La vita (no copyright by michele capuano)
La vita è la paura del buio… dell’imbrunire
La vita è il viaggio e forse… il ritorno
La vita è sugheri galleggianti:
attigue vecchie querce e la madre: terra
La vita è un canto: melodie dissonanti
La vita è la nostra diversità: incompresa
La vita è un raggio di sole che inventa il colore:
un seme che lo cattura: rigoglioso…
La vita sono i tuoi occhi che sorridono:
si confessano nei miei e poi balbettano
La vita è l’amore: l’odio: l’indifferenza:
scegliere di essere scelti: volare: volere
La vita è il silenzio quando hai brama di dire
La vita sono anni oppure un giorno triste
La vita è la clandestinità per tanti:
gente innocente che fugge o ripudia la guerra
La vita è un inno impuro: la fame ne uccide tanti
La vita è uno spergiuro: il tempio e l’obbedienza della sposa
La vita è pensare: amore: un sussurrato dolore:
un Dio semplice ed un altro presuntuoso…
La vita è un atto impuro: non te ma io… sono:
un dito e poi un altro che dimentica la mano
La vita è fantasia, ipocrisia: saggezza o indecenza:
valori traditi: tempeste confuse nelle nostre bandiere
Vorrei giocare con ogni nomade ed incontrare pesci d’argento
Vorrei addormentarmi vicino ad un vagabondo
Vorrei dialogare, in un bosco, con arbusti e apprensioni
Vorrei, al ritmo di danze antiche, abbracciare il futuro
Poi… ad Occidente ballo sollevato dal vento: … poi
In tutto e per tutto… binomio. Contraddittorio big bang: interamente
Un antico strumento vituperoso ci avvolge in un migrante tormento
Piccoli quadri o stazioni sono momenti solenni d’una passione silente
Povero Cristo: tribolazione sopra tribolazione: innaturale evento
Accadimento straordinario ormai ritualmente gestito da profeti integralisti
Pazzia di una minoranza dell’umanità che ha oltrepassato la giusta misura
Senza pensare, senza onestà, relativismo che lo nega: percorsi bugiardi e tristi
E’ assente il giudizio, il sapere, la coscienza: trionfa l’impostura
Un vento freddo (gelido destino) penetra le nostre anime e ci confonde
Credere? Far compassione? Disprezzare i sogni? Intorno la guerra infinita
Un’ironia amara affiora con i propri tentacoli tra tumultuose onde
… sulle quali naviga un irrefrenabile idea di libertà mai inutile: come la vita
Scrivere? Opinione bruta, irrazionale, un po’ sola e irreconciliabile
Aiutati dalla memoria possiamo inventare un percorso che appartiene al futuro
I frutti della speranza, ora dolci ora amari, rendono l’incolto coltivabile
Hic et hunc: è questo il momento per abbattere ogni muro?
Imperturbabili agiamo e reagiamo per dare un senso al nostro presente
Una volubile idea vola oltre le parole: modesta: irrilevante?
L’eccezione non è la regola e non lo è neppure la luna crescente
Un picciuolo si slarga in un lembo colore arcobaleno: novello negromante
Parole chiare: cattedra di logica che unisce la ragione all’amore
Esclusi dal tempio siamo imprigionati nella parte più lontana del corpo animale
Coltiviamo fiori e piante ornamentali per dare un senso al nostro dolore
Ci sostiene la sapienza dei popoli: una mai dimenticata filosofia proverbiale
Poi… ad Occidente ti vedo ballare sollevata dal vento: … poi
“… un popolo in marcia per la pace e’ già rivoluzione.”
Commozioni disordinatamente vive e intabarrate
piccoli cammelli di legno in un congegno girevole
e, poi, il levar la voce donchisciottesca con dignità…
(onda agitata dal mare che germoglia nel deserto)
per chiamare chi, essere in essere, è lontano
… confondevano la bambina dormiente
Fantasticava oasi quasi impercettibili, tenui
Vedeva, inverosimilmente, pensiero forse vano
da una bottiglina dal ventre rigonfio (grembo)…
risorgere, a nuova vita, apatici animali
normalmente abituati a crogiolarsi nella melma
… Anima impareggiabile inventava castelli dei burattini
Orecchi inarmonici rendevano inutile ogni segno delle idee
L’infante vaneggiava nuotando nel pozzo dei desideri
Accarezzava pesci volanti che si libravano nell’aria…
S’aggrappava , con le mani e con i piedi, all’albero della libertà
per coglierne, fuori stagione, il dolce frutto proibito
… e scalava i cieli, piccola di statura, perdendosi nell’arcobaleno
Vestita non del tutto dormiva sulla nuda terra
Chi ha appena il necessario per vivere ha gli occhi che sorridono
e immagina giorni non affannosi e privi d’angoscia…
non sa separarsi dai diritti e non china mai la testa
le vanità mondane non gli appartengono e neppure l’ipocrisia
… Svegliandosi si convinse che i bruchi possono diventare farfalle
La vita è la paura del buio… dell’imbrunire
La vita è il viaggio e forse… il ritorno
La vita è sugheri galleggianti:
attigue vecchie querce e la madre: terra
La vita è un canto: melodie dissonanti
La vita è la nostra diversità: incompresa
La vita è un raggio di sole che inventa il colore:
un seme che lo cattura: rigoglioso…
La vita sono i tuoi occhi che sorridono:
si confessano nei miei e poi balbettano
La vita è l’amore: l’odio: l’indifferenza:
scegliere di essere scelti: volare: volere
La vita è il silenzio quando hai brama di dire
La vita sono anni oppure un giorno triste
La vita è la clandestinità per tanti:
gente innocente che fugge o ripudia la guerra
La vita è un inno impuro: la fame ne uccide tanti
La vita è uno spergiuro: il tempio e l’obbedienza della sposa
La vita è pensare: amore: un sussurrato dolore:
un Dio semplice ed un altro presuntuoso…
La vita è un atto impuro: non te ma io… sono:
un dito e poi un altro che dimentica la mano
La vita è fantasia, ipocrisia: saggezza o indecenza:
valori traditi: tempeste confuse nelle nostre bandiere
Vorrei giocare con ogni nomade ed incontrare pesci d’argento
Vorrei addormentarmi vicino ad un vagabondo
Vorrei dialogare, in un bosco, con arbusti e apprensioni
Vorrei, al ritmo di danze antiche, abbracciare il futuro
Poi… ad Occidente ballo sollevato dal vento: … poi
In tutto e per tutto… binomio. Contraddittorio big bang: interamente
Un antico strumento vituperoso ci avvolge in un migrante tormento
Piccoli quadri o stazioni sono momenti solenni d’una passione silente
Povero Cristo: tribolazione sopra tribolazione: innaturale evento
Accadimento straordinario ormai ritualmente gestito da profeti integralisti
Pazzia di una minoranza dell’umanità che ha oltrepassato la giusta misura
Senza pensare, senza onestà, relativismo che lo nega: percorsi bugiardi e tristi
E’ assente il giudizio, il sapere, la coscienza: trionfa l’impostura
Un vento freddo (gelido destino) penetra le nostre anime e ci confonde
Credere? Far compassione? Disprezzare i sogni? Intorno la guerra infinita
Un’ironia amara affiora con i propri tentacoli tra tumultuose onde
… sulle quali naviga un irrefrenabile idea di libertà mai inutile: come la vita
Scrivere? Opinione bruta, irrazionale, un po’ sola e irreconciliabile
Aiutati dalla memoria possiamo inventare un percorso che appartiene al futuro
I frutti della speranza, ora dolci ora amari, rendono l’incolto coltivabile
Hic et hunc: è questo il momento per abbattere ogni muro?
Imperturbabili agiamo e reagiamo per dare un senso al nostro presente
Una volubile idea vola oltre le parole: modesta: irrilevante?
L’eccezione non è la regola e non lo è neppure la luna crescente
Un picciuolo si slarga in un lembo colore arcobaleno: novello negromante
Parole chiare: cattedra di logica che unisce la ragione all’amore
Esclusi dal tempio siamo imprigionati nella parte più lontana del corpo animale
Coltiviamo fiori e piante ornamentali per dare un senso al nostro dolore
Ci sostiene la sapienza dei popoli: una mai dimenticata filosofia proverbiale
Poi… ad Occidente ti vedo ballare sollevata dal vento: … poi
“… un popolo in marcia per la pace e’ già rivoluzione.”
Commozioni disordinatamente vive e intabarrate
piccoli cammelli di legno in un congegno girevole
e, poi, il levar la voce donchisciottesca con dignità…
(onda agitata dal mare che germoglia nel deserto)
per chiamare chi, essere in essere, è lontano
… confondevano la bambina dormiente
Fantasticava oasi quasi impercettibili, tenui
Vedeva, inverosimilmente, pensiero forse vano
da una bottiglina dal ventre rigonfio (grembo)…
risorgere, a nuova vita, apatici animali
normalmente abituati a crogiolarsi nella melma
… Anima impareggiabile inventava castelli dei burattini
Orecchi inarmonici rendevano inutile ogni segno delle idee
L’infante vaneggiava nuotando nel pozzo dei desideri
Accarezzava pesci volanti che si libravano nell’aria…
S’aggrappava , con le mani e con i piedi, all’albero della libertà
per coglierne, fuori stagione, il dolce frutto proibito
… e scalava i cieli, piccola di statura, perdendosi nell’arcobaleno
Vestita non del tutto dormiva sulla nuda terra
Chi ha appena il necessario per vivere ha gli occhi che sorridono
e immagina giorni non affannosi e privi d’angoscia…
non sa separarsi dai diritti e non china mai la testa
le vanità mondane non gli appartengono e neppure l’ipocrisia
… Svegliandosi si convinse che i bruchi possono diventare farfalle
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