13.6.04

Senza titolo 91

"The first time"

 

Tornare indietro e ricordare. Ricordare quello che si può. Quello che qualche trauma non ha nascosto in qualche parte remota della coscienza inaccessibile. Da quello cercare di capire.

E' l'unica cosa che si può fare. Capire chi si è da questi piccoli frammenti.

Come un puzzle dove ci sono pochi pezzi e da là cercare di indovinare il tutto. Qual'è l'immagine. Cercando di non farsi prendere dall'emozione o da qualche falso indizio. Quando un pezzo bianco può essere sì una nuvola ma anche la schiuma del mare.

Ricordare.

Una cosa tira l'altra e scopri chi sei. Ti basta solo iniziare a vedere tutto quello che ti hanno appiccicato addosso: cioè chi eri e chi sei ora. Chi eri è rappresentato da quel puzzle di ricordi. Chi sei ora? Basta guardarti allo specchio. Le cose che fai probabilmente non sono quello che eri nel puzzle.

Ti hanno appiccicato paure e dogmi e ti hanno trasformato. A volte ti trasformi anche da solo... perchè è meno doloroso.

E quando ricordi puoi provare dolore e rabbia. Rabbia verso chi (o cosa) ti ha fatto cambiare. Verso chi ti ha obbligato a mettere la maschera. A girare mascherato per le strade.

Ed è qui che serve perdonare. Perchè nessuno ha fatto niente di male. Tutti pensavano di fare il tuo bene. O comunque anche loro agivano spinti dalle loro paure. Anche loro non erano più i loro puzzle.

Purtroppo non tutti capiscono in tempo.

Ma perdonare anche e soprattutto se stessi per aver permesso di cambiarci. Non potevamo fare altrimenti.

Il lavoro che si deve fare è ora delicato. Sappiamo che sotto un affresco se ne nasconde un altro di altissimo valore: dobbiamo cerare di farlo venire alla luce. Non succede da un giorno all'altro ma con disciplina.

Intanto dobbiamo eliminare le paure che ci hanno attaccato sopra ma stando attenti: con calma. Inizieremo a vedere chi siamo.

Queste paure sono proprio la maschera. A volte ce ne sono diverse.

Ricordiamoci però che ciò che sta sotto è delicato. Non esponiamolo subito alla luce: si rovinerebbe. Pian piano dobbiamo mostrarci come siamo e ciò può far paura (proprio perchè non ci eravamo accettati e ci eravamo messi questa maschera). Ma se non lo facciamo perderemo il bellissimo dipinto sottostante o comunque un giorno ne pagheremo le conseguenze. Perchè nessuno può fingere in eterno.

E se non sai chi sei e agisci per la maschera che porti un giorno potresti scoppiare e a quel punto che ne sarà della tua vita? Scoprirai di avere un lavoro imposto dalla tua maschera; così come la moglie o il marito e persino i figli; e vorrai scappare ma poi ci sono i sensi di colpa e il resto. Ma non è mai troppo tardi. Basta che appena ve ne accorgiate corriate ai ripari.

Iniziate una nuova (vecchia) vita: cioè chi siete sempre stati senza paure o maschere. Vi apprezzerete e potrete apprezzare tutto il resto.

Perchè è quello che siete: i vostri sensi non saranno più tappati da false coperture. Vedrete la verità.

 


(Picture from the site http://gourmetravel.com/images)

1 commento:

compagnidiviaggio ha detto...

ecco una strada per continuare la via intrapesa da quel post compedium da te riportato e da me riportato