7.4.12

1992-2012 guerra in bosnia [ C'ERA UNA VOLTA IL 1992-1994 3 puntata ]

la  guerra  in Bosnia  o nei balkcani quello che un  tempo si chiamava  Jugoslavia   è ancora  una ferita  aperta   se   :

Bosnia/ Minacce alla Jolie per il film su guerra.

Minacce alla Jolie per il film su guerra in Bosnia.È IL SUO DEBUTTO DA REGISTA. LA PELLICOLA PRESENTATA LUNEDÌ AL FESTIVAL DI BERLINO

Auto rovinate e messaggi offensivi anche al resto del cast di «In the Land of Blood and Honey»


MILANO – Angelina Jolie ha ricevuto delle minacce per il suo primo film da regista «In the Land of Blood and Honey» (Nella terra del sangue e del miele), che ricorda al mondo gli orrori della guerra in Bosnia cominciata vent’anni fa. Invece di scatenare un dibattito tra i bosniaci su quanto accaduto e perchè, la pellicola è riuscita a far tornare a galla le profonde divisioni del paese balcanico, che, secondo molti, si sta allontanando dallo spirito di riconciliazione per piombare nuovamente nell’instabilità, scrive The Guardian.  daa quando il film è stato presentato, lunedì al Festival di Berlino, dove ha ricevuto un premio per la pace, e alla premiere a Sarajevo davanti a 5mila spettatori martedì sera, l’attrice americana e diversi attori serbi del cast sono stati minacciati. «Mi sono state spedite delle cose, altre sono state postate online», ha rivelato al Guardian la star 36enne a Sarajevo. «Il cast non mi ha mai riferito di queste minacce, ma ho saputo da altre persone cosa stava accadendo – ha proseguito – uno di loro si è ritrovato i finestrini dell’auto in frantumi, un altro ha avuto un problema con il telefonino nel mirino degli hacker, con l’invio di e-mail offensive». «Erano pensieri terrificanti, quelli finiti in quelle righe», ha aggiunto Jolie, spiegando di avere dato agli attori l’opportunità di lasciare la regione, ma nessuno di loro ha accettato.

 fonte    http://rassegnastampamilitare.com  qui il resto dell'articolo 
  Leggendo tale articolo mi ritorna in mente   questa  canzone     degli ex Csi    che ha caratterizzato  la mai  tarda adolescenza  




Di tutte le distruzioni perpetrate a Sarajevo, le più insensate sono state quelle ai danni delle tante biblioteche. Ma di queste, la più folle, la più carica di sinistra forza metafisica, fu il bombardamento della biblioteca nazionale, un magnifico edificio moresco del diciannovesimo secolo, andato in fumo in trenta ore con le sue centinaia di migliaia di volumi. Quella notte, il rogo si vide a chilometri di distanza, i sarajevesi non dormirono.(Paolo Rumiz, da "Maschere per un massacro", Editori Riuniti, Roma 1996).   >>   da  canzoni contro la  guerra Erano  sia dai miei ricordi   sia  come dice la canzone in questione  (n  trovate   il  resto del testo o nell'url  o  nel  video   riportati sopra  ) 

 (.....)brucia la biblioteca i libri scritti e ricopiati a manoche gli Ebrei Sefarditi portano a Sarajevo in fuga dalla Spagnas'alzano i roghi al cielos'alzano i roghi in cupe vampebrucia la biblioteca degli Slavi del sud, europei del Balcanibruciano i libripossibili percorsi, le mappe, le memorie, l'aiuto degli altris'alzano gli occhi al cielo, s'alzano i roghi in cupe vampes'alzano i roghi al cielo, s'alzano i roghi in cupe vampedi colpo si fa nottes'incunea crudo il freddola città tremacome creatura.(....)  

Anni di guerra feroce sulle rive del mare Adriatico, morti, feriti, orrore. Anni di viltà, di disinteresse o di altri interessi, di un qualche tornaconto anche enorme. Infatti   << Ancora una volta l'Europa dimostra più che la propria incapacità la propria inconsistenza al di là di un sistema di produzione e consumo. "Produci consuma crepa" cantavamo 10 anni fa irridendo la triade imperante, qualcosa è cambiato e non in meglio da queste parti: si consuma di più e si produce in meno sempre in meno si crepa molto di più e in malo malissimo modo. >> ---- sempre  secondo  l'articolo di canzoni  contro la guerra ---- << L'Europa che vuole contare, quella che fa i conti e con cui bisogna farli, in questo secolo con le leggi razziali e la conseguente distruzione della sua componente ebraica si è macchiata di un abominio che la guerra e la Resistenza hanno potuto farci credere se non perdonato almeno fortemente scontato. La Jugoslavia è qui a ricordarci che non è vero. Da
questa eterna cloaca di sangue, spirito, interessi economici sgorga continuamente il nostro peggio e il nostro meglio e non riusciamo a porvi rimedio. Chi non sa farsene una ragione può sempre porre fine ai suoi giorni. Si perderà il peggio e anche il meglio e poi, dove crede di andare? ( (dal libretto del CD "Linea Gotica") >>


approndimenti

  •   Ebrei Sefarditi                                                                                                                                     
Gli Ebrei residenti nella Penisola Iberica sino alla fine del 15° sec., gli esuli da quella regione (insediatisi in molti paesi del bacino mediterraneo e altrove) e i loro discendenti. Rappresentano uno dei due gruppi principali in cui è diviso l’ebraismo (l’altro è quello ashkenazita; ➔ Ashkenaz), distinto per tradizioni liturgiche e rituali, usi e lingua (è ancora parlato in molte comunità lo spagnolo originario, chiamato ladino).                                                                            
I gruppi più consistenti di S. vivono in Israele Europa (soprattutto in Francia) e in America. tratto da http://www.treccani.it/enciclopedia/sefarditi/
  • Neven. Una storia da Sarajevo (The Fixer. A Story from Sarajevo) (2003) 
Graphic novel  di Joe Sacco .  su balcani  . << Riassumendo: abbiamo un “cattivo” che però è quasi buono che si arruola nei “buoni” che però non sono poi così buoni. Siamo in piena “zona grigia”, quella penombra degli eventi che solo i reporter più bravi sanno raccontare. Con la guida di Neven,,Joe Sacco si addentra nel dedalo di ideologie barbare e di morali ambigue che popolano i bassifondi della guerra, riuscendo ad astenersi da ogni giudizio.
Anche perchè è difficile giudicare uomini come Neven, che sfuggono ad ogni classificazione e che sono mossi da logiche imperscrutabili. O come i comandanti delle milizie, con i loro ego degni di Gengis Khan e la loro ferocia ingovernabile. Quando crediamo di averli capiti, ecco che di nuovo prendono direzioni inaspettate. Come si fa a raccontare gente così ? E per di più a fumetti ? >> da  http://www.vivamafarka.com/forum/
Eppure Sacco  come  ha  fatto con  Palestina (Palestine) (1993-1995) e con  Gaza 1956 (Footnotes in Gaza) (2009) sembra riesce  a mettere a fuoco qualcosa sulla guerra dei Balcani che non ci era mai stato detto con tanta chiarezza: che la logica degli eventi bellici è nella  maggior parte  dei casi   una costruzione a posteriori creata da una cultura razionale e perbene, ma gli eventi stessi sono generati da una cultura profondamente diversa, di cui la storia si vergogna. È una cultura che non si muove lungo ascisse e ordinate, ma lungo linee tortuose e frammentarie.
Sarà per questo che ci vuole un disegnatore per decifrarla in modo così convincente.

  • il diario  Zlata Filipovic, oggi 28enne, ma ragazzina a Sarajevo ai tempi del conflitto nella ex Jugoslaviae  i successivi scritti .  
La guerra vista dalla finestra di una dodicenne. La vita quotidiana, la paura di morire. Come è accaduto per Anna Frank, un nuovo diario adolescenziale commuove il mondo  come le  altre  sue  opere  . È quello di . I suoi racconti, che ora sono diventati un libro, l' hanno salvata: letti dagli uomini dell' Unicef le hanno permesso di lasciare i Balcani, di studiare a Oxford e di trovare un lavoro. Il più appropriato: aiutare i bambini che soffrono. 

1 commento:

Fioredicollina ha detto...

auguri di Serena Pasqua a te e familiari.