12.1.08

Senza titolo 48

Campania - Un nesso fra tumori e discariche c'è. Il dato oramai lo si può trovare navigando su internet. Ho visitato alcuni siti e tutti dicono la stessa cosa: i tumori sono concentrati nelle stesse zone in cui sono sorte discariche o Cdr.
Una zona che comprende alcuni comuni delle province di Caserta (Aversa, Capodrise, Casagiove, Casal di Principe, Caserta, Castel Volturno, Marcianise, San Cipriano D’Aversa, Santa Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada e Villa Literno) e Napoli (Afragola, Arzano, Caivano, Casoria, Frattamaggiore, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Marigliano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Pomigliano D’Arco, Sant’Antimo e Volla). Per quanto riguarda le cause dei tumori, le principali sono ’’riconducibili a fattori legati allo stile di vita (alimentazione, fumo, infezioni) e ad esposizioni professionali’’.

Lo studio, commissionato dal Dipartimento, è stato coordinato dal centro ambiente e salute dall’Organizzazione mondiale della Sanità, con la collaborazione del Cnr, dell’Istituto superiore di Sanità e della regione Campania. E si è basato su dati provenienti dai nastri di mortalità dell’Istat. Le analisi, dice lo studio, ’’hanno consentito l’identificazione di un’area nella quale la mortalità generale e i tassi specifici per diverse patologie tumorali sono particolarmente elevati rispetto ai valori regionali’’.

In base ai dati Airc vengono considerati fattori di rischio le caratteristiche biologiche, le situazioni e le condizioni cui è associato statisticamente un aumento delle probabilità di sviluppare una certa patologia. I fattori di rischio si distinguono in: genetici (quindi non modificabili), modificabili (quelli per i quali è stata dimostrata la reversibilità del rischio perché dipendono da noi) e ambientali.
•Genetici: ci sono individui che possiedono fin dalla nascita delle varianti di alcuni geni che li rendono più suscettibili allo sviluppo di una certa malattia rispetto alla popolazione generale (per esempio mutazioni di alcuni geni che aumentano il rischio di sviluppare un certo tipo di tumore, come i geni BRCA1 e BRCA2 nel caso del carcinoma della mammella, oppure il gene APC per il tumore del colon-retto).
•Modificabili: si intendono quelli legati a determinati stili di vita che aumentano il rischio di sviluppare certe malattie (tumori e/o malattie cardiovascolari): il fumo, l'alimentazione, l'inattività (sovrappeso e obesità).
•Ambientali: ovvero sostanze o radiazioni a cui gli individui sono esposti in maniera cronica o acuta, che possono a loro volta influire sulla probabilità di sviluppare una determinata patologia.

Dai dati Apcom si evince:

"Aumento medio del 2% della mortalità generale; dell'1% di tutti i tumori, per uomini e donne, di quello al polmone del 2% per gli uomini. Sono questi i dati della prima relazione sull'attività svolta dall'Istituto Superiore di Sanità nel quadro dell'accordo di cooperazione con la commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse. La rilevazione fa riferimento a 196 Comuni delle Province di Napoli e Caserta. Secondo quanto si spiega nel dossier presentato oggi in Prefettura a piazza del Plebiscito, gli aumenti di tumori al fegato sono del 4% per gli uomini e del 7% per le donne. Di quelli allo stomaco 5% per gli uomini; malformazioni congenite del sistema nervoso hanno un trend dell'8% e dell'apparato urogenitale, 14%. Per altre cause - si sottolinea non sono stati osservati dati positivi significativi. "I trend osservati si traducono - si legge nel dossier - in differenze marcate di rischio, se si confrontano i Comuni più a rischio con quelli poco o non esposti: ad esempio la mortalità generale nei primi è 9% in eccesso rispetto ai secondi, per gli uomini e 12 % per le donne".

Lo studio fa riferimento sia ad una prima osservazione completata nel 2004 che ad una serie di accertamenti successivi. "E' stata analizzata tramite modelli di regressione multipla la correlazione a livello comunale tra questi esiti sanitari e un indice sintetico di pressione ambientale legata ai rifiuti. Questo indice - si spiega - ha combinato tutte le informazioni disponibili circa i siti di smaltimento rifiuti, legali e non, in un'unica misura che esprime il carico complessivo sulla popolazione residente, in funzione della numerosità, estensione e pericolosità dei siti di smaltimento".


Romilda Marzari



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