ecco altre storie lasciate fuori per dal post precedente per non allungarlo troppo .
Le avete viste? Avete notato il gesto?
Siamo sul podio dopo la premiazione con la medaglia d’oro alla nazionale di volley.
Anna Danesi e Myriam Sylla si sfilano la medaglia appena ricevuta e se la scambiano.
Perché?
Cosa c’è dietro quel gesto?
Myriam Sylla ai microfoni della Rai ha spiegato: “Perché siamo amiche da quando siamo piccole, ci vogliamo bene, ci sosteniamo sempre e abbiamo fatto un’impresa. Ecco perché”.
Allora se la sono tolta e ciascuna ha premiato l’altra.
Magnifico gesto con un tenero e potente messaggio simbolico.
Quando si realizza un sogno insieme il premio mio è tuo e il tuo è mio.
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lorenzo tosa
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato qualcosa che solo lui poteva fare e dire.Ha invitato al Quirinale per la consueta premiazione degli atleti che si sono distinti alle Olimpiadi non solo i medagliati ma anche, per la prima volta nella storia, i quarti classificati: i 25 atleti italiani arrivati a un passo dal podio, e che, anche senza una medaglia al collo, hanno reso onore al Paese. Da Pilato a Quadarella (due volte), da Stefano Sottile a Larissa Iapichino, da Odette Giuffrida alla staffetta 4x100, alla Nazionale maschile di volley e a tutti gli altri.A 83 anni, Il Presidente ha raccolto lo straordinario messaggio di accettazione arrivato da ragazzi di 20 anni, dimostrando ancora una volta di essere più avanti lui di tutte le Di Francisca che non hanno capito il senso delle Olimpiadi, e quindi dello sport.
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L’avete vista?
Quan Hongchan sul trampolino è divina.
Lei si tuffa e sparisce nell'acqua. Senza spruzzi.
È “shuihua xiaoshi shu” cioè “tecnica di scomparsa degli spruzzi d’acqua”.
Il suo triplo e mezzo avanti carpiato riceve 10 da tutti i giudici mentre il pubblico sa di aver assistito alla meraviglia.
A soli 17 anni è diventata la tuffatrice più grande di tutte. Già nel suo palmares 5 campionati del mondo e 3 medaglie d’oro olimpiche.
È nata in un villaggio di 3.000 abitanti nella provincia del Guangdong, terza di cinque figli.
I suoi coltivano arance e la sua infanzia è stata resa più difficile dopo che un incidente stradale ha colpito sua madre.
“Saltavo più in alto e più in lungo degli altri”.
Con le spese ospedaliere di sua madre che gravavano sulla famiglia, Quan sceglie i tuffi per riscattare la sua famiglia dalla povertà.
E ci riesce.
Da quel momento arrivano i risultati e il mondo dei tuffi la acclama nuova regina.
Anche se ha solo 17 anni.
Ma quando lei si tuffa ed entra in acqua, Blum, accade la meraviglia.
Senza spruzzi.
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ancora a lab
Che storia magnifica.
Loro sono tra le nostre preferite e proviamo a spiegarvi perché.
I 100 metri sono la velocità pura.
I 200 metri sono velocità e resistenza.
Oro nei 200, nella 4x100 e nella 4x400 è una impresa epica. Loro due, Allyson Felix e Gabby Thomas, ci sono riuscite. Una nel 2012, l’altra nel 2024.
Due generazioni diverse.
È proprio guardando Allyson, stella dei 200 e dei 400 e dieci medaglie ai Giochi, che Gabby sì innamora della corsa. È stata lei la spinta e l’orizzonte.
Ma loro non sono speciali solo per questo.
Allyson Felix, leggenda dell’atletica leggera che ha disputato cinque Olimpiadi e vinto 10 medaglie, sei anni fa decide di diventare #madre. A novembre 2018 mette al mondo sua figlia Camryn. A maggio 2019 denuncia in un articolo su NewYorkTimes che la #Nike le ha offerto un contratto ridotto del 70% proprio per la sua #maternità. Lei non accetta, cambia sponsor, e comincia la sua battaglia in nome di tutte le atlete #madri. Qualche mese dopo Allyson annuncia su Instagram che, a partire da quel momento, Nike non penalizzerà più le atlete #incinte.
Gabby invece è la scienziata più veloce del pianeta e l’atleta con un titolo di studio prestigioso, laurea in Neurobiologia ad Harvard con master in epidemiologia.
“Entrambi i miei fratelli mi hanno portato alla Neurobiologia”. Il più piccolo è persona autistica, mentre il suo gemello ha l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività).
Donne che hanno avuto il merito di non abbassare nessun desiderio.
Di usare la propria vita non solo per sé.