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in sottofondo
Ozzy Osbourne - Crazy Train (Piano cover di https://www.patreon.com/gamazda )
Ho tardato a scrivere questo post perchè aspettavo che fossero chiare le nuove disposizioni del governo . Lo so che il coprifuoco , in questo caso parziale , soprattutto quando non è chiaro \
contradditorio ( infatti prevedendo la facilità con cui verrà violato e le maglie larghe dele singole regioni finirà come quest'estate ) , non piacciono a nessuno neppure al sottoscritto ma non essendoci altre soluzioni scientificamente provate dobbiamo metterci l'anima in pace ed fare come suggerisce papa Francesco
[--- ] da questo articolo del 21\12\2020 del https://www.huffingtonpost.it
passato, e cioè che finiscono sui giornali, afferma che la Curia non deve difendersi dalla crisi, ma accettarla come fece Abramo, come fece Mose e il profeta Elia, e come fece Gesù Cristo che accettò la crisi fino al sacrificio di se stesso. Perché Dio prova “l’oro con il fuoco”. Nell’Aula delle Benedizioni, Francesco spiega ai suoi diretti collaboratori, tale è la Curia Romana, spiega gli scandali con la necessità di conversione. “Perciò se un certo realismo ci mostra la nostra recente solo come la somma di tentativi non sempre riusciti, di scandali, di cadute, di peccati, di contraddizioni, di cortocircuiti nella testimonianza, non dobbiamo spaventarci e neppure dobbiamo negare l’evidenza - ha detto il Papa alla Curia - di tutto quello che in noi e nelle nostre comunità è intaccato dalla morte e ha bisogno di conversione” [... ]
Essere circondati dai morti e dalla malattia dovrebbe imporci uno sguardo diverso, una attitudine alla solidarietà coi più fragili perchè questo
Sarà un altro Natale, diverso dal solito. Non può essere altrimenti. Ma forse sarà anche un Natale più vicino al senso originario di questa festa. La sua desacralizzazione si è infatti compiuta inarrestabilmente in questi ultimi decenni. Abbiamo ormai da tempo spogliato il Natale di ogni significato simbolico riducendolo ad un rituale consumistico senza anima. La nascita di Gesù è stata ridotta ad una favola tra le altre buona per rallegrare lo spirito dei nostri figli nell'età ancora senza pensiero critico della loro infanzia. La stessa celebrazione religiosa è stata trasfigurata perdo più in un'occasione mondana di ritrovo collettivo. II trauma del Covid riporta però bruscamente alla luce quello che vorremmo invece dimenticare, ovvero il confine tragico che unisce profondamente la vita alla morte. Essere circondati dai morti e dalla malattia dovrebbe imporci uno sguardo diverso, una attitudine alla solidarietà coi più fragili, con quelli colpiti nel corpo e nella loro economia vitale con maggiore forza dal virus. Dovrebbe sospingerci a distinguere l'essenziale dall'inessenziale. Nondimeno anche di fronte alle piaghe dell'epidemia molti insistono nel voler festeggiare, nel ribadire la bellezza imperdibile della convivialità, dello scambio dei doni e dello stare in famiglia. E il negazionismo irriflesso che accompagna le nostre vite e il nostro pensiero magico-infantile di proiettarci già fuori dal pantano orribile in cui ci troviamo.Infatti << Questa spinta a festeggiare [a tutti i costi corsivo mio ] trascura di pensare la condizione di emergenza drammatica nella quale tutti senza nessuna distinzione siamo ancora immersi e che rende ( almeno dovrebbe ) di fatto ogni festeggiamento stonato e fuori luogo. Il bambino nella mangiatoia >>, sempre secondo quanto dice Massi mo Recalcati su repubblica d'oggi <<, rivela la condizione di "abbandono" in cui tutti siamo sin dalla nostra origine. Il destino del piccolo Gesù è già scritto ed è quello di morire sulla croce. Tuttavia questo destino mortale non cancella la necessità della cura della vita che viene al mondo, ma al contrario la potenzia. E per rendere "immensamente sacra" la vita di ciascuno, come si esprime Papa Francesco nella sua ultima enciclica Fratelli tutti, che il Dio cristiano si decide scandalosamente per la sua kenosis, per la sua a tale incarnazione facendosi bambino. La sua fragilità manifesta che ciò che rende umana la vita è la grazia dell'attenzione che la circonda, il calore del contatto, la presenza dell'altro, il dono. Non è questa la lezione più importante della festa del Natale che nel tempo atroce e inaudito del Covid dovremmo imparare a tenere con noi prima di ogni altra cosa? Ma questo , Insopportabile diventa allora la lamentazione per la festa mancata, per la convivialità soppressa, per il distanziamento sociale imposto dai decreti governativi, per lo sconvolgimento dei nostri rituali. [...] >>
Massimo recalcati repubblica 22\12\2020
E' vero che la Chiesa non deve, sempre secondo papa Francesco essere letta con le categorie del conflitto “destra e sinistra, progressisti e tradizionalisti”, con “vincitori e vinti” . Ma Questa lettura “frammenta, polarizza, perverte tradisce la sua vera natura”. Come non vedere in queste parole un chiaro riferimento a quanto successo negli ultimi anni lo dice anche papa Francesco , ma la chiesa il popolo di Dio è fatto da diverse anime alcune anche opportuniste e strumentali ( vedere slide al a sinistra ) , i cattolici più reazionari o cattolici d'accatto non lo capiscono o fanno finta assuefatti come sono alla società dei consumi Ecco quindi che << Sarà questo >> sempre secondo Recalcati << giocoforza, un altro Natale che dovrebbe spingerci a risacralizzare il suo significato: la vita dell'inerme è quella di un Dio strano che richiede cura per sopravvivere. Ecco il paradosso formidabile del Natale cristiano! Il suo senso sacro insiste a ricordarci il gesto fondamentale dell'accoglienza senza il quale la vita non diventa umana ma precipita nell'abbandono assoluto. A coloro che chiudono la porta delle proprie case rifiutando ospitalità alla famiglia che viene da lontano, rispondono quelli che hanno creduto nell'evento, che sono accorsi nella notte a trovare e a omaggiare il Dio bambino ospitato in una stalla. La notte di Natale nel racconto cristiano, sappiamo, annuncia la venuta al mondo del "Salvatore" Esiste un modo laico per leggere la potenza di questo racconto? Ai miei occhi si tratta dell'evento che rende la vita umana immensamente sacra. Nel tempo traumatico del Covid la festività del Natale ci ricorda che ogni morte non è mai una morte anonima ma è la morte dell'immensamente sacro. Agostino riflette sul gesto di Maria, narrato dall'evangelista Luca, di collocare il suo "primogenito" in una umile mangiatoia sottolineando l'equivalenza del corpo di Gesù con quella del nutrimento. Questo Natale non sarà il tempo della festa, ma quello che cí obbliga a pensare all'esistenza di un altro nutrimento rispetto a quello a cui ci siamo abituati nella nostra mondanizzazione del Natale. La sofferenza e i morti di questo terribile anno ci invitano , almeno dovrebbero , corsivo mio a farlo.>>
Quindi ecco che
E' perlomeno bizzarro che le feste, nel leggere i commenti degli anni passati, percepite come una gran rottura di coglioni, siano diventate ora sacre, intoccabili e indivisibili. D'altronde cosa vuoi pretendere da un paese ai primissimi posti in Europa e nel mondo nel consumo di cocaina. Nelle classifiche del malaffare e della corruzione primeggiamo sempre tanto poi c'e' fb per darci una ripulitina e sembrare verginelli come le vestali del tempio. Un sonoro vaffa a tutti quelli che ora stanno protestando perché è aperto troppo o troppo poco ed un augurio che possano provare veramente la dittatura magari espatriando e non qui in Italia. Siamo quelli in gran parte rappresentati da uno che nel giorno di Natale vorrebbe portare le coperte ai clochard e negli altri 364 giorni vorrebbe buttarli a mare o farli sparire dalle città. Siamo quelli del guai a chi ci tocca la Santa Messa e che poi accostano Dio agli animali di mezzo cortile, cane, porco, maiale, bestia. Siamo quelli che cercano e pretendono aiuto e solidarietà quando le cose ci vanno male per poi girare sempre lo sguardo quando le cose vanno male agli altri. Siamo quelli che godono nel parlare male degli altri perche' guardarci allo specchio ci farebbe vomitare. Buon Natale (Paolo Brufani)
ci riusciremo ? togliete dal natale tutto il superfluo ! cosi capirete e capiremo se il vostro natale e buono davvero ne riparleremo dopo capodanno . concludo sempre con musica in sottofondo più precisamente Queen - Thank God It's Christmas versione della stessa autrice della musica iniziale
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