29.6.09

IL SENSO DELLE COSE

NOVECENTO


Quante volte sentiamo dire che bisogna conoscere il senso delle cose. Ma cosa è il senso delle cose? E' un sesto o settimo senso? No. Siamo noi che tendiamo a dare un senso ad ogni cosa che conosciamo e ad ogni concetto che creiamo. Così c'è il senso delle maree, come il senso del bene e del male. Dare un senso alle cose risponde ad un preciso bisogno dell'uomo, che è quello dell'agire: "dare un senso alle cose è necessario all'AZIONE". Così le maree agiscono diminuendo o aumentando lo spazio del mare e della riva. Il bene agisce in una sua precisa maniera che produce un beneficio, il contrario fa il male e ogni cosa così ha un suo preciso e ben identificabile senso. Appare evidente, allora, che l'azione non può prescindere dalla conoscenza dello spazio in cui deve svolgersi (secondo il suo proprio senso) perchè il fine dell'azione corrisponde all'oggetto che soddisfa il bisogno che la ha motivato e tale oggetto sta nel campo dell'azione. Ergo per poter portare a buon fine l'azione è indispensabile sapersi muovere con consapevolezza nello spazio ove l'azione trova luogo. L'argomento è vasto e affascinante, ma quello che dobbiamo cogliere è il significato del senso delle cose che giustifica le nostre azioni e le determina secondo un modo che può essere quello del mascalzone o quello del buon padre di famiglia. Senza entrare in una ricerca più profonda sui valori e sull'etica che dovrebbero sempre sottendere ogni nostra AZIONE,  ci soffermiamo soltanto sul fatto che può farci comprendere perchè viviamo in una società che va in sfacello e decadenza, il crepuscolo occidentale che ancora non trova una alternativa culturale al suo declino: IL POTERE E LE ISTITUZIONI HANNO PERSO IL SENSO DELLE COSE!

3 commenti:

compagnidiviaggio ha detto...

giusto . lotta dal basso per non morire

onavi ha detto...

potrei rispondere con il testo di un bellissimo testo di Vasco,UN SENSO.

comunque sono quelle domande che ognuno di noi si dovrebbe porsi ogni momento della vita,e certamente ci aiuterebbe a riflettere su ogni nostro dubbio.

Io a mia figlia l'ho fatta crescere con il dubbio su tutto,ed infatti mi sono accorto che a soli 15 anni è una ragazza speciale,ed io come padre ne sono fiero.

Questi sono quei piccoli insegnamenti che ci aiutano a crescere per affrontare un mondo di merda.

salutisinistri

miracolididio ha detto...

Non voglio raccontarvi, la mia storia, ma voglio solamente dirvi che sono alla mutua da Natale e subito dopo, messo al limite del lavoro, infatti sono andato all'infortuni per aver spostato carrelli a mano, e USL e arrivata dopo due mesi, per tutelarmi nel posto di lavoro, hai proprio ragione ci credo poco anche io nelle istituzioni, pur scrivendo male, ho dovuto fare la parte di avvocato, del USL, e dell'INAl alla meglio, chissà forse incontro sempre persone che vogliono solo prendere il caffè, quello difficilmente si dimentica, ma io che sono ancora alla mutua dal 4 MArzo per le tutele che non esistono, devo fare tutto da solo, e come posso naturalmente. La mia ditta che non conosco neanche chi è il presidente, non conosco chi è, ma non solo non ho mai ricevuto visite dal medico annualmente, non timbro il cartellino, non ho un armadieto per spogliarmi, ma vengo vestito da casa, tutto si fa come vogliamo e permettiamo che tutto si lasci sempre perdere, allora che fare? Provare anche a scrivere ad un giudice di pace? Ma se poi anche lui se ne infischia, rimane così com'è, allora il valore delle leggi a che cosa servono? Ad uccidere i giovani, noi siamo il futuro, adesso vedremo quello che fanno, am credo che dovrò aspettare ancora tanto, prima dovranno bere mille caffè per aiutarmi. In tutto questo anche se è così com'è, non mi abbatto perché in me esiste l'amore di Dio, ma facciamo qualcosa per togliere questo sedentarismo, perché oggi le persone che hanno voglia di lavorare sono tutte senza lavoro, e nei posti di lavoro regna solo il vagabondo, mi dispiace ma con questo andamento finiremo tutti nei campi, per quanto riguarda me che amo la natura mi andrebbe bene, ma a quelli che stanno sempre a sedere chissà. Tutti quanti dovrenmmo non conoscere prima le cose che ci stanno intorno, ma conoscere prima se stessi, chi siamo, e come agiamo verso il prossimo, cioè entrare profondamente nel nostro interiore, perché conoscendo noi stessi conosciamo il senso delle cose, e in questo anche quello che non hanno un senso arriveremo a conoscerle. Un saluto da Luca.

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