agli Stati Uniti, denunciando in un comunicato dell'8 agosto «un problema di doping sistematico nel settore dell'atletica statunitense». Le autorità antidoping cinesi hanno chiesto un'indagine indipendente, proprio come quelle statunitensi l'avevano chiesta per la storia dei nuotatori cinesi.

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Voleva fare la bibliotecaria, ora Janja Garnbret è la regina dell’arrampicata: tra auto da corsa e yoga, un oro da star

La conferma della regina. Arrampicandosi con la forza, la scioltezza e la tenacia di una vera campionessa, la slovena Janja Garnbret, una pin up dai capelli biondi e dal sorriso
radioso, ha confermato l’oro che aveva conquistato tre anni fa a Tokyo. 
È un «back to back» che certifica una volta di più che è lei, la venticinquenne di Gradec, la più forte nella combinata dello Sport Climbing, gara infernale sue due prove: nel Boulder l’atleta deve arrampicarsi su vie basse, massimo 5 metri, di diversa difficoltà senza l'uso dell'imbragatura (l'incolumità è assicurata da materassi para cadute).Richiede uno sforzo di breve durata ma di massima intensità e prevede una serie limitata di movimenti, 7-8 in media. Segue poi il Lead, che consiste nell'effettuare una scalata su vie che aumentano di difficoltà progressivamente fino a raggiungere livelli al limite delle capacità umane. Ad ogni presa viene assegnato un punteggio progressivo che ha due valori: «tenuta» se viene impugnata; «utilizzata» se dopo averla impugnata si inizia un movimento che però non permette di raggiungere la presa successiva. Il massimo punteggio si ha nell'inserire la corda nell’ultimo moschettone di sicurezza, il «Top», o nell’arrivare con entrambe le mani all'ultima presa nel caso si utilizzi la corda di sicurezza dall'alto.Janja, dall’abilità mostruosa perché oltre al secondo oro a cinque cerchi vanta otto primi posti ai Mondiali, tre agli Europei e 45 vittorie nella Coppa del Mondo (dove è imbattuta), ha fatto sua la manche di Boulder — anche se solo per 4 centesimi sull’americana Brooke Raboutou, poi medaglia d’argento — ma in quella di Lead non è stata la migliore (top scorer la giapponese Mori, rimasta però fuori dal podio perché il bronzo l’ha preso l’austriaca Pilz): però il terzo punteggio le è bastato per completare l’opera. Si aspettava, prima di arrampicarsi di nuovo verso l’oro, che non sarebbe stata una gara facile: «Non siamo ai Mondiali o alla Coppa del Mondo. Siamo ai Giochi olimpici, qualcosa di speciale: qui si deve essere pronti, concentrati, essere nella giornata giusta. Poi serve anche avere un po’ di fortuna».
Janja Garnbret è una vera star di questo sport — pure per il carattere autentico e aperto — ed è finita nella scuderia degli atleti Red Bull, quelli che puntano all’eccellenza. Ha mezzi atletici straordinari – fondamentali in uno sport in cui la duttilità del corpo e dei movimenti è decisiva – e le sue qualità sono emerse già da bambina: è nella nazionale slovena dall’età di 14 anni, da bambina si arrampicava ovunque, dagli alberi ai mobili di casa. Nemmeno gli incidenti la fermano: nel 2023 s’è fratturata l’alluce di un piede ma questo non le ha impedito di avere una stagione vincente perché talento, disponibilità al lavoro duro, ambizione e «fame» di successi ne fanno una macchina da guerra.Lo è pure in termini di comunicazione. Assieme a quattro colleghe è stata protagonista del documentario «The wall, climb for gold» nel quale è stata raccontata la preparazione ai Giochi di Tokyo (edizione in cui l’arrampicata sportiva ha debuttato nel programma olimpico, ndr) con particolare riferimento agli aspetti emotivi e psicologici: «Quando gareggio, cerco di essere veloce, concentrata e dinamica: trasferisco energia da un movimento all’altro, questo è il mio stile».
Seguitissima sui social, dove la presenza è comunque discreta, puntando su immagini sportive più che a concessioni alla sua bellezza, Janja da piccola voleva diventare bibliotecaria. Ma ben presto ha capito che il suo amore era l’arrampicata: dopo il diploma di maturità ha così concentrato gli sforzi sullo sport. Le piace anche scalare pareti naturali: nel 2020 assieme all’ex compagno Domen Skofic, a sua volta arrampicatore, è salita in modo spettacolare sul «Camino di Trbovlie», la via artificiale multipitch più alta del mondo. Quando non si arrampica, le piace salire sulle auto da corsa e andare a tutta velocità. Ma poi torna nell’altra dimensione, quella che combina pensiero, potenza e fluidità. Ecco allora lo yoga, il segreto di Janja Garnbret: «Mi aiuta nella concentrazione e mi dà un senso di assenza di gravità».  



10.8.24

Il gioco duro in cui è finita Imane Khelif e perché Semenya candidata alla Federazione può essere la svolta ?., particolarità della maratona a parigi2024 ., Nadia Battocletti Seconda e basta., Breaking” bad., ., Monica De Gennaro e Daniele Santarelli, moglie e marito contro in Italia-Turchia di volley. «Durante le partite non ci guardiamo» ., Manizha Talash, una scritta a favore delle donne afghane gli costa la squalifica del Cio nella breakdance



Il gioco duro in cui è finita Khelif e perché Semenya candidata alla Federazione può essere la svolta ?.
Il caso resta aperto, i Giochi finiscono domani ma la questione del sesso dei concorrenti continuerà a turbare lo sport mondiale finché non si arriverà a regole più chiare a tutela di tutti.Imane Khelif rientra in Algeria con la medaglia d'oro, l’entusiasmo di tutto un Paese che ha tifato per lei, e con l’amore del padre che dal suo paesino sperduto nel
deserto ha mostrato le foto di lei bambina ripetendo «sono orgoglioso di mia figlia»; la pugile algerina può contare anche sulla simpatia di tanti spettatori, che si sono dispiaciuti per le lacrime di Angela Carini, certo, ma anche per le sue, diventata a sua volta vittima di una polemica crudele .

Sulla pelle di Imane Khelif si è combattuta una «guerra culturale», come dice il presidente del Cio Thomas Bach, e anche una più concreta battaglia tra la federazione della boxe Iba guidata dal russo Umar Kremlev e lo stesso Cio, mentre il Cremlino osservava con soddisfazione, o forse ispirava, il caos alimentato a Parigi dall’amico Kremlev, autoproclamato difensore dei sacri valori e della distinzione millenaria tra uomo e donna.Il conflitto tra la federazione di boxe Iba e il comitato olimpico ha da tempo oltrepassato l’ambito della ragionevolezza: dopo gli insulti di Kremlev a Imane Khelif e alla taiwanese Lin Yu Ting — «sono uomini, anche se non ho guardato in mezzo alle gambe» —, le minacce a Bach qualificato peraltro di «capo dei sodomiti» — «ti spedisco i pannoloni perché ti farò tanta paura che te la farai addosso» —, c’è da domandarsi come il mondo possa considerare Kremlev come un interlocutore credibile.La conferenza stampa organizzata dalla Iba a Parigi è stata un momento surreale, tra dirigenti che apparivano molto confusi fra «trans», «cromosomi XY», «inster-sesso» e non sapevano bene cosa rispondere, e Umar Kremlev che appariva in videoconferenza accanto a icone mariane tuonando — ancora — contro la cerimonia di apertura dei «depravati» e contro i «rifiuti della società» del Cio.

Visto l’imbarazzante personaggio all’origine della polemica, potrebbe essere facile dichiarare chiuso un problema che invece esiste, al di là di Imane Khelif. In fondo dovrebbero chiedere scusa alla pugile algerina, e alle avversarie che hanno dovuto incontrarla, anche le autorità del Cio, quel Thomas Bach che è sembrato troppo sbrigativo e imbarazzato nel difendere la pigra regola in vigore: «Se sul passaporto c’è scritto donna, l’atleta è una donna».Non è così semplice. Bach e il Cio avrebbero potuto e dovuto prevedere la polemica, e prepararsi ad affrontarla con maggiori certezze: invece hanno dato l’impressione di rifugiarsi nella «guerra culturale», che pure esiste, ma senza preoccuparsi di affinare armi e argomenti.Due giorni fa si è candidata a dirigere la federazione di atletica World Athletics, per succedere a Sebastian Coe, l’atleta sudafricana Caster Semenya, da anni al centro delle polemiche per gli alti livelli di testosterone che le derivano dai cromosomi XY e dalla disfunzione «5ARD», che nel ventre materno le ha impedito di sviluppare organi sessuali maschili esterni, ma non di avere poi uno sviluppo maschile durante la pubertà.L’auspicio è che lei, o chiunque altro dirigerà le istituzioni sportive nei prossimi anni, si applichi a considerare la questione con due criteri fondamentali: non discriminare ingiustamente nessuno, e individuare parametri seri per tutelare la correttezza delle competizioni, magari un po’ più fondati del commento da bar «sembra un uomo» Credo che , pur non essendo patito ed esperto di box , come

Galatea Vaglio

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Alla fine io credo che la medaglia questa povera ragazza se la sia meritata non solo per quello che ha fatto sul ring ma per tutto il fango che le hanno spalato addosso e da cui non si è lasciata travolgere, dimostrando una tenacia e una resistenza che, lasciatemelo dire, sono tratti meravigliosamente femminil




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Oggi si è svolta La maratona la quale è considerata da sempre la gara olimpica per eccellenza, e forse anche per questo a Parigi 2024 si è pensato di organizzarne una che fosse emblematica di tutti questi Giochi olimpici: il percorso è deicsamente peculiare, passa per molti dei luoghi più belli di Parigi ma mai dallo stesso punto (spesso invece, specialmente alle Olimpiadi, c'è un circuito da percorrere più volte).

Il percorso è anche durissimo, con un eccezionale dislivello positivo di 436 metri e pendenze in certi tratti vicine al 13 per cento, più adatte al ciclismo che a una maratona. Diversi giornali specializzati l'hanno presentata come la maratona olimpica «più difficile di sempre», con un percorso «infernale» in cui, secondo il maratoneta australiano Pat Tiernan, a un certo punto « qualcuno addirittura camminerà ».
La maratona maschile è partita oggi alle 8 è l'italiano uno dei probabili favoriti è arrivato 25 . Ma è sempre suggestiva e drammatica allo stesso tempo Infatti : << [...] La gara olimpica della maratona ha spesso conosciuto momenti drammatici o altamente significativi. È rimasta celebre la gara del 1908, quando il correggese Dorando Pietri giunse primo in prossimità del traguardo ma collassò a terra poco prima di raggiungere la linea di arrivo. Sostenuto da un giudice, tagliò il traguardo, ma venne successivamente squalificato, cedendo così la vittoria allo statunitense Johnny Hayes. [..... ] segue Maratona (atletica leggera) - Wikipedia >>. Quella femminile invece sarà domani, sempre alle 8 (anche questo è un unicum: solitamente nell'ultimo giorno di Olimpiadi l'evento di chiusura dell'atletica è la maratona maschile). Stasera ci sarà la “Marathon Pour Tous”, la maratona per tutti, un'altra eccezione voluta da Parigi 2024 per far gareggiare sul percorso della maratona olimpica atleti e atlete amatoriali, che impiegheranno tre, quattro o forse anche sei ore per completarla, fino a tarda notte. Poi bisognerà risistemare tutto in tempo per quella di domani mattina.
Un ripasso, per chi non lo sa o non ricordasse bene i fondamentali: la maratona si corre su una distanza di 42,195 km, e i migliori al mondo lo fanno con un passo inferiore ai 3 minuti al chilomet
ro, a una velocità di oltre 20 km/h (impiegando quindi tra le due ore e le due ore e mezza). Questo almeno è quello che succede di solito: sulle salite di Parigi si vedrà.


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Nadia Battocletti Seconda e basta






Ieri sera Nadia Battocletti ha vinto un'eccezionale medaglia d'argento nei 10.000 metri, dopo che qualche giorno fa era arrivata quarta, terza e poi di nuovo quarta nei 5.000 metri. Forse lo ricorderete: in pista Battocletti era arrivata effettivamente quarta, ma una delle atlete arrivate davanti a lei era stata squalificata per essersi spintonata con un'avversaria. La medaglia di bronzo sarebbe dovuta quindi andare a Battocletti, ma durante la notte era stato accolto il ricorso dell'atleta squalificata, che era stata riammessa nella gara escludendo Battocletti dal podio.
Ieri l'atleta italiana, che ha 24 anni, si è decisamente rifatta: è rimasta per tutta la gara nel gruppo di testa, poi nell'ultimo giro ha staccato tutte le avversarie tranne l'imprrendibile keniana Beatrice Chebet, a cui comunque è arrivata vicinissima.
Ha corso i 10.000 metri in 30 minuti e 43,35 secondi, il nuovo record nazionale italiano (che Battocletti detiene anche nei 5.000 metri).Un'altra prestazione ottimale dopo la bellissima gara ( uno di quei casi il cui 4 posto è come se fosse medaglia ) nella quale ha subito una decisione contrastante decisone arbitrale ( prima 4 poi 3 poi di nuovo 4) . Ma soprattutto inaspettata perchè a causa delle sue condizioni di salute non sapeva se ci avrebbe ritentato , ma sopratutto perchè specialista nei 1500 e nei 5000 . Una delle bellissime medaglie d'ieri in particolare l'oro nel ciclismo su pista molto emozionante (per qualcuno ai limiti dell'infarto)

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Breaking” bad


Ieri è stato il primo giorno olimpico del “breaking”, come viene chiamata la pratica sportiva della break dance (di cui il post.it aveva già parlato). È uno sport giovane, nel senso che si fa da poco, ma anche nel senso che è generalmente praticato da persone giovani: ieri nel torneo femminile, che si è svolto tutto in un giorno, hanno vinto l'argento e il bronzo due atlete nate rispettivamente nel 2007 e nel 2006.
Ma in mezzo a un gruppo di atlete molto giovani ed evidentemente molto dotate atleticamente, ne è emersa una che sembrava c'entrare molto poco con le altre: Rachael Gunn, un'australiana di 36 anni che ha perso tutte le tre sfide del suo girone, con i punteggi di 18-0, 18-0 e 18-0 (le sfide sono uno contro uno e i giudici valutano tecnica, esecuzione, ritmo e originalità). Nella vita vera Gunn ha un dottorato di ricerca e insegna alla Macquarie University di Sydney, specializzata in danza e politiche di genere (con studi proprio sulla break dance). Nel “breaking” invece si fa chiamare Raygun (tutti gli atleti hanno un nome di battaglia) e sembra un po' un'intrusa camuffata male.eri molti utenti online si sono accorti delle sue performance, evidentemente non al livello della competizione ma decisamente divertenti, e a tratti per la verità un po' imbarazzanti (o meglio, cringe). In ogni caso è arrivata alle Olimpiadi passando dalle qualificazioni australiane, quindi questa partecipazione se l'è guadagnata. «Non sarei mai riuscita a battere queste ragazze su ciò che sanno fare meglio, le potenti mosse dinamiche», ha detto lei, «quindi volevo muovermi in modo diverso»: diverso, sì. Inoltre tale gara è stata caratterizzata da un gesto " politico " che ha portato alla squalifica dell'atleta da parte del Cio . E'il caso di Manizha Talash, una scritta a favore delle donne afghane gli costa la squalifica del Cio nella breakdance



"Liberate le donne afghane". Questa scritta mostrata in gara nella 'breaking' è costata la squalifica a Manizha Talash, 21enne B-girl di Kabul trasferitasi in Spagna, ora nel team dei rifugiati. Talash è stata sconfitta nella sfida pre-qualificazione dall'olandese India e poi ha esibito sulle spalle una stola azzurra con la grande scritta.
"Volevo mostrare al mondo che tutto è possibile”
La squalifica è scattata per la violazione dell'articolo 50 del regolamento olimpico che vieta di usare slogan o fare dichiarazioni di natura politica sui campi di gara dei Giochi. "Volevo mostrare al mondo che tutto è possibile", ha spiegato la B-girl afghana dopo la gara.
In fuga dopo il ritorno dei talebani
Manizha aveva lasciato l'Afghanistan nel 2021 dopo il ritorno al potere dei Talebani che hanno messo al bando musica e ballo oltre a bandire le ragazze da scuole e palestre. Dapprima si era trasferita in Pakistan e nel 2022 era giunta in Spagna. Talash non è il suo vero cognome ma lo usa per proteggersi dalle minacce del regime fondamentalista.A Parigi la squadra dei rifugiati, composta da 37 atletici di 11 Paesi, è presente in 12 discipline delle Olimpiadi.



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Monica De Gennaro e Daniele Santarelli, moglie e marito contro in Italia-Turchia di volley. «Durante le partite non ci guardiamo»









L'Italia femminile del volley ha eliminato la Turchia alle Olimpiadi con un chiaro e netto 3-0 nella semifinale di giovedì 8 agosto, e affronterà gli Stati Uniti oggi domenica 11 agosto alle ore 13. Non si è trattato però solo di un match tra due squadre nazionali diverse, ma anche quello tra marito e moglie. Monica De Gennaro, libero della formazione azzurra, ha affrontato per la sesta volta Daniele Santarelli, allenatore della Turchia dal 2022, nonché suo marito.
Nei panni di avversari in campo ormai ci hanno fatto l'abitudine anche se non sempre, specialmente nelle situazioni più critiche della partita, è facile attenersi alla regola che si sono dati, ovvero: niente sguardi durante il match. A questo proposito Monica "Moki" De Gennaro ha detto: «Cerco di guardare solo dall’altra parte della rete. Credo sia più difficile per lui che deve impostare la tattica, ma una volta in campo è sempre un’altra storia».


La coppia

I due sono sposati dal 2017, e la passione che li unisce ovviamente non c'è bisogno di specificarla. Santarelli, 43 anni, ha vinto un mondiale con la Serbia nel 2022 e un Europeo (eliminando tra l'altro proprio l'Italia) con la Turchia nel 2023; è anche allenatore di sua moglie all'Imoco Volley: De Gennaro milita infatti nella squadra con sede a Conegliano da ormai 11 anni, e insieme al marito ha vinto scudetto e Champions League.


Possibile incontro in Nazionale?

Non è da escludersi un potenziale avvicinamento professionale anche per quanto riguarda l'Italvolley femminile, attualmente guidata da Julio Velasco, ma che vede Santarelli in pole per succedergli. E l'eventuale successione non sarebbe facile per Santarelli, che sogna la Nazionale azzurra da tempo. Infatti l'eredità potrebbe essere pesante dopo la prima medaglia olimpica (oro o argento che sia) mai conquistata dalla pallavolo italiana femminile nella sua storia.

anche l'italia ha sua lady oscar - Francesca Antonia Scanagatta, la Lady Oscar milanese che diventò il tenente "Franz"

   da  il  giornale     Andrea Brusoni • 8 ora/e                                                                                                                     
               
Che cos'hanno in comune Oscar François de Jarjayes, lìndimenticabile protagonista della serie animata giapponese Lady Oscar (che celebra i 45 anni dalla messa in onda), e Francesca Antonia Scanagatta, nata il 1° agosto 1776 da un intendente di finanza nella Milano asburgica? Molto più di quello che potremmo supporre, dato che entrambe 
hanno vestito la divisa e combattuto in un'epoca in cui alle donne non era consentito arruolarsi. Certo, la bionda Lady Oscar, comandante delle Guardie Reali di Maria Antonietta, è un personaggio di fantasia creato da Ryoko Ikeda, ma la disegnatrice si ispirò alla figura storica di Marie-Jeanne Schellink, una donna belga che partecipò, travestita da soldato, alle battaglie dell'esercito rivoluzionario francese sui campi europei. Una contemporanea di Lady Oscar, dunque. Di qualche anno più giovane è invece la nostra Francesca Scanagatta, annoverata addirittura come la prima donna ufficiale della storia. La sua vicenda è riportata dallo studioso Giacomo Lombroso nel suo Vite dei primarj generali ed ufficiali italiani che si distinsero nelle guerre napoleoniche, datato 1843, e dalla pubblicistica asburgica, che la definì «amazzone austriaca». Con la nascita del Regno d'Italia, tuttavia, si preferì far cadere nel dimenticatoio la figura di questa combattente che aveva militato tra le fila dell'acerrimo nemico. Salvo poi riscoprirla in occasione dell'apertura del reclutamento femminile nell'Esercito Italiano venticinque anni fa.

Francesca Scanagatta, lungi dal voler diventare sposa devota e madre di numerosi pargoli come le donne del suo tempo, sogna l'avventura. Quando il fratello Guido parte per Vienna, al fine di studiare presso la prestigiosa Accademia militare Teresiana, lei lo segue: è destinata ad affinare la sua educazione nella casa di una dama viennese. In realtà, approfitta dell'occasione e prende il posto del fratello, cagionevole di salute e disinteressato alla carriera nell'esercito, iscrivendosi il 1 luglio 1794 alla scuola ufficiali sotto falso nome, Franz, e mentite spoglie. Il padre Giuseppe le ordina di cessare questa pazzia, ma lei rifiuta e non demorde. Durante l'addestramento, si fascia i seni per non farsi scoprire e dorme fuori dal collegio, presso la casa di un chirurgo dello Stato Maggiore: in una camerata tutta maschile sarebbe stata presto scoperta. Superati gli esami con il grado di alfiere, nel 1797 la donna può finalmente lasciare l'Accademia per i campi di battaglia, continuando a celare la propria identità.
Per sei anni partecipa alle azioni dell'esercito asburgico durante le guerre napoleoniche. Germania, Polonia, Austria, Italia: le campagne si susseguono e Scanagatta viene promossa nel marzo del 1800 al grado di tenente. Ciò fa di lei la prima donna ufficiale della storia di cui si abbia notizia documentata. Cominciano però a circolare dei dubbi tra i suoi commilitoni: l'aspetto poco virile di Franz suscita interrogativi. Inoltre, a differenza degli altri ufficiali, Scanagatta non ha frequentazioni femminili. Capita che in un casino di Sandomir, in Polonia, un gentiluomo punzecchi Franz: «Sapete cosa dicono le signorine di voi? Che sembrate una fanciulla». Scanagatta non si fa sorprendere: «In tal caso», risponde prontamente, «poiché la decisione su una simile questione è di competenza femminile, chiedo che sia sua moglie a giudicare la mia virilità». Scampato il pericolo, da quel momento in avanti si mostrerà più galante con le donne, per non destare sospetti.È il padre Giuseppe a porre fine alle avventure di Francesca. Svela la vera identità di Franz al commissario imperiale di stanza a Milano. La giovane viene congedata il 23 maggio 1801 per «motivi familiari»; successivamente, le viene assegnata dall'imperatore una pensione annua di 200 fiorini. Nello stesso anno la sua vita militare viene raccolta nel memoir Essai sur l'éducation et la conduite de Madem.le Scanagatti lieutenant au Régiment Bannas-Allemand dans l'Armée autrichienne, l'an 1800, si presume dettato da lei stessa. In seguito, si sposa con l'ufficiale «nemico» Celestino Spini, tenente dell'esercito francese, e mette al mondo sei figli. Tra questi Isabella che, quasi a voler seguire le orme materne, parteciperà con onore alle Cinque Giornate di Milano. Francesca Scanagatta muore nel 1864, quasi novantenne.Nel novembre di due anni fa Marco Baratto, presidente dell'associazione Incontri Culturali Franco Italiani, ha proposto al Comune di Milano la posa di una statua per onorarne la memoria. Chissà che, in occasione del centosessantesimo anniversario dalla morte, la città decida di ricordare degnamente questa sua illustre figlia.

Tigri romantiche, trapianti suini, bestemmiatori fatali, smemorati fedeli, babbi Natale atletici, docenti truffaldini e omicidi su Google

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