Giornata della memoria per le vittime della mafia a tempio pausania ( Olbia-tempio )

foto di Giovanni Antonio Puliga 


Venerdi scorso  si  è tenuto  a  Tempio la Giornata della memoria per le vittime della mafia . Essa  è  stata organizzata   dal   presidio di Libera "Rita Atria" di Tempio insieme all'associazione L'Almunìa  ( per    maggiori informazioni  su  d'essa  ecco   la loro  pagina di facebook  ) , presieduta da Antonio Masoni. E'  stato  un bellissimo momento  ( peccato che ho combinato casini  con la  digitale  e quindi  non ho  nessun filmato  e  foto  , ma  ne trovate  sotto  un testo    recitato  brillantemente                                                                                    
interpretato  dalla  bravissima  Maria antonietta  Pirrigheddu    foto  a  destra e  sempre  dalle   altre  foto   , che trovate  qui  in quest'album di facebook  .,   la bravissima Patrizia Pitzianti  ( foto  presa  dal suo profilo di facebook  )   ottime -- per  quel  che  ne  capisco di  danza    (  foto a  destra   tratta dal suo profilo di facebook  )    ottime  , per  quel che ne  capisco di danza sorridente confuso ,  le  sue  coreografie  danzanti   , e dell'ottimo    e promettetente     anche se  fa  solo cover   Mauro Savigni    di cui trovate  un video  di una sua  precedente  esibizione da me  girato   (  e qui  altri del suo canale di youtube  )  








Altri    attori  e   gruppi   \  Crew di  brack dance     cittadina ne  trovate  alcuni esempi cercando    su youtube   brack dance  tempio      )    di condivisione con musica , danza  , letture per costruire e diffondere la cultura della legalità,  della tolleranza   e del rispetto   .  Sul palco si sono alternati   artisti locali e giovani ragazzi  a cui è stata affidata la lettura di alcuni brani di un testo scritto da Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera. "  Quando ci presentarono l'idea - dichiara Antonio Masoni all'unione  sarda    del 13\4\2012  - abbiamo immediatamente risposto a questa esigenza d'informazione che è di tutti. Intanto fa piacere il coinvolgimento delle  scuola e la partecipazione attiva nello spettacolo di giovanissimi, Il messaggio, che speriamo giunga, è quello che nessuno deve estraniarsi dai problemi che verranno trattati perché tutti dobbiamo esserne informati e legittimare il nostro No a mafie".  >> Grazie  al Patrocinio dell' l'amministrazione comunale e il Sasol   point  (  http://www.sardegnasolidale.it  ) n 20  ovvero al sezione  cittadina . 

ecco sotto  uno di testi recitati  da M.  Antonietta P  (  alias http://lunadivetro.it/  ) artista poliedrica  




«Caro papà,
ti scrivo dopo aver sentito quanto accaduto ieri a Roma: il suicidio della donna tunisina. Aveva 44 anni, un marito e un figlio, era da vent’anni in Italia, lavorava regolarmente in una cooperativa. Una decina di giorni fa era andata in questura per rinnovare il permesso di soggiorno, ha fatto la coda, dopo di che, arrivata allo sportello, l’hanno presa e portata nel campo. Il giorno seguente le hanno comunicato che l’indomani mattina sarebbe stata deportata in Tunisia. Quando, la mattina, sono entrati nella gabbia per rimpatriarla, l’hanno trovata impiccata, con il lenzuolo, nel bagno della cella. L’aveva detto e ridetto che lei in Tunisia non ci voleva andare, non ci poteva andare e non ci sarebbe andata, perché non aveva più niente e nessuno là. 
Ascoltare il grido di aiuto della sua amica è stato davvero straziante, sono cose che sappiamo, ‘accordo, ma sentire il dolore e la paura nella voce di questa donna, che supplica noi fuori di fare qualcosa, di non lasciare che vengano trattati come bestie, internati, torturati e deportati o uccisi in questi lager è stato qualcosa di agghiacciante. 
Come è agghiacciante il silenzio e l’indifferenza che hanno accompagnato la costruzione e ora accompagnano la gestione dei moderni campi di concentramento, e la promulgazione di leggi razziali (proprio mentre dilaga la vuota retorica da 25 aprile, antifascismo, Costituzione, liberazione…). Non so come si possa, dopo aver sentito urla come queste, cambiare canale o riprendere a lavorare o studiare, o abituarsi a conviverci… Io non ci riesco». 
Così, se non si danno risposte accettabili, si creano i ribelli!




con questo  è tutto

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