Senza telefonino in mano ormai una rarità
Senza oro o gioielli addosso. Zainetto verde in spalla. Vestita coi suoi abiti umili prega e piange immobile di fronte alla bara del suo amico Papa Francesco, mentre a fianco a lei decine di persone le scorrono a fianco senza neanche vederla o faceno finta di non vederla . Ma la telecamera di San Pietro la riprende e la sua sofferenza fa il giro del mondo. Suor Genevieve, 81 anni, amica da tantissimi anni di Bergoglio, ci ha mostrato la vera immagine di chi soffre per la perdita di un grande uomo al quale era sinceramente legata.Grazie per l'esempio che ci ha dato. In un mondo pieno di ipocrisia, di una ricerca di un ricordo "fisico " a tutti i costi la sua immagine ha commosso, almeno credo , il mondo .
L'altra immagine è quella del corteo funebre
che ha creato indignazione
in effetti tutti con il cellulare in alto a fotografare la macchina funebre con il Papa anziché farsi il segno della croce o rimanere in silenzio . Tutto questo non è da Cristiani ,perchè chi crede , o persone di buon senso .Infatti le persone in generale non capiscono e non capiranno mai come bisogna comportarsi in dovute circostanze, purtroppo l' ignoranza abbonda sempre di più...
. Ora mi si dirà che tale funerale è un evento storico, perciò riprendere è un gesto che le persone fanno col cuore, è una testimonianza e perché no? Anche per dire "io c'ero!" Vero ma ci sono già le foto e le immagini dei media che bisogno c'è di un atteggiamento feticistico del ricoro fisico a tutti i costi , non basta quello mentale dei ricordi ? .
Ma mentre questo può anche essere comprensibile vista la figura di Francesco e quindi un funerale di popolo er omaggiare una persona illustre e la sua vita ( vedere il caso di Toto ) cosi come quella di una foto alla salma esposta . Non sono comprensibili , anzi la cosa peggiore di questo modo doi concepire un evento luttuoso è stata quella dei Selfie . Per tanti compreso il sottoscritto che ha sempre fotografato tutto ( o quasi ) quella che veeva ed incontra nelle sue camminate e viaggi , cercando le cose più strane e curiose , il selfie con la salma di Papa Francesco rappresenta una gravissima mancanza di rispetto ed è manifestazione di una società in cui il culto della propria immagine può superare anche i confini del sacro e del lutto . in mezzo a tutti questi omaggi, si sta ancora parlando sul web e non del il gesto oco rispettoso e scretriato di alcune persone che una volta raggiunta la bara dentro San Pietro si sono scattate dei selfie con la salma di Papa Francesco, un gesto inopportuno e sicuramente di dubbio gusto
Infatti secondo : Papa Francesco e i selfie con la salma: le immagini diventano virali e scatenano l'indignazione di Vanity Fair Italia : « [...] Una gravissima mancanza di rispetto», si legge tra i vari commenti su X. Secondo Alessandro Ricci, Consigliere Ordine psicologi Lazio e professore Istituto Psicologia Pontificia Università Salesiana, intervistato dal Messaggero, oggi «tutto si consuma velocemente a discapito del tempo della riflessione, della lentezza che serve a ponderare le cose per andare in profondità sui propri vissuti emotivi e sulla capacità di elaborarli», spiega « Siamo sempre più rapidi ma superficiali, si può facilmente passare da un gesto di raccoglimento e rispetto a qualcosa di più turistico o, ancor peggio, narcisistico [.... ] » 
Sempre su
Vanity Fair Italia lo psicologo Alessandro Ricci ha ricordato anche che più volte
Papa Francesco ha messo in guardia dal culto dell'apparenza e dalla società dell'immagine e « [...] quindi credo sia importante essere coerenti con il suo messaggio e sapersi decentrare dal proprio ego per sapersi ritrovare umani e reali e nonvirtuali a caccia di un like [...] ».
Tale gesto rappresenta una gravissima mancanza di rispetto ed è manifestazione di una società in cui il culto della propria immagine può superare anche i confini del sacro e del lutto . Senza nessun rispetto ne' per l'uomo, né per chi rappresenta.
Ce fare dunque oltre ad indignarsi ? Vietare o non vietare ? Vietare il gesto non avrebbe senso, secondo molti fra cui il professore Alessandro Ricci precedentemente citato , ma sarebbe più utile e necessaria un'educazione all'utilizzo dei social, per ritrovare il «concetto di intimità» dal momento che oggi più si rivela di sé più si ottengono consensi - grazie anche agli algoritmi che sostengono questa attitudine - « con sempre maggiori difficoltà ad entrare in contatto con le nostre emozioni soprattutto quelle che ci spaventano come la tristezza, il dolore e la sofferenza ».
Con questo è tutto passiamo ad u altro argomento e chiudiamo almeno fino alla fine del conclave questa lunga carrellata sulla morte di papa Bergoglio ormai già consgnata alla storia .
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