6.8.08

MAGLIA NERA


 


Questa mattina mi sveglio


col sonno e la stanchezza


ancora addosso di ieri


stropiccio con le mie mani


gli occhi coccolati da loro,


dal mio domani


che mi chiedono:


“Quando torni, papà?”


 


Guido piano sulle strade


e immagino di raccontare,


magari a fumetti,


il mio lavorare straziante


il gioco nella fatica,


“come un calciatore”, penso...


e perché no?


 


Le braccia di lei


le sento ancora addosso


con un profumo misto all’amore


che sento...


e anche lei che cerca, immagina


risposta in illusorio


soldo mensile


d’un domani estirpato sul lavoro


per taglio, per risparmio,


per una scopa che non si può


acquistare


perché costa troppo per ramazzare...


figuriamoci...


una ditta di pulizie


che ti sbatte sulla sponda della porta


ciò che non volevi sentire


di nascosto...


 


Amplificazione di risorse.


Parlano così.


Io ci credo, perché non capisco.


e vedo risorsa “in me” uomo...


nelle mie mani...


 


Sogno. ORA.


Una trave tra i mattoni


mi sega la vita.


La favola da raccontare


ai miei figli


si estingue


in inutile pensiero


d’un non vissuto di “risorsa”.


 


Sanno arbitrare,


LORO,


i destini scomodi


di chi vuole sapere,


di chi ha bisogno


di protezione


in questa miniera mondiale


di merce umana


colpita nello sfruttamento


nel chiedere


(senza risposta politica),


nel bisogno di sopravvivenza


(senza cibo globalizzato in “marca”)


 


RIGORE.


Io, papà, colpisco.


Portieri d’imprese affiancati


respingono ogni richiesta


di mia vittoria su (fattibile) gol.


 


Ecco la parata


dell’alta finanziata gestione


di mercato umano.


Boia senza cappuccio sorridente.


 

1 commento:

SaR ha detto...

Brava, come sempre! Ciao.