la repubblica del 16\4\2014
Tornano gli angeli neri di Atene.
Carne gratis al mercato per Pasqua
Le misteriose benefattrici della capitale colpiscono ancora: dopo il blitz di Natale, sono riapparse all'alba di oggi tra i corridoi del bazaar vecchio della capitale greca e hanno regalato capretti e agnelli ai clienti in difficoltà economiche. Hanno speso circa 40 mila euro poi sono di nuovo sparite nel nulla
di ETTORE LIVINI
ATENE - Gli angeli neri di Barbakeios, il mercato antico di Atene, concendono il bis. Quattro mesi fa, alla vigilia di Natale, l'esordio: un gruppo di otto donne vestite con abiti scuri era apparso all'alba tra le bancarelle del vecchio bazaar, piazzandosi nel corridoio dove i macellai urlano per provare ad attirare clienti. Avevano seguito le trattative, individuando le persone che in apparenza erano in difficoltà economica. E quando si avvicinavano alla cassa per pagare aprivano il portafoglio e saldavano il conto, invitando i fortunati a riempire il sacchetto con qualche chilo di carne in più. La scena era andata avanti un paio d'ore. Poi quando si era sparsa la voce dell'arrivo delle benefattrici e il mercato aveva iniziato a riempirsi di gente, le misteriose signore erano svanite nel nulla, sparendo come ombre in mezzo alla folla dopo aver speso 20mila euro tra capponi e cotechini.
Ieri, con Pasqua alle porte, la replica. Stessa ora, stesso copione. Poco dopo le otto vicino ai registratori di cassa dei macellai sono riapparsi quelli che sotto il Partenone chiamano gli angeli neri. Questa volta a far la parte del leone sono stati i poveri capretti e gli agnelli ma il risultato è stato identico: nel momento in cui i clienti stavano per pagare, a saldare il conto ci pensavano loro. La situazione si è surriscaldata attorno alle 10. E quando sotto le volte metalliche del vecchiobazaar sono arrivati i giornalisti, è calato il sipario. Un paio di agenti di sicurezza spuntati dal nulla hanno protetto l'identità delle apparizioni di Barbakeios. Che dopo aver speso il doppio di Natale, 40mila euro, si sono volatilizzate - dice il tam-tam ateniese - a bordo di due auto di lusso. "Avevo preso otto chili di carne trita per il pranzo di Pasqua. Ho provato a insistere, ma non c'è stata storia. Hanno voluto pagare loro", ha raccontato ai reporter uno dei beneficiati dalle buone Samaritane.
Chi sono le protagoniste di questa favola dell'austerity? La loro identità è ancora avvolta nel mistero, cosa che ha fatto tramontare l'ipotesi che si trattasse di una trovata pubblicitaria. La versione più gettonata tra i vicoli di Odos Athinas, tra le bancarelle di pesce, frutta e verdura e i venditori ambulanti di Souvlaki è che si tratti di un gruppo di signore di Kolonaki, la zona più ricca di Atene, a poche centinaia di metri da qui, che hanno deciso di fare la loro parte per provare a mettere una minima toppa ai guai di un paese che in cinque anni di crisi ha bruciato il 25% del Pil. Il 27% dei bambini ellenici, certifica l'Unicef, vive sotto la soglia della povertà. La cura lacrime e sangue della Troika ha spedito la disoccupazione al 27%. Oggi, dice il governo di Antonis Samaras (e confermano i dati macro-economci), il vento è girato e la ripresa è in arrivo. In attesa che se ne rendano conto le famiglie che hanno perso in un lustro il 40% del loro reddito disponibile, a far quadrare i conti di casa - almeno alle feste comandate - ci pensano gli angeli neri di Barbakeios.
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