21.3.06

Senza titolo 1198

ecco  quesrti si che sono   dei veri cattolici o cristiani 


«Più che sulla dottrina sociale della Chiesa la politica dell’attuale governo si è modellata sul programma della loggia massonica P2... Votiamo secondo coscienza, valutando ciò che è più utile alla gente... ma diffidiamo e contestiamo chi si atteggia a difensore della fede, mentre in realtà è al servizio dei propri interessi»Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea. Ansa, 20 marzo 2006 uno di quei preti che  ha  rifiutato  l'intervento a gamba tesa  di Ruini che entra nella campagna elettorale: «Votate i valori»
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 La Chiesa non dà indicazioni di voto ma guarda ai valori degli schieramenti politici. E soprattutto dice no ai pacs e sì ai valo Insomma: non un voto al partito ma ai valori. Se da un lato la Chiesa in vista delle prossime elezioni non sceglierà alcuno schieramento politico, premette infatti Ruini, dall’altro non smetterà di «riproporre agli elettori e ai futuri eletti «quei contenuti irrinunciabili» che devono orientare la scelta politica del cattolico doc. Ossia: vita, famiglia, matrimonio. O per dirla con le parole di Ruini: «Alcune fondamentali tematiche antropologiche ed etiche, come quelle del rispetto della vita umana dal concepimento al suo termine naturale e del sostegno concreto alla famiglia legittima fondata sul matrimonio, in particolare nei suoi compiti di generazione ed educazione dei figli, evitando invece di introdurre normative che ne comprometterebbero gravemente il valore e la funzione e non corrispondono ad effettive esigenze sociali». Ed ecco che il presidente della Cei se la prende apertamente con quei «segnali allarmanti» che vengono da alcune regioni che stanno aprendo ai Pacs e il progetto di farne materia di provvedimenti su scala nazionale. L’intervento pre elettorale di Ruini non si ferma però qui. E accanto alle stoccate anti pacs, parlando al summit dei vescovi, il cardinale bacchetta infatti gli schieramenti politici per i toni accesi della campagna elettorale e sottolinea la difficile situazione economica italiana. Poi, in toni quasi prodiani, chiede «un impegno forte e condiviso», necessario a far ripartire il Paese.Immediate le reazioni politiche. Se da un lato vari rappresentanti del centrodestra prendono la palla al balzo per definirsi come unici portatori dei valori cattolici dall’altro anche esponenti politici del centrosinistra apprezzano i toni di Ruini. «Importante e significativo che anche dal cardinale Ruini venga un appello ad un confronto elettorale dai toni più pacati e ragionevoli – commenta il segretario dei Ds Fassino - Così come va apprezzato che il presidente della Conferenza Episcopale abbia voluto sottolineare che la Chiesa italiana non si schiera a favore di partiti o coalizioni elettorali». E riguardo al monito anti pacs precisa: «Il cardinale Ruini ha ribadito, su vita e famiglia, valori e posizioni note e già espresse, con cui intendiamo confrontarci in modo aperto e ispirandoci ad una laicità capace di garantire l uguaglianza dei cittadini e il rispetto delle convinzioni e delle scelte di vita delle persone».Sulla stessa linea il leader dell'Unione Prodi: «Condivido l'invito a parlare della politica concreta ed ad abbassare il livello della polemica strumentale. Le sue parole ci consegnano un lucidissimo elenco di priorità politiche e morali assolutamente condivisibile». Più duro il commento di Enrico Boselli, uno dei leader della Rosa nel pugno: «Tutto si può dire, fuorchè il cardinal Ruini si comporti in modo neutrale: è intervenuto anche questa volta come se fosse un premier ombra del paese, ha attaccato i pacs e le regioni che hanno affrontato il problema e propugna una sorta di partito trasversale dei cattolici che dovrebbero difendere principi e valori contro chi, come noi, si batte invece per estendere i diritti civili». ri della famiglia. Anche se formalmente non cita schieramenti e partiti quello che il cardinale Camillo Ruini ha pronunciato lunedì in apertura dei lavori del consiglio permanente della Cei è un vero e proprio discorso pre-elettorale. Un discorso in cui il presidente della Conferenza Episcopale è tornato a tuonare in particolare contro le cosiddette coppie di fatto (ma anche contro l’insegnamento della religione islamica nelle scuole).
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Affermando 

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Propaganda azzurra nelle parrocchie, il vescovo di Ivrea: «Ma sono la P2>>
 Tra le risposte più sferzanti quella del vescovo emerito di Ivrea Luigi Bettazzi che intervenendo su «Settimana» (il periodico dei dehoniani rivolto ai parroci) scrive: «A leggere quello che proponeva molti anni fa il Gran Maestro della Loggia Massonica P2, Loggia sconfessata dalla stessa Massoneria - scrive il vescovo - si dovrebbe invece concludere che la politica dell'attuale governo si è modellata su quel programma più che sulla dottrina sociale della Chiesa». E anche Bettazzi, per non entrare nel «campo delle indicazioni» di voto, esorta: «votiamo secondo coscienza, valutando ciò che è più utile alla gente...ma diffidiamo e contestiamo di fronte a chi si atteggia a difensore della fede, mentre in realtà è al servizio dei propri interessi».
Mentre Ruini, parlando al summit della Cei, sottolinea che la Chiesa non si schiera con i partiti ma con i valori, prosegue la protesta della base cattolica contro l'opuscolo di Forza Italia inviato in occasione delle elezioni a parroci e istituti religiosi con una lettera di accompagnamento del coordinatore nazionale Sandro Bondi: «I frutti e l'albero. Cinque anni di governo Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa».

  fonte www.unita.it


2 commenti:

ziaclelia ha detto...

Andate a Messa, e confessatevi! la zia

DevilsTrainers ha detto...

improvvisa ho l'idea di dove potrebbe infilarsi quell'ossuto dito...

ma è probabile che per diletto lo faccia già.


peter

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