La fiola dal paisan - Mcr
ancora convalesciente per problemi alla caviglia dopo le 1200 pagine del primo volume della triologia Shantaram un romanzo autobiografico del 2003 scritto dallo scrittore australiano Gregory David Roberts e precentemente recensinto su queste pagine sto leggendo il primo romanzo dell’autrice e attivista palestinese Susan Abulhawa, pubblicato la prima volta nel 2006 (con il titolo The Scar of David) e poi nel 2010, diventando un vero e proprio caso letterario in tutto il mondo. Si tratta del primo libro che, attraverso la formula del romanzo, narra le vicissitudini della Palestina sotto attacco di Israele, diventando un best seller. Una lettura intensa e a tratti straziante, ma bella e profonda come quella di Ogni mattina a Jenin
SinossiAttraverso la voce di Amal, la brillante nipotina del patriarca della famiglia Abulheja, viviamo l’abbandono della casa dei suoi antenati di ‘Ain Hod, nel 1948, per il campo profughi di Jenin. Assistiamo alle drammatiche vicende dei suoi due fratelli, costretti a diventare nemici: il primo rapito da neonato e diventato un soldato israeliano, il secondo che invece consacra la sua esistenza alla causa palestinese. E, in parallelo, ripercorriamo la storia di Amal: l’infanzia, gli amori, i lutti, il matrimonio, la maternità e, infine, il suo bisogno di condividere questa storia con la figlia, per preservare il suo più grande amore. La storia della Palestina, intrecciata alle vicende di una famiglia che diventa simbolo delle famiglie palestinesi, si snoda nell’arco di quasi sessant’anni, attraverso gli episodi che hanno segnato la nascita di uno stato e la fine di un altro. In primo piano c’è la tragedia dell’esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti, la vita nei campi profughi, come rifugiati, condannati a sopravvivere in attesa di una svolta. L’autrice non cerca i colpevoli tra gli israeliani, che anzi descrive con pietà, rispetto e consapevolezza, racconta invece la storia di tante vittime capaci di andare avanti solo grazie all’amore.
Esso spinge a chi volesse sicuramente a saperne di più della questione Palestinese,aoci a leggere altri romanzi che raccontino delle barbarie subite da questo popolo.Un piccolo caso letterario è certamente Se questa è vita. Dalla Palestina In Tempo Di Occupazione dell’architetta palestinese Suad Amiry, un diario di guerra dai territori occupati. Ma prima su suggrimento di https://www.studenti.it/ vi consigliamo di leggere il primo capitolo di questo triste diario, Sharon e mia suocera: diari di guerra da Ramallah, Palestina foto a destra ) che ha reso l’autrice un punto di riferimento nel campo di questa narrazione.
Passo a consigliarvi Una notte soltanto, Markovitch, opera prima dell'autrice israeliana Ayelet Gundar-Goshen. L'intreccio, ambientato negli anni prima della nascita dello stato di Israele, parla ancora di viaggio, di fuga, di un piano. I venti giovani che salpano verso l'Europa hanno venti ragazze sconosciute che li attendono e che diverranno le loro spose, anche se non per molto. Uno di loro, Yaakov Markovitch, per amore non seguirà alla lettera il piano. Concludo con Il racconto di un muro di Nasser Abu Srour, una potente autobiografia dello scrittore che, dopo la prima parte del testo dedicata alla sua storia familiare e a quella dei profughi palestinesi, nella seconda ha un immaginario dialogo con il muro della cella nel quale era stato rinchiuso e torturato da adolescente al tempo della Prima Intifada.
Dopo questo excursus librario /letterario ritorniamo al libro in questione
Concordo con chi dice quei I lettori che affermano che il libro è stupendo, bello e ottimo. Lo trovano emozionante, toccante e straziante, con tanto amore e umanità. La trama viene descritta come avvincente, drammatica e realistica. Il viene considerato interessante, istruttivo e veritiero. La scrittura viene apprezzata per la sua scorrevolezza e leggibilità rapida. Inoltre, i lettori lo descrivono come intenso, travolgente e viscerale. Essa è Una storia profonda, intensa, una scrittura magistrale e scorrevole , che ci permette di conoscere emozioni, paure, tormenti, rabbia di ogni personaggio Colpiscono i sentimenti di fratellanza, amicizia, comprensione, compassione che ciascun personaggio prova nei confronti dei propri simili, anche in una situazione difficilissima come quella del popolo palestinese. Nonostante gli orrori di 60 anni di soprusi, la scrittrice non indugia in dettagli scabrosi , ma ci permette di capire cosa hanno dovuto affrontare La storia inizia nel 1941 e finisce 60 anni dopo, ma putroppo e' attualissima, vista la situazione attuale della Palestina. Dalla letture recensione del gruppo fb io leggo per te « Susan Abulhawa componeva poesie e non aveva mai pensato di scrivere un romanzo.Impegnata nella causa Palestinese si ritrova nel 2002 a visitare tra i primi osservatori internazionali, il campo profughi di Jenin che viene in gran parte raso al suolo dagli Israeliani.Decide così di condividere la disperazione che vede e sente raccontare dai profughi.Sembra paradossale cogliere in più parti del libro un senso di compassione delle vittime nei confronti degli usurpatori, piuttosto che rabbia e odio.Ciò deriva dal sottile lavoro dell’autrice di esplorare le motivazioni di chi fa del male.
- La frontiera scomparsa (La frontera extraviada, 1994). -, Parma, Guanda, 1996, ISBN 88-7746-853-X.
- Patagonia express. Appunti dal sud del mondo (Patagonia express. Apuntes de viaje, Barcelona, Tusquets, 1995). -, Milano, Feltrinelli, 1995, ISBN 88-7108-121-8.
- Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (Historia de una gaviota y del gato que le enseñó a volar, Barcelona, Tusquets, 1996). -, Firenze, Salani, 1996, ISBN 88-7782-512-X.
- Incontro d'amore in un paese in guerra (Desencuentros, Barcelona, Tusquets, 1997). -, Parma, Guanda, 1997, ISBN 88-7746-988-9.
Ma soprattutto : 1) cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez \ disco dei Mcr in particolare la vicenda di remedios la bella 2) Eva Luna , e la casa egli. spiriti di Isabella Allende .Nei quali ho visto l'analogia con il personaggio di Amal .
"“ [...] Nasciamo tutti possedendo già i tesori più grandi che avremo nella vita. Uno di questi è la tua mente, un altro è il tuo cuore. E gli strumenti indispensabili di queste ricchezze sono il tempo e la salute. Il modo in cui userai i doni di Dio per aiutare te stesso e l’umanità sarà il modo in cui Gli renderai onore. Io ho cercato di usare la mente e il cuore per tenere il nostro popolo legato alla propria storia, perché non diventassimo creature senza memoria che vivono arbitrariamente in balia dell’ingiustizia.[...] ”"
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Non so chje altro dire aggiungere a quant fin qui

