13.6.23

Non sono sempre i migliori quelli che se ne vanno e la suscettibilità dei fans di Berlusconi

 quando ho riortato   la  vignetta  di vauro    

ho ricevuto accuse tpo questa  





  ecco la mia      risposta  

perchè  qui     si sta  criticando   la  solita  ,  a prescindere   da  chi sia il morto    e  il suo ruolo  avuto  in vita    il  suo essere  buono o  cattivo ,  retorica  fuenebre    che    afferma     che sono sempre  i migliori ad  andarsene  . Quind  rispedico   le  accuse     ao mittewnte , perchè    non vedo dove  sia  la mancanza  di rispetto    visto che non  ho nè  gioito  nè   lanciato vedere post precedente Silvio    Berlusconi    e  Francesco Nuti     due  morti     della  mia generazione  )   ,   nessun attacco personale  a  Berlusconi  .  

12.6.23

Silvio Berlusconi e Francesco Nuti due morti della mia generazione

 Per   me      cresciuto     negli anni  80  \ 90    bombardato   (  salvo  qualche  eccezione   ) delle tv di Berlusconi e delle sue affiliate Ed allo stesso tempo ho maturato proprio sotto di lui , anzi al suo primo discorso una coscienza politica contro quel mantra del liberismo ed edonismo sfrenato, del “ciarpame”, delle barzellette e delle veline ma anche del sangue del G8 e delle ombre dei processi e della P2, ecco, per noi, soprattutto per  me  (  e   quei pochi     che       fin  dalle  origini  ) l'ho  combattuto politicamente e soprattutto culturalmente in tutti i modi e con tutta la - forse troppo poca - forza di cui  ero  capace, la morte di Berlusconi non può e non potrà mai essere una notizia come un’altra. È , almeno spero , la fine di un’epoca, e arriva, come spesso accade, quando il tempo ha mitigato lo scontro ed edulcorato la memoria. Forse è giusto così, in fondo, la morte, qualunque morte, richiede la giusta distanza e il dovuto rispetto. Purché non cancelli e non annulli la consapevolezza di quello che, per 30 anni, Silvio Berlusconi ha rappresentato nella vita politica, sociale, civile, contribuendo in modo decisivo alla disgregazione della cultura, dell’etica e delle istituzioni di questo Paese, le cui conseguenze le paghiamo ancora oggi a carissimo prezzo. La morte di un uomo merita rispetto, ma non ipocriti caroselli e santificazioni postume, a cui stiamo già assistendo da minuti a reti quasi unificate, anche e soprattutto sul servizio pubblico. Le verità storiche non si cancellano, come non si può pretendere di cambiare, dalla sera al mattina, lo stato d’animo di chi è sempre stato orgogliosamente dall’altra parte. E forse il modo migliore, più onesto e anche dignitoso, per darne l’addio è raccontarlo per quello che è stato e ha rappresentato per milioni di noi in vita, senza falsità né ipocrisie. Non esulterò ( speriamo di riuscirci ) per la sua morte ma, con la stessa fermezza, non mi unirò a chi vorrebbe trasformarlo di colpo in statista e in padre della patria.


Mentre finivo di guardare il terzo episodio della serie Questo mondo non mi renderà cattivo  di Zerocalcare  mi   arriva  come notifica  questo lancio      di  notizia  

È morto Francesco Nuti, l’attore aveva 68 anni ed era malato da tempo

Immagine di copertina

È MORTO FRANCESCO NUTI, L’ATTORE AVEVA 68 ANNI ED ERA MALATO DA TEMPO

È morto all’età di 68 anni l’attore e regista Francesco Nuti. Tra i volti più amati e noti del cinema italiano, l’interprete era lontano da anni dalle scene a causa dei suoi problemi di salute.



 Francesco Nuti questo era: un genio comico e surreale. Un attore dal talento raro e da molti incompreso. Francesco Nuti è stato un artista straordinario di cui troppo poco abbiamo goduto l’arte e la meraviglia. Quante serate a rivederlo in loop, a citarlo e a imitarlo goffamente, a ridere spesso, anche se sempre con un’amarezza e una malinconia di fondo che lo accomunava ai suoi personaggi iconici.Francesco Nuti aveva 68 anni, da tempo malato e lontano dalle scene.Sembra ovvio dirlo, ma mai come nel suo caso conta quello che resta, quello che si lascia alle spalle, non riproducibile, non tramontabile.



10.6.23

socrate spiegato ai bambini ma anche a chi è digiuno di filosofia

  ---- Ogni nostro passo in avanti  nella  conoscenza   aumenta   anche  la  nostra  ignoranza  . Ed  ogni 

nuova  risposta  genera   nuove  domande   immergendoci ancora  più a  fondo   nel   mistero del sapere . 

--- Ma   allora  che   bisogna  fare    ? 

----  studiare  ed  imparare  dai propri errori    

----- ma ..... 

-----     rendendosi  conto  che  nessuno    sa  tutto di  tutto  anche  quelli che    vengono definiti   tutologi 

--- cioè   come diceva     non  ricordo   chi  so  di non sapere  ?

--- Esattamente  come diceva  Socrate