5.9.19

il calvario di una figlia di no vax che ha rischiato d'essere uccisa dal tetano









da repubblica 05 Settembre 2019

Il calvario di Celeste, figlia di no vax: “Il tetano ha rischiato di ucciderla”

Verona, per due mesi tra la vita e la morte dopo un banale incidente in bici. Ora è stata dichiarata fuori pericolo. Merito della collaborazione tra medici italiani, indiani e americani. I genitori sono indagati per lesioni gravi
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VERONA. Una caduta come tante, una banale sbucciatura al ginocchio. Un'evenienza che è sempre all'ordine del giorno nei pomeriggi di giugno per una bambina di dieci anni. Ma in poche ore Celeste (sul suo vero nome va mantenuto il riserbo), che i genitori avevano scelto di non vaccinare né contro il tetano é contro altre malattie, è sprofondata in una galleria senza luce che si è aperta solo due giorni fa. Aggredita da un'infezione d'altri tempi e rimasta appesa per un filo alla vita.
Per quasi due mesi la piccola veronese è stata in terapia intensiva all'ospedale Borgo Trento di Verona, sedata, attaccata alle macchine per respirare, costretta ad attraversare tutto il calvario della malattia, senza sconti. Perché per il tetano non esiste una cura, si sopravvive o si muore. Celeste per fortuna ce l'ha fatta. E all'inizio di agosto, dopo 50 giorni, è uscita dal reparto di terapia intensiva pediatrica del grande ospedale veneto. Per i medici è fuori pericolo, può iniziare la sua riabilitazione. Ma non sarà breve.
E intanto i suoi genitori no vax, tanto che neanche la sorella è stata vaccinata, sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Verona per lesioni gravi, per non aver assolto l'obbligo. Quello di Celeste non è solo il caso di una bambina sopravvissuta a un'infezione tremenda, per cui ancora oggi nei Paesi sviluppati si registra una mortalità intorno al 10-20 per cento. È anche la storia di una sfida terapeutica inedita per i medici dell'ospedale di Verona, chiamati a disegnare un percorso di cura mentre erano costretti a procedere a tutta velocità. Perché in Italia non ci sono precedenti di bambini contaminati dalle spore del tetano, da quando nel 1963 la vaccinazione è diventata obbligatoria per i nuovi nati e la malattia è stata debellata.
Per fortuna il dottor Paolo Biban, primario della Terapia intensiva pediatrica di Verona, è stato a lungo presidente della Federazione mondiale delle società di terapia intensiva pediatrica. Vanta amicizie e legami professionali in tutto il mondo, anche in India. Ed è proprio in quel Paese che la professoressa Jayashree Muralidharan, dell'Istituto di specializzazione per la formazione e la ricerca medica di Chandigarh, si è trovata ad affrontare 30 casi di tetano in bambini che sono stati curati nell'ospedale della sua città, a 300 chilometri da New Delhi. Dove non c'è una copertura vaccinale efficace contro il batterio del Clostridium tetani, la seconda tossina più letale al mondo dopo il botulino.
Risultati immagini per il calvario di celeste figlia di no vax Da Verona parte la chiamata verso Chandigarh. I medici si confrontano, si scambiano informazioni. Anche con i colleghi statunitensi, che hanno affrontato un caso analogo due anni fa con un bambino non vaccinato a Portland, in Oregon. I sanitari prendono nota, aggiustano le terapie, le adattano ai farmaci disponibili in Italia, Solo terapie di supporto: sedativi, analgesici, farmaci e macchinari che servono a mantenere vivo il paziente, mentre la malattia fa il suo corso danneggiando il sistema nervoso e i muscoli, tra spasmi tremendi.

"È il primo caso di tetano della mia carriera - racconta il dottor Biban - e di bambini in situazioni critiche ne ho visti tanti dal 1988 ad oggi. È una malattia che era stata debellata dai vaccini, per cui nei Paesi avanzati non si incontra quasi mai, se non per qualche caso di anziano che si ferisce in campagna. Per questo il confronto con i colleghi indiani e statunitensi è stato fondamentale. Ci siamo sentiti durante tutto il percorso di cura".
La tossina lentamente viene smaltita e l'organismo procede alla ricostruzione. La famiglia, assistita dall'avvocato Thomas Cesaro, osserva il più completo silenzio. La Procura di Verona ha aperto un fascicolo subito dopo il ricovero nell'ospedale cittadino, ipotizzando le lesioni gravi. Ma per definire l'imputazione è necessario che la vicenda medica si chiuda e sia possibile valutare eventuali danni permanenti. Secondo i magistrati, i genitori non avrebbero dato corso all'obbligo di vaccinazione della figlia nonostante i richiami dell'Ulss veneta.
Ma sul punto il legale della famiglia promette battaglia. "La decisione - spiega - è dovuta ad alcuni casi di intolleranza a farmaci che si sono verificati in famiglia, non è una scelta di natura ideologica ma precauzionale". Come si diceva, i genitori hanno un'altra figlia non sottoposta alle vaccinazioni obbligatorie. E il caso è finito sul tavolo della procura minorile di Venezia.


Capisco la decisione  dei familiari  di  sottoporre alla profilassi vaccinale obbligatoria la  figlia . «Una decisione - aveva spiegato il legale della famiglia, Thomas Cesaro   secondo il  messaggero -  senza nessuna motivazione ideologica, ma per precauzione, in quanto in famiglia ci sarebbero stati dei casi di intolleranza ai vaccini».
Ma  ..... almeno sei hai questo problema o dubbio parlane  con i medici  non fare  di testa tua    non è    della tua  vita    che  stai decidendo  ma  della  vita  degli altri  .
 << Il  caso >>  sempre  secondo il messaggero <<
 non era stato segnalato all'Ulss competente e all'amministrazione comunale perché la bambina frequenta una scuola elementare privata non parificata, sostenendo gli esami finali esterni. La Procura della Repubblica aveva aperto un fascicolo ipotizzando il reato di lesioni gravissime per le conseguenze della mancata vaccinazione; i genitori hanno un'altra figlia, più piccola, che a sua volta non risulta essere stata sottoposta alle vaccinazioni obbligatorie. «Il tetano è una malattia molto pericolosa, che mette a rischio la vita - ha ribadito il dottor Biban - questo è stato il primo caso di tetano che ha visto nei bambini, e così molti medici come me». «Parte in modo subdolo - ha aggiunto -, è una malattia sistemica che prende tutto il corpo». La profilassi vaccinale garantisce la copertura dall'infezione. «I vaccini sono fatti per questo» ha concluso il professor Biban.>>

un po'm drastico     questo commento   ma non  biasimabile   completamente  


Scheggi@Costoro andrebbero sanzionati di una cifra pari alle spese sostenute dalla sanità pubblica per curare la figlia, dopo aver ricevuto un ultimatum a rispettare le leggi rimanendo sotto l'occhio attento degli assistenti sociali per essere private della potestà al primo sgarro. L'idiozia non ha mai termine, no vax, vegani, e chissà cos'altro ancora..Rispondi Segnala  0  
2019-09-04 22:19:09



Ora mi chiedo , visto quello che è successo e succederà visto che sicuramente ci saranno dei danni permanenti alla loro figlia , Chissà se ora all'altra figlia gli faranno i vaccini?

4.9.19

il Moscow Music Peace Festivall 12 e 13 agosto del 1989 a Mosca nello Stadio Lenin la woodstock che porto al crollo del muro dei Berlino e alla fine della guerra fredda

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La bufera di libertà che soffia sull’Europa nel 1989 arriva da lontano: inizia con la salita al soglio pontificio di Papa Wojtyla nel 1978, continua con l’azione di Lech Walesa in Polonia e deflagra grazie alle mosse di Mikhail Gorbachev in Russia. Nell’estate del 1989, due mesi prima della caduta del Muro, trova anche la più improbabile delle colonne sonore: un festival che per la prima volta porta il rock occidentale al di là della 

cortina di ferro. Si chiama Moscow Music Peace Festival, e per due giorni ospita dentro lo stadio Lenin esaurito Bon Jovi, Motley Crue, Ozzy Osbourne, Skid Row, Cinderella, Scorpions e molti altri . un evento che rappresenta per il blocco sovietico quello che Woodstock è stato per l’Occidente. E chissà che la fine dell’Unione Sovietica per come il mondo l’ha conosciuta non cominci proprio qui, mentre una rockstar americana taglia in due la folla dello Stadio Lenin e tutto il 1989.
Inizia con questo prologo il nuovo viaggio di Riccardo Gazzaniga in quell’anno di ribellione, scontri, musica e libertà, dopo il quale nulla sarà più come prima.

da  prologo del  podcast 
storielibere-1989-sito

di Riccardo Gazzaniga  per http://storielibere.fm  


iscrivetevi alla newsletter  per  sapere  quando escono le  puntate  di  questo reportage  e   sentire le altre  bellissime ed  interessantissime storie 

Ricordo  solo che  ero troppo  piccolo  e quindi  capita  che  tali eventi   ti scappino .  Infatti di questa  stagione  ricordo   solo  il crollo del muro   e la  visita di Gorbaciof  a  Giovanni paolo II ed   quello  che  avvenne l'anno successivo ovvero la riunificazione   delle due  Germanie    i unica Nazione    segnato  anch'esso    da  un concerto   esattamente 21 luglio 1990: The Wall live in Berlino, il concerto che celebra la caduta del Muro di Berlino  qui maggiori  informazioni qui  le  varie  fasi  dell'altrettanto  concerto storico 
. Gi altri del 1989  ricordi  sono ricostruiti attraverso  documentari  ,  i  film  
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ed  in maniera   generica  da  questi fumetto 



e  da  vari articoli     ed reportage  visto che quest'anno  è  il  30    anniversario di questi eventi  .
 per  chi come  me  volesse  saperne  di  più di   questo di   questa  Woodstock ,   anche se  il paragone  è un po' improprio  ma   ha  in comune  alla  Woodstock  69 (  vedere    post  precedenti    I  II )   d'essere  un evento spartiacque    d'un epoca  trova  sotto alcuni    video del concerto



  e  in questa  voce   di wikipedia maggiori dettagli

non so  più che altro dire    se  non lasciarvi     con questa  canzone  che  mi  viene da canticchiare  o sento ogni volta  che  si parla di tali eventi



  eccone  il  bellissimo testo
I follow the Moskva

Down to Gorky Park

Listening to the wind of change
An August summer night
Soldiers passing by
Listening to the wind of change
The world is closing in

Did you ever think

That we could be so close, like brothers
The future's in the air
I can feel it everywhere
Blowing with the wind of change
Take me to the magic of the moment

On a glory night

Where the children of tomorrow dream away (dream away)
In the wind of change
Walking down the street

Distant memories

Are buried in the past forever
I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change
Take me to the magic of the moment

On a glory night

Where the children of tomorrow share their dreams (share their dreams)
With you and me
Take me to the magic of the moment
On a glory night (the glory night)
Where the children of tomorrow dream away (dream away)
In the wind of change (the wind of change)
The wind of change

Blows straight into the face of time

Like a stormwind that will ring the freedom bell
For peace of mind
Let your balalaika sing
What my guitar wants to say
Take me to the magic of the moment

On a glory night

Where the children of tomorrow share their dreams (share their dreams)
With you and me (with you and me)
Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow dream away (dream away)
In the wind of change (in the wind of change)


 buonanotte   alla  prossima  

3.9.19

errori di quando si giudica a caldo anzichè a freddo . io e la vicenda del coming out a sua moglie e sua figlia chef Marco Bianchi



Il Figlio del re-Piero Marras
il vagabondo stanco - MCR

La prima    canzone  citata   ad inizio  post  , testimonia  la sofferenza  ed  anche il prezzo da pagare    di chi vuole  provare  a  fare  a meno  ( non vuol dire  con  questo non  tenerne conto anzi il contrario perchè  sia  che    le usi  acriticamente \ passivamente  sia  che  usi  criticamente   o tenti di rimuoverle   devi sempre   tenerne conto  se  vuoi sapere  chi sei  e dove  stai ed  andrai  andando  )  dell'eredità   e le esperienze  dei   tuoi  genitori  ed usare la tua   che  chi  ti costruisci   cadendo ed  rialzandomi   ,  sbagliando  e  imparando ,  creandoti ferite e cicatrici  ed  andando avanti con le .... perchè : << c'è un gioco da fare e una ruota che riparte E un vagabondo sa che deve andare avanti >>  (seconda  canzone  ) . 
Infatti  è  quello  che  mi  è    capito   oggi   quando   ho  commentato  cosi  su  fb 

non c'è nulla di male dell'omosessualità, ma perché non dirlo prima... Mi sa che la vera confusione c'è la ha lui.... Non si prende in giro una persona solo per egoismo personale o per paura del giudizio.... Ma soprattutto mettere al mondo un figlio nella menzogna..... Assolutamente non corretto.... Io non contesto affatto il suo genere sessuale, contesto l'onesta della persona

VANITYFAIR.ITMarco Bianchi: «La sera che ho detto a mia moglie "sono gay"»

Questo  è quello  quando   si  giudica   a caldo  ( cioè usando l'istinto )  e  non a freddo (  cioè  usando  la razionalità  . 

Ma  poi   leggendo   si le osservazioni,  in particolare  queste  due 

Mario Satta Caro Giuseppe, di fondo le tue parole sono giuste, ma ricordati che viviamo in una società, che inizia solo oggi a vedere la normalità in una condizione di apparente e ostracizzata diversità. Il primo muro, spesso, si trova in famiglia e nei contesti sociali in cui si vive. Non conosco il caso in questione, ma non generalizzerei le motivazioni di in comportamento che in ogni caso ferisce profondamente sempre qualcuno nel metterlo in atto o nel subirlo.
Quando il.Nostro Paese, riuscirà davvero a rendere quotidiano e "normale" (odio questo termine assolutamente relativo), ciò che per la nostra società indottrinata, appare "diverso" e da emarginare, il nostro Paese farà un grande balzo in avanti verso la CIVILTÀ.

  • Debora Bobo Demontis E magari pensare che per anni abbia combattuto con sé stesso e sofferto? Perché parli di prendere in giro? Giudicare sulle dinamiche interne ad una famiglia non mi pare mai saggio.
    2
  • Gianpi Veg Paolo Scolafurru Se hai letto l'articolo Giuseppe Scanolui ha detto che ad un certo punto l'amore per la moglie è diventato amicizia, dunque all'inizio era amore, non ha preso in giro nessuno, a mio avviso, anzi è stato molto onesto e leale. Poi la figlia rimarrà comunque sua figlia, l' amore verso i figli è forse l'unico sentimento ad essere in una botte di ferro
    3
  • Mena Pennacchio Doveva continuare la commedia? L'animo umano è insondabile, non puoi giudicare, magari la sua scelta è stata sofferta... Perché questo giudizio così superficiale...!?
    1
    • Giuseppe Scano Mena Pennacchio e Titti Casula è per l'educazione retrograda da cui faticosamente (anche se ancora sopravvivono delle scorie e questa è una di essa ) liberando. Come giustamente mi ha fatto notare , vedi sotto il commento di Mario Satta



ho non solo riletto l'articolo di Vanity citato , ma anche quest'altro di https://news.robadadonne.it/



Dopo tanti anni di matrimonio, lo chef Marco Bianchi ha trovato il coraggio di portare a galla il suo vero io, e ha confessato alla moglie di essere gay.
Un buon lavoro, che lo ha portato a realizzare i suoi sogni di ragazzo, una moglie bellissima e innamoratissima, una figlioletta tanto desiderata: la vita, per Marco Bianchi, sembrava essere ormai completa. Ma lo chef aveva qualcosa dentro che lo stava tormentando, e non poteva rimandare ancora. Dopo 13 anni di fidanzamento e 9 di matrimonio con Veruska, l’uomo ha finalmente trovato la forza di guardare dentro se stesso e ammettere la verità, per quanto difficile potesse essere.
Marco è gay, e non se l’è più sentita di tenere in piedi una relazione che, oramai, sarebbe stata solamente di facciata. E così ne ha parlato con sua moglie e sua figlia, trovando ampio e incondizionato sostengo da entrambe.


La storia di Marco Bianchi, emersa solo qualche giorno fa grazie a un’intervista che egli stesso ha concesso al Corriere della Sera, è una storia di coraggio e di determinazione. Lo chef avrebbe potuto scegliere la via forse più facile, continuando a tenere per sé la verità e ad andare avanti con il suo matrimonio. Invece ha voluto a tutti i costi darsi la possibilità di una seconda vita, nonostante il grande dolore che sapeva avrebbe potuto causare.
Marco è un uomo dalle grandi passioni: sin da ragazzino ha sempre amato la cucina, ma anche le scienze. E così, grazie al suo carattere e a una notevole forza di volontà, è riuscito a coniugare entrambe le cose. Oggi è uno chef famoso in televisione, ma si occupa anche di divulgazione scientifica.
Per lo chef non è stato facile, ma alla fine di un lungo percorso interiore è riuscito a far emergere il suo vero “io”. Nell’intervista al Corriere, ha rivelato come tutto ciò gli abbia cambiato la vita:
“Esiste un cerchio della sicurezza che conquisti quando hai messo insieme tutti i tuoi pezzettini di vita: l’acquisto di casa, un lavoro sicuro, il matrimonio, l’arrivo di un figlio… Allora, emerge una forza con la quale puoi buttare giù un muro o, finalmente, ammettere di essere omosessuale. Io ho capito che il Marco Bianchi etero che mi hanno fatto credere di essere non era quello vero”.
Uno degli scogli più duri, per Marco e Veruska, è stato quello di affrontare la verità con la figlioletta di appena 4 anni. Prima o poi avrebbe dovuto sapere quello che stava accadendo, così hanno deciso di giocare d’anticipo:
“Ci siamo consultati con il pediatra, le maestre, la psicologa… Poi, le ho raccontato la verità. Le ho spiegato: ‘Io voglio tanto bene a mamma e sei nata tu, ma ho scoperto che il mio cuore batte più forte con Luca accanto. Prima, batteva forte, ora batte a mille’. Lei è una bimba straordinaria, solare, e l’ha accettato con naturalezza. Dopo un primo incontro finto-causale con lui, l’ha visto per un gelato, una pizza e, ora, è il ‘suo’ Luca. E, ora, io so che una seconda vita esiste
Anche parlarne con sua madre e suo padre è stato un passo difficile da compiere. I genitori di Marco, fortemente cattolici e da sempre convinti che l’omosessualità “non fosse una cosa giusta”, hanno avuto un momento di shock. Ma il grande affetto che hanno sempre avuto per il loro figlio li ha portati a capire quanto importante fosse per lui che i suoi genitori lo sostenessero:
“Papà si è ricreduto, a suo modo. Mi ha detto: ‘Bene, l’importante è che non stai seguendo una moda’. Mamma è scoppiata a piangere e ha confessato che certe cose le percepiva, ma non sapeva affrontarle. È successo l’anno scorso, Luca era già nella mia vita. Poi, la prima cosa fatta da papà, quando l’ha conosciuto, è stata abbracciarlo”.
Dopo aver confessato a sua moglie di essere omosessuale, Marco ha potuto ricominciare da zero e si è costruito la sua seconda vita. Ha conosciuto Luca, un influencer




amante dell’ordine e della pulizia, che su Instagram dispensa consigli di economia domestica. Tra di loro è scattato qualcosa, e oggi insieme sono felicissimi.



ho  capito che la mia lotta   continua