27.12.15

La mia guida al natale e alle festività 205\2016 [ come sopravvivere alle festività ] parte 2 II° capodanno alternative ai botti d capodanno e come proteggersi e proteggere gli animali da essi




Molti mi dicono  , il solito post   sui petardi   . Ma    davanti a simili  bestialità


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La cagnetta ‪#‎Fiamma‬ viva per miracolo. Taglia di 5mila euro sui colpevoli


 non ci riesco    e continuerò a farlo  
Ma  ora   veniamo a  al  post  
Durante  le  feste natalizie  specie   soprattutto a  capodanno , come  del resto dell'anno   si  è  buoni a  fare le ordinanze ma  poi  a farle rispettare  ce  ne passa ,   ovviamente  dipende    da zona  e  zona   e   dall'umore  di chi deve  far rispettare le leggi ,     si scoppiano lo stesso petardi & affini più o meno  proibiti .  Oltre  alla puntata   sui  petardi  a  cui  rimando      ecco  vi  altri consigli su   come  eventualmente scoppiarli in sicurezza . 
Infatti Prodotti all’apparenza innocui possono provocare lesioni varie in chi li usa, soprattutto se minori. Attenzione nella scelta, prudenza nell'acquisto, giudizio nell'utilizzo. L’Age pubblica i consigli dei medici dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma a genitori e ragazzi per divertirsi in sicurezza la notte di San Silvestro.“Il 50% delle lesioni dei piccoli pazienti è rappresentato daustioni, seguite da danni agli occhi, ai i timpani e agli arti (amputazioni)”. Arrivano direttamente dai medici dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma l’appello a genitori, nonni e ragazzi al buon senso nella scelta, l’acquisto e l’utilizzo dei botti di Capodanno. Proprio durante le festività di fine anno aumentano gli incidenti gravi legati all’uso improprio dei fuochi artificiali o, peggio, dell’utilizzo di prodotti pirotecnici illegali. Spesso a finire in ospedale sono i bambini: lo scorso anno 89 dei 350 feriti registrati a Capodanno sono stati minori, di cui 43 avevano meno di 12 anni di età. Napoli la provincia più colpita con 50 feriti, seguita da Bari con 26 e Roma con 23

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.
Di qui la priorità per genitori e ragazzi di rispettare alcuni norme di comportamento fin dalla vendita di botti e giochi pirotecnici, ma anche in caso di lesioni da scoppio. I pediatri del Bambino Gesù li spiegano in questo manuale per una notte di San Silvestro sicura che l’Age pubblica. Perché “i botti, anche quelli apparentemente più innocui – sottolineano i medici -, come le stelline, le micette e i petardi, sono pericolosi e devono essere innescati solo in presenza di adulti”.  ( continua     su  http://www.age.it/botti-di-capodanno-si-ma-con-prudenza/ )
Io    sono per  la non esplosione   dei fuochi   . lo sono diventato dopo che vedevo
                                            


il mio gatto ( vedere   foto sopra  a sinistra  )  spaventato , morto sic , quasi 10 anni fa , spaventato dai fuochi d'artificio del martedì grasso di carnevale sia quelli della festa di maria bambina ) .  Dico  lo ai sindaci   oltre  a vietarli e fare ordinanze  contro  l'uso   di non essere repressivi   , ma  piuttosto d'incentivare le  alternative  . Infatti   <<   i divieti, da soli, rischiano   --- come  giustamente  dice   questo articolo  di qualche tempo  fa  di aostasera.it    ----  di servire a poco, Legambiente invita i cittadini “ad assumere in prima persona un comportamento responsabile, astenendosi dall’utilizzo di botti e fuochi d’artificio. I danni derivati da questo modo di salutare l’anno nuovo sono, come tutti sanno, notevoli, ma le resistenze al cambiamento sono difficili da superare”. >>

I Comuni stessi, in alcuni casi, festeggiano il Capodanno offrendo a cittadini e turisti uno spettacolo pirotecnico. “Pochi sanno che questi spettacoli possono essere realizzati anche senza il rumore dei botti, - spiega ancora Legambiente - bensì con l’accompagnamento di musiche piacevoli e più amiche degli animali, con costi inferiori a quelli tradizionali. Non si tratta quindi di non festeggiare, ma di farlo responsabilmente”.
"Consapevoli che   ----  continua  il  giornale  --- il problema è culturale – chiude la presidente del CircoloAlessandra Piccioni - e che maturerà progressivamente negli anni a venire, ci portiamo avanti con il nostro appello. Mancano ormai pochi giorni al Capodanno: se ne hanno la volontà, enti e cittadini possono fin da subito imprimere una svolta di civiltà ai festeggiamenti."

Infatti le alternative ci sono .
da http://www.bambinopoli.it/feste/alternativa-ai-botti-di-capodanno/2589/



Da qualche anno, infatti, nei cieli di tutta Italia, nella notte di capodanno, ma anche in occasione di feste, matrimoni, sagre di paese, hanno preso a volare le splendide lanterne cinesi,vere e proprie piccole mongolfiere realizzate in carta di riso e sostenute da una struttura rigida al cui interno è collocata una fonte di calore in cera combustibile. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: si accendono. Il calore scalda l'aria all'interno facendone diminuire la densità e in questo modo le lanterne si alzano in volo con un effetto scenografico davvero spettacolare. 
La tradizione vuole anche che al momento di accenderle ciascuno possa esprimere un desiderio per ogni lanterna fatta volare. Il desiderio, portato in alto nel cielo, si avvera entro l'anno.





Esistono, poi, giochi di fuoco silenziosi, usati in particolare in Estremo Oriente dove l'arte pirotecnica è piuttosto consolidata anche se, appunto, molto spesso ripulita dal fastidioso 'botto'.
Si tratta di fuochi d'artificio a tutti gli effetti che consentono di realizzare meravigliosi giochi di luce, privati, però, della parte rumorosa. Ad accompagnarli, generalmente, e renderli unici effetti sonori, giochi di luce, veri e propri spettacoli coreografici.
Se state, infine, festeggiando capodanno con un gruppo di bambini, anziché mettere nelle loro mani pericolose miccette o petardi, orientatevi sulle stelline di capodanno. Assolutamente innocue, belle da vedere e adatte anche ai più piccini.

  ecco una ditta  che    fa i fuochi artificiali senza  il  botto

quindi  si a :  spettacoli  piromusicali , ai  fuochi   senza detonazione,   giochi  di  luce   luce.o  altre manifestazioni simili  a  quelle   descritte  nella puntata sui petardi


Veniamo ora  a   come fare  per   gli animali  .



Infatti i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno sono spesso un incubo per gli animali: il rumore di petardi e fuochi d’artificio, spesso fatti scoppiare anche nei giorni immediatamente precedenti il capodanno, terrorizzano i quattro zampe che possono essere colpiti da veri e proprio attacchi di panico. E’ importante ricordare infatti, che gli animali hanno una diversa percezione dei rumori, nei cani, ad esempio, il senso dell’udito e’ notevolmente superiore a quello umano. Oltre a sentire vibrazioni comprese tra 20 mila e 40 mila Hz (l’uomo non sente quelle che superano i 20 mila) sentono ad un volume doppio del nostro. Inoltre, una componente dei fuochi per noi marginale, quella olfattiva, e’ particolarmente rilevante per i cani che sono in grado di sentire odori ad una concentrazione un milione di volte inferiore a quella percepita dall’uomo e ad una distanza per noi inimmaginabile. E’ quindi facile intuire quale sia lo stato di ansia e terrore che anticipa e accompagna lo scoppio simultaneo di migliaia di petardi, mortaretti e fuochi artificiali. I fuochi d’artificio rientrano tra gli stimoli che provocano sensibilizzazione, ovvero un progressivo aumento della risposta di paura poiche’ sono stimoli di forte intensita’, non sono prevedibili, compaiono a intervalli irregolari e non c’e’ possibilita’ di fuga.Essi   oltre a sentire vibrazioni comprese tra 20 mila e 40 mila Hz sentono ad un volume doppio del nostro Alcuni soggetti piu’ sensibili, oltre allo stato fobico quando sentono i fuochi, sviluppano anche uno stato ansioso per tutto il periodo che precede e segue la fine dell’anno. Cosa possiamo fare per aiutarli? deliberatamente  tratto da 
  1. teniamo gli animali il piu’ lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi 
  2. Non lasciamoli soli. Gli animali fobici potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi, quindi e’ necessario stare loro vicino, senza esagerare con coccole e carezze.Non lasciamoli in giardino o all'aperto non teneteli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi;- non lasciateli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto
  3. E’ necessario mostrarsi tranquilli e felici, cercando di distrarli, se possibile, con coccole  ed  abbracci  con giochi e bocconcini, mostrando che non c’e’ nulla di cui preoccuparsi.
  4. imporre consigliare a i vostri ospiti o non andare da ospiti che fanno uso di botti e petardi . o lasciarlo a qualche associazione o amico \a o familiare che non festeggi il capodanno dopo la mezzanotte 
  5. rinunciare per chi è     è  coraggioso   al veglione o  nel momento  in cui   ci sono  "dei botti" .
  6.  Se   come il punto 5  non potete  o non volete    rinunciarvi  portate   animali in una zona tranquilla della casa, anche se normalmente vivono all'esterno;- cercate di minimizzare l'effetto dei botti tenendo accese radio o TV, soprattutto se l'animale resterà solo in modo che venga attutito il rumore dei botti proveniente dall’esterno, chiudendo le finestre e abbassando persiane.
  7. - se portate a spasso il vostro cane, non slegatelo mai dal guinzaglio;
  8. se vi doveste fuggire dotateli di tutti gli elementi identificativi possibili (microchip, medaglietta identificativa con indirizzo e telefoni validi);e presentate subito una denuncia di smarrimento;
  9. Lasciamo che si rifugi dove preferisce, anche se si tratta di un luogo che normalmente gli e’ “vietato”.
  10. Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura.e se è possibile è fondamentale non portarli fuori a mezzanotte o nelle ore immediatamente precedenti perche’ spesso gli scoppi iniziano con anticipo  e spesso avvengono anche  nei giorni prima di capodanno 
  11. Nei mesi precedenti facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista che prescrivera’ la terapia da seguire, sia comportamentale che, nel caso si necessario, farmacologica o  un processo graduale di desensibilizzazione, esponendo l’animale allo stimolo ad un’intensita’ progressivamente aumentata quando si trova in uno stato di rilassamento emozionale.
  12. Evitiamo soluzioni fai-da-te somministrando tranquillanti, che usiammo noi alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico o hanno effetti di durata diversi da queli che usiamo noi
  13. Sensibilizziamo l’opinione pubblica, e soprattutto i bambini, su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per i quattro zampe. “Ogni anno i botti fanno vittime sia umane che animali – ricorda Massimo Comparotto, Presidente OIPA Italia – Nel periodo che va dalla meta’ di dicembre ai primi giorni di gennaio riceviamo moltissime segnalazioni di animali domestici smarriti, feriti o morti a causa dei botti: e’ importante che tutti comprendano quanto un momento di festa per alcuni diventi motivo di sgomento e terrore per altri. Chi ama gli animali non spara botti”.


altre  guide  

La mia guida al natale e alle festività 205\2016 [ come sopravvivere alle festività ] parte 2 I° capodanno come sopravvivere al cenone e al pranzo , con i vegani come fare con i bambini , ai botti ed affini



Dopo le tre giornate natalizie 24-25-26 eccoci a a quelle del 31-1 ovvero capodanno . Sia   che lo si passi in famiglia  , in ristorante  o  d'amici   ecco alcuni link  prima    di passare  ai consigli  (  volendo possono essere  anche  usati per  il cenone  o il pranzo di natale  ) presi e rielaborati in giro per il web


 da   :

Ecco, per  i sopravvissuti al Natale, ora c'è solo da superare indenni la sera del 31 dicembre.
EVITARE LE ASPETTATIVE. Ignorarla è impossibile. Evitarla pure. Ma salvaguardare l'io  o io noi  dipende  se dalla relazione ( fidanzato ,   convivente  , sposato ) già provato dalle
feste natalizie, questo si può.
Regola numero uno: non avere aspettative. Regola numero 2: evitare qualsiasi seduta di autocoscienza sull'anno che verrà. Cose del tipo: chi sono, dove vado, che farò della mia vita. Infatti   un poeta da poco scomparso  diceva  queste  parole    :  




[....] 
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità

Al diavolo i cambio tutto e altri pericolosissimi interrogativi fonte certa di crisi esistenziali.
E, fondamentale, regola numero 3: non fare finta che sia un giorno come un altro. potrebbe  non  funzionare, poi dipende  da  caso a caso  .
NON RIMANERE DA SOLI. Festeggiare si deve - pena effetto solitudine mostruosa da 'più sfigato della terra' - ma con cautela. Evitando i riti obbligati e le ansie da prestazione.
Ecco cinque semplici modi per sopravvivere al Capodanno. Ed essere felici. Ma anche no.



1. La notte di San Silvestro sul divano con le serie tivù

Il 31 dicembre è il giorno giusto per vedere tutto il cinema del mondo o per recuperare tutte le serie tivù da cui non avete fatto in tempo a farvi ossessionare.
The Hours, Le Revenants, The Newsroom, Breaking Bad, c'è solo l'imbarazzo della scelta. 
Black Mirror, se non l'avete vista e se anche ve la consiglieranno tutti, quella no: meglio non conoscere il lato peggiore dei media.
Procuratevi una buona bottiglia per accompagnare la visione, un dolce se siete in amorosa compagnia, o un piatto di lenticchie che un po' di tradizione fa sempre bene. E ovviamente un buon archivio di file o di dvd.
Se le sale nelle vostra città sono aperte, c'è sempre l'opzione cinema.
2. L'alternativa alle feste piene di gente sono le terme Un giorno come tanti, ma la notte no. Svegliatevi con molta calma, pranzate bene e in abbondanza, prendete un caffè con un amico (o un'amica) e poi preparatevi per la partenza. Destinazione: terme.
Ce ne sono diverse sparse in tutta Italia. Tra le più note ci sono Saturnia e Petriolo. In alternativa si può chiedere al web. Ma il gioco vale la candela. Potrebbe non esserci modo più avvolgente per superare indenni il Capodanno. Puzza di zolfo inclusa.
3. Una notte d'amore: ma da evitare i triangoli 
È il classico dei classici, ma poi mica tanto, di questi tempi single. Una lunga notte dedicata all'amore.
Lui e lei, lui e lui, lei e lei ( vietata l'opzione  poi fate  come volete  : lui, lei e l'altro - o l'altra - che poi ci si accorge tardi di aver fatto una cavolata ).
Champagne Laherte Frères, un risotto ai frutti di mare o un tagliolino al tartufo per i palati forti, buona musica e molta voglia. Una notte senza tempo. E senza cellulare, tablet    , ecc  .
4. Gita fuori porta per disintossicarsi dalla città
Roba forte per spiriti liberi, obesi o urban addict: l'escursione-fuori-città.
Sveglia presto la mattina del 31, colazione nutriente (meglio se dolce e salato insieme), doccia tiepida e via. In macchina fino al mare o in montagna, premurandosi però di non passare più di due ore - sarebbe meglio un'ora e mezza - sulle strade.
L'obiettivo è camminare, fare lunghe passeggiate, respirare aria pulita, disintossicarsi dalla città. Stancarsi e tornare a casa con la voglia solo di mettersi a letto. Prima della mezzanotte.
Le destinazioni nel Belpaese non mancano. C'è anche l'opzione notte e alba in monastero: in Italia ce ne sono tantissimi, ma l'avventura è sconsigliata ai malinconici, tendenzialmente depressi, single d'antan o neosingle, a chi ha paura del buio.
5. L'occasione giusta per lavorare e farsi pagare bene
Lavorare stanca, ma non lavorare stanca di più. San Silvestro la sera giusta per fare un po' di soldi.Bar, locali, enoteche, ristoranti. In genere pagano bene, voi fatevi pagare di più. Astenersi rigorosamente dal volontariato: non servirebbe a pulire le vostre sporche coscienze.
Money, money, money: lavorare e guadagnare il più possibile. Accumulazione spietata di microcapitale da destinare ai primi di gennaio al totale soddisfacimento della più ingorda smania consumista.





BAMBINI 









Se eravate abituate a festeggiare l’ultima notte dell’anno in compagnia di amici, magari in qualche locale, con l’arrivo di un bimbo probabilmente vedrete sconvolti i vostri piani.
Per fortuna però esistono molte possibilità per festeggiare Capodanno tenendo presenti le necessità dei più piccoli e divertendosi in famiglia  e fra  amici
Se i bimbi sono molto piccoli o neonati la scelta migliore sarebbe quella di organizzare un cenone in casa, magari invitando parenti e amici.In questo modo non sconvolgerete la rutine del piccolo perché potrete metterlo a letto alla sua ora abituale, e voi festeggerete tranquillamente sapendo che riposa nel suo lettino.
Se nella vostra città c’è l’abitudine di organizzare spettacoli di fuochi artificiali o petardi potrebbe inoltre spaventarsi per il rumore forte e improvviso, e svegliarsi nella sua cameretta, in un ambiente famigliare, lo aiuterà a calmarsi. 
Se non avete la possibilità di organizzare il cenone a casa, o preferite spostarvi a casa di amici o dei parenti o dei  nonni, ricordate di portare con voi tutto il necessario per metterlo a dormire: lettino pieghevole o carrozzina, pigiamino, pannolini di ricambio, biberon o pappa ed  il suo  orsacchiotto \  peluche  preferito
In questo modo al vostro rientro potrete metterlo a dormire nel suo lettino senza quasi svegliarlo.
Se invece il bambino è più grande e ha voglia di condividere questo momento di festa potrete organizzare un ritrovo con altre famiglie con bimbi all'incirca della sua età, approfittando del fatto che avranno più o meno le vostre stesse esigenze in quanto a orario.



Se volete coinvolgere i bambini  ,  senza  parcheggiarli davanti ad  internet   e  video giochi potete preparare qualche gioco che possano fare tutti assieme, magari una bella caccia al tesoro in giro per casa da fare aspettando la mezzanotte. In questo modo, se loro sono occupati in qualche attività appassionante, voi potrete godervi la cena e le chiacchiere con gli amici.Una buona idea può essere riservare una ludoteca o una sala attrezzata per bambini, dove possano giocare liberamente e socializzare tra loro. La spesa normalmente è abbastanza contenuta, e per la cena potete mettervi d’accordo di portare una cosa ogni famiglia. In questo modo nessuno sentirà su di se tutto il peso dell’organizzazione e tutti potrete godervi almeno un po’ di spensieratezza. Non dimenticate comunque che, anche se queste sale rispettano tutte le norme di sicurezza, i bambini devono sempre giocare sotto la sorveglianza di un adulto.
Per coinvolgere i bambini nell'organizzazione della festa potete farvi aiutare nella preparazione di alcuni festoni per decorare la sala. 





Segnaposti per Capodanno da fare con i bambini



Quante volte ci siamo sentite chiedere dai nostri bambini di aiutarci a fare qualcosa di importante, come cucinare, apparecchiare o abbellire la casa. In questo periodo di festa, poi, siamo sempre di corsa e loro chiedono di passare un po' più di tempo con noi. Approfittiamo di qualche ora libera per lavorare con loro.

Questo tutorial è dedicato a loro ed a voi, mamme! Vedremo insieme come realizzare insieme ai nostri bimbi dei segnaposto di Capodanno decorati con tanti brillantini.

L'occorrente è davvero poco : 
  1. cartoncini bianchi, anche di recupero
  2. brillantini
  3. colla vinilica
  4. forbici
  5. pennellino

Prendiamo un cartoncino e tagliamo di una misura adatta per realizzare i nostri segnaposto, ad esempio 5 cm di larghezza per 8 cm di altezza. Piegatelo a metà nel senso dell'altezza e, con l'aiuto delle forbici, smussate gli angoli che appoggeranno sul tavolo.Inizia ora la fase











 divertente per i piccoli di casa, che saranno felici di aiutarci a riempire di glitter i segnaposto di Capodanno !
Con la matita disegnate una figura semplice, come una stella. Con la colla vinilica e il pennellino tracciate i contorni della figura.
Cospargete di glitter il cartoncino, in modo da 







coprire la colla. Ricordate di mettere un foglio sotto, in modo da recuperare tutti i brillantini! 

Eliminate i brillantini in eccesso e pulite eventuali imprecisioni.


Con lo stesso metodo, fate scrivere e colorare i nomi dei vostri invitati.
I vostri segnaposto
per capodanno sono pronti per la tavola del Veglione e i vostri bimbi saranno orgogliosi di far vedere il loro lavoro!


Se poi volete regalare un momento speciale a bimbi di ogni età informatevi presso i parchi divertimenti più vicini a voi: sicuramente organizzano attività per festeggiare l’anno nuovo adatte ai bambini e agli adulti. In molti casi troverete pacchetti vantaggiosi che comprendono, oltre all’ingresso al parco e al pernottamento in hotel, il cenone col brindisi di fine anno o spettacoli pirotecnici.
Un consiglio valido per bambini di tutte le età è quello di osservare le loro esigenze, visto che ogni bimbo è diverso dall’altro. Se vedete che ha sonno e diventa nervoso è meglio provare a metterlo a letto, anche se non è ancora mezzanotte. Ci sono bambini che sopportano bene i cambi di orario, altri che ne pagano le conseguenze per giorni, e questo solo un genitore lo sa o dovrebbe saperlo !




cosa  evitare  
da  
http://www.melty.it/capodanno-2013-cenone-le-5-cose-da-evitare-per-sopravvivere-a119178.html

La notte che va dal 31 dicembre al primo giorno del nuovo anno è un momento estremamente delicato, probabilmente per il famoso detto secondo il qualche chi fa una cosa a Capodanno, la fa poi per il resto dell’anno corrente. Le categorie di (semi)normotipi che hanno deciso di trascorrerla in compagnia sono essenzialmente due, di là di sceglie per il proprio Capodanno il concerto in piazza: quello che pensa che i festeggiamenti meritino un’organizzazione di sei mesi, con tanto di risposta di partecipazione preventiva, e quello che, fino alle ore 21: 00 dell’ultimo giorno, non sa ancora dove andare e cosa fare. Per ovvi motivi, ignoreremo quell’insieme di persone che hanno organizzato il loro Capodanno nel mese di dicembre o hanno prenotato un volo aereo per festeggiare altrove. Troppo normali per la nostra mini guida. Abbiamo infatti deciso di elencare le cinque cose(così poche? !) da evitare per non passare un Capodanno in solitudine o non essere invitati mai più.


Se vi siete autoinvitati all’ultimo momento – perché effettivamente non avete un posto dove andare – pescando, a caso, da una tazza piena di bigliettini il nome di uno dei vostri amici, degnatevi almeno di portare qualcosa da bere o da mangiare. Non vi stiamo suggerendo di essere educati, ma di evitare che il vostro amico passi il nuovo anno a organizzare una litigata magistrale a vostre spese, per evitare di vedervi nei successivi giorni di festa. Se il vostro unico obiettivo, in un posto in cui conoscete sì e no 3 persone su 40, è essere attorniato da donne piacenti, allo scoccare della mezzanotte, per il bacio sulle labbra di fine anno – laddove esiste questa tradizione – evitate di comportarvi come un toro che vede improvvisamente il lenzuolo rosso per tutto il resto della serata, altrimenti il vostro posto sarà il pianerottolo o, peggio, una stazione di polizia, e lì celebrerete l’arrivo del nuovo anno. Se questa tradizione non viene praticata nella casa in cui vi trovate a festeggiare, invece, evitate di assillare padroni di casa e invitati col tentativo di farla inserire, anche perché la pena finale è sempre il pianerottolo o la stazione di polizia.
Ai primi due suggerimenti dedicati alla civile convivenza, se ne aggiungono altri tre relativi al festeggiamento vero e proprio, insieme alle nostre idee originali per Capodanno. Evitate di tirare fuori giochi da tavola tipo Monopoli o Risiko, perché al di là della noia, finirete di giocare il Capodanno dell’anno successivo. A ciò si aggiunge l’eccessivo legame al countdown in sovraimpressione dei vari concerti televisivi: evitate, infatti, di cronometrare cena, chiacchiere e giocate a carte per riuscire a beccare il -10 della tv in totale silenzio. L’ansia non è una buona compagna durante la serata del 31 dicembre. L’ultimo consiglio è invece dedicato ai social addicted, quelli che fanno gli auguri prima a follower e amici digitali, e poi agli invitati in carne e ossa. Non vi chiediamo mica di sigillare account e profili – non siamo mica retrogradi qui – ma di evitare di postare allo scoccare della mezzanotte la stessa foto – fuochi d’artificio, in genere – accompagnata dalla frase Buon Anno X, di cui abbiamo una diapositiva giù; siate originali. Stupiteci. Altrimenti, la prima cosa che ci viene in mente è che in fondo l’anno nuovo appena arrivato sarà identico a quello passato, così come le vostre voto a ogni Capodanno. I consigli, fin qui, sono davvero pochi, ma seguire queste dritte vi eviterà almeno errori madornali. Buon Capodanno 2016 , ed evitate di fare la fine del signor Creosoto de “Il senso della vita” dei Monty Python.

Sui petardi e botti   rimando a la puntata  VIII gli petardi e affini si o no .? non mandare in soffitta il buon senso e la prudenza della   prima parte  della guida   più  precisamente  qui .  Quindi  fate  voi  come  volete  , ma  siate prudenti    fino all'epifania  , visto  che anche  dopo      soprattutto  i bambini  raccogliendo  o  facendo scoppiare  i  fuochi inesplosi     si fanno male  .
Il paragrafo  ui petardi ed  affini  può essere  sintetizzato  da questa  foto   sotto  .

    SCONSIGLIATA   PER :  I  DEBOLI DI CUORE  , GLI  IMPRESSIONABILI


da  https://www.facebook.com/vittorio.frau





  



26.12.15

La vendetta della befana sexy C'era una volta una piccola scuola dell'infanzia...



Lo che è tale favola  è vecchia , visto   che è  di quasi  3  anni fa  . Ma  cambiando i nomi il senso è lo stesso . Essa descrive benissimo di come lo spirito delle feste di natale si sia ormai sempre più snaturato . Ecco una fiaba   che  potete raccontare (  ovviamente   se  : 1)  non siete  politicamente   coretti , 2)   se  non siete del avete  il  tabu    che   non si si debba parlare  di politica  ai bambini  , 3)    vi definite erroneamente  apolitici    quando   l'essere  apolitico non esiste    perchè qualunque  cosa  fai   , dici , pensi , ecc   si fa  sempre politica  il che è diverso  da politika , 4)  se  vedete   ogni form,a di dissenso   ala cultura  imperante  come comunista  )   nei tempi morti  dell'abbuffata  del  6  gennaio  o  dei giorni  che precedono  











C'era una volta, in un piccolo villaggio sperduto nella campagna veneta, una piccola scuola dell'infanzia con bambini piccoli piccoli che giocavano lieti e spensierati tutto il giorno, giacchè non avevano ancora imparato a leggere.
Ma nella piccola scuola un giorno finì il carbone per il riscaldamento. 
L'inverno era molto rigido e la direttrice per riscaldare le stanze dovette bruciare la carta sulla quale i

bambini disegnavano e anche i loro giochi di legno.
I bambini diventarono molto tristi e tornavano a casa mosci e infreddoliti come tante piccole fiammiferaie.
Quando ormai nessuno sapeva più cosa fare accadde una cosa miracolosa. 
La situazione in cui versava la piccola scuola del villaggio venne portata all'attenzione dei notabili della città lontana dal sindaco, persona buona e timorata di dio. Così qualcuno, mosso a compassione, raccolse la richiesta di aiuto. La settimana successiva giunse infatti in paese un signore che arrestò la sua bella macchina lucida e nera a pochi passi dalla piccola scuola ghiacciata.“
Signora direttrice – disse, togliendosi l'elegante cilindro dalla testa – mi presento. Sono Giangiuseppe Ciccin l'amministratore delegato della Top-Burger e ho una proposta da farle. Provvederò io al carbone per il riscaldamento per tutto l'inverno ed anche alla fornitura di squisiti hamburger di manzo texano per la mensa per tutto l'anno. Alle famiglie di questi poveri bambini farò anche avere uno sconto del 50% sull'acquisto delle nostre specialità. Potrebbe gentilmente occuparsi lei di far recapitare i buoni ai genitori dei piccoli”?
 La direttrice, incredula, s'illuminò: “Ma.. ma... ma... certamente”, balbettò confusa. E, commossa, lo accompagnò alla porta inchinandosi ad ogni passo.
Così l'indomani i bambini poterono tornare ai loro giochi e ai loro disegni nelle stanze finalmente
riscaldate. La loro salute e carnagione, inoltre, migliorarono grazie alle proprietà nutrienti dei Top-Burger, che mangiavano quotidianamente a pranzo a scuola e, la sera, sempre più spesso, anche cenando con mamma e papà. Nei loro cappottini, con premura e disciplina, la direttrice aveva infatti inserito da subito i buoni sconto per le loro famiglie, le quali li aspettavano felici per utilizzarli quasi tutti i giorni.Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale,
come una freccia dall'arco scocca, vola veloce di bocca in bocca.
Dopo pochi giorni un'altra lussuosa automobile si fermò davanti alla scuola del piccolo villaggio e da essa scese un altro signore distinto con gli occhiali d'oro.
“Permette, signora direttrice?”. Disse. “Mi chiamo Pierfilippo Tiepidelli, presidente della Tabarry's Company. Ho notato che in questo paese l'inverno è davvero gelido. Mi permetta di offrire a ciascuno di questi piccoli un berrettino verde imbottito in piuma di cinciallegra della Tundra, brevettato e prodotto della nostra azienda, e un paio di guantini coordinati. Soprattutto, se è così cortese da farli recapitare ai rispettivi domicili, vorrei omaggiare le famiglie con questi coupon per un'offerta straordinaria: un giubbotto iperisolante in microfibra di titanio espansa della Tabarry's scontato del 70%”.

La direttrice non sapeva più quale santo ringraziare. Senza voce per l'emozione ritirò i coupon, che inserì, assieme a quelli della Top-Burger, nella tasca dei consunti cappottini allineati agli appendiabiti da parete. 
Cappottini che, però, rapidamente sparirono.

Di lì a qualche giorno il piccolo Ernestino si presentò infatti con un fiammante giubbottino rosso con orlature cromate sul quale luccicava il logo Tabarry's. Gli altri lo guardarono stupefatti e andarono tutti, come obbligati da un magico ordine silenzioso, a toccare l'incredibile piumino. Il giorno dopo arrivarono targati Tabarry's anche Domitilla e Dimitri e, come avesse ceduto una diga, nell'arco di una settimana ogni bambino aveva il suo splendido capo invernale griffato, che, a causa di un'eccedenza di magazzino, poteva essere soltanto rosso.
Ma la vicenda non finì certo qui.
Dalla città, nelle settimane successive, giunsero uno alla volta altri magnanimi benefattori che fecero a gara per dimostrarsi migliori e più generosi degli altri. Chi produceva scarpe con le lucine intermittenti ai lati, chi commercializzava giochi elettronici taiwanesi, chi occhiali anti raggi Uva per grandi e piccini, chi city-bike con cambio automatico e Abs adatte
sia agli adulti sia ai bambini. 
Tutti portatori di proposte all'incirca simili e tutti accolti con identiche gratitudine e venerazione. Il piccolo villaggio, grazie a loro, si riempì presto di cittadini eleganti e ben nutriti, poco importa se con le carte di credito in rosso. All'uscita di scuola, nell'incerta luce del pomeriggio declinante, i bambini erano un unico sciame di folletti identicamente gioiosi e con i piedini lampeggianti. Si spostavano ormai fra casa e asilo con le tasche zeppe di buoni, coupon, tagliandi e biglietti magici di ogni genere, ma il loro peso era dolce.
Il diavolo però tende sempre dei trabocchetti e un giorno accadde l'imprevedibile: Euclide, bimbo neppure troppo sveglio, imparò a leggere. Leggi qui e leggi là, cominciò in breve a capire come va il mondo e un brutto lunedì si presentò perentorio alla direttrice dicendole: “Ma a me cosa mi dai se porto a casa tutta questa carta?”
La donna si spaventò e lì per lì non seppe rispondere. Il piccolo insistette: “O mi dai un euro ogni volta o i tagliandi li butto via”.
“Sshhh... per carità...” rispose allora la direttrice, terrorizzata, invitandolo a seguirla svelto in uno sgabuzzino. 
“Che non succeda giammai”, pensò, sudando freddo. “Se Ciccin, Tiepidelli e gli altri vengono a sapere che gettiamo i loro buoni succede una tragedia”. Quindi, messa alle corde dal piccolo birbante, nella penombra dello stanzino, a bassa voce rispose infine ad Euclide: “Va bene, va bene. Ma che resti fra me e te. Un euro ogni volta ma, mi raccomando, non dirlo a nessuno”
Non occorre precisare che il segreto durò pochissimo. Il bambino, iniziò ad arrivare a scuola con il doppio dei gormiti dei suoi compagni, i quali, sospettando qualcosa, cominciarono ad interrogarlo.
Con una fierezza trattenuta a stento, allora, Euclide si vantò della sua astuzia e d'incanto tutti si svegliarono.
Le menti dei bambini, insomma, maturarono insieme come angurie d'agosto: bloccarono all'istante la scuola e convocarono un'assemblea costringendo la direttrice a confessare l'accordo segreto con Euclide. Alla fine decisero unanimi: o toccava un euro a tutti quanti o i buoni sarebbero finiti dritti dritti nel fiume di fronte non appena terminate le lezioni.
La direttrice si disperò e, non potendo far fronte a quella richiesta di denaro del tutto simile ad un'estorsione, si risolse a telefonare a tutti i benefattori spiegando, affranta, l'accaduto. Ammise l'errore commesso – l'unica volta che in vita sua fece ammenda di un proprio sbaglio – e ricevette la sua bella lavata di capo.
Ma, stranamente, quasi nessuno si sorprese davvero. “In fin dei conti è giusto”, riconobbero
i nobili signori. “Se i bambini portano in giro messaggi che ci fruttano denari che c'è di strano se adesso chiedono la loro parte?”
Così mandarono un loro delegato al villaggio a contrattare con Euclide, nominato intanto per acclamazione rappresentante sindacale unico. 
La vertenza si concluse con la fissazione di una cifra di 0,85 euro netti per ogni invio di pacchetto di buoni sconto. Contratto biennale rinnovabile, con integrativo malattia per i bimbi che fossero rimasti assenti qualche giorno per influenza.
La macchina funzionò alla perfezione e con grande soddisfazione di tutti. Per la scuola, innanzitutto, che divenne sempre più ricca di servizi e nuovi iscritti, d'ufficio arruolati nell'organico degli spedizionieri.
Ma anche per le famiglie dei piccoli, che, compra oggi e compra domani, furono contente che pure i figli avessero cominciato a portare a casa qualcosa.
Era troppo bello per continuare. 
E infatti, una pomeriggio d'inverno, poco prima dell'Epifania, accadde un episodio terribile.
Un bambino di quella scuola, che passeggiava da solo vicino a casa, vide una signora anziana aggredita da uno sconosciuto che le strappò la borsetta, scaraventandola a terra, a pochi passi da lui. La poveretta, sconvolta, non riusciva a rialzarsi e si lamentava, probabilmente aveva una gamba spezzata.
“Bambino – disse, vendendolo – ti prego. Corri a casa dai tuoi genitori e chiedi loro che chiamino la polizia. Dì anche che ho bisogno di soccorso perché sono ferita”. Il piccolo ci pensò un attimo e rispose: “Si, va bene. Ma quanto mi dai ?” “Nulla, caro – replicò la vecchietta – non vedi che mi hanno rubato la borsetta?”
Il bambino rifletté.  Nella sua testolina concluse che l'affare non c'era. 
per la  gentile concessione  di
Loredana Sofia
Scelse dunque di proseguire come se niente fosse accaduto. La signora, però, in realtà era la Befana travestita da vecchietta. Tacque ma in cuor suo si arrabbiò come una biscia e giurò vendetta.
Quell'anno non portò dolci o carbone ad alcuno ma infilò nella calza un unico tragico dono per tutti.
Rimise Berlusconi a Palazzo Chigi, con una maggioranza parlamentare di pregiudicati e ruffiani tale da assicurargli una governabilità pressoché infinita. 
Lo spread impazzì, in pochi mesi Ciccin, Tiepidelli e gli altri fallirono.
Anche in paese chiusero in breve negozi e officine e ritornò ad esserci pianto e stridor di denti, che è il modo usato da Gesù per dire cazzi amari.
“Pezzenti e babbei, non vi meritate altro”, sibilò la Befana, diventata giovane, sexy e bellissima, rivolgendo un ultimo sprezzante sguardo al villaggio che si faceva sempre più piccolo mentre lei, cavalcando una scopa al titanio con Abs, volava via verso la luna 

25.12.15

DIRE L'INDICIBILE © Daniela Tuscano



L'icona del Natale è lei. Da sette anni: un tempo infinito. Settanta volte sette. 
Asia Bibi è donna e ha il nome d'un continente. E contiene, infatti, moltitudini, nel momento in cui riconduce alle origini. In Asia tutto è nato, in Asia si decide il futuro dell'umanità.
Asia trascorre le feste in galera, accusata assurdamente di blasfemia, sottoposta a violenze fisiche e psicologiche e, infine, condannata a morte. Continua a esistere, la sua immagine modesta e tenace non esce dal nostro sguardo interiore, benché occultata scrupolosamente dai media. In suo nome non si organizzano manifestazioni, le femministe non scendono in piAsia Bibazza - non foss'altro, per lo stupro subito -, i terzomondisti da salotto si disinteressano alla sua vicenda, spesso addirittura la
ignorano. Asia non scalda i cuori occidentali, perché cristiana. Cristiana cattolica.
È una martire periferica, ingombrante. Asia scardina la parola d'ordine del politicamente corretto, per cui tutto ciò che è cristiano va bandito. Non previsto: una cristiana asiatica pare un ossimoro ai nichilisti d'oggi, analfabeti della storia.


Ma Asia imbarazza anche noi, cristiani tiepidi, pavidi, imperturbabili. I cristiani della Chiesa di Laodicea (oggi Latakia, in Siria: mai disprezzare le profezie...) di cui l'Apocalisse narra: "Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: 'Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla', ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo". Asia la temiamo per la limpida totalità, l'assenza di diplomazia, il semplice esistere. 
Temiamo di offendere l'altro, non per rispetto, che' ci fa anzi paura, e lo odiamo. La nostra esitazione deriva da convenienza, calcolo. A forza di considerare tutto uguale, siamo diventati cinici e indifferenti. Ma c'è di peggio: non troviamo le parole perché la nostra lingua si è rattrappita, è di nuovo muta, ancora in attesa dell'effata', dell'apertura.
Aprirsi, però, comporta l'ascolto, e noi non siamo solo ciechi, ma pure sordi.
"Perdono ai miei persecutori", proclama Asia dalla sua cella. È questo il suo Natale 2015. E quel verbo, perdono, quel sostantivo, misericordia, non riusciamo più a concepirlo; mancando l'ascolto, siamo incapaci di dire l'indicibile.
Smarrito il senso del limite, non sappiamo più gettarci altrove, "per l'alto mare aperto"; cioè trasumanare. L'eccesso d'immanenza, lungi dall'ampliare il raggio d'azione, lo degrada a mera animalità. Diveniamo prevedibili, ovvi; schiavi.
Giovanni Testori si domandava se l'ossessione per i lati crudi, spietati, violenti dell'esistenza non celasse un narcissico pessimismo; un'incapacità di declinare il bello - quindi il vero e non solo il reale, quindi la speranza, quindi il futuro - nella vita quotidiana, e renderlo possibile. Dopo il Male assoluto, Dante arrivò a rappresentare il sommo Bene; e lo fece perché gli camminava accanto, apparteneva al suo orizzonte. 
Ricacciato nel limbo delle illusioni - grida il filosofo! - il Bene e il Bello è oggi per noi un muro invalicabile. Asia Bibi è lì, con la sua archetipa misericordia, a ricordare che dal fondo, dall'estrema degradazione, non si esce con l'irresolutezza o la violenza; ma con l'amore. L'amore vero, maiuscolo, non lo stucchevole sentimentalismo televisivo. "Confido nell'intima bontà dell'uomo" erano le ultime parole del Diario di Anna Frank. Quest'umanesimo, che non conosce barriere religiose ma nella religione, cioè nel legame, trova senso e radici, è l'assurdo stupefatto del Natale, oggi incarnato in una donna asiatica, dallo sguardo dolce e fermo. Sguardo d'amore; lasciamoci amare. 

                           © Daniela Tuscano

OGGI FORSE SÌ


«Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali! Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento!».


E via così, d'invettiva in invettiva, di rabbia in rabbia, perché il cristianesimo di Pasolini non poteva che schiumare, maledire e imprecare. Logorroico, o stanco, o annoiato e deluso. Questo era il suo panteismo, come lo definiva (sbagliando) qualche suo illustre collega, dato che cattolico no, era attributo da non dover utilizzare per chiunque avesse nomea d'intellettuale. E, del resto, non si professava ateo, Pier Paolo? Sì, e proprio in virtù di questo radicale ateismo, che nel suo temperamento e nella sua fase storica assumeva i tratti d'un vitalissimo umanesimo, gli era lecito fustigare senza pietà, con un empito degno di Savonarola. Senza la passione per l'umano, il suo urlo sarebbe il vagito d'un narciso, come tanti ai giorni nostri. Piovuto in un tempo gramo, più veterotestamentario, talora, che propriamente evangelico, Pier Paolo sapeva bene che il consumismo non permetteva riscatto né conversioni; così, appena poteva, fuggiva «in paesi maomettani». Aggettivo desueto e fuorviante, che mai un musulmano accetterebbe, ma che lui impiegava, con vezzo d'esteta. Erano gli anni della Trilogia, della ricerca - spasmodica, appassionata - della primitività, ormai perduta da noi, eccetto che negli anfratti astorici della plebe. Anni ingenui, leopardiani, poi abiurati - altro verbo strappato alla religione.  E adesso, quanto più bruciante risuonerebbe quell'abiura, quanto più disperata, dopo il tradimento compiuto anche laggiù, anche dai paesi «maomettani» in preda al fondamentalismo o al clericalismo ottuso, come quella Chiesa contro cui il poeta si scagliò?  Gli auguri veri lui li riservava, naturalmente, ai carcerati e ai disgraziati; cioè a dire, ai primi destinatari del Vangelo; solo che oggi, oggi forse non scapperebbe. Oggi lo proclamerebbe sui tetti, che quell'annuncio, e quel presepe, era per loro, era loro; e per tanti; ma non per tutti. Il Natale non arriva per i fabbricanti di regali, non per i fondamentalisti, non per i clericali - tutti pagani, certo - ma soprattutto non per gl'indifferenti, i consumisti del linguaggio paritario, gli androidi del politicamente corretto; quelli che il presepe lo cancellerebbero perché ne temono il simbolo, e la potenza tutta umana - il battito del tempo, l'orma dei secoli, il fiato del pensiero. Oggi forse Pier Paolo rimarrebbe qui, i disgraziati li ritroverebbe ovunque, italiani e stranieri, profughi e immigrati, distrutti dalla miseria e dalle città inquinate per lo sviluppo senza progresso. Oggi lui, laico, si batterebbe per Asia Bibi, perché donna, perché cristiana non omologata, dimenticata dai professionisti dei diritti umani. Oggi, a mondo rimpicciolito, non troverebbe scampo, perché l'uomo è ovunque uguale, assediato dal nonsenso e dalla febbre della ricomposizione; d'un nuovo D-io. Oggi forse sì, starebbe fra noi, magari in un quartieraccio, nelle metropoli tutte uguali, col viso nascosto in mani lacrimose. 
                                    © Daniela Tuscano

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da   Mauro Domenico Bufi    21 dicembre alle ore 11:05   il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie. In testa un buffo cappell...