Cos'è il breathwork e perché per alcuni è meglio di una seduta di psicoanalisi e delle droghe



La tecnica di respirazione nata negli anni Settanta per emulare in maniera sana l'effetto di alterazione emotiva delle droghe sintetiche, spiegata - e insegnata in diretta Instagram - dall'americana Susan Oubari
  da   https://d.repubblica.it/beauty/07 Aprile 2020

      BENEDETTA PERILLI 


Foto Anaka Photographe
In altri tempi bisognerebbe andare a Parigi per provare una seduta di breathwork di Susan Oubari, [  foto  a  sinistra   ] in questi basta connettersi al suo account Instagram e seguire una lezione in diretta impartita in lingua inglese e francese. Chi scrive l'ha provato. L'effetto benefico delle sue brevi, ma intense, sedute di respirazione in tre tempi è immediato e permette di accedere a uno stato di profondo rilassamento. A patto però di essere preparati a lasciarsi andare e a superare i limiti, conosciuti, del proprio corpo. 
Susan Oubaru  Americana con un passato di oltre venti anni nel mondo della moda come direttrice artistica e agente di fotografi, Susan decide di cambiare vita e si forma per 14 anni nelle scuole internazionali di Nita Mocanu, Philippe Coffin & Colleen Benelli, fino a diventare insegnante di Reiki. Solo nel 2017 scopre il breathwork a Los Angeles nelle scuole di Jon Paul Crimi e Dan Brulé. Nel 2019 Susan Oubari fonda Breathe in Paris, un metodo interdisciplinare che unisce Reiki, meditazione e breathwork. Una scuola di sviluppo personale che mira a creare una bolla nella quale trovare riparo quando lo stress, soprattutto delle grandi città, sembra prendere il sopravvento. 
Abbiamo chiesto a Susan Oubari di raccontarci cos'è il breathwork partendo dalle sue origini."È una forma di pranayama, ovvero una respirazione yoga, che esiste da più di 4 mila anni. A partire dagli anni Sessanta però alcuni studiosi di new age americani hanno iniziato ad esplorare nuovi ambiti dell'utilizzo del respiro, penso ad esempio a Leonard Orr e al suo rebirthing, ma è soprattutto grazie allo psichiatra Stanislav Grof che si arriva a praticare quello che insegno oggi. Erano gli anni dell'Lsd e degli stati di alterazione, a lui si deve di aver trovato un metodo che non richiedesse l'utilizzo di droghe psichedeliche ma che potesse portare a un simile stato di consapevolezza alterata. Una sorta di trip sano".
Come è possibile ottenere questo stato solamente attraverso la respirazione?
"Ci si può arrivare grazie alla ripetizione di alcune sequenze di respirazione, rimanendo comodamente sdraiati. Non c'è niente di mistico ma il respiro ossigena il sangue e il cervello, l'ipotalamo emana endorfine che finiscono nelle ghiandole endocrine fino all'attivazione del fenomeno dell'ipofrontalità transitoria".
In cosa consiste una seduta?
In un ambiente dalle luci soffuse, con candele ed essenze accese, ci si adagia su un tappetino e si chiudono gli occhi. Nelle mie lezioni utilizzo delle mascherine per gli occhi e delle coperte per mantenere caldo il corpo. Nella parte iniziale della seduta si visualizzano le volontà e ci si prepara alla respirazione. Quello è il momento centrale che dura circa trenta minuti ma solo dopo dieci si iniziano a sentire i primi effetti. Poi segue un un momento di riposo durante il quale il corpo si reintegra delle energie che ha perduto. Il tutto accompagnato dalla musica. A fine sessione è come se il corpo venisse attraversato da un uragano o da una scarica elettrica". 
Quali sono i benefici del breathwork?
Sono tanti e riguardano vari aspetti. Può aiutare a riequilibrare il sistema digestivo e quello nervoso, può essere utilizzato per combattere l’insonnia, lo stress e la depressione e infine rafforza il sistema immunitario. Durante una seduta si passa attraverso tre stati di trasformazione. La prima è fisica ed è dovuta al'iperventilazione volontaria che può produrre formicolio, crampi e tremori. La seconda è mentale e coinvolge la risposta del cervello davanti a questa alterazione fisica. La mente tende a controllare il corpo ma solo nel momento in cui ci si lascia andare a queste nuove sensazioni fisiche si passa alla terza trasformazione, che è emozionale"
In che senso si paragona il breathwork a una seduta di psicoterapia? Lasciandosi andare si percepiscono emozioni che normalmente non sentiamo perché dobbiamo rispondere a una società che ci chiede continuamente di essere forti, coraggiosi. Dopo l'ultima trasformazione, quella emotiva, spesso i miei allievi piangono o gridano, sentono la paura e la affrontano. Questa tecnica è per alcuni aspetti simile alla psicoterapia perché permette di non controllare la mente, i pensieri, la parola e di entrare in connessione con pensieri non superficiali e di superare i blocchi emotivi
In questo momento è consigliabile praticare il breathwork?Assolutamente sì ma non consiglio di farlo senza una guida perché bisogna capire le conseguenze fisiche - in particolare lo sconsiglio alle donne incinte e alle persone con problemi cardiaci - e gestire quelle emozionali e mentali. Detto questo mai come in questi giorni la respirazione può aiutare a rallentare i pensieri, le emozioni e le manie del controllo e a provare semplicemente ad ascoltarci".

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