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28.4.25

le porte - Pacmogda Clémentine

 L'evoluzione dell'umanità si è accompagnata sempre di muri e chiusure. I primati a un certo momento hanno avuto bisogno di proteggersi dai predatori dormendo sugli alberi. Poi man mano, dopo aver acquisito l'abilità a creare e più l'intelligenza a organizzare andava performandosi, l'umano a imparato a costruirsi un riparo con materiali vari che andavano dai rami e fogli alla paglia fino ad arrivare ai mattoni prima di fango e poi di altri materiali sempre più resistenti e duraturi. All'inizio doveva essere questa cosa della proprietà privata che nasceva. Però anche il bisogno di avere un posto sicuro e riservato dove conservare le proprie cose e dove poter avere un minimo di intimità.Quando ero piccola, ho visto e ho dormito in case di fango principalmente delle capanne, cioè case circolare con un tetto di paglia a forma di cappello. Era bello vedere la fabbricazione del tetto, è un giorno di viavai, di sudore, di ilarità, di aiuto riciproco, di cibo e bevande di miglio, spesso piccante, preparate con burro di karitè. Poi alla fine tutto un gruppo di uomini che lo sollevano urlando "haya haya!" fino ad appoggiarlo sulla casa. Queste case hanno un ingresso ma non avevano una porta materiale che si chiude (una porta senza la porta che apre e chiude). Non era necessario. La maggioranza aveva ai due lati della porta, due grossi pezzi di legno inchiodati al suolo che si chiama "Lugri" e fra questi due si metteva una specie di stuoia di paglia tessuto bene sempre da uomini che si appoggiava all'ingresso e fungeva da porta. I legni servono a tenerlo fermo. Quando uno voleva entrare o uscire, bastava tirare questa stuoia di lato. Serviva sopratutto a non lasciare entrare gli animali in casa. Non serviva per impedire a qualcuno di entrare per rubare non si sa cosa. Nessuno entrava a casa di altri per nessun motivo a parte le altre persone che abitano lì e che sono famigliari che potrebbero entrare a prendere qualcosa da usare e rimettere a posto. Poi pian piano, le case hanno cominciato ad avere una porta fatta di lamiere che si comprava al mercato con o senza lucchetto. Il lucchetto a volte serviva a tenere la porta chiusa mentre si va via, altrimenti il vento lo faceva aprirsi da solo. Tanto che per uscire se uno non ha un lucchetto, legava la porta con un filo.

Pian piano, nei villaggi nascevano altre tipi di case con tetto di lamiere per vari motivi. Le condizioni di vita migliorano al costo di tanti sacrifici ma lo spazio di una capanna cominciava ad essere insufficiente a contenere le persone e le loro cose. In più nessuno può negare che sia comodo avere una casa più grande. Poi era segno di modernità. Inoltre bisogna osservare che comunque il bosco si allontana sempre di più e la paglia diventa diventa difficile da trovare. Infine con il passar degli anni, i giovani migravano verso le città e trovare dei ragazzi per andare a raccogliere la paglia e tessere le stuoie per fare i tetti, diventa più difficile. Allora si mette da parte per messi o anni e si compra le lamiere poi si fanno i mattoni per costruire le case. Le case hanno cominciato ad avere le porte di lamiere con lucchetto ma anche e di più le porte mettaliche tipo a persiane più robuste non con lucchetto ma con serratura. Le chiavi sono diventate anche più robuste e stranamente sono nati i ladri che rompono serrature e lucchetti e portano via cose di proprietà di altri. Anche se nel frattempo all'interno, varie porte avevano i "crochets", cioè si chiede anche all'interno e da fuori nessuno lo vede e quindi non può aprire. In Europa, le porte hanno spesso vari serrature. A Pisa noi ne avevamo almeno tre una più potente dell'altro. Tutto questo contro gli eventuali ladri o altri delinquenti. Ai citofoni, a volte c'è il video per vedere chi sta suonando prima di aprire. Ora tante sono le case con allarmi inseriti. Forse fra una decina di anni la maggior parte delle case ne saranno dotate. Ma i ladri e i delinquenti continuano a esistere e vanno avanti lo stesso. Ogni tanto si ferma qualcuno ma altri rimangono in azione. Ho come l'impressione che più le porte sono robusti, resistenti e perfezionati, più i ladri diventono professionisti e creativi. Alla fine mi sembra che non sono le porte il problema. Non sono le porte che ci proteggono ma come risuciamo a gestire i diritti umani. Come riusciamo a lasciare o a non lasciare qualcuno indietro. Più ci blindiamo più siamo soggetti agli effetti della delinquenza. Si sa che la delinquenza nasce della povertà, lo sfruttamente, l'insensibilità, le delusioni vari ma anche dalla solitudine. Mi ricordo della mia infanzia e delle porte di paglia e mi chiedo ma come mai siamo arrivati a questo livello di paura degli altri e come gli altri sono diventati una minaccia? Sembra abbia vissuto più di 100 anni sulla terra invece non ho nemmeno la metà ancora. Sembra che più costruiamo muri, più la necessità e/o la voglia di cavalcarli nascono e con loro le tecniche per arrivarci.

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 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...