Violentato in casa, salvato da amici e compagni di scuola. Questa è vera amicizia

 non capisco perché se adesso è maggiorenne debba esserci il processo a porte chiuse
 
Unione sarda del 3\2\2011
 
 Olbia 
Ha subito a lungo gli abusi sessuali. Spaventato e turbato, forse anche minacciato, ha scelto il silenzio. Poi, grazie anche ai compagni di scuola, è uscito da una situazione terribile denunciando la persona che lo aveva violentato. Un ragazzo olbiese (oggi 18 anni, ma minorenne all'epoca degli abusi) è la vittima di una lunga serie di episodi rievocati ieri davanti ai giudici del tribunale di Tempio. Il processo è quello a carico di un uomo di 70 anni accusato di violenza sessuale per fatti avvenuti 5 anni fa in un appartamento del centro storico di Olbia. I giudici (Gemma Cucca, Renato Perinu e Riccardo Massera) e il pubblico ministero Riccardo Rossi hanno sentito i compagni di scuola della presunta vittima degli abusi, alcuni familiari e altre persone che raccolsero le prime testimonianze del ragazzo.
La storia è stata raccontata nei minimi particolari, grazie anche al coraggio e alla lucidità degli amici del giovane. Si tratta di un gruppo di ragazzi affiatato e unito che da subito ha affrontato una situazione difficile aiutando chi aveva necessità. Tutto inizia con radicali cambiamenti di atteggiamento da parte del giovane oggetto delle morbose attenzioni del pensionato. Un ragazzo allegro e solare che improvvisamente si incupisce e lancia segnali contraddittori alle persone che gli stanno attorno. Vengono raccolti dai coetanei e dagli insegnanti. I testimoni hanno spiegato che la vittima della violenza sessuale trascorreva diversi giorni della settimana nella casa della nonna. Qui avrebbe subito gli abusi. Il presunto responsabile delle violenze sarebbe entrato più volte nella stanza dello studente (all'epoca dei fatti 13 anni) costringendolo ai rapporti sessuali. Si tratta dell'ex convivente della nonna dell'adolescente. La vittima avrebbe anche spiegato ad un amico di aver avuto paura in quei giorni terribili. Gli era stato infatti più volte detto che le conseguenze di un'eventuale denuncia delle violenze sarebbero state pesanti. I compagni di scuola sono stati vicini al giovane anche ieri. Erano tutti in tribunale, ancora una volta pronti ad aiutare l'amico senza ferirlo. Grazie a questo comportamento lo studente sta lentamente superando le pesanti ripercussioni degli abusi. Si è costituito parte civile ed è assistito dall'avvocato Iacopo Merlini. Il pensionato è invece difeso dal penalista Giuseppe Onorato. Il legale, ieri mattina, ha messo in evidenza comunque alcune contraddizioni e incongruenze nella ricostruzione dei fatti oggetto del processo. La prossima udienza sarà dedicata all'audizione del perito incaricato di verificare l'attendibilità della vittima (il consulente della Procura ha stabilito che il giovane è capace d'intendere e di volere e sembra sincero) e uno psicologo che si è occupato del giovane. Il processo riprenderà il 20 aprile. ( a. b. )

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