Senza titolo 1582

dalla nuova sardegna del 15\1\2007


SANTA TERESA.
La Corsica non era mai stata così vicina ma per i teresini l’invasione dell’etere, dovuta ad una maggiore potenza dei segnali di alcuni gestori della telefonia mondiale, che partono dalla terra francese, si sta rivelando un vero e proprio incubo. Fino a qualche tempo fa era possibile accorgersi del passaggio di rete dei propri telefonini solo nei pressi della spiaggia di Rena Bianca.

 Per tutti l’imperativo era quello di rinunciare a ricevere telefonate per non correre il rischio di vedersi addebitare il costo di chiamate internazionali, che vengono equamente suddivise tra chi chiama e chi riceve oltre il confine di ogni stato. Oggi la situazione è cambiata grazie al potenziamento del segnale proveniente dalla Corsica e a causa di una concomitante mancanza di ripetitori sul fronte sardo, in particolare per alcuni gestori. Le conseguenze sono avvertibili anche passeggiando per la piazza del paese, situata a poche centinaia di metri dalla spiaggia. Il segnale francese irrompe e si sostituisce a quello italiano e spesso è impossibile accorgersi del cambiamento di rete che avviene in automatico. Per Simone, giovane teresino con un contratto telefonico dell’azienda Tre Italia, la brutta sorpresa è arrivata in bolletta: 250 euro dei quali non si è saputo dare spiegazione se non andando a verificare i dettagli delle spese che rivelano costosissime chiamate in entrata e in uscita avvenute, senza volerlo, sulla linea internazionale. Lo stesso problema riguarda molti gestori di locali pubblici che si trovano nello spazio occupato dalle frequenze còrse. Quasi impossibile trovare una stazione radio che non sia di lingua francese e necessari avvisi alla clientela di mettere mano al portafoglio prima di accingersi a rispondere alle chiamate. Soluzioni, al momento, pare non ce ne siano. Di ottenere una riduzione del segnale da parte francese non se ne parla, mentre, chi può, sta correndo ai ripari cambiando il proprio gestore e affidandosi a compagnie che possono contare su una presenza più capillare sul territorio e che possono offrire segnali più potenti, rigorosamente made in Italy.


Commenti

paslam ha detto…
Per quello che so, le aziende serie, venute a conoscenza del problema, rimborsano i malcapitati, e a seguire, potenziano la rete nella zona di confine per evitare tali disguidi.

Cio' pero' non toglie che si potrebbe ricorrere ad azioni legali, magari coinvolgendo le associazioni dei consumatori ed altro, in quanto il problema e' del gestore, non del cliente.

In maniera provvisoria, se non si volesse passare a gestori con rete piu' capillare, si potrebbe richiedere la disattivazione del roaming internazionale, in entrata e in uscita. (questa come soluzione transitoria, in quanto come gia detto il problema lo deve risolvere il gestore telefonico interessato)

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