1.2.11

La voce delle suore di frontiera: "A Erode gridiamo: non ti è lecito"


La voce delle suore di frontiera: "A Erode gridiamo: non ti è lecito"

pubblicata da Daniela Tuscano il giorno lunedì 31 gennaio 2011 alle ore 22.19



L'intervento di Madre Giarretta all'Infedele: ma i maschi dove sono?

Stasera a "L'Infedele", la trasmissione di Gad Lerner su La7, sarà letto questo testo di suor Rita Giarretta, della comunità di accoglienza Rut di Caserta.

Da anni, insieme a tre mie consorelle (suore Orsoline del S. Cuore di Maria), sono impegnata in un territorio a dire di molti "senza speranza". Un territorio, quello casertano, dove la piaga dello sfruttamento sessuale è assai presente (...). Oggi, osservando il volto di Susan chinarsi e illuminarsi in quello del suo piccolo Francis, ripensando alla sua storia - a 16 anni si è trovata sulle nostre strade come merce da comprare - sono stata assalita da un sentimento di profonda vergogna, ma anche di rabbia.
Alessandro Tiarini: "Erode e il Battista" (sec. XVII)
Ho sentito il bisogno, come donna, come consacrata e come cittadina italiana, di chiedere perdono a Susan per l'indecoroso spettacolo a cui tutti stiamo assistendo (...).
Sono sconcertata dall'assistere come da "ville" del potere alcuni rappresentanti del governo, in un momento di così grave crisi, offendano, umilino e deturpino l'immagine della donna. Inquieta vedere esercitare un potere in maniera così sfacciata e arrogante che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in oggetti di godimento. L'indignazione è grande!
Come non andare con la mente all'immagine di un altro "palazzo" del potere, dove circa duemila anni fa al potente di turno, re Erode, il Battista gridò: "Non ti è lecito, non ti è lecito!". A nome di Susan, sento di alzare la mia voce e dire ai nostri potenti, agli Erode di turno, non ti è lecito! Non ti è lecito offendere e umiliare la "bellezza" della donna; non ti è lecito trasformare le relazioni in merce di scambio; e soprattutto oggi non ti è lecito soffocare il cammino dei giovani nei loro desideri di autenticità, di bellezza, di onestà. Tutto questo è il tradimento del Vangelo, della vita e della speranza!
Ma davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Perché sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti. Nei loro silenzi c'è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono esercitati nel segno del potere, c'è un grande bisogno di liberazione.
E allora grazie a te, Susan, sorella e amica, per aver dato voce alla mia e nostra indignazione, ora posso, come donna consacrata e come cittadina, guardarti negli occhi e insieme al piccolo Francis respirare il profumo della libertà e della dignità.

Suor Rita Giarretta ("la Repubblica", 31/1/2011)

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