trovo sulla mia bacheca di facebook e qui riporto questo intervento pubblicato da da Sebastiano Gulisano il giorno sabato 16 aprile 2011 alle ore 8.57
Gli allievi della scuola di Barbiana lanciano un appello - da sottoscrivere - al Presidente della Repubblica.
Signor Presidente,
Per sottoscrivere questo appello scrivete a letteranapolitano@altreconomia.it
Signor Presidente,
lei non può certo conoscere i nostri nomi: siamo dei cittadini fra tanti di quell'unità nazionale che lei rappresenta.
Ma, signor Presidente, siamo anche dei "ragazzi di Barbiana". Benchè nonni ci portiamo dietro il privilegio e la responsabilità di essere cresciuti in quella singolare scuola, creata da don Lorenzo Milani, che si poneva lo scopo di fare di noi dei "cittadini sovrani". Alcuni di noi hanno anche avuto l'ulteriore privilegio di partecipare alla scrittura di quella Lettera a una professoressa che da 44 anni mette in discussione la scuola italiana e scuote tante coscienze non soltanto fra gli addetti ai lavori.
Il degrado morale e politico che sta investendo l'Italia ci riporta indietro nel tempo, al giorno in cui un amico, salito a Barbiana, ci portò il comunicato dei cappellani militari che denigrava gli obiettori di coscienza. Trovandolo falso e offensivo, don Milani, priore e maestro, decise di rispondere per insegnarci come si reagisce di fronte al sopruso. Più tardi, nella Lettera ai giudici, giunse a dire che il diritto - dovere alla partecipazione deve sapersi spingere fino alla disobbedienza: “In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo d'amare la legge è d'obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando avallano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate” .
Questo invito riecheggia nelle nostre orecchie, perché stiamo assistendo ad un uso costante della legge per difendere l'interesse di pochi, addirittura di uno solo, contro l'interesse di tutti. Ci riferiamo all’attuale Presidente del Consiglio che in nome dei propri guai giudiziari punta a demolire la magistratura e non si fa scrupolo a buttare alle ortiche migliaia di processi pur di evitare i suoi.
In una democrazia sana, l'interesse di una sola persona, per quanto investita di responsabilità pubblica, non potrebbe mai prevalere sull'interesse collettivo e tutte le sue velleità si infrangerebbero contro il muro di rettitudine contrapposto dalle istituzioni dello stato che non cederebbero a compromesso. Ma l'Italia non è più un paese integro: il Presidente del Consiglio controlla la stragrande maggioranza dei mezzi radiofonici e televisivi, sia pubblici che privati, e li usa come portavoce personale contro la magistratura. Ma soprattutto con varie riforme ha trasformato il Parlamento in un fortino occupato da cortigiani pronti a fare di tutto per salvaguardare la sua impunità.
Quando l'istituzione principe della rappresentanza popolare si trasforma in ufficio a difesa del Presidente del Consiglio siamo già molto avanti nel processo di decomposizione della democrazia e tutti abbiamo l'obbligo di fare qualcosa per arrestarne l'avanzata.
Come cittadini che possono esercitare solo il potere del voto, sentiamo di non poter fare molto di più che gridare il nostro sdegno ogni volta che assistiamo a uno strappo. Per questo ci rivolgiamo a lei, che è il custode supremo della Costituzione e della dignità del nostro paese, per chiederle di dire in un suo messaggio, come la Costituzione le consente, chiare parole di condanna per lo stato di fatto che si è venuto a creare. Ma soprattutto le chiediamo di fare trionfare la sostanza sopra la forma, facendo obiezione di coscienza ogni volta che è chiamato a promulgare leggi che insultano nei fatti lo spirito della Costituzione. Lungo la storia altri re e altri presidenti si sono trovati di fronte alla difficile scelta: privilegiare gli obblighi di procedura formale oppure difendere valori sostanziali. E quando hanno scelto la prima via si sono resi complici di dittature, guerre, ingiustizie, repressioni, discriminazioni.
Il rischio che oggi corriamo è lo strangolamento della democrazia, con gli strumenti stessi della democrazia. Un lento declino verso l'autoritarismo che al colmo dell'insulto si definisce democratico: questa è l'eredità che rischiamo di lasciare ai nostri figli. Solo lo spirito milaniano potrà salvarci, chiedendo ad ognuno di assumersi le proprie responsabilità anche a costo di infrangere una regola quando il suo rispetto formale porta a offendere nella sostanza i diritti di tutti. Signor Presidente, lasci che lo spirito di don Milani interpelli anche lei.
Nel ringraziarla per averci ascoltati, le porgiamo i più cordiali saluti
Francesco Gesualdi, Adele Corradi, Nevio Santini, Fabio Fabbiani, Guido Carotti, Mileno Fabbiani, Nello Baglioni, Franco Buti, Silvano Salimbeni, Enrico Zagli, Edoardo Martinelli, Aldo Bozzolini
Per sottoscrivere questo appello scrivete a letteranapolitano@altreconomia.it
Giuseppe Castorina Sottoscrivo. Mi fa piacere che tu abbia postato don Milani, tu lo sai che per me è un esempio ma a parte questo vedi la grande attualità della sua opera.Ciao Seby.
Ieri alle ore 9.27 · · 1 personaCaricamento in corso...
Sebastiano Gulisano caro Peppe, pur non essendo credente, mi riconosco più nelle parole e negli atti di tanti preti che di tanti "comunisti"
Ieri alle ore 9.35 · · 9 personeCaricamento in corso...
Gaetano Risica Avevo già letto la lettera sul Fatto Quotidiano di ieri. Sottoscrivo!!!
Ieri alle ore 9.35 · · 1 personaCaricamento in corso...
Silvia Calzolari Carissimo Sebastiano....anch'io non sono credente ma CREDO fermamente in valori che sono nostra fondamentale responsabilità da trasmettere ai giovani....alla futura generazione che deve poter vivere nella democrazia e nel diritto: umanità e giustizia! Un abbraccio e grazie! ♥
Ieri alle ore 9.54 · · 1 personaCaricamento in corso...
Laura Di Nitto Grazie Sebastiano, sottoscrivo.
Ieri alle ore 9.55 · · 1 personaCaricamento in corso...
Marialetizia Sabatino Grazie, ho condiviso. Tra il "golpe buono" di Asor Rosa e "il golpe educativo" con l'invito alla ribellione di cittadini consapevoli verso le leggi ingiuste rispedite al mittente da un Presidente che usa le sue prerogative costituzionali continuo a preferire la seconda opzione...
Ieri alle ore 10.04 · · 1 personaCaricamento in corso...
Salvatrice Amelio ...il dovere alla partecipazione deve sapersi spingere fino alla disobbedienza...
Ieri alle ore 10.22 · · 1 personaCaricamento in corso...
Sebastiano GulisanoMarialetizia, temo che il "golpe educativo" non basti a invertire la rotta di una nazione che fila dritta verso il disastro.
Come forse saprai, condivido la proposta di Asor Rosa. E non non certo a cuor leggero. Come penso che il professore... non l'abbia avanzata a cuor leggero. E non penso nemmeno che la sua sia stata una provocazione, no: secondo me, è il grido di dolore di un intellettuale che ama profondamente la Costituzione e la democrazia.Mostra tutto
Ieri alle ore 10.29 · · 2 personeCaricamento in corso...
Marialetizia Sabatinonessuno di noi (uso ancora forse impropriamente un noi che per me rappresenta i compagni di strada che ho sempre incontrato nelle piazze dove bisognava esserci per dire dei no alla guerra, al precariato, alla distruzione della scuola pubb...lica...) credo affronti questo tempo a cuor leggero...ma l'idea di affidarsi a carabinieri e polizia da parte di una politica mai così debole in un Paese che ha vissuto la strategia della tensione, i depistaggi infiniti nelle indagini di mafia non mi spavanta mi terorrizza.Mostra tutto
Ieri alle ore 10.39 ·
Sebastiano Gulisano a chi lo dici! ma penso che la cosa sia un tantinello più complessa. magari provo a buttare giù un po' di riflessioni più articolate - anche dell'articolo di Asor Rosa, decisamente sintetico - e proviamo a discuterne in maniera più approfondita.
in ogni caso, sono convinto che Napolitano mai si sognerebbe di fare una cosa del genere.
Ieri alle ore 10.51 · · 2 personeCaricamento in corso...
Giuseppe Beppe Fazariho smesso di credere tannnnnnti anni fa ma, in un mio piccolo parere, l'esempio e la scuola di Cristo (persona che nn ha mai fatto del male a nessuno anzi cercava di aiutare tutta la gente povera , anche di spirito,),e anzi se dovessimo gua...rdare bene, sempre x me, forse è il primo comunista,e essere preti nn vuol dire nn essere uomini e quando si vede l'ingiustizia l'uomo reagisce grazie a questi ragazzi e condivido e sottoscrivo.....Mostra tutto
11 ore fa ·
Maria D'AmbraLaddove l'attuale realtà scolastica si contraddistingue per l'elevato numero di studenti per classe, ormai poco portati a riconoscere l'autorevolezza dei loro insegnanti, i quali, nonostante tutto, continuano a credere nel compito di formar...e le generazioni future, mi chiedo quanta considerazione muova le avverse parti politiche nei confronti delle giovani anime che le famiglie affidano fiduciose alla scuola italiana, delegandola al compito di formarli al lavoro e alla vita. Se la scuola pubblica non riesce più a far fronte al suo impegno, tutta l'attuale struttura sociale dovrebbe essere messa in discussione, non per cercare un colpevole, ma per trovare risposte concrete e positive. Il primo passo credo sia l'impegno a collaborare, elevandoci al di sopra di etichettature di comodo. L'impegno esige il coraggio di andare oltre la forma! Sottoscrivo il messaggio di Don Milani!Mostra tutto