27.7.20

quando gli schiavi aiutano altri schiavi Lucia bracciante tarantina salvata dal caporalato da Yvan Sagnet della rete Nocap un sindacalista migrante

repubblica del 26\7\2020


che strano paese il nostro la  maggior parte  della  gente    vuole  cacciarli via  o li considera  clandestini   se  va bene  . Ma  generalmente   li si etichetta con  stereotipi  e luoghi comuni  exenofobici  e razzisti     chje  noi tutti sentiamo e leggiamo h24   ed  molti   di noi   almeno quelli che   ascoltano passivamente   e  approvano    coloro  che

Urlano teorie, rincorrono morali,
La propaganda vince
Con frasi sempre uguali


e sempre citando oltre alla guerra e la paura - Mcr    hanno
Mio fratello ha rinunciatoAd avere un'opinione,Mio fratello ha rinunciatoIn cambio di un padroneChe sceglie al suo posto

Teatri chiusi per Covid, e il tenore torna a Mantova per aiutare la famiglia al chiosco

da https://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2020/07/25/news/


Una carriera di successo che lo ha visto protagonista nei più importanti teatri del mondo. Fino allo scoppio della pandemia e al fermo totale imposto al mondo della musica e dello spettacolo. Da qui la decisione, in attesa di tornare a calcare i palcoscenici di tutto il globo, di rientrare nella sua città e aiutare la madre nel chiosco di famiglia. La storia è quella di Leonardo Cortellazzi, tenore classe 1980 nato e cresciuto a Mantova. Non è raro vederlo in queste giornate estive nelle vesti di collaboratore speciale di mamma Cristiana al chiosco Graffer, gestito dalla famiglia sul Te da 33 anni

26.7.20

il caso di Mahmood e della ferragni come promoter ei musei l'arte piegata a merce

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sembrerò  un vecchio ,  all'antica    ma  Montanari    ha  ragione  . e  condivido    questo  suo intervento   sul  fatto del  16\7\2020   sotto riportato a sinistra   . 
 Anche  se   ha  dimenticato   ( ma   forse lo reputava  ovvio  ed   scontato  da parlarne solo alla fine   per    chi  ancora  non ha  mandato il cervello  all'ammasso   \  in cassa integrazione  oppure mancanza  di  spazio nell'articolo  per  approfondire  meglio  tale  metodo  )   che   tale  battaglia  dovrebbe  essere  combattuta   anche  fuori  dagli ambienti  scolastici ed  accademici    e  senza    nozionismo    altrimenti i  giovani   che   già  le    giudicano  anticaglie   o cose  vecchie   o  vi si  avvicinano  per  imitazione  passiva 

  Come le pecorelle escon del chiuso
  a una, a due, a tre, e l'altre stanno
  timidette atterrando l'occhio e 'l muso;
  e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
  addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
 semplici e quete, e lo ’mperché non sanno;
  sì vid’io muovere a venir la testa
  di quella mandra fortunata allotta,
  pudica in faccia e ne l’andare onesta.
                   dante  Purgatorio canto III   79-84

Amazon.it: "Ciao, Prof!" - Porcino Ferrara, Cristian A. - Libri   solo perchè  ne  ha  parlato  un  vip  o  si è  fatto  un  selfie . Va bene   aprirsi e  contaminarsi   per  aprirsi al mondo  ed   hai  giovani    come  fa   ed   ha  raccontato   nel   suo  libro Ciao  prof   (   foto  a  destra )   e  da  noi recensito   ed  intervistato    l'amico  prof  cristian    porcino






































ma  qui    si mortifica   e  si mercifica   l'arte.

P.s

questo post era pronto alla pubblicazione   quando  su twitter  ricevo questo commento che  da  origine   alla discussione  sotto riportata 

@ciriacomerolli 
ciriaco merolli
Cosa vuol dire senza nozionismo? Spieghi! Magari pressappochismo, superficialità, confondere le date, e quindi i contesti in cui le opere d' arte assumono il loro preciso significato...
6:27 PM · 26 lug 2020

Giuseppe Scano #restiamoumani #facciamorete
@redbeppeulisse
1h In risposta a @ciriacomerolli
senza un complesso di nozioni, di mere notizie non approfondite né sinteticamente elaborate e organizzate; solo con il metodo di insegnamento che privilegia la quantità di nozioni acquisite rispetto alla formazione critica dell'allunno\a . ma fargliela vivere cioè portandoli nei musei , alle mostre , facendoli vedere diapositive di foto delle opere



ciriaco merolli
@ciriacomerolli
 ·56min
Questo a scuola si fa. Lo so perché sono un insegnante.



Giuseppe Scano #restiamoumani #facciamorete
@redbeppeulisse
 ·42min In risposta a
@ciriacomerolli
mah . forse negli ultimi anni . io mi sono diplomato allo scientifico nel 1995 e storia dell'arte l'ho studiata a pappardella giusto per prendere la sufficienza perchè in disegno tecnico ero una frana ed non c'era proiettore e\o visite a musei . cosa che invece ho avuto all'università dove all'esame di storia dell'arte ho preso 30




ciriaco merolli
@ciriacomerolli
·1h In risposta a  @redbeppeulisse
E nozione e nozionismo sono parole prive di senso, inventate da una certa teoria della didattica, che immagina si possa prescindere dalla cronologia e dalla precisione delle informazioni.


25.7.20

una donna pasqua zau diede via allle rivolte del su connottu




A Nuoro, la mattina del 26 aprile del 1868, scoppiò una grande rivolta nota con il nome di “Su Connottu” (il conosciuto) contro la decisione di messa in vendita del salto di “Sa Serra” e dei terreni comunali che prima venivano utilizzati dalla comunità liberamente.

L'immagine può contenere: 1 persona, sta camminando e spazio all'aperto
Donna di Nuoro, in Corso Garibaldi, fine 800.
Foto di Antonio Ballero, collezione Illlisso.

I Nuoresi in rivolta, guidati da una donna coraggiosa di nome Paskedda Zau, si diressero verso il palazzo comunale, le porte vennero abbattute e la folla si impadronì dei fucili della Guardia Nazionale. Iniziò così il saccheggio del municipio: i rivoltosi diedero fuoco a buona parte dell’arredamento e ai documenti dell’archivio dove, nero su bianco, giacevano i piani di lottizzazione e i registri dello Stato Civile, pensando di distruggere insieme agli atti, anche la decisione di messa all'asta dei terreni. Ma così non fu. Vennero uccise 8 donne e Paskedda Zau venne arrestata.
editto delle chiudende
“A su connottu” era il motto dei manifestanti, che chiedevano appunto, un ritorno alle consuetudini, a ciò che avevano sempre conosciuto, un codice mai scritto ma riconosciuto e rigorosamente rispettato dai Sardi, ossia al ripristino dell’antico sistema di gestione comunitaria dei terreni.
Quei tempi felici, de su "Connottu", non tornarono mai più.






I Nuoresi in rivolta, guidati da una donna coraggiosa di nome Paskedda Zau, si diressero verso il palazzo comunale, le porte vennero abbattute e la folla si impadronì dei fucili della Guardia Nazionale. Iniziò così il saccheggio del municipio: i rivoltosi diedero fuoco a buona parte dell’arredamento e ai documenti dell’archivio dove, nero su bianco, giacevano i piani di lottizzazione e i registri dello Stato Civile, pensando di distruggere insieme agli atti, anche la decisione di messa all'asta dei terreni. Ma così non fu. Vennero uccise 8 donne e Paskedda Zau venne arrestata.
“A su connottu” era il motto dei manifestanti, che chiedevano appunto, un ritorno alle consuetudini, a ciò che avevano sempre conosciuto, un codice mai scritto ma riconosciuto e rigorosamente rispettato dai Sardi, ossia al ripristino dell’antico sistema di gestione comunitaria dei terreni.
Quei tempi felici, de su "Connottu", non tornarono mai più.

L’INVASIONE DELLE CANZONETTE CHETORMENTO QUESTI TORMENTONI ! Le hit dell’estate mai così in basso


  canzone   consigliata \ in sottofondo   





Ascoltando  nolente  e dolente  ,  le  canzoni tormentoni  dell'estate   mi accorgo  che non esistono  più   i  tormentoni  di una  volta  . E  che  Renzo Arbore   ,  vedere   la  canzone (   che  pèopi  è  anche  colonna  sonora del post  d'oggi  )     suggerita  ,  aveva  visto lontano  .   Infatti  ormai   le (  certe  )   canzoni   durano   solo   una stagione   e  quella  successiva     finiscono nel dimenticatoio  \  oblio  . E fin qui  niente  di nuovo    niente d'eccipire  ,  perchè    dal boom  economico  ( cioè dagli anni   60 )   è sempre  stto  cosi  , ma  capitava    almeno ino alla  fine del millenio   che     qualche  pezzo    resistesse  a  tale  situazione  ed  a  distanza d'anni   rimanga  fra  le  canzoni  più  ascoltate    e  riproposte     come   è il caso    Vamos   a la  playa  (  articolo    sinistra preso dal    N°30 30/7/2020   del settimanale  Oggi ) . Attualmente     come Dario Salvatori, critico e conduttore radiofonico (conduce Onda su Onda, tutti i giorni dalle 15.30 su Radio 1)    sempre  sullo   settimanale   ,  afferma  (  giustamente   che « I tormentoni sono diventati un prodotto industriale»,«Prima erano un grido di libertà nati con il boom degli Anni 60 e delle vacanze per tutti». E aggiunge: «Non amo questo insistere sui duetti che ormai sono solo una strategia di marketing costruita a tavolino per unire il pubblico di un artista con i follower di un altro. Per me una collaborazione che ha senso, per dirne una, è quella tra Mina e Adriano Celentano: lui va due mesi a casa di lei, Mina gli cucina, Celentano le insegna a parlare in pugliese, è un incontro sincero e proficuo tra due grandi artisti. Ora i cantanti che duettano neanche si conoscono né si vedono dal vivo, avviene tutto via web». E poi aggiunge: «Considero Alessandra Amoroso una brava autrice di canzoni, per me può fare molto di più». Altro guaio: l’abuso di ritmi latini. «Va forte perché quello latino è il ballo più facile, fai tre lezioni e sei già pronto per rimorchiare», scherza Dario Salvadori. «La cosa atroce è che, a differenza degli americani, i nostri cantanti e rapper in genere sono dei pezzi di legno, incapaci di fare due passi in croce. Però si ostinano a fare pezzi dance ».
Ecco quindo  che  negli ultimi 20   in particolare  (   da  quel poco che  causa   problema  uditivi   riesco a  sentire  )  sia   le note  che  i  testi   sono sempre  meno orginali    (   quasi  rasenti  al plagio   ealla  scopiazzatura   spudorata  )   e  c'è un   abbondante uso delle  corver \    rifaccimenti  , ed  i  duetti   sempre più  improbabili o fatti    per  raccattare  soldi   e  visibilità  o successo  a bassso  costo   venendo  meno   al fattto che  


 Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama, ma queste cose costano ed è esattamente qui che si incomincia a pagare, col sudore 



Ecco     quindi  che   tropo markentig  uccie la  creatività   - Infatti concordo    «Trovo fuori contesto in questo periodo di distanziamento sociale Elettra Lamborghini e Giusy Ferreri quando cantano nel pezzo “Vado giù a ballare con gli amici miei”»,  con Andrea Laffranchi. «E allo stesso modo il pezzo di Baby K con la partecipazione della Ferragni sembra un jingle pubblicitario. Nel rap da sempre si citano i marchi di lusso, ma sono un modello aspirazionale. Quando un rapper cita in un pezzo lo champagne Crystal io non so se è stato pagato per farlo o se semplicemente lo considera una cosa stilosa. Mentre se citi un marchio di shampoo è molto chiaro quello che c’è dietro, non ci sono particolari aspirazioni».