10.6.04

Senza titolo 76

vivo sepolto


nel letto d’un ospedale


con radici impiantate


che mi fanno andare avanti


nell’eco dei pianti


cerco la ragione nei


camici bianchi


ma loro non fanno altro


che sorridere


ed iniettarmi qualche giorno


di dubbio vivere


sto perdendo la ragione


in questa bara amara


riflettendo a quanto


la morte sia avara


ora che le voglio donare


il colore del mio viso


il destino di altri


ha reciso


negli occhi spenti mi rifletto


mi augurano di morire


in questo letto


non sento più dolore


ora che le plastiche radici


hanno raggiunto il mio cuore


non mi resta che divenire


l’esperimento di un altro dottore

Senza titolo 75

[LA LEZIONE DELLA FARFALLA]


Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava  per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per  uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo,  sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse  fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad  osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e  fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare. Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare. Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.
A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati. Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.

9.6.04

Senza titolo 74

alla fine... cmq, l'ho abbracciata...


x un po' la terrò accanto come compagna fidata nel mio viaggio vitale..


diSilLuSioNe..

Senza titolo 73

Grazie per l'invito!

Senza titolo 72

Toh! Avete visto? Hanno liberato i 3 mercenari italiani rapiti in Iraq! E pensa che coincidenza, proprio 3 giorni prima delle elezioni!!! Quando si dice il caso...

8.6.04

Senza titolo 71


Volevo farvi conoscere la mia newsletterina, se vi ispira provatela, tanto se poi non vi piace vi cancellate alla velocità della luce ^_^




www.parolestorte.it/solaria




Gli Aforismi di Solaria



Senza titolo 70

Grazie mille per avermi dato la possibilità di pubblicare su questo blog, mi farò sentire quanto prima con un post decente ^_^


Orevuà!

Senza titolo 69






-"ANGELI di Strada..!"-


M. e T. di 02-03/03/2002 A.M. Deposito Siae














1) ANGELI di Strada sono tutti quelli che / nella lunga notte si ricordano di 'Te'..!





Forse non lo sai…prova per un'Attimo'…/ a guardare oltre…ed il Cielo toccherai…








ANGELI di Strada sono veri'Uomini'…/ che Tu incontri a caso,ma si ricordano di Te.





Solo che ti guardano /ti parlano…non a parole-...





E basta solo un 'Attimo'/ perché torni a sperare..! Rit.








Rit. La Vita sembra perdersi nel vuoto del dolore…





E troppo spesso l'uomo quì uccide in se l'AMORE'..!





Ma questi grandi 'Esseri' nascosti esistono…





Li incontri nel silenzio della Vita e dell'età..!





Li incontri nel dolore di un 'Amore' perso e che…





non sai spiegare la' Ragione' ed il :





Gli :





Forse é un'Sogno'… surreale ...al nostro andare..!





..." Forse é un'Sogno'si!"…Ma per me non resta tale ..!








2) ANGELI di Strada sono i veri 'Amici' che / nella lunga notte si ricordano di Te…





Sono dei veri 'EROI'…/ ma non sanno d'esserLo in se…





Vivono solo per Te…/ perché Tu possa Amare... Rit.





…In Ricordo degli:”Angeli”… incontrati sulla mia Strada:


“ A mio Padre”Giovanni”ai miei parenti… e a tutta la mia !


Ai miei amici che non ci sono più..:”Geppino..Pietro..Sergio..Massimo…Ilaria...Rachel…Ketty…Nicola…Tony..Lucio..Max..Gennaro…”


Infine a tutti quelli ...che mi hanno aiutata ...e dato 'Amicizia'…





- Alife(Caserta) Marzo 2002 A.M.-


By:"AGNESE”-Cantautrice-





*********************************************************++





P.S. La canzone Angeli di Strada(provino non definitivo) è stata suonata dal giovane amico e maestro pianista


“NICOLA DE LELLIS”di Alife-Caserta


(Università della Musica-Roma,specializzazione in jazz e composizione)





Per ascoltare la canzone vai a : http://mp3italia.com/sdn/index.php?sid=741302580&t=sub_pages&cat=1





_______________________________________


(Canzone CD N° 4) (Un Brano lento...STORIA AUTOBIOGRAFICA..la mia VIta...Contro tutte le guerre


Il brano è un invito a lottare contro ogni guerra che si scatena dentro e fuori dell'uomo ,



il cui scopo è quello di distruggere a ogni costo la Speranzadi credere nel nostro 'Sogno' che portiamo dentro e che vogliamo realizzare..!)










“VIVI”









(Musica e testo del 31-01-90 A.M. di: ‘Agnese Ginocchio’) Deposito Siae












Vivi..! Tu fuggiasco che provi... il Tuo corpo che sente







ogni lotta nel mondo ogni Cuore trafitto







ogni ingiusta miseria ogni Giusta Pietà!







Vivi..!La tua Vita è un percorso e proietti nel Giusto







ogni causa che spiega questo rincorrere cosa?







Sembra un’assurda poesia, sembra un’assurda realtà!







Ma cosa ne sai, cosa Tu... di questa Realtà…. a…!



In questo mondo dove non c’è : ‘più spazio per sognar..!’













Vivi..!Giusto o ingiusto che sia ... questo corpo si strugge







questa mente rincorre l’ultimo nato pensiero







che immedesima presto ogni sorte che va..!







* Vivi..!Sembra un’Assurda poesia... ma tutto ciò non ha ‘Senso’!







in questo mondo crudele... dove una Vita che nasce*







prima o poi morirà se non troverà più






'Chi’ canterà per ‘Lei’ oltre ogni contrarietà







e ‘Chi’ Le ricorderà che il suo Essere..: E’ Vita... Vita... Vita...ah..ah…ah..







Vivi..!











P.S. La canzone Vivi,nella parte del pianoforte,è stata suonata dal giovane amico e maestro pianista


“NICOLA DE LELLIS”di Alife-Caserta


(UMR-Università della Musica-Roma,specializzazione in jazz e composizione)


L’arrangiamento e la registrazione sono stati curati dall’amico e maestro di chitarra e piano,che ha anche eseguito le parti con la chitarra :”NYKI SAGGIOMO”di S.Giorgio a Cremano(Napoli),nello studio-INTELFOFT-di S.Giorgio a Cremano(diplomato a uno dei più famosi e antichi conservatori storici d’Italia: S. Pietro a Maiella(Napoli).


Un ringraziamento va anche al maestro “Enzo Cascella” per il suono del basso e a Andrea Pioltini per i suggerimenti e le regolazioni dei suoni.






Questo brano si può ascoltare collegandosi a: www.demo.rai.it







testio di agnese ginocchio


7.6.04

Senza titolo 68


"Io e Bush più che alleati siamo amici"

 

Pino De Lucia

 

Ciao! Vi posto questa gif del nostro amico e cantante Pino De Lucia, perchè mi ha molto colpita l'articolo di Alessandro Marescotti di Peacelink postato su Bloggersperlapace da Cdv. Condivido tutti i dubbi del prof Marescotti sulla venuta del bovaro in Italia. Un saluto affettuoso a tutti voi compagni, di compagni di viaggio, affettuoso e sincero amico (di persona e via web).  Lu'

Senza titolo 67

Salve a tutti! Ringrazio moltissimo Giuseppe per avermi invitata a scrivere su questo blog; e prometto che scriverò presto qualcosa, appena sarò un po' più libera perchè in questi giorni ho gli esami all'università!

Senza titolo 66

AMORE


Odori in una stanza. Voci lontane. Ombre si sovrappongono in un angolo.
Il tempo si è fermato. Fuori le automobili sfrecciano nella notte. Ogni tanto un faro sul soffitto mi riporta, sempre con più fatica, alla realtà.
La finestra è socchiusa.
Profumi intensi. Tonalità arancio-scuro fanno appena intravedere la forma delle candele.
La tua pelle brucia sotto le mie mani. Sento solamente un unico respiro. I polmoni si infiammano. Il sudore opprime il mio volto.
Tutto è perfetto. Senza logica.
Non esiste domani, non esiste passato.
La punta delle dita scivola lungo il tuo corpo di seta e conto le sensazioni che ad ogni istante si accalcano nella mia anima. Attraverso l'addome, odo il tuo ritmo.
Mi stringi. Le tue unghie lasciano ricordi sulla mia schiena accaldata.
Nudi, senza paura. Liberi.
I capelli umidi si attaccano al petto. Scuoti la testa.
Le tue labbra si fanno strada attraverso i miei pudori.
Ti stringi a me, in un abbraccio potente destinato a durare per sempre. Le guance si sfiorano. Il collo diventa facile preda. Si offre, morbido, a denti insaziabili.
I muscoli si tendono. Il cuore sta per esplodere in uno schianto ovattato. Il respiro è affannoso. Non c'è dolore. Non c'è piacere.
I sensi sottomettono, ormai quasi per intero, l'intelletto.
Il tempo è scomparso.
Odori mai sentiti riempiono la mente. La fame è insostenibile.
Il tuo seno, come acciaio rovente sull'incudine del fabbro, lascia indelebili oscenità  sulla mia ormai labile memoria. Lo Spirito, a gran voce, chiede pietà.
Due corpi tesi in unico individuo preda di violente contrazioni.
Un sapore indescrivibile. Un sapore crudo fa salivare ininterrottamente le fauci, ormai serrate, come le spire del serpente attorno la sua preda impotente.
Aculei lacerano la mia schiena. Affondo le mie dita in te, ormai mia stessa carne.
La lingua non si ferma mentre le palpebre, socchiuse, non permettono agli occhi di trovare la loro sicurezza.
Nell'istante tutto è fermo eppure in rapido movimento. Il pensiero è morto.
I sensi occupano il mondo intero.
Colore rosso intenso pulsa nelle mie orecchie. Ma non sento nulla.
Mi percepisco. Ti percepisco. Sono pieno di te.
Sono pura sensazione. Sensazione cieca, sorda, senza odore nè sapore. Una sensazione che non riesce a toccare ma che esiste. Infinitamente. In noi. In me. In te.
Nessuna differenza ci separa. Non più traguardi. Non più paura.
Solo e puramente... Sensazione!


Senza titolo 65

questo è l'inizio del mio viaggio...  (a prop., grazie dell'invito...)


una serata triste la mia, come tante...


una canzone mi accompagna come al solito...


ho scelto di postarne un pezzo x partecipare le mie emozioni...


buona nottata a tutti...


 


quanti ricordi all’improvviso in queste stanze


non riesco più, io non riesco più,


a sopportarne il peso acuto nel silenzio...


non ci sto più, io non ci sto più, io non ci sto e


non ci sei, non ci credo più...


subsonica - nn chiedermi niente

6.6.04

Senza titolo 64

sulla nuova sardegna del 6\VI \2004 ( quotidiano della mia regione ho trovato questo intervento interessante di massimo onofri ( http://www.settecitta.it/collaboratori/profili/onofri_massimo.html ) dal titolo :

<< Un vizio tutto italiano: il sarcasmo di oggi degli imbecilli di ieri

>>


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Una sola volta Leonardo Sciascia si trovò a dissentire coi prediletti e intelligentissimi (quanto a intelligenza della vita e degli uomini) Savinio e Stendhal [ qui non si capisce se fa riferimento al romanzo di sciascia Stendhal c’est moi. "L’adorabile Stendhal" di Leonardo Sciascia oppure alla figura dello scrittore Alberto Savinio http://www.italialibri.org/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=148 ]

Il giorno in cui, sulle bozze della Vita di Enrico Ibsen [ un opera di Alberto Savino ] gli capitò di leggere: «Tutto il bene ci viene dallo spirito, tutto il male dalla serietà e da coloro che non reggono lo scherzo». Parole cui Savinio faceva seguire la sentenza che il conte Mosca pronuncia nella Certosa di Parma: «La freddura è incompatibile con l’assassinio». Che Sciascia così commentava, proprio nella nota che chiude Nero su nero: «La freddura, il calembour, la battuta spiritosa, la frase aguzza d’ironia sono incompatibili con l’assassinio a livello di esecutori, ma non a livello di mandanti. Qualche mandato d’assassinio credo anzi sia stato trasmesso - e specialmente in Sicilia - attraverso una battuta spiritosa».

Pensavo a tutto questo, il 27 maggio a Viterbo, mentre assistevo a un dibattito sulla cosiddetta “meglio gioventù”, propiziato dalla pubblicazione recente d’un certo numero di romanzi che, appunto, ritornano agli anni di piombo e alle feroci divisioni ideologiche degli anni ’70. Discutevano, tra gli altri, il giornalista Mughini e gli scrittori Pennacchi e Culicchia. È stato Mughini, scagliandosi contro quella che ha definito l’imbecillità dei tempi (di cui, per altro, fu protagonista, dirigendo a Catania, se non ricordo male, una rivista dell’estremismo rosso), a rimarcare con enfasi il valore supremo e liberatorio dell’ironia. Me lo si lasci dire: questa della superiorità dell’ironia sta diventando una delle idee ricevute più perniciose e pertinaci dei nostri giorni. E mai che qualcuno si provi a distinguere tra una salutare autoironia e il greve moralismo di chi, invece, è solo impegnato a denunciare vizi (magari nazionali) dai quali, ovviamente, si sente esente. Perché questo è il punto: nel nostro Paese, quanto a vocazione satirica, non ha mai vinto il lieve e mite Orazio (sempre autobiografico e autocritico), ma gli assai più grevi Persio e Giovenale.

D’altra parte l’Italia è affollatissima di uomini molto ironici, subito pronti a processare gli imbecilli di ieri, tra le cui file magari bellamente militavano, del tutto incapaci di riconoscere quella folla di imbecilli di oggi tra cui, trionfalmente sicuri di sé, inconsapevolmente s’annoverano e che, domani, si troveranno immancabilmente (e con la stessa sicumera) a vituperare: continuando a ignorare la grande lezione flaubertiana che invece ci raccomanda di restare alle calcagna dell’imbecille che ognuno di noi porta dentro di sé, e che è sempre sul punto di prendere la parola. Ma si sa: noi italiani siamo scarsamente inclini a invigilare noi stessi. E lasciamo volentieri che tutto finisca presto in commedia. Se penso a certe battute per cui è stato celebrato quello che a me ancora appare come il peggiore politico italiano (e proprio perché il più italiano), Giulio Andreotti, al raggelante cinismo che le improntava («Il potere logora chi non ce l’ha»: ricordate?), mi vengono di nuovo i brividi. Questo spiega perché l’Italia non ha mai capito i suoi grandi scrittori tragici (pensate a Federigo Tozzi), soprattutto mentre li celebrava: com’è avvenuto al gigantesco Giacomo Leopardi, cui è toccato persino in sorte di fungere da retore della patria e maestro di bello stile.


secondo me non ha tutti i torti l'autore di questo saggio in quanto molto spesso dall'ironia estremizzata ovvvero il sarcasmo può derivare l'insulto gratuito . Voi che ne pensate soprattutto tu o mio carissimo privateoutrage

che mi accusasti : << perkè non aumentate le poesie e diminuite tutti quegli rticoli sulla guerra?(...)>>

Senza titolo 63

tratto da un bellissimo blog appena nato , ma promettente http://solenera.splinder.it/


Neppure riuscire a sfiorarmi il pube

che le mie mani sono le tue mani

a sfiorarmi la pelle che le dita leggere

hanno il tuo sapore la tua sostanza.

Neppure riuscire a rasentar le labbra

ogni cosa che le sfiori nella tua bocca le tramuta

perfino l'aria che lambisce e muove i capelli

é come il tuo inaccessibile negato respiro.




Senza titolo 62

Chi ama profondamente


 


Non invecchia mai


 


Neanche quando ha cent'anni.


 


Potrà morire di vecchiaia,


 


ma morirà giovane.


 


L'amore è l'ala che solleva


 


l'anima verso l'infinito.


 


L'amore è il principio di tutte le cose.

Senza titolo 61

Porto in dono un sogno


la medaglia di quella vita che cantavi al mattino.


 


E mentre restavamo soli


- noi e i nostri pensieri -


tutto fuori era senza tempo..


 


Tu, piangendo, stringevi le mie mani.


 


Odilia Liuzzi

5.6.04

Senza titolo 60

Se ti guardo


 


Improvvisa arde


l'ansia di perdermi


nel tuo calore


sinché grida


non ti sgorghi


e il corpo


nell'umido tepor


d'amore affaticato


non si plachi


e in te riposi.

Senza titolo 59


Sulle maifestazioni del 4 giugno






Premetto che io non c'ero per un esame , e per non far spaventare i miei vecchi , impauriti dagli allarmi ingiustificati lanciati ( come al G8 di genova o alle manifestazioni di firenze dai media ) . Infatti ho seguito gli eventi attraverso le vweline del tg1 tg2 , dela mezza velina del tg 3 e della semilibera la 7 , e i bellissimi reportage di italy.indymedia.org , www.unita ite e il mitico http://bloggersperlapace.splinder.it . Certo volte , come dico nel mio post precedente http://cdv.splinder.it/1086350426#2248813 ( il silenzio e l'indifferenza ) esse valgono più di mille parole em piùà di mille slogan , e quindi è stato uin vero peccato che nelle manifestazioni in particolare quella del 4 non sia usata l'arma ( intesa come tecnica meglio precisare per evitare equivoci ) no sia astata usatocil silenzio , sarebeb stato uno schiaffo leale a coloro ( Bush , Aznar , Berlusconi ) hanno voluto questa sporca e orripilante guerra ( come tutte le altre , eccetto , e qui si potrebbe discuterne , quelle di liberazione ) . Infatti concordo con il commento lasciato da Theron (http://finocchi.splinder.it) sul mio blog : << Non riusciamo a comprendere il valore del silenzio e della non violenza... Fare una manifestazione silenziosa forse avrebbe colpito di più in un mondo stracolmo di slogan urlati e di confusione >> . Ma pazienza l'importante ( a parte alcuni disdicevoli episodi come quello sullo slogan di nassyra lanciato da alcuni imbecilli ) e che sia stato detto un NO forte e chiaro , tanto da far dire delle fesserie al nano , non importa \ è relativo se tale protesta sia avvenuta sinceramente o per moda ( come le pecore ) .

Senza titolo 58

Ciao a tutti, compagni di viaggio! Sono nuovo di queste parti... Grazie a Peppe per l'invito sul vostro blog! Venite a visitare anche il mio, ogni tanto:) (Pubblicità Occulta... http://elevation.splinder.it) Intanto vi augura una mitica giornata all'insegna dell'allegria e vi lascio (ma solo per ora) con una frase del grade saggio Jiddu Krishnamurti


"Non sono un lettore. Ma ho osservato intensamente per tutta la vita"

Un bacio a tutti da PRIVATEOUTRAGE

Senza titolo 57

Spero che il viaggio non finisca mai,come la vita e soprattutto spero che mi sopportiate,a volte sono davvero logorroico!Grazie per avermi accettato pionieri dei sogni!!!


Quando nessuno


ti vuole


sei solo nelle parole


ascolti i battiti rallentati


del cuore


le domande creano nodi


d'esitazione


le mani si fann crespe


le labbra secche


gli occhi umidi e


il fiato smorto


quando sei solo


la paura diviene


un dono e si


lascia accarezzare


dalle palpebre chiuse


per paura di non far male


quando sei solo come


una voce nel deserto


cerchi invano


una risposta nell'eco


dell'Eterno


quando sei solo


ti tagli fuori dal mondo


proteggendolo dallo stesso


male che provi


 

Senza titolo 56

Personalmente..mi sta dando proprio il voltastomaco la violenza.


Stamani ho pochi pensieri poetici nella testa. Ho solo negli occhi qualche immagine, nelle orecchie qualche urlo, nella mani..un bel niente.


Buona navigazione.


 

Senza titolo 55

da http://elevation.splinder.it/ che metterò nei preferiti .



Svela a te stesso, senza reticenze, le tue paure più profonde: dopo che lo avrai fatto, la paura non avrà più alcun potere e svanirà, e con essa si allontanerà la paura della libertà. A quel punto sarai davvero libero"




4.6.04

Senza titolo 54




Come al solito , in particolare , dopo il post " 4 giugno 1944 - 4 giugno 2004 " , e visto che risulto iscritto ad un blog pacifista ( di cui ogni tanto trovate dei post della curatrice ) ho ricevuto ancora delle email d'insulto che logicamente ho cestinato perchè non contenevano nessuna osservazione costruttiva e utile per il mio arricchimento interiore , erano solo imperniate d'insulti gratuiti e offensivi coenm ne ho ricevute alcune contrarie ( e queste lwe ho conservate ) chi in maniera garbata chi al linmite dell'insulto si diceva contrario alle mie idee . L'unica risposta che tali email offensive e insultanti meritano è il titolo di questo post :


IL SILENZIO E L'INDIFFERENZA


Ad una prima lettura questo post vi sembrerà una contraddizione con quanto affermavo nel post : << la terra , la guerra , una questione privata >> in cui riportavo un discorso di gramsci in cui si diceva di combattere gli indiffferenti , ma non lo è perchè il nostro percorso interiore ( dove ci mettiamo indiscussione ) facciamo delle cose che a prima vista ci sembrano contradittorie , ma che in realtà non lo sono .

infatti il silenzio e l'indifferenza posso avere dei lati positivi\ utili .

Essi possono essere usate come " un arma " ne è un esempio la poesia di Pietro Calamandrei dedicata a KESSELRING capo delle armate naziste in italia fra il 1943-45 . di cui riporto qui la poesia :

<<

LO AVRAI

CAMERATA KESSELRING

IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI

MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ

A DECIDERLO TOCCA A NOI

CON COI SASSI AFFUMICATI

DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO

NON COLLA TERRA DEI CIMITERI

DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI

RIPOSANO IN SERENITÀ

NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE

CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO

NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI

CHE TI VIDE FUGGIRE

MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI

PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO

SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO

GIURATO FRA UOMINI LIBERI

CHE VOLONTARI S'ADUNARONO

PER DIGNITÀ NON PER ODIO

DECISI A RISCATTARE

LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO

SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE

AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI

MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO

POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO

CHE SI CHIAMA

ORA E SEMPRE

RESISTENZA

>>

oppure il porgere l'altra guancia Porgi l'altra guancia" Anche questa è un'espressione molto comune; in genere significa perdonare, non reagire con la vendetta, non usare la violenza, ma c'è anche chi pronuncia questo detto con ironia. Queste parole sono prese dal vangeli di Matteo 5, 38-39, dove Gesù dice: << "Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente, ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgi anche l'altra".>> Questo proverbio dice che rispondere alla violenza ( non solo fiscia , am anche verbale e psicologica ) con altra violenza causa solo altro male e dolore , ovvero non cedere ( se non è estremamente neccessario , vedere dittature come quelle di pinochet , o il fascismo om il nazismo ) . Ed proprio in virtu di questo che perdono , ma non dimentico , come cosi ho perdonato e sono indifferente sia ai miei cloni ( http.//tangoi.splinder.it ) a siti che m'insultano ( http://mentelucente.splinder.it , anche se adesso non è èpiù in attività ) e http://www.bynoi.com/ulisse.html chje raccoglie solo le male lingue che parlano male di me mescolando 30% di verità e 70% di falsità e ingigantimenti \ amplificazioni . m'accusano d'essere troppo debole , d'essere codardo , e se en approffitano , ma a volte è meglio lasciar perdere che perdere tempo e denaro per della gente meschina , all'inizio è un po'dura , ma poi ne trai giovamento , risparmio di energuie ( da destinare a progetti più utili ) e meno stress , ed almeno per me , un ulteriore passo verso al non violenza e uina cultura dela pace e della tolleranza . Però come tutte le cose ci sono delle contro indicazioni quando se ne abusa e ciò diventa al norma , perchè :1) favoriscono l'oblio , le dittature , ed è all'origine dell passaggio dall'odio e dall' indifferenza negativa ( cosa ben diversa da quellla indicata nelle righe precedenti che è costruttiva ) vedere il link del sito culturale www.fortepiano.it portale d'arte e cultura www.fortepiano.it/PagineDelTempo/ Materiali/pdtmat010.htm ; 2) si diventa degli indifferenti totali che sono quelli che io combatto vedere il discorso di gramsci dal me riportatro nel post di cui parlavo prima ; o peggio si finisce per diventare zombi \ automi perdendo la capacità di reagire finendo per mandare il cervello all'ammasso accettando tutto ciò che ci propinano e che siano gli altri a decidere per noi . << la nostra vita comincia a finire il giorno in cui diventiamo silenziosi sulle cose che contano >> ( Martin Luter King Jr ) . Concludo ringraziando con un ultima citazione gli avversari delle mie idee quelli che lo stati e lo sono in maniera leale e civile , ma perchè no anche quelli in senso opposto :<< (.... ) anche chi è stato [ e lo sarà ] fino ad oggi avversario leale delel mie scelte o , di esse , nemico senza scrupoli , ha contributo [ e contribuisce ] a levigare la mia esperienza della vita fino a scolpirmi coem una palla in un torrente montano . di questo volgio esserglierne grato(...) >> dall'introduzione di Renato Curcio del libro intervista con mario Scialoja A viso aperto 1995 Arnoldo Mondadori Editore . Non sò più che altro scrivere e quindi concludo qui Attendo le vostre esperienze e el vostre osservazioi vostro Cdv

3.6.04

Senza titolo 53

da http://francifra.splinder.it/



mercoledì, giugno 02, 2004


Viva la Repubblica e chi ci crede ancora.


Mi scusi Presidente

non è per colpa mia

ma questa nostra Patria

non so che cosa sia.

Può darsi che mi sbagli

che sia una bella idea

ma temo che diventi

una brutta poesia.

Mi scusi Presidente

non sento un gran bisogno

dell'inno nazionale

di cui un po' mi vergogno.

In quanto ai calciatori

non voglio giudicare

i nostri non lo sanno

o hanno più pudore.


Io non mi sento italiano

ma per fortuna o purtroppo lo sono.


Mi scusi Presidente

se arrivo all'impudenza

di dire che non sento

alcuna appartenenza.

E tranne Garibaldi

e altri eroi gloriosi

non vedo alcun motivo

per essere orgogliosi.

Mi scusi Presidente

ma ho in mente il fanatismo

delle camicie nere

al tempo del fascismo.

Da cui un bel giorno nacque

questa democrazia

che a farle i complimenti

ci vuole fantasia.


Io non mi sento italiano

ma per fortuna o purtroppo lo sono.


Questo bel Paese

pieno di poesia

ha tante pretese

ma nel nostro mondo occidentale

è la periferia.


Mi scusi Presidente

ma questo nostro Stato

che voi rappresentate

mi sembra un po' sfasciato.

E' anche troppo chiaro

agli occhi della gente

che è tutto calcolato

e non funziona niente.

Sarà che gli italiani

per lunga tradizione

son troppo appassionati

di ogni discussione.

Persino in parlamento

c'è un'aria incandescente

si scannano su tutto

e poi non cambia niente.


Io non mi sento italiano

ma per fortuna o purtroppo lo sono.


Mi scusi Presidente

dovete convenire

che i limiti che abbiamo

ce li dobbiamo dire.

Ma a parte il disfattismo

noi siamo quel che siamo

e abbiamo anche un passato

che non dimentichiamo.

Mi scusi Presidente

ma forse noi italiani

per gli altri siamo solo

spaghetti e mandolini.

Allora qui m'incazzo

son fiero e me ne vanto

gli sbatto sulla faccia

cos'è il Rinascimento.


Io non mi sento italiano

ma per fortuna o purtroppo lo sono.


Questo bel Paese

forse è poco saggio

ha le idee confuse

ma se fossi nato in altri luoghi

poteva andarmi peggio.


Mi scusi Presidente

ormai ne ho dette tante

c'è un'altra osservazione

che credo sia importante.

Rispetto agli stranieri

noi ci crediamo meno

ma forse abbiam capito

che il mondo è un teatrino.

Mi scusi Presidente

lo so che non gioite

se il grido "Italia, Italia"

c'è solo alle partite.

Ma un po' per non morire

o forse un po' per celia

abbiam fatto l'Europa

facciamo anche l'Italia.


Io non mi sento italiano

ma per fortuna o purtroppo lo sono.


Io non mi sento italiano

ma per fortuna o purtroppo

per fortuna o purtroppo

per fortuna

per fortuna lo sono.



(G. Gaber)

Senza titolo 52

Che ne sapete voi?                                                                    


Che ne sapete voi


delle strade che ho persorso


dei fiumi che ho attraversato


dei miei pensieri


delle mie speranze


dei miei amori?


Che cosa conoscete


dei miei dubbi


delle mie speranze


dei miei dolori?


Non vi ho chiesto di amarmi o di odiarmi,


sono entrata in punta di piedi


senza bussare


per cercare una luce


nel vostro cuore,


per osservare con voi le stelle


per asciugare il mio pianto


per rubarvi un sorriso


carpire con voi


un raggio di sole


nascosto dietro a una nube


per esservi amica, compagna,


amante, sorella


per prendere piano una stella


e tenerla nel cuore.


Sofia















2000 Light Years From Home

Senza titolo 51

Chiederei
-Rabindranath Tagore

Chiederei ancora

qualcosa

se possedessi il cielo, le sue stelle

e il mondo

con le sue infinite

ricchezze.

Sarei però contento anche d'ogni

piccola cosa

se lei fosse mia.

2.6.04

Senza titolo 50

COMPENDIUM

(I parte: la teoria)


Mi sono alzato quella mattina di dicembre... Non volevo ma alla fine l'ho fatto. Non so se per colpa di qualcun altro. Ormai non interessa più.

La cosa che conta è che c'ero e quindi ci sono.

Non cercare il colpevole. E' un gioco inutile e deleterio!

All'inizio ti vuoi imporre... Chissà forse stai solo seguendo qualche consiglio o cerchi di imitare chi pensi stia meglio di te. Ma è come se sei già qualcuno: sensibile, timido... Forse sei già stato programmato in un certo modo o forse bastano veramente pochi secondi per creare un personaggio. Dipende dall'età.

Insomma stavo dicendo che all'inizio ti vuoi imporre. Forse anche con rabbia. Ma poi, ad un certo punto (forse appunto per quella storia che sei stato programmato in quel modo) ritieni che il mondo ha ragione. E così ti nascondi. Hai paura.

Ma la paura è una limitazione che qualcuno o qualcosa ti impone, anche in modo inconsapevole. Probabilmente sei tu stesso a importela. E' qualcosa di astratto... E' come un pensiero: non vorresti pensarci ma facendo ciò è già nelle tua mente.

La paura è la limitazione. E' il tuo limite. E' la tua gabbia.

Il resto non conta più. Il resto è tutto condizionato da questa gabbia. Il resto è falso: una vita in cattività è una vita falsa.

Ma non per condannare alcuno: una vita in gabbia ti fa credere di poter vivere solo questa vita. Anche perchè se tu uscissi dalla gabbia probabilmente ti ucciderebbero. Come un canarino che è nato in gabbia: non sa nemmeno volare. Ha sempre trovato il suo pasto in una vaschetta e quindi non saprebbe nemmeno che significa cercarsi da mangiare o da bere.

Ma c'è una soluzione. Perchè una cosa nessuno ha potuto togliere al canarino: l'istinto.

L'istinto sarebbe come dire quella cosa che avevamo prima che ci mettessero in gabbia. Non importa se siamo nati in gabbia o ci hanno catturati dopo. L'istinto è qualcosa che esiste con noi. Da sempre. Come dire "lo Spirito". Quella cosa che ci fa sognare di vivere una vita libera. La paura ci dice che noi non potremmo vivere fuori dalla prigione ma l'istinto ci fa sognare di farlo. Come se in questo istinto noi siamo diversi. Non abbiamo più limiti e siamo immortali poichè nulla potrebbe farci male in quel mondo esterno.

E' proprio come un sogno. Questo istinto ci vuol dire che là fuori non ci sono le regole della gabbia: se nella gabbia corri troppo veloce magari ti fai male; se nella gabbia non ti comporti in un dato modo, potresti morire. E la paura ti dice: "se nella gabbia può succederti di morire, figurati all'esterno. Là c'è l'ignoto! Almeno la gabbia la conosci! Ci vivi da sempre! Ma fuori? Come farai a cavartela?".

Ma è un buon segno.

Ci sono quelli che hanno perso del tutto l'istinto e la gabbia li domina completamente. Questi non si pongono nemmeno il problema che fuori potrebbe essere diverso! Non sanno nemmeno che c'è un fuori poichè, del resto, la gabbia non è il loro inferno ma il loro paradiso! La paura li domina completamente. Sono quelli che sopravvivono. Quelli che non hanno più sogni.

Allora l'istinto è come un ricordo. Il ricordo di una vita passata fuori da quella gabbia. Per alcuni un ricordo vivo e presente, per altri lontano. Per altri solo una fantasia infantile. E questi ultimi sono appunto coloro che non sognano più.

Ma l'istinto è forte. Basta poco per riaccenderlo. Ma la paura riesce a dominarlo.

La morale e la religione sono una parte di quelle cose di cui si serve la paura per "far riflettere". Tramite il pensiero la paura fa riflettere.

Fa riflettere che uscire dalla gabbia significherebbe "poter" morire; "poter" essere abbandonati da chi ci è stato vicino ma non vuole uscire dalla gabbia; "poter"... Poter! Il dubbio è l'unica arma della paura!

La morale, la religione, le regole: sono cose che mettono il dubbio! Potremmo morire o non essere più accettati o stare male!

E allora è meglio stare "al sicuro" in gabbia! Al sicuro con un carceriere a cui noi diamo potere di tenerci sott'occhio, per proteggerci: la paura!

Ma chi sta peggio è chi convive non solo con la paura ma anche con quell'istinto! Quell'istinto di libertà! Questo individuo non respira, si sente soffocato! Soffocato dalla gabbia! Ma anche terrorizzato da quella libertà che lo sta chiamando come le sirene in un mare in tempesta!

Vuole, ma qualcuno dice che non può. Egli stesso si dice che non può. Egli stesso si pone un limite. Un limite inesistente poichè basato sul dubbio! "Potresti" morire... Ma anche no! Dovresti avere il 50% di possibilità di salvezza ma siccome la posta in gioco è troppo alta, meglio non rischiare! Del resto c'è di mezzo la tua vita! Anche se tu avessi il 99.9% di possibilità di riuscita c'è sempre quello 0.1 di rischio...

Se anche per uno 0.1% di insuccesso rimarremmo volentieri in gabbia, figuratevi per un 50%!!!



Ma questa non è una telecronaca sulla vita com'è o come dovrebbe essere. Qui si deve trovare il rimedio.

E per trovare il rimedio bisogna sapere dove sta il male.

Le parole chiave sono: ISTINTO e DUBBIO! La LIBERTA' si raggiunge lanciandosi nell'istinto e abbandonando il dubbio! Questa è la libertà. Senza rischio non c'è libertà.

Ora conosciamo il male (la paura e quindi il dubbio) che ci impone il limite. Ma sappiamo come uscirne (con l'istinto ovvero il rischio) che ci riporterà alla nostra illimitatezza.



Cosa dobbiamo fare ora?





Lo yoga, la meditazione e varie infinite discipline di tutti i tempi e luoghi ti danno la possibilità di fare il salto. Ognuno ha i suoi metodi. Per alcuni invece bisogna buttarsi e basta, lasciandosi tutto alle spalle, senza stare a pensare a quale sia il modo più giusto.

Questo però è difficile.

Una vita trascorsa non può essere così inutile. Perchè siamo noi. Con i nostri piccoli errori e le nostre piccole vittorie. Anche se in una gabbia.

Qualcuno dice di lanciarsi fuori dalla gabbia tenendo sempre però presente chi siamo stati. Liberandosi comunque dalle paure che ci rifarebbero tornare in gabbia.

La meditazione ci dice di osservare il pensiero e riconoscerlo quindi per il valore che ha: un inutile pensiero. Così come molte discipline orientali. Quindi la paura diventa solo una illusione.

Ma se non sai chi sei, come fai a sapere cosa vuoi? Tutte queste discipline diventano allora qualcosa che qualcuno ha inventato... ma non vanno bene per te! Perchè chi le ha inventate le ha fatte per se e non per un individuo con la tua esperienza! Del resto siamo tutti diversi! Come si fa a suggerire un metodo che io ho inventato a chi è diverso da me?

Ma prima di parlare dell'importanza di conoscere il proprio ruolo e di sapere chi siamo, è bene trattare di alcune delle possibili limitazioni che non ci permettono di essere liberi e infiniti. Limitazioni che risalgono ad un progenitore comune: la paura.

Quando sei per la strada ti dicono che sei: magro, basso, alto, grasso, bello, brutto etc... Di solito le cose negative non te le dicono ma te le fanno capire. O comunque le capisci tu quando vedi un manifesto che albeggia sulla strada di fronte casa tua dove c'è una mega modella iper-bona dal fisico perfetto o idem un modello. Allora subito comprendi che sei inadeguato. Ti dici che così non potrai mai essere e da questo deduci che non sarai mai nessuno nella vita.

Questa è una prima limitazione: la limitazione fisica. Cioè puoi fare certe cose ma non tutte perchè le altre sono riservate a chi è bello, muscoloso etc... Di questo poi ne hai conferma perchè "tutti gli altri" ti dicono che effettivamente è così! Che sei inadeguato a giocare a basket solo perchè magari sei su una sedia a rotelle.

Il limite fisico è un limite molto forte, soprattutto nella società odierna fatta di modelle e uomini fisicati presenti come simbolo di bellezza e quindi salute. La società odierna fa sentire un uomo inadeguato perchè ha il potente mezzo dei media: riviste, televisione, internet sono mezzi di comunicazione ultra-veloci per poter comunicare al mondo lo stereotipo di bellezza (e quindi salute, anche se poi non si capisce quanto di salute ci sia nelle modelle molto magre o nei cantanti che stanno dalla mattina alla sera a consumare sostanze stupefacenti per essere al top).

Tutti ti dicono (o ti fanno capire, che è ancora peggio) che sei inadeguato. Te lo dicono perchè loro stessi, in prima persona, si sentono inadeguati. Allora magari un grasso dirà ad un magro che è troppo magro e viceversa.

Insomma devono trovare il difetto in te affinchè loro stiano un po' meglio ("c'è chi sta peggio di me").

E' come un virus: un malato fa sentire malati anche gli altri. Gli trasmette la sua inadeguatezza al mondo. E gli altri si ammalano.

Dall'infinito si passa al limitato: il fisico non ti permette di fare la modella (anche se lo vuoi); i capelli non ti permettono di fare ciò che vuoi etc... E poi nasce il concetto di DNA: sei calvo perchè tuo padre lo era; sei grasso per colpa del fisico di tua nonna; hai la costituzione fisica magra etc...

Allora ti convinci che sei senza speranza! E questo solo per il fisico!

Figurati quando scopri che sei depresso a causa dei tuoi geni; che puoi ammalarti al cuore e morire da un momento all'altro perchè tuo zio ha fatto la stessa cosa...

Allora inizi le diete, ad andare a farti i controlli dal dottore... Sei una catastrofe!

Ma non è ancora nulla! Figurati se da piccolo sei stato violentato e ti hanno inculcato questa paura magari a livello inconscio e ora sei impotente! Se da piccolo ti hanno detto che eri un fallito e ora ti comporti in un dato modo e non sai nemmeno perchè! E non sai da dove vengono le tue paure e i tuoi limiti!



Questo è il limite! Ogni giorno rinfrescano le tue paure e ti dicono che sei: inadeguato, mortale, che non potresti vivere solo, che sei malato... E ti dicono: "come ti vedo male oggi" oppure "sto male" (e fanno sentire male anche te) o anche "che caldo, mi sembra di svenire" (e svieni anche tu).

Da quando nasci: loro hanno dei problemi e cercano qualcuno che come loro stia male: mal comune, mezzo gaudio! E poi pure tu cominci a dire frasi negative del tipo "stamattina sto veramente male", "mamma mia, sono dimagrito ancora" etc. Te le dici e te le dicono.

E non è che diventi una persona limitata... Diventi limitatissimo!!! Con 2 milioni di handicap! E te lo dice pure la tv, i giornali etc.

Sei circondato da negativi!!! E ti dicono pure che lo fanno per il tuo bene e quindi tu ci credi ancora di più!!! "Mia madre mica vuole il mio male!!!" Ma se è cresciuta in quel mondo trasmetterà il negativo anche a te (non lo fa per male, lo fa perchè è contagiata e te lo contagia. O magari lo fa anche in modo consapevole perchè pensa che dirti "in che mondo cattivo viviamo" ti renda più forte: INVECE STA SOLO CREANDO UN NUOVO MALATO!!!!!!).



Penso che prima di parlare di altre cose bisogna cominciare a conoscere il nemico: bisogna riconoscere tutte queste cose che ci fanno sentire inadeguati e riconoscere che sono solo terrorismi affinchè diventiamo pecore da essere controllate. Perchè se siamo impauriti non possiamo fare nulla. Non possiamo vivere fuori dalla gabbia. Moriremmo subito.

Bisogna reagire e dire: "Me lo dicono affinchè diventi come loro. Un malato. Ma io sono infinito e illimitato. Mi amo perchè sono unico. E tornerò ad essere chi sono. Io sono un essere senza limiti. Questo io sono. E se voglio, faccio qualsiasi cosa. Mi basta volere. L'inadeguatezza è solo una idea. Una idea che qualcuno mi ha messo in testa ma io non mi farò contagiare perchè so chi sono. E se ho delle paure e non so perchè ce le ho, significa che qualcuno me le ha messe magari quando ero troppo piccolo per capire. Moriranno anche quelle perchè io so che mi hanno contagiato e che quelle paure non sono io ma solo cose estranee. E io le butterò fuori e me ne libererò".



Tutte le cose negative ci limitano: hai paura di un cane e quindi magari non fai una determinata cosa; sei geloso e allora sei schiavo di un pensiero e non vivi più; hai paura di rimanere solo e allora costringi qualcuno a starti vicino e ne diventi schiavo (oltre ovviamente a fare del male a questa persona perchè magari ti arrabbi anche nei suoi confronti, come se la colpa fosse sua che non ti vuole stare vicino!!! Ognuno deve essere libero!!! Costringere qualcuno è la stessa cosa che ci hanno fatto quando ci hanno inculcato i nostri limiti: ci hanno costretti ad accettare!!! E ora siamo schiavi del limite!)



Insomma tutte paure per non farti capire chi sei realmente. Tanto che alla fine pensi di essere le tue paure! Cioè hai paura dell'acqua e allora pensi di essere un cattivo nuotatore; hai paura delle altezze e allora ti dici che non sarai mai uno scalatore! Alla fine sei le tue paure. Un uomo fatto di paure (non di sangue e ossa). Una torre con mattoncini di paura!

Anche i tuoi obiettivi quindi diventano dipendenti dalle tue paure: "sarò un impiegato perchè non ho la forza di fare il sollevatore di pesi! Non ho il fisico!" Oppure ti dici che sei troppo stanco per fare una cosa: un altra paura di morire di stanchezza! O ci sono anche quelli che dicono di essere troppo vecchi per fare...

Alla fine non sai chi sei (perchè sei tutto limitato) e non sai nemmeno che lavoro fai (perchè l'hanno scelto le tue paure!).



Siamo immortali e infiniti! E' giunto il tempo di aprire gli occhi! Questa è l'unica verità! E se c'è chi muore è perchè è convinto che deve morire! Se c'è chi è limitato è perchè è convinto di esserlo! Se c'è chi dimagrisce se non mangia è perchè è convinto che senza cibo e acqua l'organismo non vive! Se c'è chi ingrassa se mangia è perchè è convinto che il cibo lo fa ingrassare!

E se pensi che nessuno ti ami è perchè te l'hanno fatto credere o non ti hanno dato amore: ma diventa un tuo limite pensare che il mondo sia tutto pieno di gente che non sa amare e capirti! Una tua convinzione, perchè anche tu diverrai come chi non ti ha dato amore: TI HANNO CONTAGIATO LA LORO SOFFERENZA! E diventi schiavo dell'odio e non puoi amare! O anche peggio: ami e vuoi qualcosa in cambio dell'amore che dai e soffri se il tuo amore è ricompensato con odio! Sei uno schiavo! Non sai più chi sei! Vittima dei limiti che ti hanno imposto!

"Potresti amare infinitamente ma non ne sei capace! Puoi fare tutto quello che vuoi ma non ne sei capace!": ti dicono così ma in realtà sei tu che non ne vuoi essere capace! Ti sei fatto contagiare!



Ma ora è il momento di guarire!





Ti dicono che devi comportarti bene ma poi ti insegnano a competere e a schiacciare l'altro. Perchè chi dà amore a chi non lo merita o chi dà amore e non viene ricambiato o chi dà amore e viene ricambiato con odio è solo uno stupido.

Ti dicono che l'amore deve essere dato solo in cambio di altro amore. E te ne convinci!

Chi è quel pazzo che ama il suo persecutore?

Ma questo è un altro motivo per disorientare! "Mi devo comportare bene o lo devo fare solo in certi momenti e con certe persone?" Un altro motivo per non farti più capire chi sei! Un altro dubbio! Una nuova paura!

Che cos'è l'amore? Cosa significa "voler bene"? Chi sei veramente? Quali sono i tuoi obiettivi?

Queste sono le domande a cui devi rispondere!

Comprendendo chi sei veramente potrai definire i tuoi obiettivi. E per realizzarli dovrai adottare quel modo di vita che è l'amore. Prima di tutto dovrai voler bene a te stesso poichè chi non ama se stesso non può amare nessun altro.

L'amore è l'unico modo di vita poichè a nessuno piace l'odio. A nessuno piace volersi sentir non-protetto. L'amore è proprio questo: sentirsi protetti e quindi agire in libertà. Ma se noi ci comportiamo con falso amore diffonderemo questo falso amore che ricadrà anche su di noi. Come chi semina paura. Un contagio!

Dobbiamo contagiare amore: solo così la paura cesserà di esistere! Perchè se noi invece di terrorizzare l'altro lo amiamo, questo ci amerà per reazione! E così l'amore si diffonderà! Ma questo amore vero deve diffondersi, perchè l'amore falso è schiavitù e quindi paura! Noi obblighiamo qualcuno ad amarci solo perchè lo amiamo noi! E così gli altri faranno con noi e diverremo loro schiavi! Un'altra gabbia!

Nell'amore non esiste paura!

L'amore è quella capanna in cui il bambino si rifugia e cerca l'affetto che lo ricarica per affrontare la vita. Ma spesso quel bambino (che è il nostro bambino interiore) in quella capanna non è stato amato ma terrorizzato! Qualcuno gli ha insegnato che non esiste l'amore puro ma solo un amore commerciale. Un amore che ti viene dato solo in cambio di qualcosa. I genitori di quel bambino hanno detto per esempio "se fai il cattivo non ti voglio più bene!" e così gli hanno insegnato a dare amore solo a chi fa il buono con lui!!! Non certo un amore disinteressato!

Dobbiamo riscoprire quell'amore che cercavamo in quella capanna. Un amore gratuito e senza interesse. E dobbiamo darlo perchè solo così guariremo il nostro bambino interiore facendogli capire che un amore diverso può esistere. Esiste!

E cesserà ogni paura. Saremo protetti poichè quell'amore che cercavamo (e che cerchiamo) nell'altro è ora con noi. L'altro siamo noi! Noi dobbiamo amarci! Noi dobbiamo amare! E basta diffonderlo per riceverlo. Come appunto il contagio! Ma questa volta un contagio positivo!

Dal falso amore nascono persone malate! Dall'amore vero nascono persone sicure della loro identità e del loro obiettivo.

Per sapere chi sei devi amare: così le tue paure cesseranno di esistere e non sarai più una torre fatta di mattoncini di paura ma una persona! Una persona infinita e illimitata. Immortale.

E l'obiettivo diverrà quello di diffondere questo amore che ti ha resuscitato dai morti! Perchè eri morto e ora sei tornato alla vita!

Voli fuori dalla gabbia, sicuro! Senza paura! Sei in armonia con te e con il tutto!

E questa è la tua missione sulla terra! Diventare armonia! Creare armonia! E se diventi armonico allora diventi il "dottore" dell'umanità. Basta che tu diffonda questo amore anche ad una sola persona e questa lo darà ad un'altra in un catena infinita che contagerà il mondo in pochi istanti! Come succede, in negativo, per le epidemie. Ma questa è una cosa positiva! E poi l'amore ti ritornerà. E la pura verrà eliminata.



Stiamo avvicinandoci al nocciolo della questione. Qual'è il primo passo da fare? Ora che sappiamo queste cose come dobbiamo cominciare? Perchè comunque non abbiamo ancora lasciato la gabbia e abbiamo paura addosso! E' come se fino ad ora abbiamo capito la verità ma fra capire e mettere in pratica la nostra paura ci dice che c'è un po' di strada. Sappiamo che è solo la nostra paura che ce lo sta dicendo... Ma è ancora forte! La nostra paura ci dice "ma sei proprio sicuro che sia così?" E si insinua nuovamente il dubbio!

Come abbiamo detto la prima cosa da fare e amare se stessi poichè chi non si ama non può amare! Ed è proprio questa la strategia della paura: fare in modo che l'individuo non si ami! Ed infatti ti dicono che sei brutto, grasso, magro etc... e così, come dicevamo all'inizio di questa chiacchierata, ti fanno sentire inadeguato. Non sai più chi sei e qual'è il tuo ruolo! E così non uscirai mai dalla gabbia perchè pensi che solo nella gabbia puoi trovare amore! Quel falso amore di cui abbiamo parlato: l'amore che vuole in cambio qualcosa!



Allora ora dobbiamo iniziare a camminare!





La paura e le limitazioni che ne derivano ci fanno assumere atteggiamenti che riflettono tali paure. Ad esempio devo andare dal meccanico per controllare il livello dell'olio. Potrei controllarlo anche io ma non riesco a svitare il tappo dell'olio. Quindi decido di andare dal meccanico. Però mi sento uno stupido e mi dico: "che fallito che sono, chissà che penserà il meccanico! Penserà che non riesco nemmeno a svitare un tappo! Che vergogna". E così vado dal meccanico con quell'atteggiamento da perdente! E lui mi considererà tale ma non perchè pensa che sia un fallito ma perchè io gli comunico, con le posizioni del mio corpo, con la mia voce o con le parole che sono un fallito! Facci caso! E' proprio così!

Quindi per una stupidaggine, per una paura, io mi faccio considerare in un dato modo e poi ne soffro! Ho fatto tutto io!

Il mondo non c'entra nulla! Stai comunicando al mondo di essere un perdente ed il mondo ti vede semplicemente per come ti vedi tu!

Hai costruito tutto tu con una semplice paura!

Hai pensato di essere un debole e ora lo pensa anche un altro. E ovviamente la cosa si diffonde perchè vale sempre la regola del contagio!

Quindi sarebbe bastato andare dal meccanico con la verità in mano: "non so svitare il tappo, mi dà una mano? Almeno controllo il livello dell'olio..." Che male c'è? Quindi anche l'orgoglio è un'arma della paura! Tanto per farti sentire inadeguato ancora una volta! Anche qui, qualcuno, ti ha messo in testa questo falso mito dell'orgoglio! Se c'è orgoglio, dimenticati dell'amore! Dimenticati di fuggire dalla gabbia! Dimenticati della libertà!

Qualsiasi cosa che ti blocca o che ti fa comportare come non sei (cioè non in accordo con la verità) è paura! Se l'orgoglio ti blocca: è paura! Se l'orgoglio ti fa comportare come non sei: è paura! Se l'orgoglio non ti fa dire la verità e non ti fa esprimere liberamente: è paura!

Se ti vergogni: hai paura! Non ti stai esprimendo!

Tu sei infinito! Illimitato! Un pensiero che ti blocca è solo paura, non amore! E così facendo non potrai dare amore nè a te nè a nessuno!

L'unico orgoglio che non ti bloccherà mai è quello di sapere che sei infinito! Questo orgoglio ti farà andare avanti nella tua opera d'amore! Sii orgoglioso di essere te stesso, libero e senza paura! Il falso orgoglio ti fa comportare come non sei. E' come il falso amore.

Devi amare la verità! La paura è solo inganno e falsità affinchè tu non realizzi te stesso. La paura ti dice una menzogna, ti dice che sei limitato e quindi inadeguato. Ma tu sei l'opposto: sei infinito!

Tu puoi fare tutto: questa è libertà! Puoi scegliere!

Puoi mangiare o no: non sei schiavo di nulla per vivere (nemmeno del cibo)! Sei immortale!

Puoi scegliere di mangiare ma lo fai solo per tuo piacere: non sei schiavo del cibo! Puoi benissimo vivere senza!

Puoi mangiare all'infinito: non ingrasserai, non ti intossicherai! Nessun cibo può limitarti! Sei infinito!

Se invece non mangio non dimagrirò nè mi ammalerò: non dipendo da nulla: sono libero!



Nasciamo già con la paura: nei testi sacri orientali si parla di karma. Il karma sono le azioni delle vite passate che ci portiamo in questa vita. Sono le paure che ci hanno fatto agire in determinati modi che, come abbiamo visto, ci fanno agire da schiavi anche in questa vita.

Le paure si trasmettono. Da vita a vita. I limiti viaggiano sul DNA. Le cellule sono inquinate da questa memoria.

Le cellule hanno paura. Una paura quindi che imbeve lo spirito. Ogni cellula è contaminata.

Il DNA produce proteine di paura. E ogni cosa è paura. Quindi le paure ci sono inculcate in questa vita ma non solo. Ancora prima di nascere.

Non importa credere nella reincarnazione.

Al momento del concepimento, nell'utero materno, appena prima della nascita: anche in questi momenti possiamo avere assorbito paura. Quando due individui non si amano e concepiscono, questo non amore è nelle loro cellule. E il loro figlio, che è l'unione delle loro due cellule, assorbe tale inquinamento. E comunque tutte le paure dei genitori (di tutta la loro vita) sono nella memoria delle loro cellule, nel loro DNA. Il figlio, essendo fatto da due loro cellule, le erediterà.

Inoltre quando ci si riferisce alle "altre vite" si può anche pensarla in maniera diversa: in una stessa vita ricopriamo vari ruoli. Oppure quando superiamo qualche limite è come se rinascessimo a nuova vita. Quindi dire "altra vita" può significare tante cose.

Nasciamo inquinati da mille paure (ad esempio quella di morire: sappiamo già alla nascita che dobbiamo morire... E' scritto nel nostro DNA anche se magari non ne abbiamo ancora coscienza): una paura si tramuta in realtà (ad esempio appunto la morte)! Possiamo morire da piccoli pur non sapendo (in coscienza) che possiamo morire (ma le nostre cellule lo sanno benissimo).

Nasciamo pieni di paure che ci fanno agire da schiavi, durante la vita ce le aggiungono, stiamo male, e poi moriamo: tutto per un pensiero a cui crediamo ciecamente!



Basta: dobbiamo capire come liberarci. Dobbiamo morire metaforicamente. Cambiare abito. Buttare le nostre paure. Resuscitare dai morti che ci circondano. Rinascere a nuova vita immortale!



Ma come fare?






Senza titolo 49



DUBBIO



Quando si umilia e si deride la gente lo scherzo ( vedere le vili accuse lanciate a bloggersperlapace.splinder.it ) pesante e per trasformarsi inj insulto e ingiuria . Come ho fatto qualche anno fa a detterminate persone , con cui sono riuscito a chiudere i conti ovvero a rimuovere il rimorso vedere i post precedenti in particolare questo

http://edit.splinder.it/myblog/view/58797/yes?date=1085918204#22081642208164 , sia via internet che via sms , ma sic ancora ne conservo il ricordo . Ho voltato pagina ( o quasi ) ma è qui stà il mio dubbio sono indeciso se voltare pagina definitivamernte ( e quindi archiviarla ) oppure strapaprla e scriverne un'altra continuando a viaggiare nella strada dela vita . Attendo un vostro parere .




Senza titolo 48


quella che dovweva essere ( ma lo sarà quando l'ufficio stampa di www.melissap.net l'autrice parziale di cento colpi di spazzola .... mi risponderà ) fra le due melisse quela di www.melissaq.splinder.it o melissaq.com autrice di cento ttre colpi di spatola ... e la precedente citata melissa p .




Ecco l'intervista a Melissa q




1) Che effetto ti ha fatto e ti fa che il tuo libro venga considerato (cosa vera solo in parte secondo me, ma il giudizio è parziale, visto che l'ho letto in fretta) una è parodia di Melissa P?




Mi fa stare male.....ma proprio malissimo!!! Perchè se io come piccola Meli avessi voluto scrivere una parodia avrei fatto non so un libro con della gente che , non lo so, fa finta di ammazzarsi a vicenda ma alla fine è tutto uno scherzo (come Scary Movy, lo hai visto? A me ha fatto ammazzare dalle risate!!!! Anche se in certi punti non l'ho proprio capito.....) e invece ho scritto un libro circa un mio proprio personale vissuto. E ci tengno a sottolinearlo (con grande sinceritò che) queste esperienze le ho fatte verameeeente!!!!




2) indipendentemente che sia una parodia o meno del libro precedentemente citato, come mai hai deciso di pubblicarlo in contemporanea con Melissa P?




E stato un caso, oppure hai deciso di sfruttare tutto l'ambaradan mass mediatico creato dalla tua omonima ? Premettendo il fatto che ancora adesso non ho ben capito chi sia questa Melissa P. o MelissaP di cui mi parlano in tanti come se ne dovrei sapere vita morte e miracoli e invece non ne so un bel niente, la data di uscita del mio sconvolgente esordio letterario l'ha prefissata l'editore Sperling & Kupfer (e questo, non per vantarmi ma già dovrebbe farvi capire la levatura dell'opera in sè!) perciò forse è ad esso (all'editore Sperling & Kupfer intendo) che bisognerebbe domandare ciò che precede questa mia sincera (ma anche molto fresca, umile e spontanea) risposta....insomma, non lo so!!!!




3) come mai (forse è perchè io l'ho letto in fretta, ma abbi fede lo rileggerò, mi è piaciuto un casino, come spesso mi accade spesso quando ho esami vicini e non ho trovato nessun indizio che spieghi questo titolo) gli hai dato quel titolo?




Il titolo del mio sconvolgente esordio letterario (per inciso, veramente vuoi rileggerlo??? A tal punto di è piaciuto??? Ma lo sai che sono emozionatissima e che ritengo che tu sia una BELLA PERSONA???) scaturisce da una doppia esigienza artistica e, diciamo di marketing. Artistica poiché nel corso della trama stessa io avevo proprio l'abitudine di dare 103 colpi di spatola a una testa di creta che stavo personalmente lavorando e che (mi ero messa nella testolina) sarebbe stata rassomigliante il viso del mio Principe Azzurro che per trovarlo ne ho passate tante ma tante ma tante che ci ha letto il libro lo sa e chi no, mi sa che farebbe meglio a leggerlo..... Insomma io davo sempre i miei 103 colpi di spatola a questa testa di creta in attesa di riconosciere le fattezze del mio grande A ma anche del mio GRANDE more e poi andavo a dormire. E inizialmente il titolo per intero doveva essere "103 colpi di spatola prima di andare a dormire".... Ma poi qualcuno penso dell'ufficio mark eting dell'Editore Sperling & Kupfer ha pensato (saggiamente!!) di sostituire dormire coi puntini di sospensione per aggiungere un momento di mistero e ulteriore curiosità nel lettore che si chiede "prima di andare a.... che cosa?" e questa è stata un'idea che ancora oggi mi compiaccio che qualcuno abbia avuto per me. Perché vuol dire che ci ha pensato. E la piccola Meli ancora si commuove quando le fanno le carezzine e pensano a lei e le dicono brava, hai scritto una bella poesia e tutto il resto, sai??? Insomma, aggiungo anche che il successo non mi ha cambiata.....e questo non è da tutti!!!!




4) Hai letto il libro della tua omonima, cosa ne pensi? secondo te lo ha scritto lei, oppure no, e le viene usata come cartina tornasole ?




No, non ho letto (ma grazie di averlo chiesto ugualmente) questo libro di questa ragazza che si chiama quasi come me ma il nome non è tutto quando si scrivono libri perciò non è che mi aspetti che abbiamo scritto le stesse cose solo perchè ci chiamiamo (non nel senso che ci telefoniamo.... proprio nel senso dei nomi di battesimo) quasi quasi nello stesso modo!!!! Perciò tra l'altro non posso rispondere al resto della domanda perchè se non l'ho letto (ed io appunto non l'ho letto) non posso sapere se magari non è lei che lo ha scritto e non sono la tipa che spara giudizi così a casaccio magari rivolgendo espressioni e giudizi pressapochisti a persone che non mi hanno fatto niente, no????






Senza titolo 47


Momento





Noi che eravamo delusi



annoiati



soli



e muti



e disperati



noi che avevamo giornate vuote



noi grigi



due esseri strani



in un mondo sbiadito



e reale



opprimente



e convulso



popolato da altri esseri grigi



morti in eterno



poi



i nostri occhi



e parole



le nostre mani



e sorrisi



e la vita dilaga



si precipita in noi



si colma di noi



linfa impetuosa



sensuale



ed accorata



tempesta di sole



esplosione di gioia



fiamma di corpi



per noi



improvvisamente



teneramente



Senza titolo 46

Milan Kundera nell' Arte del Romanzo, si interroga sulla tenerezza dandosi tre risposte. Chiissà quale contiene la verità più soggettiva per ognuno di voi..Chissà quale verità è più completa rispetto alle altre.


<<"La tenerezza nasce nel momento in cui, rigettati sulla soglia dell'età adulta, ci si rende conto con angoscia dei vantaggi dell'infanzia, i vantaggi che dabambini non si potevano capire">>


<<"La tenerezza è il terrore di fronte all'età adulta">>


<<"La tenerezza è il tentativo di creare uno spazio artificiale in cui valga il patto di trattarsi l'un l'altro come bambini">>



Buon viaggio.

1.6.04

Senza titolo 45


questa poesia di Hikmet declamata da Stefano Accorsi e Margherita Buy ne "Le fate ignoranti". A presto


In questa notte d’autunno




In questa notte d’autunno

sono pieno delle tue parole

parole eterne come il tempo

come la materia

parole pesanti come la mano

scintillanti come le stelle.

Dalla tua testa dalla tua carne

dal tuo cuore

mi sono giunte le tue parole

le tue parole cariche di te

le tue parole, madre

le tue parole, amore

le tue parole, amica

Erano tristi, amare

erano allegre, piene di speranza

erano coraggiose, eroiche

le tue parole

erano uomini.


da un bellissimo blog http://finocchi.splinder.it


Senza titolo 44



per l'utente anonimo che ha lasciato alle 10:36 del 01 giugno, 2004 questo commento : << L'amore è questo! >> al post precedente rispondo citando suia il testo sia Amandoti” (versione originale sull’album“Etica,epica...” dei CCCP; 1990) ripresa dalal Nanni nel suo ultimo cd perle . Ma prima del testo voglio farvi leggere cosa dice : << Ho scoperto questa canzone di Giovanni Lindo Ferretti, un autentico poeta contemporaneo, in uno spettacolo del gruppo teatrale milanese Dionisi: è un tangaccio che abbiamo adattato alla filosofia del nostro disco con l’uso di fisarmonica e archi. È una storia d’amore: un autoscatto da regalare al partner come simbolo del proprio sentimento.>> . Ed ecco il testo




<<


Amarti m'affatica mi svuota dentro / Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto / Amarti m'affatica mi da' malinconia / Che vuoi farci è la vita / E' la vita, la mia / Amami ancora fallo dolcemente / Un anno un mese un'ora perdutamente / Amarti mi consola le notti bianche / Qualcosa che riempie vecchie storie fumanti / Amarti mi consola mi da' allegria


Che vuoi farci è la vita / E' la vita, la mia / Amami ancora fallo dolcemente / Un anno un mese un'ora perdutamente / Amami ancora fallo dolcemente / Solo per un'ora perdutamente


>>




Senza titolo 43

La Cura


Franco Battiato


Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.