Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
29.10.20
il corto pubblicitario raccontami di me con anna foglietta per mediolanum sarà un ritorno agli spot anni 50\80 che duravano minuti anzi che secondi ?
o immaginavo che questa di mediolanum \ mediaset fosse una campagna pubblicitaria vecchio stile ( quelle dal 1950\70 ) ma è' molto bella e profonda . Ma poco importa . Infatti nonostante
Ti viene da pensare Che cos’è il tempo? Un susseguirsi lineare di avvenimenti o un insieme di momenti che si intrecciano a vicenda? Scoprilo nel nuovo film di Banca Mediolanum, una storia che parla di tempo, di occasioni e di buoni consigli. Raccontami di me, un film tratto da una storia vera. Quella di tutti noi.Un ottima trovata, un gran colpo di comunicazione e marketing! quello del ritorno i alla vecchia comunicazione anni 50\80 quando le puyblicità erano poche e duravano minutoi anzichè secondi . Un esempiodi come si possa parlare con l cuore senza essere stucchevoli ma profondi . << BISOGNEREBBE ASSOLUTAMENTE >> come suggerisce un comnto su youtube << FARNE UN FILM ENTRANDO NEI DETTAGLI E NELLE VICISSITUDINI,DEL PERSONAGGIO NEI VARI PERIODI, SAREBBE DA OSCAR......CI IMMEDESIAMO E VORREMMO QUASI TUTTI INCONTRARE IL NOSTRO ALTER EGO DA GIOVANE E DA ANZIANA...E SAPERE E CAPIRE ....E FORSE NON RIPETERE GLI STESSI ERRORI OPPURE FARE COMUNQUE LE STESSE MEDESIME SCELTE ...........!!!>>
N.b per coloro a cui on importa dello SPOILER e vuole continuare a leggere può cliccare su MOSTRA
28.10.20
nell'era digitale ritornano i vecchi mestieri
dal sito https://it.quora.com/q/fuoridallascatolahttps://it.quora.com/q/fuoridallascatola leggo la storia che riporto d'oggi è che mi ricorda l'appellativo con cui mi definiva mia nonna materna e mia madre lu pizzinnu d'andera una derivazione positiva di Piccioccus de Crobi
Oggi più che mai ci connettiamo in mille modi, eppure utilizziamo queste connessioni per cose futili quando potremmo e dovremmo utilizzarle per rendere migliore il nostro mondo.Ci aspettiamo che qualcuno risolva i nostri problemi, non crediamo più nelle nostre istituzioni e per carità ormai ne abbiamo anche diritto, eppure potremmo noi stessi fare la differenza ma tante volte ció richiede uno sforzo che pochi sono disposti a fare.
Oggi potete fare la vostra parteGiuliano vive a Milano, nei pressi dell’ ospedale Niguarda, vi invito a riflettere e porgergli la vostra mano. Non chiede la carità ma la possibilità di esservi utile. La consegna della spesa, portare a spasso il vostro amato fido o qualsiasi altra cosa con cui possa essere ricompensato.
27.10.20
eroi o non eroi qui si manca di rispetto a chi ci dovrebbe curare e tentare di salvare da covid
ok non li vuoi chiamare eroi ma gent che fa il proprio dovere .Ma almeno rispettali in fatti
su https://www.facebook.com/groups/analfabetismofunzionale/
leggo questo post ed il commento a tale post che trovate sotto
Simona Gatto 3h·
https://www.facebook.com/224753660926959/posts/3281886258547002/
I commenti fanno venire i brividi! Questa volta non trovo nulla da ridere, ma solo da piangere! Meritiamo l'estinzione!
https://catania.liveuniversity.it/
Sicilia, infermiera stremata al pronto soccorso: la foto simbolo dell’emergenza
27 Ottobre 2020
Con la seconda ondata di Coronavirus,
tornano scatti come questi: il soggetto immortalato, un'infermiera del
118, è diventata simbolo dell'emergenza vissuta da alcuni ospedali
siciliani.
Una figura avvolta in abiti bianchi, con la testa sul volante e gli occhi chiusi: si tratta di un’immagine emblematica, destinata a denunciare chiaramente un fenomeno, purtroppo, ormai assai diffuso. Da giorni, si hanno notizie di ambulanze in attesa di trasferire i sospetti Covid positivi nelle aree di emergenza degli ospedali siciliani. Il soggetto della foto scattata ieri, è un’infermiera del 118, stremata perché da ben otto ore in attesa di entrare al pronto soccorso dell’ospedale di Villa Sofia a Palermo, con il paziente a bordo dell’ambulanza.“Sto pensando a ciò che ho vissuto oggi (con riferimento a ieri) assieme alla mia équipe, vestiti per otto ore di fila con un sospetto in ambulanza poi essere positivo, otto ore interminabili e ancora non è finita…”: scrive uno dei sanitari del 118 sul suo profilo Facebook. Egli ha pubblicato le foto, della sua stessa stanchezza e dei colleghi stremati, compresa l’infermiera accasciata sul volante la cui immagine è stata ripresa anche dal Tg1 della Rai.L’ultima storia sull’emergenza coronavirus a Palermo, è stata raccontata dal sito di informazione livesicilia.it che ha pubblicato anche l’immagine che ritrae l’infermiera stremata. Nelle tende attrezzate del pre triage fuori dall’ospedale ci sono malati positivi che aspettano di essere visitati e poi trasferiti nei reparti Covid. Nel frattempo il personale sanitario con il malato a bordo resta in ambulanza, con l’equipaggio che non può muoversi e il paziente preso in carico che attende il suo turno. L’intervento dell’ambulanza del 118 cominciato alle 10 del mattino si è concluso solo alle 18, quando si è avuto l’esito del tampone molecolare risultato positivo.
Infatti e qui concordo con questo comento
Sarebbe superfluo aggiungere altro. La foto parla da sola.
Voglio
però spostare il problema a monte. Perché uno Stato che funziona ha
personale a sufficienza per gestire turnazioni importanti. Uno Stato che
funziona appunto. E la colpa non è di Conte. Non è neanche di Renzi, di
Prodi e neanche di Berlusconi. La colpa è di 40 anni di governi
democristiani, che non hanno mai saputo creare un’ossatura sanitaria
lungimirante. Sapete perché i nostri medici sono (spesso)
convenzionalmente considerati tra i migliori in Europa? Perché sono
pochi, lavorano in pochi ospedali ed hanno a disposizione pochi mezzi.
25.10.20
il covid può aiutare a vedere a rallentare e goderci di più la vita
stimolato da questi post \ stati di fb
Giuseppe Scano pazzo.
t23 ottmoSdSbrnealSp ahduoncllnie imoetfrea slo0rSne6a:ddS54r ·
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Con il covid c'è di buono che ci sono solo morti e nessun ferito
7Omar Eustat Arcano, Felice Mulas e altri 5
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Il Covid c’è.
E cresce ogni giorno.Dica ciascuno di voi come fermarlo.
E cresce ogni giorno.Dica ciascuno di voi come fermarlo.
60Tu, Laura Piccinnu Gianluigi Pischedda, Giovanni Uda e altri 57
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ò,kk
cambiando le nostre abitudini disordinate , e riscoprendo noi stessi \e come il mangiare in ristorante da soli esempio Comunque almeno una buona cosa, sia per la sopravvivenza dell’economia, sia per lo sviluppo culturale che tanto si sta trascurando, c’è in tutto questo disastro. La buona cosa potrebbe essere che le persone inizino a prendere l’abitudine di andare al ristorante o nei locali da soli o da sole, sfatando finalmente questo tabù e smettere di scambiare ( e deridere ) per matto o stravagante chi lo fa . In tal modo i ristoranti continuerebbero a rimanere aperti, si rispetterebbe indubbiamente il distanziamento senza rischio di infettarsi e si imparerebbe ad andare al ristorante non solo per chiacchierare con amici o fidanzati o parenti, ma anche per gustare il piatto in sé. Certo, fare due chiacchiere e due risate mentre si mangia è piacevole, ma vi assicuro che anche gustarsi il piatto davvero, osservare gli altri, concedersi un momento per sé e un po’ di silenzio non è niente male. Per una donna trovo sia anche un piccolo gesto politico, dato che fa sempre un po’ scalpore una ragazza felice che è sola al tavolo. Tranquilli, non siete vittime di nessuna pena d’amore o straziante solitudine se lo fate o lo farete .
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