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11.7.25

Unorthodox – Una fuga verso la libertà: la mia opinione sulla serie Netflix


per  chi  ha  fretta

📺 Unorthodox (Netflix)
Unorthodox è una miniserie televisiva tedesca e statunitense ideata e scritta da Anna Winger e Alexa Karolinski, diretta da Maria Schrader e basata sull'autobiografia del 2012 di Deborah Feldman Ex ortodossache ha lasciato il movimento Satmar, una comunità chassidica di New York. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche (Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots). La miniserie è stata scritta da Anna Winger e Alexa Karolinski,  Unorthodox è la prima serie di Netflix quasi interamente recitata in yiddish.
La miniserie, composta da quattro puntate, è stata resa disponibile internazionalmente sulla piattaforma Netflix dal 26 marzo 2020.[ una miniserie intensa, ispirata a una storia vera.
Segue Esty, una giovane donna in fuga da una comunità ultra-ortodossa per cercare libertà e identità.Più che una semplice fuga, è un viaggio umano tra fede, appartenenza e rinascita.
🎭 Personaggi complessi.🎥 Storia potente.🤔 Domande profonde: siamo davvero liberi di scegliere chi vogliamo essere?
👉 L’avete vista? Quale personaggio vi ha colpito di più? fatemelo  sapere   nei  commenti



Incuriosito da questa serie suggeritami da amici fra cui un amica laureata in arabo del medio oriente ho approfondito tramite loro e un documentario di 20 minuti, Making Unorthodox, che racconta le riprese e il processo creativo dietro la serie.E altre recensioni e letture sula serie in particolare : Perché devi vedere assolutamente la serie Unorthodox su Netflix   di https://www.tag24.it/
ho approfondto    il contesto culturale di Unorthodox  e  ulteriormente  le mie  conoscienze sulla  cultura  ebraica e   le suye sfacetature \ interpretazioni   dei libri sacri  
La serie si basa sulla vita all’interno della comunità chassidica Satmar, un gruppo ultra-ortodosso ebraico con sede a Williamsburg, Brooklyn. Questo contesto, raramente esplorato nella narrativa televisiva, è fondamentale per comprendere la forza della storia di Esty.
La cultura Satmar è profondamente legata alla tradizione, con regole precise che regolano ogni aspetto della vita: abbigliamento, lingua, educazione, ruoli di genere, e perfino la musica. Lo yiddish è la lingua principale, e la separazione tra uomini e donne è marcata.
Per le donne, le aspettative sono chiare: matrimonio giovane, maternità e dedizione alla famiglia. In questo ambiente, il dissenso non è solo scoraggiato – è impensabile.
Unorthodox non giudica apertamente questa cultura, ma la mostra attraverso gli occhi di chi non riesce più a respirare al suo interno. Il contrasto con la Berlino multiculturale non è solo geografico, ma profondamente simbolico: rappresenta la collisione tra due mondi e la fatica del trovare un’identità tra passato e presente.
Unorthodox è una miniserie Netflix che racconta la storia di Esty, una giovane donna che decide di lasciare la sua comunità ultra-ortodossa a Brooklyn per cercare una nuova vita a Berlino. Ispirata all’autobiografia di Deborah Feldman, la serie offre uno sguardo intenso e realistico su un mondo poco conosciuto, affrontando temi come l’identità, l’autodeterminazione e il peso delle tradizioni .
Dal punto di vista tecnico, la serie colpisce per l’accuratezza della ricostruzione culturale,  infatti  si  mantenuta la lingua  originale   della  comunita   e l’interpretazione della protagonista, che riesce a trasmettere con grande forza le emozioni contrastanti del suo percorso. La regia è essenziale ma coinvolgente, e riesce a bilanciare momenti di grande intensità emotiva con una narrazione fluida e ben costruita  nonostante l'uso  eccessivo   dei  flashback e  un racconto   non  lineare  . 
Pur essendo una storia individuale, Unorthodox solleva domande universali: quanto siamo disposti a rischiare per essere liberi? Fino a che punto la cultura in cui cresciamo definisce chi siamo?
Personalmente, a  parte (  forse questione di abitudine ) la  poca linearità  nei  racconto  più  adatto a mio  avviso    a  un romanzo  che a  un  film ,  ho trovato la serie coinvolgente e ben realizzata. Nonostante alcune semplificazioni necessarie al formato televisivo, Unorthodox riesce a lasciare il segno.
Ecco una  cosa mi  ha colpito   dei ta ai personaggi principali di Unorthodox:I personaggi principali: tra fede, ribellione e ricerca di sé.  Infatti  uno  degli aspetti  più riusciti di Unorthodox è la caratterizzazione dei personaggi, che non cadono mai nel bianco o nero, ma mostrano sfumature e contraddizioni umane.Esty Shapiro
È la protagonista assoluta. Giovane donna cresciuta nella comunità chassidica Satmar, Esty incarna il desiderio di libertà e la fatica di liberarsi da un’identità imposta. La sua trasformazione, sia interiore che esteriore, è al centro della narrazione. Il modo in cui affronta il senso di colpa, la paura e l’incertezza del futuro rende il suo viaggio emotivamente potente e realistico.Yanky Shapiro Il marito di Esty, inizialmente può apparire come un semplice “antagonista”, ma la serie gli concede spazio per mostrarsi più complesso. È vittima di un sistema tanto quanto Esty, e il suo comportamento è spesso dettato dalla pressione della famiglia e della comunità. La sua evoluzione, tra fragilità e tentativi maldestri di riconquista, offre un ritratto credibile di chi è rimasto nel mondo che Esty ha scelto di abbandonare. Moische Cugino di Yanky, rappresenta la parte più conservatrice e aggressiva della comunità. Il suo ruolo è quello dell’inseguitore, ma anche lui è un personaggio tormentato. Il suo passato problematico emerge a tratti, lasciando intuire quanto sia intrappolato in una struttura che non perdona la deviazione.Robert e il gruppo di Berlino
Rappresentano l'altro lato del mondo di Esty: quello libero, aperto e multiculturale. Nonostante la loro accoglienza, Esty si rende conto che anche qui deve trovare il suo posto. Robert, in particolare, è il primo legame autentico che Esty sviluppa al di fuori della sua comunità, ma la serie evita ogni banalizzazione romantica, lasciando spazio a una relazione fondata su comprensione e rispetto. 
Ecco una riflessione da aggiungere dopo l’approfondimento dei personaggi, per chiudere in modo coerente e stimolante tale mia  recensione  di  Una storia che vive nei suoi personaggi è  quella   che  Unorthodox non è solo il racconto di una fuga, ma soprattutto la rappresentazione di un conflitto interiore che prende forma attraverso i suoi personaggi. Esty, Yanky, Moische e gli altri non sono semplici simboli o stereotipi: sono esseri umani intrappolati tra aspettative sociali, senso del dovere e desideri personali.
Ciò che colpisce è che nessuno dei personaggi è del tutto "buono" o "cattivo". Anche chi ostacola Esty lo fa spesso per paura, per convinzione o per incapacità di vedere un’alternativa. Allo stesso tempo, il mondo esterno non è dipinto come perfetto o privo di ostacoli: è solo diverso, e altrettanto complesso.
In definitiva, Unorthodox invita a riflettere su quanto la libertà sia una conquista personale e mai priva di costi. Ed è proprio grazie a questi personaggi – vivi, imperfetti, umani – che il messaggio arriva con forza e autenticità .Quindi   nonostante    sia   in molt  punti   caduta    nei  : «  Pericoli del flashback Affilato come la lama di una katana, il flashback è altrettanto pericoloso da maneggiare se non si è esperti. Impone cura e attenzione. I pericoli del flashback sono i suoi stessi pregi, ma al negativo. Primo fra tutti è il calo di tensione. Se utilizzato al punto giusto aiuta a rendere il testo più arioso e a rallentarlo un po’, ma che ne sarebbe del nostro testo se ne abusassimo? Se lo usassimo troppo spesso o se il nostro flashback fosse troppo lungo? Indovinato. Farebbe perdere al romanzo la tensione narrativa e si assisterebbe a quello che in sociologia viene definito ‘sbadiglio’. Il lettore si annoierebbe, inizierebbe a pensare alle vacanze o alle spese da fare o a quel grazioso vicino di casa che… e il testo sarebbe spacciato. È un bel rischio.»   ( da Il flashback, cos’è e come usarlo  di  Francesco Montonati|  )  Mi è piaciuto molto per   i motivi     citati   nella  sezione  i sintesi  \ per  chi  ha  fretta  .  
E voi vi siete riconosciuti in qualcuno di loro? Quale personaggio vi ha colpito di più, e perché?  E voi l’avete vista? Che impressione vi ha fatto? Vi è sembrata una rappresentazione equilibrata o troppo romanzata?Mi piacerebbe conoscere anche il vostro punto di vista nei commenti. 

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