Senza titolo 188

E' strano


Mi sento un pò come l'ospite gradito ma scomodo, quello che miete silenzio tra i commensali quando, giàal momento di sedersi a tavola, fa rumorosamente stridere le gambe della sedia contro il pavimento appena lucidato.


Quell'ospite dal quale non ci si aspetta solo la presenza no, quella sarebbe davvero troppo poco, ci si aspetta l'improvvisa interruzione di un discorso altrui, semmai con un appunto, prima pietra di un muretto a secco. E' chiaro che ne sia apertamente lusingato, adoro chi fa del dialettico "repellere vim vi licet" il proprio stendardo. Lotta di parole e di contenuti, quella che la nostra generazione non ha quasi conosciuto, quella nuda, cruda, vera.


Immagino una tavola con tutti noi, noi "albatros" e no, noi con o senza sorriso, noi aperti sul nostro mondo... noi che iniziamo a chiederci, prima dell'aperetivo, qualcosa di sensato.


Ma qualcosa ci distrae, qualcuno ha da ridire giàsull'aperetivo, è un qualcuno attento ai particolari, qualcuno critico nei confronti di qualcosa che non ha ancora lambito neppure le sue esperte papille gustative, ma ha urtato fragorosamente contro il suo sguardo.


E chiede: "Che aperetivo è? non ho mai visto quell'etichetta".


Ecco l'ospite scomodo, ecco tutti che mi fissano, con sguardo di attesa: "Mai vista? e dove mai l'avresti dovuta vedere?".


No, sapete, è questa la realtàche non sopporto, un pensiero, un giudizio, sull'uovo guardando il guscio prima di tastarne il tuorlo, sull'aperetivo scorgendone appena l'etichetta.


Questa maledetta TV, questi stracci di settimanali con stupidaggini e Pseudo-Vip da vicolo di terza categoria costruiti scordandosi di mettere il cervello tra gli ingredienti.


Ecco, ci siete riusciti anche stavolta... a farvi rovinare la digestione.



Un saluto a tutti, buon appetito... e scusatemi per favore, ma è più forte di me.


Martino.

Commenti

compagnidiviaggio ha detto…
non devi preoccupare . è capitato anche a me

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