25.4.20

perchè è sempre 25 aprile ovvero sempre resistenza

E'  vero , purtroppo che  il  25  aprile   come  tutte  le  date  (  27  gennaio  , 10  febbraio  , 2  giugno ,  4   novembre  , ecc  ) che   ricordano  eventi storici  del nostro  paese   sono a rischio retorica .
 L'immagine può contenere: il seguente testo "Si avvisano gli ignoranti che il 25 aprile non si celebrano i comunisti contro i fascisti, ma la democrazia contro la dittatura! 568 75 commenti 9.378 condivisioni Mi piace Commenta Condividi"




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Infatti (  vedi  foto  a  sinistra  )  certe storie o meglio certe memorie  , non solo  in sardegna  o  nel sud  ma  in Italia tutta  intera  ancora   resistono   e come fenomeno  carsico  agiscono riemergono   da  dentro di noi  nei momenti bui e  difficili   o quando me  te lo aspetti   .                Ecco quindi che  c'è    dentro  di noi    una  formidabile  energia  nascosta  ,   a chi  non vuol   vederlo  o  fa   finta  di non vederlo  ,   comunitaria  \  collettiva    ed  individuale   che  potremo  basta  volerlo   e  saperci liberare   (   vedi  la poesia  di  Paolo  Rumiz  sotto  a  fine post    ) e  che  la peste  ops  Coronavirus \  covid 19   sta  stoppando    Ci  sono   tanti  giovani  (  ne parlerò   nei  post  successivi  )  di buona volontà   che  sognano ed  a volte  agiscono    che  sognano  di rifondare  un etica   basta ascoltarli e  saper   vedere  ed  osservarli  senza   giudicarli  ed condannarli a  mo'  d''inquisizione   . Cosi come  L'italia  ( ed  il mondo   ) è   piena  di profeti inascoltati  o scambiati per :  cassandre  ,  pazzi    e , complottisti   o menagrami   ,  di gente  che   riesce  a  guardare lontano  oltre il  suo orticello o torre  d'avorio  , di  persone   in trincea  per  l'ambiente , la  cultura  , il paesaggio  ,  l'istruzione  ,  la  solidarietà ed  l'uguaglianza  
Robinson, liberiamoci dal male Ecco perché qui  sul  blog   e  sulle  sue  appendici    social  ( Facebook  : I II III , il canale  telegram   )  cercando  d'evitare  che  finiscono blowin'in the wind cioè disperse come polvere nel vento nella pagina Facebook, trovate le storie, più strane ed assurde che molti compresi i Media maistream considerano : strampalate, di costume, tappa buchi o peggio di distrazione ovvero frivoli ed banali , Inoltre non è solo liberazione dal nazi fascismo ma anche dal tempo che non abbiamo mai , dal superfluo ( che non sempre riusciamo ed evitare vedi allegati ed gadget inutili nelle riviste e nei giornali ) , del ' IO che comanda sul NOI , dalla paura ( inutile ed indotta ) , dall'indifferenza verso la terra e verso il mondo che ci circonda . Ecco    <<    [...]  non siamo mai   stati   cosi  al bivio  fra   crollo e  rinascita   , tra  schiavitù ed  indipendenza   tra  coraggioso  salto     involutivo  ed  involuzione definitiva   tra  personalismi     e d   ritrova  unità  come  nazione  [....]  >> come dice  Palo Rumiz    , non solo   nella poesia  citata  , ma  nel suo articolo   per   l'ultimo   numero  dell'inserto  settimanale  di repubblica (  vedere     foto a destra  ) .  Fncl  a  chi  dice   che     il  25  aprile   è  solo  retorica    senta il video  del monologo  di Stefano massini     nella   puntata    nella puntata  del 23\4\2020   della  trasmissione  piazza pulita   de la7    






oltre a leggere il testo dobbiamo liberarci di Paolo Rumiz sull'ultimo numero dell'inserto Robinson prima citata 

L'immagine può contenere: testo



e  questa  canzone  di  Lodo Guenzi canta in versione acustica, dalla sua quarantena, il brano inedito 'La festa della Liberazione" scritto da Appino degli Zen Circus




buon 25  aprile

23.4.20

Lucca, infermiera trova biglietto nella posta: "Ci porti il Covid"

Leggendo   l'articolo che  trovate  sotto   rimango basito  . Non  basta  la moria di persone   e le  vite spezzate che   l'epidemia di  covid 19  si sta lasciando  dietro   ogni  giorno   le  accuse  d'essere untori  , le   sofferenze  fische  e psicologiche    di  : chi  l'ha   affrontatanto  o lo sta  affrontando    non solo i malati  ma  anche   le  persone deboli   e con handicap   soprattutto mentali   ci mancava  dopo il precedente insulto \  attacco appesso addirittura  sulla porta  di casa   ad un altra  dottoressa  ci  mancava ure  questo  . Ora  non so  che  altro  aggiungere  a  quanti  scrittto  di getto    sul mio facebook    
Giuseppe Scano
5 h
la Repubblica
 · certa gente è proprio bastarde inside . io gli farei fare lo stesso lavoro di quella che ha vigliaccamente denigrato ed insultato . e poi gli avrei insultati allo stesso modo , giusto per vedere come reagirebbero . ma poi l'idea mi passa perchè mi abbasserei al loro stesso livello df'infami e di vigliacchi . E .... qui mi fermo che è meglio

Lascio  la  parola   all'articolo   di repubblica



Lavora nel reparto Malattie infettive: "Quelle parole mi hanno ferito... Sono mesi faticosi, mi capita di uscire in lacrime dal reparto, non mi aspetto un grazie, ma nemmeno parole così". Il sindaco Tambellini: "Anche io ricoverato lì. Stanno facendo un lavoro immane. Tutta la solidarietà mia e della nostra comunità"


                                                    di LAURA MONTANARI

Lucca, infermiera trova biglietto nella posta: "Ci porti il Covid"
Il biglietto lasciato nella posta per l'infermiera 
Ha sentito suo fratello e sua madre parlare fuori, nel cortile di casa, e si è affacciata. Capannori, centro a pochi chilometri da Lucca. "Mi sa che ti hanno lasciato un messaggio...". E' così che Damiana Barsotti, 48 anni, infermiera del reparto di Malattie infettive all'ospedale San Luca si è trovata tra le mani quel foglio scritto al computer. Poche righe, ma parole affilate: "Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini, grazie". Messaggio anonimo, ma purtroppo chiaro: "Non è che uno si aspetta un grazie, ma sinceramente quel messaggio mi ha ferito", racconta Damiana che fa l'infermiera da quasi trent'anni. "Sono momenti durissimi, mi capita di piangere andando a vestirmi in reparto o di piangere uscendo a fine turno, non mi era mai capitato di stare in mezzo a un dolore così diffuso, a una malattia così imprevedibile".Racconta dei turni a lottare contro il contagio da coronavirus, dell'ansia: "Ho in testa gli occhi di chi sta sdraiato sul lettino con la maschera di ossigeno alla bocca e chiede a noi: "ce la farò?" e noi facciamo di sì con la testa, ma è per fargli coraggio. Perché la verità è che non sappiamo niente. Se ce la farà o non ce la farà perché non conosciamo la grammatica di questo virus e a volte vediamo miglioramenti che ci lasciano sperare e poi peggioramenti improvvisi e inaspettati. Non è come per le altre malattie che dai una medicina e ti aspetti un certo decorso".Damiana 

Lucca, infermiera trova biglietto nella posta: "Ci porti il Covid"

racconta anche la paura: "A volte mi chiedo: sono coperta bene? Ho messo tutti i dispositivi per proteggermi?". Non ha idea su chi possa aver depositato quel biglietto nella posta di quel gruppo di case in cui abita: "Siamo in diversi qui e a volte c'è stato qualche battibecco con i vicini perché a me piacciono molto i cani, ma non mi sarei mai aspettata un biglietto come quello e in un momento così difficile". Ha chiamato i carabinieri che hanno scritto in un verbale la storia di quel messaggio. La vicenda è stata riportata anche sul Tirreno."Va detto che dopo che si è sparsa la notizia ho ricevuto la solidarietà del sindaco di Capannori Luca Menesini, degli infermieri del reparto e dei medici e quella dei dirigenti dell'Asl Nord Ovest e la cosa mi ha fatto piacere. Siamo noi i primi a fare la massima attenzione ai comportamenti quando usciamo dal reparto e siamo noi i primi a pagare se dovessimo commettere una qualche disattenzione", dice ancora Damiana che non presenterà nessun esposto: "A che serve? Non ho tempo, sta per cominciare il mio turno ... 
E anche il il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, attraverso Facebook ha voluto esprimere la propria solidarietà e gratitudine all'infermiera: "Non c'è ragione che possa giustificare un gesto tanto vile e irresponsabile. A chi ogni giorno rischia la propria vita per la vita degli altri bisogna solo dire grazie. Questo è l'unico messaggio che Damiana Barsotti, l'infermiera del reparto di malattie infettive del San Luca, che tra i tanti si è occupata anche di me quando ero ricoverato, meriterebbe di trovare nella cassetta delle lettere o davanti alla porta di casa". Tambellini è stato tra i ricoverati per Covid all'ospedale di Lucca ed è di pochi giorni fa la notizia della sua completa guarigione. "Damiana, così come le sue colleghe e i suoi colleghi, sta facendo un lavoro immane - conclude il sindaco - Merita rispetto. Merita gratitudine. A lei tutta la mia solidarietà e quella della nostra comunità".

il lockdown puo' aiutare a riflettere ed a mettersi indiscusione olttre ad approfondire certi argomenti .il ruolo della brigata ebraica nella guerra di liberazione

Un articolo  interessante   quello  di repubblica   del  23\4\2020    che  riporto sotto   . le parti   da me  sottolineate   sono  anche  la mia stessa  conclusione    di quello che    affermo  nel titolo  e  nelleaggiunte  fra  parentesi quadre 



I volontari della Brigata ebraica “Perché il 25 aprile è anche nostro”
Hanno combattuto per liberare l’Italia dal nazifascismo, ma negli ultimi anni la loro presenza alle celebrazioni è stata contestata. “Questa festa è fondamentale, dobbiamo essere uniti”

                                              di Simonetta Fiori




«Il 25 aprile è una data fondamentale, oggi più mai dobbiamo celebrarla uniti. E chi contesta la Brigata ebraica è perché non ne conosce la storia». Piero Cividalli è l’ultimo testimone del corpo militare di cinquemila ebrei palestinesi che nell’ottobre del 1944, sotto la bandiera britannica, corse in aiuto del nostro paese. Il diciannovenne Cividalli riuscì a sbarcare a Taranto solo nel luglio
dell’anno successivo, a guerra finita, e ora a 94 anni con voce ferma ricorda le macerie, le rovine fisiche e morali in cui si imbatté lungo la penisola.
Ogni anno, dalla sua casa di Tel Aviv, il professor Cividalli segue con comprensibile tristezza le proteste che da un angolo della piazza milanese si levano contro simboli della sua Brigata identificata nell’attuale politica di Israele, mentre a Roma le associazioni antifasciste e la comunità ebraica non riescono a convivere nello stesso corteo. Nella sospensione della pandemia non sono ancora comparsi segnali di guerra: che la piazza virtuale possa essere l’occasione per sanare una lacerazione sbagliata, come suggeriva ieri su Repubblica Marco Revelli? «È un problema di ignoranza», dice Cividalli con la serenità di chi ha attraversato il cuore di tenebra del Novecento. «Chi contesta non sa che la Brigata in origine contava anche volontari arabi. E che ebbe un ruolo importante nella liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista. Inoltre nell’immediato dopoguerra contribuì a ricostruire il tessuto civile delle comunità ebraiche, aiutando i deportati a reinserirsi nelle realtà da cui erano violentemente sradicati ». Anche Piero, nel ’38, era stato espulso dalla sua scuola di Firenze. Che cos’era il fascismo l’aveva capito l’anno prima, quando la Cagoule assassinò a Bagnoles-de-l’Orne i migliori amici dei suoi genitori, Carlo e Nello Rosselli. Fu allora che il padre maturò l’idea di trovare riparo nella Palestina britannica. «Eravamo profondamente italiani», racconta Cividalli. «Eppure fummo perseguitati nell’indifferenza generale». Nonostante il trattamento subito in patria, giovanissimo partì volontario in aiuto di quello che considerava il suo paese. «Basta studiare la storia. Ho l’impressione che gli italiani sappiano poco di noi». Anche Anna Foa è convinta che le contestazioni nascano dall’ignoranza intorno alla Seconda guerra mondiale. «Si continua a fare confusione tra ebrei, israeliani, volontari della Palestina britannica: un gran minestrone, condito da antisemitismo nella sinistra estrema. La Brigata ebbe un ruolo importante nello sfondamento della Linea Gotica. Ed è fuori discussione che i suoi simboli debbano partecipare al corteo del 25 aprile ». All’origine dei contrasti fu la decisione dell’Anpi di fare di questa data la festa di tutte le liberazioni: da qui i fischi verso Israele considerato l’oppressore dei palestinesi. «Ma la Brigata ebraica non è Israele   [ la  partecipazione  alla  fondazione el  suo stato   da  parte  di ex  militanti  della brigata  avvenne  dopo  che  la  brigata  fu sciolta  ]  », obietta Foa. «E comunque il 25 aprile deve rimanere la festa della liberazione dal nazifascismo: estenderne il significato può produrre confusione ».
Nella scuola ebraica di Milano riaperta dalla Brigata nel dopoguerra — a cui sono dedicati gli studi di Stefano Scaletta — lavora oggi Gadi Luzzatto Voghera, direttore del Centro di Documentazione ebraica contemporanea. « Per tanti anni la coreografia del 25 aprile è stata incentrata sul partigianato comunista e azionista e solo in tempi più recenti sono state valorizzate altre componenti, tra cui la Brigata ebraica. Ma per la sinistra più estrema basta vedere la stella di David su fondo azzurro per dare addosso a Israele: un cortocircuito che non c’entra con l’esperienza storica della Liberazione [  come  ho  già detto in precedenza  ] ».
Quello che si cela dietro le contestazioni è anche un conflitto di memorie tra una parte del mondo antifascista e la comunità ebraica. «In alcune zone della sinistra gli ebrei vanno bene come soggetti astorici perseguitati dal nazifascismo, meno bene come portatori d’una coscienza sionista. Io credo che questo 25 aprile senza la piazza fisica serva per riflettere. Ma non sono sicuro che sia sufficiente per superare le divisioni».
Al momento non s’avvertono echi di battaglia. «Come se ora ci fossero altre priorità», suggerisce Anna Foa. «Di fronte all’appello di Forza Nuova di sporcare il 25 aprile scendendo in piazza, tutto il mondo antifascista si ricompatta. L’augurio è che questa unità sia una conquista definitiva, destinata a sopravvivere al lockdown».

compromessi , cure , egoismi , speranza , natura , animali ed altre storie al empo del covid19-coronavirus

  Quanto  chiedevano   le  diue  ragazze  (  Chiara Lotto e Roberta Ceron  )  e tudentesse del liceo delle Scienze umane Duca d'Aosta di Padova   di cui  ho rilanciato  nel post preceente    il loro appello  \  richiesta  al ministro    adesso sembra  ,  salco  che la situazione  covid19   coronavirus  non peggiori 🤘🤞     , che  abbiano  ottenuto  un compromesso      infatti 

 https://www.studenti.it/maturita-2020-ultime-dichiarazioni-azzolina.html



News maxi orale maturità 2020
News maxi orale maturità 2020 — Fonte: Istock

E' ormai certo che non si tornerà più in classe fino a settembre ma un'eccezione si farà per la maturità 2020, ovvero per lo svolgimento del maxi orale (in cui potrebbe tornare anche la tesina) che prenderà il via il 17 giugno. L'esame in presenza si potrà fare anche perchè - per quella data - quasi tutte le regioni avranno raggiunto un livello di contagi pari a zero, il punto di partenza per tornare ad una situazione di semi normalità.
A supportare questa scelta c'è anche il fatto che le scuole, ormai vuote, potranno garantire ai maturandi il rispetto degli standard di sicurezza.









esistono si le  cure per  i  covid 19  \  cronavirus  ma  oltre essere  in fase  sperimentale   e temporanea prima  di  ,  come tutte le  pandemie  e  tutte le malattie  ,  trovare  un cura  definitiva, essa  ha  per  noi  fabici  cioè

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Carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi
Per carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi si intende un quadro patologico ereditario
legato al cromosoma X caratterizzato da un deficit funzionale o quantitativo della glucosio-6-fosfato deidrogenasi, un enzima chiave della via dei pentoso fosfati. La G6PD-carenza costituisce il difetto enzimatico più comune nella specie umana .








 da  https://left.it/2020/04/22/vogliono-far-ripartire-il-nord-con-i-soldi-per-il-sud-una-storia-gia-vista/


Proprio quando servirebbe un progetto unitario di rinascita e coesione nazionale nel governo si sta facendo strada l’ipotesi di riprogrammare le risorse destinate al Meridione a vantaggio delle regioni settentrionali. La stessa ipotesi vale anche per i fondi di coesione europei
Èin arrivo la tempesta perfetta nei rapporti fra Nord e Sud in questo inizio di 2020, causa la pandemia in corso che ha colpito principalmente le popolazioni del Nord a cui va garantita giusta solidarietà, ma che a livello europeo non ha ricevuto particolare vicinanza, come si può evincere dal contrasto fra Stati del Nord contro quelli Sud Europa in merito alle modalità di sostegno all’economia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Un contrasto ben riprodotto nelle logiche interne al nostro Paese fra Nord e Sud Italia in merito alla stessa emergenza. Un contrasto che in un caso come nell’altro ha radici profonde e che in Italia si è sviluppato negli ultimi quarant’anni come sottrazione progressiva di risorse al Sud a favore del Nord. Fa quasi sorridere vedere partiti, politici e giornalisti che si lamentano della discriminazione operata verso i Sud d’Europa, di cui l’Italia fa parte nella sua interezza, ma che all’interno dei confini nazionali applicano senza vergogna le stesse ricette e pesi, che rigettano in Europa, nei confronti del Sud Italia. Una situazione di discriminazione in termini di risorse da sempre gestita in modo monoculare dai vari governi che si sono succeduti negli anni e che è accelerata nell’ultimo ventennio con la modifica del Titolo V della Costituzione nel 2001 con l’avvio del processo di Autonomia differenziata in base alla sola spesa storica e in perenne attesa della definizione di Lep e Lea, con conseguente progressivo trasferimento di risorse dal Sud a vantaggio del Nord per ben 840 Miliardi di Euro nel periodo 2000-20017 come ben dimostrato dall’ultimo rapporto Eurispes di fine gennaio scorso.
Un Sud, che ora ha anche la “colpa”, agli occhi di alcuni razzisti e boiardi di Stato, di essere riuscito coi propri scienziati, medici, politici, cittadini, ad organizzarsi e disciplinarsi contenendo l’ondata pandemica, resistendo anche al “rientro caotico dal Nord” dei propri emigrati innescato da colpevoli anticipazioni governative ai media, pur con mezzi ridotto all’osso dai continui tagli. Un Sud che ha rialzato la testa e perciò deve essere punito, per cui alle discriminazioni e furti già subiti nel recente passato ora se ne potrebbero aggiungere altri. continua qui 





la  nuova sardegna  22 Aprile 2020
Cagliari, un fenicottero attraversa la strada: la foto diventa virale

Lo scatto in viale Marconi di Mauro Marroccu: "Ho dovuto fermare l'auto perché era proprio in mezzo alla careggiata, e allora ho preso la macchina fotogrica . Stava passando in auto lungo strada che divide in due lo stagno di Molentargius, a Quartu Sant'Elena, alle porte di Cagliari, quando ha dovuto cedere il passo ad un fenicottero che stava attraversando per spostarsi da uno specchio acqueo all'altro. È accaduto ieri notte, poco prima delle 22, a Mauro Marroccu, che ha immortalato quell'istante in una foto diventata subito virale sui social network.È uno degli effetti del lockdown, con la natura che si riprende gli spazi lasciati vuoti dagli uomini, costretti all'isolamento per l'emergenza coronavirus. Dopo i mufloni, diventati nuovamente padroni delle aree verdi attorno alle città in Ogliastra spingendosi sino all'interno dei giardini delle case, ora è la volta dei fenicotteri che da molti anni hanno scelto di nidificare nelle zone umide a ridosso del capoluogo sardo e che mai fino a ieri si erano spinti così vicino alle abitazioni.«È stato un evento davvero particolare - racconta Marroccu - ho dovuto fermare l'auto perché il fenicottero era proprio in mezzo alla strada. Come se niente fosse ha proseguito ad attraversare e i in quel momento ho scattato la foto. Non mi era mai capitata una cosa del genere: si tratta anche di animali molto schivi che vediamo normalmente volare sulle nostre teste passeggiare nell'acqua, ma mai così vicino. In questo periodo, però, con le strade deserte è successo anche questo e ho voluto cogliere l'istante in questa foto».

 Ma  non è  l'unico caso isolato come  testimoniano  la presenza  di  Cinghiali e mufloni   qui  ulteriori news  

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  questo post     di  Aranzulla     conferma    il consiglio      che  davo    in un post   (  cercatevelo  nell'archiviuo  dell'ann...